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giovedì 22 dicembre 2016

Calendar girl. Aprile maggio giugno - Audrey Carlan


Titolo originale: Calendar girl - volume two (2016)

Dopo tre mesi molto diversi da come se li era immaginati, Mia è pronta a ripartire. A proseguire il suo viaggio lungo un anno iniziato per salvare la vita di suo padre. L'aspetta un aprile a Boston in compagnia di Mason "Mace" Murphy, campione di baseball. Tutto ciò che Mia detesta in un uomo impacchettato in un regalo da sogno: talentuoso, fisico atletico, lineamenti scolpiti ma... completamente pieno di sé. Un maggio alle Hawaii a fare la modella di punta per una campagna di costumi da bagno. Un mese di gioie, risate e piacere in compagnia di Tai, il peccaminoso samoano con un intricato tatuaggio tribale disegnato lungo l'intero lato sinistro del suo corpo muscoloso. E un giugno a Washington a fianco di un ricco filantropo. Trenta giorni nell'universo della politica. Un mondo di intrighi, potere, denaro e uomini senza scrupoli. E poi c'è sempre Wes, l'uomo che forse potrebbe impegnarla per sempre. Quello che si è conquistato un pezzo del suo cuore. Anche se insieme hanno deciso di lasciare per quest'anno i sentimenti sullo sfondo mentre ciascuno vive la sua vita. Perché quello che conta è il viaggio... (http://www.librimondadori.it/)

(Attenzione: possibili spoilers)
Secondo trimestre di vita da escort per Mia, in cui tutte le esperienze fatte nei primi tre mesi riaffiorano.
In aprile Mia viene ingaggiata da un campione di baseball, Mason Mace Murphy. Egocentrico, presuntuoso, arrogante, ha tutto ciò che Mia odia in un uomo (a parte il fisico da urlo). Il suo compito è aiutarlo a ripulire la sua immagine dagli eccessi che stanno allontanando gli sponsor. Ma Mia capisce che Mason ha bisogno di essere condotto "sulla buona strada" anche sentimentalmente, e di lasciare che apra il suo cuore, ricambiato, a Rachel. E così Mia rischia di rimanere a bocca asciutta con gli ormoni in fermento anche questo mese, senonchè, dovendosi spostare per un evento nella città del francesino di febbraio, Mia decide di chiamarlo e trascorrere con lui delle bollenti ore.
In maggio Mia viene ingaggiata da un fotografo e da sua moglie per fare delle foto in costume da bagno. A lei è affiancato Tai, un samoano che ha metà corpo completamente tatuata e che le farà passare momenti piuttosto bollenti (perchè il samoano è "grande" ovunque.. e ci siamo capiti no?). Ma il samoano, grazie alla madre "veggente" sa già che Mia non è la donna della sua vita; questa infatti la conoscerà di lì a poco e proprio grazie a Mia. Ma per Tai la famiglia è importante, e anche Mia ora ne fa parte.
In giugno troviamo Mia al fianco di un anziano filantropo, Warren Shipley, che ha bisogno di una giovane pollastra al suo fianco per riuscire a concludere alcuni accordi commerciali. Un mondo in cui conta solo l'apparenza. Anche qui Mia si troverà a svolgere un ruolo da cupido, capendo subito che Warren ha da anni una relazione clandestina con la governante e lo aiuterà a uscire dal buio rendendo pubblica la loro storia. Questo però non piacerà al figlio senatore di Warren, uomo arrogante e pieno di sè che, rabbioso e sotto gli effetti dell'alcool, durante un evento in cui è presente tutto il jet set americano, proverà a violentare Mia, che verrà fortunatamente salvata dai pugni di Mason. Un'avventura che poteva concludersi male per Mia, e invece si è trovata salvata da due degli uomini che la considerano come una di famiglia (Mason e Tai)

Devo dire che questo secondo romanzo mi è probabilmente piaciuto di più. Forse anche per il fatto che mi piace l'altruismo di Mia, questo suo far venire fuori le storie d'amore appena capisce che ci sono. Mia non solo piace agli uomini, ma piace anche alle loro donne perchè lei vuole solo recitare il suo ruolo, non vuole per forza portarseli a letto. Poi forse mi piacciono anche di più i personaggi; Tai soprattutto, col fascino tribale e la sua tenerezza nel far capire a Mia che ora è parte della famiglia e che quando ha bisogno la raggiungerà per darle una mano (cosa che ha fatto in giugno).
Diciamo che Mia ha avuto anche molta fortuna nel trovarsi Mason al posto giusto nel momento giusto... d'altronde mi sono anche chiesta come fanno questi uomini, che poi frequentano tutti gli stessi ambienti, a non incrociarsi più spesso? Vi dirò, pensavo che in giugno comparisse anche Wes, invece non c'era. Però Wes mi ha un po' deluso.. tanto innamorato di Mia e poi si porta a letto la prima attricetta del suo nuovo film. Oh, per carità, "gli uomini hanno dei bisogni"(cit.), ma mi ha deluso. Non pensavo tornasse in ballo anche il francese, devo ammettere che, a pelle, non mi sta particolarmente simpatico.
Comunque, questi tre mesi portano a Mia anche tanti momenti di riflessione, oltre a cambiarle diversi aspetti della vita. Ora la sorellina di cui si è sempre occupata ha trovato un fidanzato e pensano di sposarsi nel giro di qualche anno. Per Mia è difficile capire che sua sorella è sufficientemente adulta da poter prendere il volo, amando, e magari sì anche di rischiare di cadere a terra e soffrire.
Mi è piaciuto il fatto che ognuno degli uomini che ha conosciuto ha lasciato un segno nella sua vita; mi piace il tatuaggio che decide di farsi.
Bel libro, stile scorrevole, si legge volentieri.
Mio voto: 7 e mezzo / 10 (ma sono quasi indecisa se arrivare ad 8...)

