Ha preso il via la nuova
edizione del Gran premio delle Lettrici della rivista Elle.
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Nella prima terzina, quella
di luglio, si sono sfidati:
Dove si infrangono le
onde, di Claudie Gallay, (ed. Bompiani)
Francia del Nord, dove
il mare è quasi sempre grosso. la prima volta che la narratrice,
venuta da Parigi per una ricerca ornitologica, vede lambert, è un
giorno di forte tempesta e le onde fanno tremare l’aria. È
l’inizio di una storia a tinte forti, dove si mescolano amore e
segreti del passato.
Poche
parole, moltissime cose, di Rossella Milone, (ed. Einaudi)
Olga e Sergio
sono vecchi, quindi quando decidono di fare una fuga d’amore
lasciano tutti scandalizzati, a cominciare dai figli adulti. L’unica
che capisce è Nanà, la nipotina, che li cerca con il suo
cucciolo di cane. una ricerca che metterà tutti davanti
alle proprie contraddizioni.
Anna Bolena,
una questione di famiglia, di Hilary Mantel, (ed. Fazi)
La gran dama
delle lettere inglesi, due volte premiata con il Book Prize, ci
racconta qui del 1535, anno cruciale della storia inglese e in fondo
europea, e fa rivivere la scandalosa Anna Bolena, l’astuto
Thomas Cromwell, l’incostante Enrico Viii, come se fossero
nostri contemporanei.
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Nella seconda terzina, di
agosto, si sfidano:
Le cose che non ho, di
Grégoire Delacourt (Ed. Salani)
Questo bestseller francese
che ora diventa anche un film parte da una domanda semplice: cosa
faresti se vincessi 8 milioni di euro alla lotteria? È quello che
succede a una donna qualsiasi, che ha una merceria in una cittadina
di provincia qualsiasi, e che scopre ben presto che le cose
che non ha e che sogna non si comprano con il denaro,
perciò nasconde il biglietto in una vecchia scarpa. Fino a
quando…
La verità sul
caso Harry Quebert, di Joel Dicker (ed. Bompiani)
Un giallo introspettivo
dalle sfumature noir e con dovizia di flashback. Il corpo di una
15enne, scomparsa 30 anni prima nella cittadina di Aurora, viene
ritrovato nel giardino dello scrittore Harry Quebert. Spetterà
all’amico e allievo Marcus Goldman dipanare l’accusa e
addentrarsi nel mistero. Da leggere d’un fiato…
Non volare via di Sara
Rattaro (ed. Garzanti)
Una giovane autrice italiana
che sa decisamente parlare di sentimenti. Qui un ritratto di famiglia
con ragazzino sordo, ma non è questo il centro. Il centro è
un padre che si è innamorato di un’altra e viene scoperto
dalla figlia adolescente. Le crisi possono far diventare
grandi, anche quando si è adulti, e la Rattaro lo racconta molto
bene.
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Nella terza terzina, di
settembre, si sfidano:
Gli sdraiati, di Michele
Serra (ed. Feltrinelli)
Un figlio che è
diventato d’improvviso ingombrante - piedi lunghi, disordine diffuso
e poca voglia di ascoltare i genitori, soprattutto se divorziati - e
un padre che lo racconta, descrivendo con lui tutta una
generazione che vive sul divano - da qui il titolo - e, con un
tocco di fantasia, anche il futuro della guerra tra le generazioni.
Senza mai perdere il senso dell’umorismo.
Stoner, di John
Williams (ed. Fazi)
William Stoner è un uomo
anonimo, e tutto nella sua vita pare poco interessante - la nascita
in un paesino oscuro del Midland, la vita di insegnante in
una piccola università, un matrimonio infelice, un amore
impossibile - eppure questo romanzo che la racconta si illumina
a ogni pagina di poesia inaspettata. Un libro dimenticato e ora
riscoperto che è già diventato un classico.
Io che amo solo te, di Luca
Bianchini (ed. Mondadori)
Un paesino in Puglia, due
famiglie che preparano una sontouso matrimonio, solo che il padre
dello sposo e la madre della sposa si sono follemente amati da
ragazzi e, divisi dalla vita e dalle convenzioni, mai più rivisti.
Cosa succederà il giorno della cerimonia? Una commedia
degli equivoci tra parmigiane, vento di mare e un tocco di
romanticismo.
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Nella quarta terzina, di
ottobre, si sfidano:
Buona fortuna di
Barbara Fiorio (Mondadori)
Un titolo allegro per
questa commedia insolita ambientata a Genova. Margot è una
giornalista dalla vita sentimentale complicata (“Tormento” è il nome
del suo difficile fidanzato) e dal buon umore travolgente.
Finché un giorno la vecchina che gestisce la
ricevitoria del quartiere rischia di essere sfrattata. Allora
Margot decide di darsi da fare per lei...
