sabato 8 febbraio 2025

Accadimenti nell'irrealtà immediata - Max Blecher


Titolo originale: Întâmplări în irealitatea imediată (1936)
Titolo in inglese: Adventures in Immediate Irreality

È una visione, quella del matto che giace sopito in ognuno. Sono i ricordi ora esatti ora creati, di chi cerca i propri contorni. Con una scrittura fine, delicata, precisa e allo stesso tempo viscerale, Blecher ci regala lo scontro tra i limiti di un mondo che non ha il potere di cambiare se stesso nemmeno di un po' e le infinite e dolorose potenzialità di una mente che nelle momentanee irrealtà è costretta a trovare la propria casa. Dimenticata durante il periodo comunista, la figura di Max Blecher è tornata luminosa dopo il 1989 con edizioni e traduzioni in numerose lingue e presso prestigiosi editori in Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, e Francia. Accadimenti nell'irrealtà immediata, primo suo libro edito in Italia, è il racconto intimo ed inquietante di un'adolescenza caratterizzata da frequenti "crisi di irrealtà", dal disagio fisico e sociale e dalla scoperta della sessualità. Blecher è stato spesso paragonato a Franz Kafka, Bruno Schulz, Thomas Mann e ci ha lasciato una produzione letteraria eccelsa nonostante una vita sofferta e stroncata precocemente, a soli ventinove anni, dalla tubercolosi spinale. (goodreads)

"Quando guardo per molto tempo un punto fisso sulla parete mi accade a volte di non sapere più nè chi sono nè dove mi trovo. Avverto allora da lontano l'assenza della mia identità, quasi fossi divenuto, per un istante, una persona del tutto estranea. Questo personaggio astratto e la mia persona reale si contendono con pari forza il mio convincimento"

Se ho capito bene questo libro, l'autore descrive alcune crisi che ha avuto fin dalla giovane età. Crisi che lo portavano quasi a diventare una specie di sdoppiamento con se stesso. Crisi che lo prendevano in posti particolari: la propria stanza, un certo punto del parco. Crisi che spesso hanno anche un che di erotico.

"Col tempo le crisi scomparvero da sole non senza lasciare però in me, per sempre, il loro potente ricordo. Quando entrai nell'adolescenza non ebbi più crisi, ma la condizione crepuscolare che le precedeva e il sentimento della profonda inutilità del mondo, che le seguiva, erano divenuti in qualche modo la mia condizione naturale"

"Attorno a me è tornata la vita che vivrò fino al prossimo sogno. Ricordi e dolori presenti gravano pesantemente in me e io voglio resistergli per non cadere nel loro sonno, da dove non tornerei forse mai più..."

Ho trovato questo libro per caso, cercando qualcosa relativo alla Romania. Ero curiosa del titolo ma non pensavo di fare così fatica a leggerlo.
Mi piacciono i libri visionari e non mi dispiacciono i libri di auto riflessione, ma qui ho fatto molta fatica. Il libro non raggiunge le duecento pagine ma è notevolmente pesante. E' davvero un delirio, anzi, una serie di ricordi deliranti, in alcuni punti senza capo nè coda. In alcuni passaggi si capisce la difficoltà di vivere, di comprendere il mondo che c'è intorno. Il desiderio di trovare in qualche modo pace e il ricordo di tante "crisi" che hanno accompagnato l'autore fin da bambino.
Da qualche parte ho letto che Blecher ha una scrittura elegante. Posso anche essere d'accordo, ma è estremamente complessa, sia per alcuni termini che utilizza sia per come si esprime.
Più che a Kafka, a me ha ricordato Georges Perec, la stessa sensazione di vaneggiamento che io non riesco a comprendere. Non è il libro per me, ma sicuramente ne capisco le potenzialità.
Mio voto: 6 / 10

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