giovedì 17 novembre 2016

Domanda di grazia - Gabriele Romagnoli



Titolo originale: Domanda di grazia - 2013

Un giorno Gabriele Romagnoli entra in corte d'assise, a Bologna. È lì per l'imputato: Andrea Rossi. Non lo vede da anni, sa che ha sei figli, ha ereditato dal padre uno studio e fa il commercialista. Ma Romagnoli lo ricorda ancora adolescente, campione di pallavolo, popolare tra le ragazze, pieno di talenti e speranze. Adesso Andrea Rossi è invece accusato dell'omicidio di Vitalina Balani, settantenne ex-infermiera che aveva sposato un ricchissimo imprenditore immobiliare, invalido al 100 per cento. In due anni Vitalina aveva prestato ad Andrea due milioni di euro. Prove non ce ne sono, ma il movente e molti indizi portano gli inquirenti ad abbandonare in fretta le altre piste e a considerare il caso risolto. È assurdo, difficilissimo far combaciare l'immagine di quel ragazzo buono e sempre gentile con quella di uno spietato assassino. Se è lui il colpevole, come può starsene lì seduto, con aria mansueta, proclamandosi innocente? E se davvero è innocente, perché di fatto rinuncia a difendersi degnamente? Romagnoli ricostruisce il caso con la lucidità del reporter, la profondità dello scrittore e l'umanità dell'amico, e dà vita a una riflessione sulla giustizia e sul destino, sulle ragioni e le colpe che intessono l'esistenza umana. Con pazienza smantella ogni certezza, affidando al fallibile giudizio umano il mistero di un delitto e del suo castigo, e chiedendo infine che per Andrea Rossi si apra una possibilità di grazia. (www.amazon.it)

''Penso che la sua colpevolezza non sia stata provata oltre ogni dubbio. Ma penso che la sua innocenza sia stata ancor meno dimostrata''.

Non sono solita leggere libri di giornalismo investigativo, ma me ne serviva uno per la "monthly reading" di novembre e ho scelto questo, che era stato suggerito durante un incontro in biblioteca da un ospite.
E' un libro molto corto, un centinaio di pagine, abbastanza fluenti. Non conoscevo Gabriele Romagnoli, è un giornalista che ha intervistato molti personaggi famosi anche esteri (tipo il Dalai Lama). L'omicidio è avvenuto a Bologna, ma ammetto che non ricordo assolutamente la vicenda.
In questo libro, Romagnoli riscrive minuziosamente il processo del suo amico d'infanzia Andrea, che non vede da anni, e che è stato accusato di aver ucciso una pensionata settantenne. Nel fare questo, Romagnoli rievoca i momenti trascorsi con Andrea e suo fratello Stefano. Figli di una famiglia perbene, educati a parlare in modo forbito fin da piccoli. Stefano, alla fine, ha condotto una vita un po' sbandata, mentre Andrea si è sposato, ha avuto sei figli e fa il commercialista. Ma l'accusa prova anche che truffava i clienti facoltosi.
Romagnoli smonta pezzo per pezzo l'intera conduzione del processo, dove non arriva ad assolvere il suo amico, ma fa notare che il processo è stato quasi roccambolesco, con avvocati che non hanno tutelato il proprio cliente. Andrea, alla fine viene comunque condannato senza che in realtà si sia mai cercato seriamente un altro colpevole.
Romagnoli non vuole difendere l'amico, punta decisamente l'accento sul processo, cominciato con già una sentenza praticamente definitiva.
E' una lettura interessante, e si sente molto il coinvolgimento emotivo dello scrittore (è probabilmente il suo bello). In pratica, il libro è una domanda di grazia rivolta all'allora Presidente della Repubblica Italiana, a cui è dedicato.
Mio voto: 8 / 10.