Il cardellino di Donna
Tartt (Rizzoli)
È l’ultimo fenomeno
editoriale internazionale, il nuovo romanzo di un’autrice segreta che
non rilascia interviste e scrive - cosa rara - un romanzo ogni dieci
anni. La storia di Theo, che da bambino perde la madre in un
attentato in un museo, e vede il suo destino legato per sempre a
un piccolo capolavoro che in quell’attentato scompare, Il
cardellino del fiammingo Fabritius.
Tra la notte e il
cuore di Julie Kibler (Garzanti)
Trascinante romanzo
d’esordio che ha sedotto la critica con l’appassionante storia di
Miss Isabelle, un’anziana burbera ma dal nobile cuore.
Di un’amicizia senzatempo con Dorrie, la parrucchiera di
colore diventata con gli anni quasi una figlia. Di un
antico amore, vibrante e bistrattato dalla legge razziale, tra
una bianca e un nero.
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Nella quinta terzina, di novembre, si sfidano:
La
Felicità sta in un altro posto, di Sara
Loffredi (ed. Rizzoli)
Una novizia siciliana con poca vocazione e
tanto amore per la musica, il grande terremoto di Messina del
1908, la fuga a Napoli dove, invece di tornare in convento, lei
si perde nei vicoli del vizio. Perché la felicità sta sempre
altrove. Una storia delicata di prostituzione, polvere, drammi e
riscatto.
L’imprevedibile viaggio
di Harold Fry, di Rachel Joyce (ed. Sperling & Kupfer)
Cosa succede quando si è un vecchietto pensionato inglese e si riceve la lettera di una vecchia amica che sta morendo in un ospedale nella lontana Scozia? Se si è eccentrici come Harold Fry si parte a piedi, per portarle di persona la risposta. E forse ritrovare se stessi. Esilarante quanto commovente romanzo che celebra l’amicizia e la gratitudine mentre macina chilometri e sogni.
Cosa succede quando si è un vecchietto pensionato inglese e si riceve la lettera di una vecchia amica che sta morendo in un ospedale nella lontana Scozia? Se si è eccentrici come Harold Fry si parte a piedi, per portarle di persona la risposta. E forse ritrovare se stessi. Esilarante quanto commovente romanzo che celebra l’amicizia e la gratitudine mentre macina chilometri e sogni.
L'amore
involontario, di Chiara Marchelli (ed. PIEMME)
Una scrittrice in coma dopo essere stata investita da un’auto a New York. Suo fratello, che la donna non frequenta da anni, ferito perché lei ne ha parlato in un romanzo, si ritrova al capezzale. Neanche adesso c’è dialogo, eppure, per quei meccanismi strani del cuore, l’amore ricomincia a scorrere, a dispetto dei rancori.
Una scrittrice in coma dopo essere stata investita da un’auto a New York. Suo fratello, che la donna non frequenta da anni, ferito perché lei ne ha parlato in un romanzo, si ritrova al capezzale. Neanche adesso c’è dialogo, eppure, per quei meccanismi strani del cuore, l’amore ricomincia a scorrere, a dispetto dei rancori.
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Nella sesta terzina, di dicembre, si sfidano:
Non dirmi che hai paura, di Giuseppe Catozzella (ed. Feltrinelli)
Ci vediamo lassù, di Pierre Lemaitre (ed. Mondadori)
Felici i felici, di Yasmina Reza (ed. Adelphi)
Non dirmi che hai paura, di Giuseppe Catozzella (ed. Feltrinelli)
Samia è una ragazzina di Mogadishu. Ha la corsa nel sangue. Divide i suoi sogni con Ali, che è amico del cuore, confidente, e primo allenatore appassionato. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell'irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto e le prime affermazioni la candidano alle Olimpiadi di Pechino dove non vince ma si fa notare. Il suo vero appuntamento sarà quello di Londra. Ma tutto diventa difficile. Corre chiusa dentro il burka, il padre viene ammazzato al mercato di Bankara, la sorella decide di fuggire in Europa, Ali entra nel gruppo dei terroristi. È tempo di andarsene. Allenarsi ad Addis Abeba e farsi candidare per Londra. Purtroppo il comitato olimpico di Mogadishu non fa arrivare i documenti necessari e Samia si riscopre clandestina. Sola, decide per il viaggio, il terribile viaggio dei migranti dall'Etiopia al Sudan, e attraverso il Sahara verso la Libia per poi arrivare via mare in Italia. Sono mesi di umiliazioni, di vessazioni, di pura devastante corporeità. Quando sale sulla barca per Lampedusa, Samia è il sogno di se stessa, e l'acqua azzurra della libertà" la inghiotte per sempre.
