domenica 2 novembre 2014

Elisa, Chiara ed Isabella. Giovani scrittrici fantasy

Un paio di venerdì fa, il 24 ottobre, sono stata alla presentazione di tre libri scritti da tre ragazzine, una delle quali è la figlia di un caro amico. E' poi il motivo principale per cui ho partecipato all'evento.
Luogo dell'incontro: la biblioteca di Ozzano dell'Emilia (BO).
Le autrici erano: Isabella Colic con "L'occhio della profezia", Elisa Zamboni con "La ladra di Onde" e Chiara Martelli con "La spada di Lasrin". 
La serata è stata condotta dal signor Franzoni Claudio, della casa editrice In.edit di Castel San Pietro Terme e dal professor Galanti, critico letterario.
L'editore spiega di aver dato vita ad una collana chiamata "Progetto PrimaVera", ossia opere prime scritte da ragazzi molto giovani. 
Tutti e tre i libri presentati in questa serata, sono di genere fantasy e sono il primo di una trilogia (che le autrici completeranno prossimamente).
Il professor Galanti introduce dicendo che ciò che lo ha colpito in tutte e tre le opere, è stata la fluidità di espressione, notevole per la loro giovane età. Consiglia di leggere i libri senza pensare che sono stati scritti da ragazze così giovani, perché il messaggio che ne viene fuori è comunque positivo.

Prima domanda alle ragazze: cosa ti ha spinto a scrivere?
Elisa (14 anni) dice che voleva scrivere una storia sua, in cui decidere come sarebbero andate le cose. Chiara (14 anni) dice di aver fatto un sogno da cui ha poi elaborato la storia. Isabella (18 anni) ha iniziato il suo libro quando aveva 12 anni, sapeva solo che ci sarebbero stati una ragazzina e dei lupi bianchi, come sarebbero stati mescolati lo avrebbe scoperto in seguito. Isabella è molto spigliata, chiacchierona, parla senza paura del pubblico che comunque è piuttosto numeroso; dice che, in particolare, il libro "la visione" di David Clement Davies le ha cambiato la vita e che ha avuto un buon influsso da un insegnante.

Isabella dice che è stata una soddisfazione enorme trovarsi a 16 anni con un contratto di lavoro. Erano tre anni che stava cercando un editore, ma le case editrici che aveva contattato non avevano risposto per nulla, a parte la Mondadori che però aveva rifiutato. Poi sua madre, che ormai girava col manoscritto nella borsa, durante la presentazione di un altro libro ha avvicinato Claudio (Franzoni) e lui ha accettato di leggerlo. Isabella sostiene che prova grande soddisfazione anche nel vedere come le persone si approcciano alla sua storia. Ci sono state persone che l'hanno riconosciuta e le hanno fatto dei complimenti. Lei prova soddisfazione nel vedere che i suoi personaggi sono amati.
Chiara dice che è stato molto bello quando ha trovato qualcuno che ha accettato e pubblicato il manoscritto. Ancora non ha contatti con gente che ha letto il libro. Sarebbe bello sapere cosa ne pensano gli altri.
Elisa aveva mandato il manoscritto a diverse case editrici; solo dopo molto tempo aveva ricevuto la mail di risposta che accettava il suo libro ed era letteralmente impazzita. Ormai non se l'aspettava più.

Un'altra domanda: avete fatto ricerche?
Tutte e tre concordano sul fatto che il fantasy ha un suo particolare linguaggio, che hanno conosciuto leggendo tanti libri del genere.
Isabella ha iniziato a leggere i fantasy di Licia Troisi. Per il suo libro si è documentata molto sulle armi bianche. "Io sono una grande perfezionista". Dopo è passata a Cecilia Randall. 
Chiara non ha fatto ricerche particolari, ha solo letto altri fantasy. Ha provato a far evolvere la sua storia in modo che non fosse uguale a nessun'altra. "Essendo fantasy, anche se uno dice una cosa non vera, è poi fantasia…".
Anche Elisa non ha fatto particolari ricerche, a parte leggere altri libri. Però ha guardato in giro per vedere se una storia simile ci fosse già. Anche nello scegliere i nomi ha cercato di non assomigliare a nulla che fosse già stato usato, per quello ha tirato fuori dei nomi abbastanza strani.

Perché il fantasy e non un altro genere?
Elisa: avendo letto quasi solo fantasy ero fissata e quindi ho scritto quello che conoscevo.
Chiara: è il mio genere preferito, mi è venuto spontaneo.
Isabella anche lei proviene da letture fantasy (in realtà, crescendo ha delle letture piuttosto varie), ma ci ha già anticipato che finita questa saga vuole scrivere qualcosa sul genere thriller-psicologico che la affascina molto.

Quando leggete un libro cosa leggete?
Per Elisa, il fantasy rimane il genere preferito, ma da quando scrive ha anche cambiato un po' genere. Uno degli ultimi libri che ha letto è stato "La ragazza di carta" (Guillaume Musso).
Anche Chiara legge altro oltre al fantasy.
Isabella vorrebbe leggere, nel genere fantasy, qualcosa di buono e di non ripetitivo. Di libri ne legge tanti anche per la scuola (fa il liceo linguistico) e di tutte e quattro le letterature che studia (italiano, inglese, francese e tedesco).

Come vi tenete aggiornate sulle nuove uscite? Andate in libreria o avete altri metodi?
Elisa in libreria non ci va molto. Quando ci va, si lascia ispirare molto dalle copertine.
Chiara se sta leggendo una saga presta molta attenzione a quando uscirà il seguito o il film se lo fanno.
Isabella ha scoperto tante pagine su facebook che presentano libri; poi segue le pubblicazioni Mondadori e il sito ibs.