mercoledì 19 ottobre 2016

The legend of Sleepy Harlow - Kylie Logan


Titolo originale: The legend of Sleepy Harlow - 2014

ENG In honor of Halloween, the League of Literary Ladies is reading the spooky classic, The Legend of Sleepy Hollow, with its infamous headless horseman. But South Bass Island has its own headless legend—a Prohibition bootlegger named Charlie "Sleepy" Harlow. Decapitated by rival rum runners, Sleepy appears once a year in spectral form to search for his noggin. This October, the Elkhart Ghost Getters (EGG) have returned to the island, claiming they have film footage of Sleepy’s ghost and determined to get more. They’re staying at Bea Cartwright’s B&B, but it’s Kate Wilder who isn’t happy to see them after they trashed her winery last year. When the EGG leader turns up dead, Kate becomes the prime suspect, and the other League members need to scramble to crack the case. Secret passages, hidden treasure, island hauntings . . . the League has plenty of tricks and treats ahead! (http://www.kylielogan.com/) 


Terzo romanzo della "League of Literary Ladies" (perchè le amiche protagoniste dei romanzi si ritrovano a leggere e discutere dei libri). Letto in lingua originale (non credo nemmeno sia tradotto in italiano...). Diciamo che ho trovato molti termini che non conoscevo, e non li ho controllati tutti col vocabolario o non mi passava più. Ma la storia era chiara comunque. Una scrittura scorrevole, piena anche di ironia. Ci ho messo molto a leggerlo ma più che altro perchè ho avuto molto da fare per il gruppo fotografico e quindi di tempo utile ne avevo poco. La lettura in realtà era molto piacevole.

Bea è la titolare del B&B di South Bass Island. Una delle sue amiche, Marianne, le ha chiesto di dare un'ultima lettura al libro che ha intenzione di mandare ad un editore, libro che parla della leggenda di Sleepy Harlow, un presunto contrabbandiere di liquori che è stato decapitato, e il cui fantasma senza testa continua ad aggirarsi sull'isola. Ma Bea si distrae cinque minuti e il gatto di Chandra, Jerry Garcia, fa la pipì sul manoscritto, rovinandolo. Bea decide allora di cercare di riscrivere il manoscritto, visitando i luoghi in cui ha vissuto Harlow pensando che in questo modo può capire di cosa stesse parlando Marianne.
Nel frattempo, al B&B, arriva un gruppo di cercatori di fantasmi, capitanati dalla presuntuosa Noreen. Questi hanno intenzione di tornare negli stessi luoghi in cui l'anno precedente proprio Noreen ha registrato l'apparizione del fantasma.
Un giorno, però, Noreen viene trovata morta e le accuse cadono su Kate, amica di Bea, che con Noreen ha avuto una furente discussione. Ma Bea non ha dubbi sull'innocenza della sua amica, e (anche su richiesta del poliziotto) si mette a cercare indizi. In realtà, tutti i membri dell'EGG hanno motivi per odiare Noreen, ma sarà nella notte di Halloween, al grande party che è stato organizzato, che Bea riuscirà a svelare chi è l'assassino.
Ecco, ovviamente non vi dico chi sia l'assassino, ma del modo in cui Bea ci arriva probabilmente ho perso qualcosa...
Mi sono piaciuti i personaggi della storia, credo che appena riesco proverò a leggere anche i precedenti libri.
Mio voto: 7 e mezzo / 10


League of Literary Ladies Mysteries (ad ottobre 2016): 
1 - Mayhem at the Orient Express
2 - Tale of Two Biddies
3 - The Legend of Sleepy Harlow
4 - And Then There Were Nuns  

giovedì 22 settembre 2016

Trilogia Steampunk - Paul Di Filippo




Titoli originali:
1 - The steampunk trilogy: Victoria - 1995
2 - The steampunk trilogy: Hottentots - 1995
3- The steampunk trilogy: Walt and Emily - 1995


Cos'è accaduto alla regina d'Inghilterra? È realmente lei la creatura dagli strani appetiti che da qualche tempo siede sul trono dell'Impero Britannico? Da dove vengono i mostri dell'abisso lovecraftiano che minacciano il Massachusetts? In quale curiosa epoca sono stati condotti i poeti amanti Walt Whitman ed Emily Dickinson? Tra i tanti sottogeneri del fantastico, della fantascienza e del fantasy, lo steampunk è uno dei più affascinanti, con i suoi scenari vittoriani, con le sue straordinarie tecnologie senza elettronica ed elettricità basate su ingranaggi e motori a vapore. Tra i pionieri del genere, che annoverano nomi come Tim Powers, William Gibson, Bruce Sterling e Alan Moore con la sua Lega degli Uomini Straordinari, un posto particolare spetta a Paul Di Filippo, primo a usare il termine steampunk in un titolo proprio con il presente libro. Tre storie ambientate nel diciannovesimo secolo, in una girandola di avventure narrate con l'arguzia e il consueto filo d'ironia che caratterizzano questo autore. (www.anobii.com)

Pur avendo letto i tre libri "staccati", ho deciso che valeva la pena di fare un unico post.
Non avevo mai letto nulla di genere steampunk, genere di cui conosco giusto qualche indicazione. Mi sono imbattuta in questo autore e ho deciso di leggere questa trilogia, composta da tre racconti abbastanza corti.
Dunque. Diciamo che l'ambientazione è interessante. Mi piace l'epoca vittoriana e mi piace anche questa rivisitazione dell'epoca vittoriana. Senonchè questi tre racconti non mi hanno lasciato molto.
Quello che sicuramente caratterizza tutti e tre, è l'ironia.