Ci vediamo lassù, di Pierre Lemaitre (ed. Mondadori)
Sopravvissuti alla carneficina della Grande Guerra, nel 1918 Albert e Edouard si ritrovano emarginati dalla società. Albert, un umile e insicuro impiegato che ha perso tutto, proprio alla fine del conflitto viene salvato sul campo di battaglia da Edouard, un ragazzo ricco, sfacciato ed eccentrico, dalle notevoli doti artistiche. Dopo il congedo, condannati a una vita grama da esclusi, decidono di prendersi la loro rivincita inventandosi una colossale truffa ai danni del loro paese ed ergendo il sacrilegio allo status di opera d'arte. "Ci rivediamo lassù" è il romanzo appassionante e rocambolesco che racconta gli affanni del primo dopoguerra, le illusioni dell'armistizio, l'ipocrisia dello Stato che glorifica i suoi morti ma si dimentica dei vivi, l'abominio innalzato a virtù. In un'atmosfera crepuscolare e visionaria, Pierre Lemaitre orchestra la grande tragedia di una generazione perduta.
Felici i felici, di Yasmina Reza (ed. Adelphi)
"Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell'amore. Felici i felici": le due ultime "beatitudini" di Borges, che Yasmina Reza inscrive sulla soglia di questo romanzo, ci indicano la via per penetrare nel fitto intreccio delle vite che lo popolano. Perché la felicità - nell'amore o nell'assenza di amore, all'interno di una coppia o al di fuori di ogni legame - è un talento: e di tutti i personaggi che a turno consegnano al lettore confessioni a volte patetiche, a volte grottesche, a volte atrocemente comiche, si direbbe che quasi nessuno lo possegga. In un sottile gioco di echi, di risonanze, di contrappunti - tra amori inaciditi e rancori mai sopiti, illusioni spezzate e fughe nel delirio -, le voci che si avvicendano, quasi incalzandosi, tessono un ordito i cui fili (tenui in alcuni casi, in altri pesanti come catene) collegano molteplici destini, tutti segnati dall'impervia difficoltà dell'incontro con l'altro. Con una scrittura di chirurgica precisione, capace di muoversi tra i registri più vari, in un susseguirsi di scene in cui sempre lampeggia il genio della donna di teatro, Yasmina Reza è abilissima nel far affiorare, appena sotto la superficie smaltata delle apparenze, solitudine e violenza, disperazione e risentimento; e riesce a condurre la ronde dei suoi personaggi - mogli inquiete e mariti perplessi, amanti insoddisfatte e libertini mediocri, giovani in fuga dalla vita e vecchi abitati dalla morte.
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Nella settima terzina, di gennaio, si sfidano:
Marina bellezza, di Silvia Avallone (ed. Rizzoli)
Le madri salvate, di colombe Schneck (ed. Einaudi)
Mimose a dicembre, di Maria Rosaria Valentini (ed. Keller)
Marina bellezza, di Silvia Avallone (ed. Rizzoli)
Marina ha vent'anni e una bellezza assoluta. È cresciuta inseguendo l'affetto di suo padre, perduto sulla strada dei casinò e delle belle donne, e di una madre troppo fragile. Per questo dalla vita pretende un risarcimento, che significa lasciare la Valle Cervo, andare in città e prendersi la fama, il denaro, avere il mondo ai suoi piedi. Un sogno da raggiungere subito e con ostinazione. La stessa di Andrea, che lavora part time in una biblioteca e vive all'ombra del fratello emigrato in America, ma ha un progetto folle e coraggioso in cui nessuno vuole credere, neppure suo padre, il granitico ex sindaco di Biella. Per lui la sfida è tornare dove ha cominciato il nonno tanti anni prima, risalire la montagna, ripartire dalle origini. Marina e Andrea si attraggono e respingono come magneti, bruciano di un amore che vuole essere per sempre. Marina ha la voce di una dea, canta e balla nei centri commerciali trasformandoli in discoteche, si muove davanti alle telecamere con destrezza animale. Andrea sceglie invece di lavorare con le mani, di vivere secondo i ritmi antichi delle stagioni. Loro due, insieme, sono la scintilla.
