giovedì 7 agosto 2014

Le rondini di Gerusalemme - Ibrahim Souss



Isaac Feingold, all'inizio dell'agosto 1934, è un ebreo ad Amburgo. Ma questo è diventato un reato secondo il nazismo. Così decide di lasciare la Germania per trasferirsi a Gerusalemme, dove, grazie ad una parente, trova casa in Gaza Street, nello stesso palazzo della famiglia Abdelhamid. L'accoglienza è calorosa e l'eco delle vicende europee sembra lontano. Tra Bahgad Abdelhamid e Salomè Feingold nasce subito una intesa. Ma quando, nel novembre 1947, le Nazioni Unite votano la partizione della Palestina in due Stati, uno palestinese e uno ebraico, nel paese comincia a salire una tensione senza precedenti.
Il padre di Bahgat, in prima fila durante una manifestazione, viene colpito da una pallottola dei soldati inglesi e muore tra le braccia del figlio.
Il 15 maggio 1948, mentre David Ben Gurion proclama lo stato di Israele, Salomè e Bahgat vivono il loro momento d'amore, prima che il conflitto arabo-israeliano divida in due la città e costringa la famiglia di Bahgat a trasferirsi.
Passano anni in cui i due ragazzi conducono vite separate. Salomè, che intanto si accorge di essere incinta, decide di sposare un ufficiale che al padre piaceva molto e che le stava facendo una corte serrata, Shimon Levitzki. Mentre Bahgat sposa Fadwa, una ragazza che ogni tanto tiene la contabilità del negozio in cui lavora lui. 
La guerra porterà Salomè e Bahgat su due fronti diversi, lui viene coinvolto nell'Olp, lei rimane una ferma sostenitrice del pacifismo, ma non riuscirà mai a spegnere l'amore che provano l'uno per l'altra, nonostante l'odio che pervade il paese.

Ammetto di essere stata attratta dal titolo di questo libro, anche se alla fine le rondini non c'entrano molto (va beh, rondini come segno di pace immagino, ma  se pensiamo alla terribile situazione che c'è adesso in quella terra...).
E' una bella storia d'amore che nemmeno l'odio, le distanze, il tempo, riesce a sconfiggere. Le vite procedono ma il cuore di Salomè rimane di Bahgat e viceversa. Bahgat che si rende conto solo alla fine di aver generato le due parti opposte del conflitto: un figlio che sposa la causa per riavere la terra degli avi, e un figlio che non sapeva di avere e che crede di seguire le orme del padre militare.
Il libro si legge bene, è scorrevole e diviso in brevi capitoli. 
Quello che ho trovato un po' ostico (ma perchè sono terribilmente ignorante in storia), e che è al tempo stesso anche un pregio della narrazione, è che le vicende storiche, fondamentali per capire il racconto, sono appena accennate. Da un lato, questo non appesantisce il racconto, ma dall'altro (per un'ignorante come me..) mi hanno lasciato dei dubbi. Interessante e pieno di spunti di riflessione.
Mio voto: 7 e mezzo / 10.

Nessun commento:

Posta un commento