Nel primo romanzo, troviamo un tritone che è stato geneticamente modificato per assomigliare alla Regina Vittoria, e quando quest'ultima sparisce, il tritone viene messo al suo posto per non far sapere al popolo del problema. Ma questo tritone ha un appetito sessuale insaziabile, e il suo inventore si lancia alla ricerca della regina prima che il tritone sfinisca il primo ministro. Ammetto che a tratti ho trovato la cosa anche un po' rivoltante.. l'idea di fare sesso con un tritone.. mah.

Nel secondo racconto, troviamo Louis Agassiz, biologo svizzero, becero razzista che viene "ingaggiato" da Jacob Cezar (sudafricano di origine tedesca) e dalla moglie Dottie (di colore), per ritrovare un feticcio che potrebbe portare alla conquista del mondo. E il feticcio consiste nei genitali della "Venere Ottentotta", la madre di Dottie, che ovviamente sono ricercati anche da uno stregone cattivo. Sinceramente ho trovato abbastanza noioso questo libro, appesantito anche dal tipo di linguaggio con cui si esprime Cezar. Il personaggio di Agassiz è talmente razzista che diventa ironicamente divertente (anche perchè poi è costretto ad accettare l'aiuto di Dottie).

Nel terzo racconto, assistiamo all'incontro tra Emily Dickinson e Walt Whitman. La poetessa viene coinvolta in una missione esoterica, organizzata dal fratello che vuole incontrare i figli mai nati (perchè la moglie ha abortito due volte) e quindi, grazie all'intervento di una sedicente medium e di alcuni suoi seguaci, raggiungere il mondo dei morti. Tra Emily e Walt nasce una passione che viene anche consumata in questo "mondo parallelo", finchè lei scopre che lui è gay e torna alla sua vita solitaria. Molto bello però l'inserimento di poesie dei due autori.

Dicevo, nel complesso la lettura è stata interessante. Alcune parti un po' troppo "oniriche" non le ho proprio capite, ma nel complesso le storie erano abbastanza chiare. Mi ha colpito l'ironia dei personaggi, soprattutto nei primi due romanzi; l'ultimo mi è sembrato più "soft", più incentrato a parlare dei caratteri contrapposti di questi due grandi poeti. Riassumento, il libro non mi ha fatto impazzire, ma in futuro potrei anche leggere qualcos'altro su questo genere.
Mio voto: 7 e mezzo / 10.

lunedì 29 agosto 2016

Anche le parole curano - Lucia Giudetti Quarta + Alan Pampallona


Titolo originale: Anche le parole curano. Relazione di cura e complessità (2014)

La sofferenza dei malati gravi e dei familiari, vista da vicino e da dentro, permette di condividere il grande valore del rapporto con i medici e il personale sanitario. Come aiutare chi soffre? A questo ha pensato l’autrice quando non ha potuto più aiutare il marito. Ha scelto di orientare il suo contributo ai medici: la prima relazione è con loro e costituisce, nella complessità del contesto clinico, le fondamenta che daranno solidità o fragilità al percorso di cura. Offrire ai medici una modalità per sviluppare le abilità di relazione e ricevere maggiore soddisfazione dai pazienti è il senso del Progetto Ippocrates: un innovativo Progetto di Ricerca, dedicato al potenziamento delle abilità relazionali dei medici. Il progetto pilota, primo in assoluto in Italia e all’estero sul tema, si è svolto presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Un percorso durato oltre due anni che si è concluso con risultati significativi.Il progetto si proponeva di verificare i miglioramenti della relazione tra medico e paziente agendo su due aspetti innovativi: sui comportamenti relazionali positivi dei medici, vissuti con soddisfazione dai pazienti, e sul rispetto dei tempi operativi dei medici. Questo testo vuole raccontare il percorso dell’iniziativa e come i medici, ricevendo e offrendo soddisfazione, hanno arricchito la qualità del rapporto di cura. (www.bookrepublic.it)