Le madri salvate, di colombe Schneck (ed. Einaudi)
Quando Colombe Schneck aspetta il suo primo bambino, la madre Hélène le chiede di chiamarlo Salomé, in ricordo di sua cugina morta durante l'Olocausto. Colombe non sa nulla di questa bambina, il cui nome non è mai stato evocato prima di allora. Ma il figlio che nasce è un maschio, e la questione viene dimenticata. Quando qualche anno più tardi Colombe è di nuovo incinta, un'amica le suggerisce il nome di Salomé e in quel momento le torna alla memoria la strana richiesta di sua madre, che nel frattempo è morta. Inizia cosi una ricerca delle proprie origini che porterà l'autrice dalla Francia in Lituania, negli Stati Uniti e in Israele, e un'inchiesta attraverso segreti e dolorosi non detti famigliari. Mary, la bisnonna dell'autrice, aveva quattro figli: Ginda, Raya, Masa e Nahum. La famiglia era originaria di un piccolo borgo lituano, Panèvezys. Quando Mary e tre dei suoi figli vengono deportati nel ghetto di Kaunas, Ginda, la nonna di Colombe Scneck, si salva perché negli anni Venti aveva deciso di emigrare in Francia. Il fratello e le sorelle di Ginda sopravvivono alla selezione e alla deportazione mentre Mary, i cognati e i loro figli muoiono. Raya e Masa dopo la guerra si risposeranno con altri sopravvissuti all'Olocausto, che avevano a propria volta perso le mogli e i figli. E altri bambini nasceranno. La domanda che nessuno osa porsi è questa: com'è possibile che Salomé, la figlia di sette anni di Raya, e Kalman, il bambino di soli tre anni figlio di Masa, siano morti e le loro madri no?
Adriana - vent'anni - lascia un remoto lembo di Romania per cercare futuro in Italia. In un appartamento di Roma la ragazza vive, quasi reclusa, in un budello di solitudine, immaginandosi la vita. La vecchia che il destino le ha assegnato però sa imbastire tenerezze, coltivare speranze, infondere coraggio. Tra le donne sboccia un denso legame affettivo. L'anziana signora proietta nella giovane i propri sogni perduti, tanto da favorire l'incontro tra Adriana e Antonello, il fornaio. Il loro amore si gonfia di promesse odorose come morbido pane, sino a quando, un giorno, il giovane scompare. E Adriana disperata, disorientata, confusa - fugge.
Nella ottava ed ultima terzina, di febbraio, si sfidano:
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Nella ottava ed ultima terzina, di febbraio, si sfidano:
Lisario o il piacere infinito delle donne, di Antonella Cilento (Ed. Mondadori)
Lisario non è come le altre nobildonne del Seicento.
Lisario legge, scrive perfino, anche se lettere alla Vergine. E da
quando hanno deciso di sposarla a forza, dorme un
sonno inspiegabile. Le sedute a porte chiuse dove un giovane
medico scalcagnato la sveglia a colpi di orgasmi sono tra i
migliori scritti in fatto di erotismo.
Il re delle ombre, di Eve de Castro, (Rizzoli)
Versailles. Il Re Sole ha lanciato un progetto che
durerà anni e farà della sua reggia il centro d’Europa. Il cantiere
attira folle di artigiani, commercianti, faccendieri e prostitute che
in breve costruiscono una brulicante città all’interno della
città. Tra loro, Batiste e un diavolo in gonnella che legheranno
presto i loro destini. Ken Follet e i suoi Pilastri della Terra
hanno ora il loro corrispettivo made in France.
Wondy, di Francesca del Rosso, (Rizzoli)
Romanzo della storia
vera di Francesca Del Rosso, giornalista, moglie, mamma e per tutti,
fin dalla giovinezza, Wonder Woman per via della sua
grinta. Quando le vengono diagnosticati due tumori avrà modo di
dimostrare che vale il soprannome, e vi trascinerà con la
sua risata, fiducia e inarrestabile energia, finché saremo tutti
fuori dal tunnel.
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I vincitori delle terzine:
1 luglio: Anna Bolena,
una questione di famiglia (Hilary Mantel)
2 agosto: La verità sul caso
Harry Quebert (Joel Dicker)
3 settembre: Stoner (John
Williams)
4 ottobre: il cardellino (Donna Tartt)
5 novembre: l'amore involontario (Chiara Marchelli)
6 dicembre: non dirmi che hai paura (Giuseppe Catozzella)
7 gennaio: le madri salvate (Colombe Schneck)
8 febbraio: Wondy (Francesca del Rosso)
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Il 22 ottobre, all'interno della manifestazione "Bookcity" a Milano, si sono finalmente svolte le premiazioni.
Vincitore della 5a edizione del Gran Premio è stato Giuseppe Catozzella col suo "Non dirmi che hai paura". Secondo posto per "La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker. Terzi ex aequo "L'amore involontario" di Chiara Marchelli e "Wondy" di Francesca Del Rosso.
Il 22 ottobre, all'interno della manifestazione "Bookcity" a Milano, si sono finalmente svolte le premiazioni.
Vincitore della 5a edizione del Gran Premio è stato Giuseppe Catozzella col suo "Non dirmi che hai paura". Secondo posto per "La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker. Terzi ex aequo "L'amore involontario" di Chiara Marchelli e "Wondy" di Francesca Del Rosso.
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