Titolo originale: All the Earth, Thrown to the Sky (2011)
Oklahoma, anni Trenta. Jack ha appena finito di seppellire entrambi i genitori e si aggira tra le rovine della sua casa, distrutta da una delle tempeste di sabbia che sconvolgono lo Stato, quando viene raggiunto da Jane e suo fratello Tony. Anche loro hanno perso tutto quello che avevano, e vagano in un mondo senza vita, nel quale ogni cosa, dalle piante al cibo, è sommersa sotto uno strato di polvere rossa. Ai tre ragazzi non rimane che rubare una macchina (il cui padrone è morto anche lui nella tempesta) e partire alla volta del Texas orientale, nella speranza di trovare pace e un'occasione per ricominciare a vivere. Ma la strada fino in Texas, tra rapinatori e vagabondi, cavallette e alligatori, deliziose vedove e spietati sfruttatori, si rivelerà lunga e tortuosa, e costringerà i tre ragazzi a crescere e a confrontarsi con quel misto inestricabile di malvagità e solidarietà che alberga in ogni essere umano.
«Uscii in retromarcia dalla rimessa e mi avviai traballante sulla sabbia. Le gomme non facevano bene contatto, e fui costretto a rallentare. Poi prendemmo il via. Era come cavalcare sulle onde dell’oceano. Andavamo lenti, ma andavamo.
Non intendo raccontare storie. Furto o no, era una bella sensazione ritrovarsi al volante di una Ford V8, il piede sull’acceleratore e la consapevolezza di lasciarsi alle spalle tutti quei morti e quella sabbia per andare incontro a non so quale speranza. Proprio non sapevo dove stavo andando, ma una cosa la sapevo per certo.
Dovunque stessi andando, su quella Ford rubata, è sicuro che intendevo arrivarci alla svelta». (www.einaudi.it)
Dopo aver letto "Acqua buia", dove in alcuni punti ci sono scene un bel po' raccapriccianti, avevo timore di leggere qualcos'altro di Lansdale. Tuttavia, mi era piaciuto molto il suo stile e, cercando un libro per la "Monthly keyword challenge", ho scelto questo.
Piacevole, di facile lettura perchè molto scorrevole. Ci sono scene di azione ma non di orrore. L'atmosfera della sabbia che permea e uccide ogni cosa è resa magistralmente.
Non so se si possa davvero definire "il miglior Lansadale", come ho letto in alcuni articoli, perchè la storia in alcuni punti pare quasi troppo roccambolesca. Il finale, anche, mi è parso un po' sbrigativo.
Sta di fatto che comunque è una lettura che ho gradito molto. Mi sono piaciute le riflessioni di Jack, l'io narrante. Ho la sensazione che i tre ragazzini siano più grandi di quanto me li sono figurata io, ma in verità non viene citata nessuna età. Ho anche la sensazione che sia una lettura più da ragazzini.
E mi dà l'idea che Lansdale abbia più puntato sul messaggio che sulla storia in sè. I tre ragazzi sono costretti a crescere e il messaggio, secondo me, che rimane è che uno deve seguire la propria strada quando si sente chiamare.
Mio voto: 7 e mezzo / 10