Per la "monthly motif" di agosto ho scelto questo libro. In genere non amo il genere saggio-psicologico, ma mi interessava l'argomento, avendo spesso a che fare con malati in ambulanza.
Dunque, il libro è cortissimo (meno di cento pagine) ma è abbastanza lento, e diciamolo, rischia di diventare un po' "pesante". Non tanto per l'argomento trattato, quello rimane molto interessante (anche se il concetto base è abbastanza lapalissiano), ma il metodo di scrittura è abbastanza scientifico-statistico, nel senso che sembra più un manuale per addetti ai lavori piuttosto che un libro di "esperienze" (e ci sono anche quelle, ma sono intervallate da molti commenti per spiegare la relazione col metodo). 
Sono convinta che tutti i medici dovrebbero leggerlo; ma per quanto riguarda i non medici, secondo me la cosa è un po' faticosa, perchè il tutto è incentrato sulla spiegazione di questo metodo (Progetto Ippocrates), e, se all'inizio è molto interessante, alla lunga diventa un po' "noioso".
Mio voto: 7 e mezzo / 10

venerdì 29 luglio 2016

Miss Julia dice la sua - Ann B. Ross



Titolo originale: Miss Julia speaks her mind - 1999

Miss Julia è una sessantenne da poco rimasta vedova. Donna del Sud, educata a non avere opinioni diverse da quelle del marito, o quanto­meno a non esprimerle, ha passato quarant’anni di vita matrimoniale con Wesley Lloyd Springer, banchiere, noioso, precisino, integerrimo. È morto d’infarto, Wesley Lloyd, e Miss Julia l’ha trovato stecchito nella sua lussuosa auto sul vialetto di casa. Certamente è stato uno shock. Un altro shock è stato scoprire di essere diventata ricchissima: abituata alla parsimonia del marito, non aveva davvero idea di quanti soldi avesse Wesley Lloyd. Ma sembra che si stia riprendendo piuttosto bene dalla sorpresa. È dunque con animo sereno che una calda mattina va ad aprire la porta di casa: una donna ha suonato il campanello, di certo vuole venderle qualcosa. Ma la donna – “tacchi troppo alti, un abito troppo corto e capelli troppo gialli” – vuole solo lasciarle un ragazzino, il figlio del marito! Inizia così questo spassosissimo romanzo, il primo di una serie dedicata a Miss Julia. Donna apparentemente tutta d’un pezzo, Miss Julia affascina per la sua capacità di cambiare opinione, d’interrogarsi, di cercare, dopo anni di passività, di prendere in mano la propria vita. Se vuoi che una cosa sia fatta bene, devi farla tu, questo è il suo motto. E nella serie di imprevisti e incidenti, in cui precipita la sua vita dalla comparsa del figlio e dell’amante del marito, questo motto diventa la sua guida. (www.astoriaedizioni.it) 

Libro delizioso. Nonostante tocchi argomenti anche delicati, li affronta con una ironia che la parte "seria" passa in secondo piano. Miss Julia, vedova e finalmente libera di fare quello che vuole, soprattutto di non dover essere sottomessa al noioso marito Wesley Lloyd, si ritrova in situazioni pericolose e quasi divertenti. La chiesa locale non le dà tregua perchè vuole i soldi che il marito ha "verbalmente promesso" al pastore. E nel contempo si ritrova a dover gestire il figlio illegittimo del marito, concepito con una donna abbastanza frivola ma che tutto sommato le chiede solo il tempo di seguire un corso che la porterà ad un lavoro.
Il libro è scorrevolissimo. Alcune situazioni sono veramente spassose e roccambolesche (fra tutte mi viene in mente la ninfomania ahahah). Il finale invece è un pelo contorto.
I personaggi sono ben caratterizzati. Miss Julia in primis, l'ho trovata un personaggio carinissimo, sbadata e ingenua; una persona che per tutta la vita è stata sottomessa agli uomini della sua vita e che, rimasta vedova, finalmente si rende conto di essere una persona, con un cervello, e decide di usarlo, anche a costo di sembrare pazza agli occhi di chi l'ha conosciuta prima. Anche la aiutante-governante di colore, Lilian, è una bella macchietta, coi suoi consigli non richiesti ma dispensati con schiettezza. Lo stesso Sam, esecutore testamentario di Wesley Lloyd, e amico di Julia, è un personaggio molto gradevole. E poi l'agente Bates suo pensionante, Bixie l'avvocatessa, il piccolo Lloyd e la madre... è un bel gruppo.
E' abbastanza chiara la critica che l'autrice a nei confronti della comunità, che sa tutto di tutti ma non dice nulla, e anche della chiesa, interessata solo ad espandersi coi soldi dei contribuenti facoltosi (il pastore cerca addirittura di far dichiarare incapace di intendere e di volere Julia per poter amministrare i suoi soldi a favore della chiesa).
Questo libro è il primo della serie di Miss Julia, e sicuramente, appena li trovo, voglio leggere anche i successivi.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

