sabato 17 ottobre 2020

L'uomo del futuro - Eraldo Affinati


Titolo originale: L'uomo del futuro (2016)

A mezzo secolo dalla sua scomparsa, don Lorenzo Milani, prete degli ultimi e straordinario italiano, tante volte rievocato ma spesso frainteso, non smette di interrogarci. Eraldo Affinati ne ha raccolto la sfida esistenziale, ancora aperta e drammaticamente incompiuta, ripercorrendo le strade della sua avventura breve e fulminante. Ma in questo libro, frutto di indagini e perlustrazioni appassionate, non troveremo soltanto la storia dell’uomo con le testimonianze di chi lo frequentò. Affinati ha cercato l’eredità spirituale di don Lorenzo nelle contrade del pianeta dove alcuni educatori isolati, insieme ai loro alunni, senza sapere chi egli fosse, lo trasfigurano ogni giorno: dai maestri dei villaggi africani ai teppisti berlinesi, dagli adolescenti arabi alle suore di Pechino e Benares, fino ai preti romani, che sembrano aver dimenticato, per fortuna non tutti, la severa lezione impartita dal priore. (oscarmondadori.it)

Ho letto questo libro per il gruppo di lettura. Ammetto che, di mia scelta, leggendo la trama, non lo avrei mai letto. 
Ho impiegato quasi una settimana per leggere circa 180 pagine e questo, già di per sè, è un dato. La lettura è stata faticosissima. Innanzitutto, il rivolgersi al lettore in seconda persona (tu fai, tu vedi, tu senti, ...) mi ha proprio infastidito fin dall'inizio. Forse, se avesse scritto in prima persona sarebbe riuscito minimamente a coinvolgermi.
Il romanzo alterna brevi racconti delle esperienze di Affinati in giro per il mondo a capitoli un po' più lunghi in cui ripercorre materialmente il percorso fatto da Don Milani, da dove è nato a dove è morto.
Per quanto riguarda i capitoli dei suoi viaggi (che sono narrati in prima persona), mi sono chiesta che senso avessero. Cioè, toglierli da questo libro non cambierebbe nulla. Per quanto riguarda i capitoli su Don Milani, in realtà la vita del "priore" è giusto accennata, mentre sembra più un modo per esprimere delle ipotesi dell'autore su cosa Don Milani ha detto, o dove ha camminato, e cose simili. Il tutto, ripeto, utilizzando una seconda persona che mi distacca completamente da quello che lui dice.
A tratti mi è sembrato un libro un po' pretestuoso in cui l'autore dà sfoggio della propria cultura (va beh, è un insegnante in effetti). Da Don Milani partono tantissimi riferimenti ad altri personaggi: Pasolini, Anna Maria Ortese e tanti altri che non mi sono segnata, arrivando persino a padron 'Ntoni dei Malvoglia.
Sinceramente mi ha annoiato molto. Non vedevo proprio l'ora di finirlo per poter leggere altro. Non è sicuramente il libro per me. 
Dal momento che il mio giudizio si basa principalmente sulla mia esperienza di lettura, quella proprio è stata difficoltosa. 
Mio voto: 5 / 10

Nessun commento:

Posta un commento