Titolo originale: Blacklands (2009)
Steven Lamb ha dodici anni e scavare buche nell'Exmoor ha dato uno scopo alla sua vita. Spera di trovare un corpo. Sono passati quasi vent'anni da quando lo zio Billy, allora undicenne, è scomparso, e anche se tutti sono convinti sia tra le vittime di Arnold Avery, serial killer ora in carcere, la nonna di Steven lo sta ancora aspettando. Intanto, la famiglia intorno a lei va in pezzi, incapace di superare una perdita così crudele. Per chiudere finalmente i conti con il passato, Steven decide di scrivere ad Avery una lettera anonima, e di chiedergli di rivelare il luogo in cui ha sepolto il fratello di sua madre. Ma appena Avety capisce di avere di fronte un bambino, in lui ritorna prepotente l'istinto omicida. Tra le brughiere avvolte dalla nebbia del sud dell'Inghilterra, comincia un gioco molto pericoloso tra un ragazzino disperato e un serial killer annoiato... (www.anobii.com)
Libro d'esordio per questa scrittrice, a mio parere, molto riuscito. Un gioco pericoloso tra un bambino che cerca l'affetto che non ha in famiglia ed un lucidissimo criminale pedofilo annoiato dalla prigione. Una narrazione che mantiene il pathos fino alla fine, attraversando le emozioni del ragazzino che chiede solo di trovare il corpo dello zio in modo che la nonna e la mamma possano mettere l'anima in pace. Il tutto, ambientato nella cupa e soffocante brughiera, sotto il cui suolo potrebbe nascondersi un corpo che non si riesce a trovare.
Una storia originale, dolorosa, ma piena di speranza. Una scrittura scorrevole. Unico neo, a mio parere, un finale un po' precipitoso, dove non è proprio chiaro chi fa cosa.
Piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10
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