martedì 19 luglio 2016

Una cosa divertente che non farò mai più - David Foster Wallace


Titolo originale: A supposedly fun thing I'll never do again - 1996


A un giovane scrittore viene commissionato il reportage di una settimana in crociera extralusso nei Caraibi. Lo scrittore è David Foster Wallace e la permanenza sulla "meganave" si trasforma in un'esilarante cronaca, ma anche in un acido ritratto dell'americano in vacanza, delle sue abitudini ottuse, della sua eleganza pacchiana e - naturalmente - della sua ricerca di un forzato e artificiale relax. La critica pungente, e insieme scanzonata, di questi «cittadini americani adulti e ricchi» è accompagnata da una sferzante ironia e da uno stile pirotecnico e piacevolmente dispersivo che confermano l'enorme talento di un autore, come è stato detto, «capace di scrivere veramente di qualsiasi cosa».

Ho fatto la mia prima crociera un paio di mesi fa, per scelta, senza che nessuno me la commissionasse, ed era anche una cosa molto ridotta rispetto a questa extralusso di Wallace. Molte delle situazioni che racconta, in effetti, le ho ritrovate. Ho anche avuto alcuni spunti di riflessione; per esempio, non mi ero mai soffermata a pensare che il personale in realtà potrebbe odiare i passeggeri, ma li tratta con il massimo garbo per paura delle rappresaglie dei superiori.
Ho letto questo libro pensando che fosse molto spassoso (così veniva descritto in più siti), ma devo dire che non è la definizione che ne darei io. Quello che racconta è ovviamente molto ironico, ma forse è la scrittura che non rende molta giustizia all'ironia. In alcuni tratti diventa anche abbastanza noioso. Qualche risata si fa, ma non cose da scompisciarsi. Carino.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 10 giugno 2016

22/11/'63 - Stephen King



Titolo originale: 11/22/63 - 2011


Jake Epping ha trentacinque anni, è professore di inglese al liceo di Lisbon Falls, nel Maine, e arrotonda lo stipendio insegnando anche alla scuola serale. Vive solo, ma ha parecchi amici sui quali contare, e il migliore è Al, che gestisce la tavola calda. È proprio lui a rivelare a Jake il segreto che cambierà il suo destino: il negozio in realtà è un passaggio spaziotemporale che conduce al 1958. Al coinvolge Jake in una missione folle - e follemente possibile: impedire l'assassinio di Kennedy. Comincia così la nuova esistenza di Jake nel mondo di Elvis, James Dean e JFK, delle automobili interminabili e del twist, dove convivono un'anima inquieta di nome Lee Harvey Oswald e la bella bibliotecaria Sadie Dunhill. Che diventa per Jake l'amore della vita. Una vita che sovverte tutte le regole del tempo conosciute. E forse anche quelle della Storia. (www.ibs.it)

Che libro! Non avevo mai letto nulla di Stephen King finora perchè non amo per niente il genere horror (e, in effetti, questo non è un horror). Questo libro però mi attirava, anche perchè ho visto le prime puntate della serie tv ed era intrigante.
La scrittura è scorrevolissima, 700 pagine che ho divorato per la curiosità di vedere come andava avanti. Una scrittura facile, quasi "discorsiva", tante descrizioni che però non diventano mai "troppo".
La storia è molto interessante, si segue bene. Non vorrei svelare troppo... ma le pagine di come si è modificato il mondo sono un po' contorte e sicuramente assurde. Va beh che il passato tende a creare un effetto farfalla sulle cose che sono state cambiate, ma a mio parere la situazione che trova Jake è un po' esagerata. Molto tenero il finale...
Che dire, mi è piaciuto molto e lo consiglio. Non gli do dieci solo perchè ha perso un po' di scorrevolezza nel punto di cui parlavo prima.
Mio voto: 9 / 10

sabato 30 aprile 2016

Il mare - John Banville


Titolo originale: The sea (2005)

Max Morden, storico dell'arte in fuga dai fantasmi di un lutto recente, giunge nella località balneare che ha fatto da sfondo alle vacanze della sua infanzia. Spera di ritrovare se stesso seguendo le tracce di un passato perduto, ma si accorge di essere caduto vittima di un miraggio: il mondo visto attraverso gli occhi del bambino non corrisponde a quello visto dall'adulto. Decenni prima, in riva allo stesso mare, Max aveva conosciuto i Grace con i loro due figli gemelli e la graziosa governante. Ma il fulgore di quell'estate, a contatto con una famiglia di ceto più elevato del suo, di cui la lussuosa auto con la carta stradale della Francia è metafora, era stato offuscato dalla morte e dall'ombra di un oscuro segreto 

