mercoledì 12 febbraio 2025

Il nastro rosso - Lucy Adlington


Titolo originale: The red ribbon (2017)

E se la tua salvezza dipendesse da ago e filo?
Ella ha un unico, grande sogno: diventare una sarta abilissima. Così, giunto finalmente il suo primo giorno di lavoro, mette piede in un mondo fatto di sete, aghi, fili, forbici e nastri colorati. Dovrebbe essere al settimo cielo, ma quello in cui è capitata non è un laboratorio di sartoria qualunque. Ella, infatti, si trova nel campo di concentramento di Auschwitz e, in un luogo in cui a contare è solo la lotta per la sopravvivenza, ogni sua creazione può fare la differenza tra la vita e la morte. Mentre attorno a lei regnano brutalità e orrore, la ragazza si rifugia nel suo lavoro, nel suo amore per la moda e nell'amicizia con Rose, un'altra giovane condannata al suo stesso destino. Il talento permetterà a Ella di salvarsi?
Ispirato a una storia vera, Il nastro rosso racconta uno degli aspetti meno conosciuti dell'Olocausto e narra un'indimenticabile storia di forza, sopravvivenza e amicizia. In corso di traduzione in oltre 14 Paesi, il romanzo è già un bestseller internazionale, è stato candidato a numerosi premi, tra cui il Carnegie Hall, e presto diventerà un film. (goodreads)

L'autrice è una storica della moda, dice di aver scoperto questa vicenda del laboratorio di sartoria di Auschwitz-Birkenau nelle sue ricerche. Il laboratorio nasceva dal desiderio di Hedwig Hoss, moglie del comandante del campo, di avere sostanzialmente delle schiave che cucissero abiti di alta moda per lei e successivamente anche per le mogli degli altri ufficiali delle S.S.
Anche se non indicato, credo di poter dire che il libro è "classificabile" come young adult, sia per il fatto che le protagoniste sono due ragazze (Ella, che ha mentito sull'età, e Rose), sia per il fatto che la tragedia che si svolge all'interno del campo di concentramento non indugia in dettagli pesanti ma rende sì reale il tormento di Ella però un po' edulcorato. 
Il romanzo si legge bene, scorrevole, affronta la durezza del campo di concentramento ma esalta principalmente la tenacia di Ella nel voler uscire viva da lì, dandoci anche una idea dei legami che possono instaurarsi anche in luoghi simili. Credo che il punto focale della storia sia la speranza, come ripete anche spesso Rose. Anche nell'esperienza più atroce non bisogna perdere la speranza. Anche il vedere i prati al di fuori del recinto sono un simbolo di speranza e libertà.
Ella capisce subito come funziona il sistema di baratto di favori all'interno del campo e lo sfrutta grazie ad alcuni doni che riceve proprio in cambio della sua bravura di sarta. Non so se sia verosimile il rapporto che si crea con la guardia Carla, ma sicuramente dà l'idea dell'instabilità emotiva dei carcerieri, che possono aiutarti o farti fuori a loro capriccio.
Libro che parla di cose atroci ma con uno stile molto leggero.

Mio voto: 7 e mezzo / 10

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