Noioso. E' la prima parola che mi viene in mente. Noioso e difficile da seguire, perchè pieno di minuziose descrizioni e rimpalli tra il presente e il passato. Per tutto il libro ho atteso che spiegasse cos'era stato questo "incidente" accaduto nel passato e che ha segnato per la vita il protagonista; senonchè, quando arrivi al racconto, viene liquidato in poche righe e tutto finisce lì.
Ho la sensazione che sia uno di quei libri che devi leggere "al momento giusto", quindi, nonostante capisca tutto il complesso rimescolamento interiore di questo uomo, mi spiace ma non riesco a capirne il "cosa voleva dire l'autore", il "dove voleva portarmi", perchè proprio è stata una lettura noiosa. Alcuni attimi di ironia. Vincitore del Booker Prize, dalla trama pensavo che mi avrebbe preso molto di più.
Mio voto: 6 / 10

mercoledì 13 aprile 2016

The time-travelling cat and the Egyptian Goddess - Julia Jarman


Titolo originale: The Time-Travelling Cat and the Egyptian Goddess (2006)
Precedentemente pubblicato come: Topher and the Time Travelling Cat (1992)

Topher e suo padre stanno cercando di superare la morte della madre di Topher, un'egittologa, quando decidono di "adottare" una gatta randagia che hanno trovato nella legnaia. Questa gatta assomiglia incredibilmente ad una statuetta che la madre aveva regalato a Topher, e così decidono di chiamarla "Ka", che significa "doppio". Topher diventa molto legato a Ka ed è sconvolto dalle sue assenze misteriose. Una sera, mentre sta giocando al computer un gioco a tema egiziano, Ka salta sui tasti e scrive il nome "Bubastis", che era un'antica città, centro di culto del gatto in Egitto. E' un caso o davvero Ka potrebbe avere una doppia vita?
All'ennesima scomparsa di Ka, Topher si rende conto che ha bisogno del suo aiuto. E così si trova a viaggiare nel tempo, sulle ali di un enorme falco, che lo riporta proprio a Bubastis all'epoca dei Faraoni, dove scopre con orrore, che Ka sta per essere sacrificata. Riuscirà a salvarla e riportarla nel ventesimo secolo?

Era un po' che avevo da parte questo libricino in inglese, che è poi un libro per bambini, il primo di una serie che ha per protagonista questo "time-travelling cat". E così, visto l'argomento del mese della monthly motif challenge, ho deciso di leggerlo. Purtroppo non credo che nessuno dei libri di Julia Jarman siano stati tradotti in italiano.
Beh, la lettura è stata comunque abbastanza scorrevole, anche se piena di termini che ho dovuto tradurre col vocabolario (sono un po' arrugginita in inglese eh eh). La storia è molto carina. C'è solo una piccola parte che mi è risultata un po' più contorta (la madre non ho capito se è una sacerdotessa o se è la dea in persona). Nel complesso è stata una lettura piacevole (anche senza vocabolario la storia si capiva bene, è che io sono pignola in ste cose..). Tenerissimo è il rapporto che si crea tra Topher e Ka.
Mio voto: 7 / 10

lunedì 29 febbraio 2016

Terapia di coppia per amanti - Diego De Silva



Titolo originale: Terapia di coppia per amanti - 2015


Terapia di coppia per amanti è un romanzo a due voci, maschile e femminile, che si alternano a raccontare la loro storia mentre la vivono, perché «ci sono fasi dell'amore in cui la realtà diventa un punto di vista, generalmente quello di chi lo impone». Due adulti sposati (non tra loro) che si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. È combattuta fra restare amante e alleviare così le infelicità matrimoniali o sfasciarsi la vita per investire in un'altra. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell'autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. È nella crucialità del dilemma che Viviana trascina Modesto dall'analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da conflitti e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l'incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di una schermaglia drammatica e ridicola insieme, e rischiando di perdere la lucidità professionale. Tenero e cinico, divagante, vero, capace di usare la leggerezza come arma contundente, Terapia di coppia per amanti è un'immersione nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura (che tutti conosciamo per averla provata almeno una volta) di affidarci all'amore e dargli mandato a cambiarci la vita. (www.einaudi.it)

"Tutti abbiamo fatto una bella foto nella vita, ma questo non fa di noi dei fotografi. Il problema è costruire, non prenderci ogni tanto"

"Se c'è una cosa che mi ha stancato della vita, è la sua tendenza a replicare le scene che non vorresti rivedere mai più." 

"Le paure sono debiti, e se sei una persona che i debiti non li vuole, non hai pace finchè non te li togli" 

Ero molto curiosa di questo libro, perchè avevo sentito l'autore parlarne nel programma di Fabio Fazio, e sembrava una cosa molto divertente. Purtroppo, sentir parlare De Silva è una cosa, ma leggerlo è tutt'altra. La prima cosa, infatti, che non mi è piaciuta di questo libro è proprio la scrittura. Qualcuno troverà sicuramente divertente il modo di scrivere un po' come se stesse parlando, come se stesse raccontando la vicenda a voce. Ma nella lettura non l'ho trovato nè intrigante, nè avvincente. Poi mi sembra anche pieno di stereotipi. Lei è elegante poi diventa una quasi insaziabile a letto. Lui è uno zoticone sboccato che però ha il fascino del musicista un po' tormentato. A lui va bene che la doppia vita prosegua così, lei invece ad un certo punto sbrocca, arrivando anche a chiamarlo nel cuore della notte (e per fortuna sua, lui ha un figlio anche troppo sveglio, che ci guadagnerà un iphone nuovo..). Lei ad un certo punto non regge più di essere solo l'amante. E lui, pur nascondendosi dietro al menefreghismo del libertino, dovrà ammettere che anche lui è innamorato a puntino. Se vi siete trovati nella situazione, ci sono tanti degli atteggiamenti di Viviana e Modesto che sembreranno dei dejavù, nel bene e nel male. 
L'idea di intraprendere insieme una terapia di coppia, per una coppia che in fondo è clandestina ma in effetti è comunque una coppia, è nuova ed era interessante. Senonchè chi scelgono come psicologo? Uno che di problemi ne ha fin troppi di suo, e che si troverà a togliersi dall'incarico. In effetti, la figura dello psicologo (di questo) è abbastanza inutile e, anzi, non è che ci faccia una gran figura, professionalmente parlando.
Sintetizzando, l'idea era carina, la storia però è poco coinvolgente. Forse perchè rimane sospesa tra l'ironia e la serietà, non essendo mai nè di qua nè di là.  La lettura non è stata per niente scorrevole, ammetto che più volte mi ha proprio aiutato a prendere sonno. Poi, va beh, il finale non è un finale… ti fa credere come andrà avanti ma in realtà lascia aperta qualunque strada. 
Nonostante ciò, il libro ha alcune frasi molto molto belle.
Un commento a parte però merita il padre di Modesto, donnaiolo anche lui, il quale, per ripicca verso la moglie che non ha voluto assecondarlo nel chiamare il figlio come suo padre, Gabriele, l'ha registrato all'anagrafe col nome Modesto, che legato al suo cognome diventa Modesto Fracasso, che per uno che fa il musicista in effetti è il massimo. E quando Modesto glielo rinfaccia, il padre risponde seraficamente che un nome simile lo ha però aiutato nei rapporti interpersonali, per la curiosità e la ilarità che scatenava. Un grande. 
Mio voto: 6 / 10.

giovedì 4 febbraio 2016

Il lago - Banana Yoshimoto



Titolo originale: Mizūmi - 2005

Chihiro ha perso da poco la madre e sta cercando di rifarsi una vita a Tokyo, lontano dalla cittadina di provincia a cui la legano brutti ricordi. Nakajima è tormentato da un passato misterioso che gli impedisce di vivere fino in fondo i propri sentimenti. Mino e Chii vivono in una casa nei pressi di un lago, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Il lago è uno dei migliori e più sorprendenti romanzi di Banana Yoshimoto, poetico e inquietante, racconta una storia d’amore inusuale, dove il bisogno di affetto  e comprensione diventano più importanti dei tradizionali cliché di una relazione.
Il lago è un viaggio nella memoria fino alle origini delle paure, la storia di due giovani alle prese con la più difficile delle prove: scoprirsi innamorati. (da http://www.feltrinellieditore.it)

Io probabilmente non ho molto feeling con la Yoshimoto. Questo è il suo terzo libro che leggo e, a parte il primo (Il coperchio del mare, letto secoli fa) che mi era piaciuto molto, questo e "Kitchen" mi hanno convinto poco.
La storia è strana, ma anche interessante. Questi due ragazzi si conoscono guardandosi dalla finestra, perchè abitano in due palazzi prospicienti. Prima si salutano a distanza, poi fanno amicizia, escono insieme, e alla fine cominciano a convivere praticamente platonicamente, scoprendosi ogni giorno innamorati e sereni. Una storia d'amore di cui si rendono conto giorno per giorno, senza passare per il sesso, ma con l'intimità che deriva semplicemente dall'essere presente.
Chihiro ha perso la madre da poco e cerca di attutire il colpo. Nakajima ha questo passato misterioso che si svela solo alla fine del romanzo.
La trama sarebbe anche bella, molto poetica e sicuramente diversa dagli stereotipi delle classiche relazioni d'amore. Ma qualcosa non mi convince, non mi prende. E' un libro di novanta pagine che ci ho messo 4 sere a leggere. Forse non trovo un feeling con la scrittura che, secondo me, in questo libro fa molta molta fatica ad essere poetica e coinvolgente. Parte molto lento e poi dopo pagina 70, quando finalmente si capisce cosa è successo a Nakajima, diventa decisamente più interessante. Fino a quel punto è tutto molto avvolto nella nebbia, la stessa che avvolge la strada per raggiungere il lago e la casa di Mino e Chii. 
Mio voto: 6 e mezzo / 10