Quali sono i 3 personaggi che in un fantasy non devono mancare?
Chiara: il/la protagonista, di solito molto giovane, che dovrà combattere il cattivo. Poi chi aiuta il protagonista.
Isabella: qualunque personaggio purchè sia profondamente tormentato.
Elisa: il protagonista, l'antagonista e l'aiutante.

Il professor Galanti conclude la serata dicendo che ha trovato Elisa e Chiara un po' più tranquille nel parlare in pubblico (ma questa era solo la loro seconda presentazione). Di Isabella non si preoccupava perché lei è "una macchina da guerra".



Concludo con un paio di considerazioni mie. Non sono solita partecipare alle presentazioni di libri di esordienti, non perché li snobbi, in realtà non ho un motivo vero e proprio. Ci tenevo a partecipare a questa serata perché non ero potuta andare alla prima presentazione che hanno fatto il sabato precedente presso la libreria del centro commerciale e sono molto contenta di aver partecipato. Elisa è la figlia di un caro amico.
Sono rimasta molto colpita dal fatto che tre ragazze così giovani (Isabella aveva 13 anni quando ha scritto il libro) abbiano creduto nel loro sogno e abbiano trovato qualcuno disposto a dar loro fiducia. Io sono anni che ho stralci di romanzi in un cassetto, ma non mi decido mai a completarli, né credo sarei quella capace di presentarsi alle case editrici. Chissà che invece non cominci anche io a credere di più in me stessa. Ma tralasciando questo discorso che non c'entra, sono molto curiosa. Ho ovviamente comprato tutti e 3 i libri (anche perché alla serata erano scontati eh eh). Un po' alla volta li leggerò.
Mi ha molto colpito la personalità di Isabella Colic, giovane ma terribilmente già spigliata, piena di entusiasmo e curiosità. Elisa e Chiara sono molto più timide (ma non è mica un male, è carattere quello, e sono ai primi approcci davanti ad un pubblico).
Non sono molto convinta che tutti i fantasy debbano essere trilogie. E' vero che spesso sono libri scritti in serie in effetti, ma sono un po' scettica sulla strategia di scriverne uno, lanciarlo, e poi scrivere i seguiti. A volte mi sembra un po' che venga forzata la mano alle autrici. Ma insomma, io non sono un editore, e se Franzoni ha fatto loro questa proposta, avrà un suo motivo ed una sua personale fiducia. 
Intanto leggo il primo, poi vedremo quando usciranno i seguiti.

Vi linko le tre pagine di facebook, se avete voglia di andarle a vedere ;-)
La ladra di onde (Elisa Zamboni)
La spada di Lasrin (Chiara Martelli)
L'occhio della profezia (Isabella Colic)

martedì 14 ottobre 2014

Al francese Patrick Modiano il Nobel 2014 per la Letteratura

È andato al 69enne francese Patrick Modiano il premio Nobel 2014 per la Letteratura. Scelto tra 210 scrittori, 36 dei quali candidati per la prima volta, il vincitore, deciso dai 18 giurati dell’Accademia Reale Svedese, è stato annunciato alle 13 precise del 9 ottobre a Stoccolma. Figlio di un ebreo francese di origini italiane e di un’attrice belga, Modiano è nato nel 1945 a Boulogne-Billancourt. Ha debuttato nella narrativa nel 1968 con La place de l’Etoile pubblicato da Gallimard. È considerato uno dei più importanti narratori francesi contemporanei. Appresa la notizia del premio, Modiano ha commentato: «Sono felice, ma trovo tutto questo bizzarro». Con Rue des boutiques obscures, nel 1978, ha vinto il Prix Goncourt. Autore di numerosi romanzi e racconti, tra cui (tradotti in italiano), Dora Bruder (Guanda, premio Bottari Lattes Grinzane Cavour sezione La Quercia nel 2012), SconosciuteBijouUn pedigree (Einaudi) e Nel caffè della gioventù perduta (Einaudi). Nel 2012, sempre Einaudi ha pubblicato L’orizzonte. Il suo penultimo romanzo, L’erba delle notti sarà pubblicato a dicembre 2014 nei Supercoralli Einaudi (traduzione di Emanuelle Caillat), mentre la sua opera più recente, Pour que tu ne te perdes pas dans le quartier, uscirà sempre per Einaudi, il suo editore italiano, nel 2015.


Le tematiche
In un’intervista pubblicata in appendice a Riduzione di pena (Lantana), Modiano ha detto che tra i suoi autori di riferimento ci sono Proust e Céline. A proposito di Un pedigree ha detto: «Scrivo queste pagine come si redige un verbale o un curriculum vitae, a titolo documentario e certo per farla finita con una vita che non è la mia. Non si tratta che di una semplice pellicola di fatti e di gesti». Il romanzo è uno dei più toccanti, perché racconta le vicende della famiglia ebrea dell’autore. Dora Bruder è la storia di un’adolescente di origini ebraiche che resterà vittima delle atrocità della storia.

Una raffinata «arte della memoria»
L’Accademia svedese consegna il premio di un milione e 100 mila dollari a Modiano «per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo dell’occupazione (nazista, ndr)». La memoria è infatti centrale nelle sue opere, nelle quali spesso echeggia il sapore amaro dell’occupazione della Francia e dei casi di collaborazionismo con il regime di Vichy. Quindicesimo francese della storia ad aggiudicarsi il Nobel per la letteratura, Modiano è stato allievo di Raymond Queneau, che svolgerà un ruolo importante in tutta la sua carriera come fonte di ispirazione. Modiano è anche sceneggiatore: ha scritto numerosi testi per i film di Louis Malle, Patrice Leconte e altri registi (Bon Voyage e Cognome e nome: Lacombe Lucien i più famosi). Tra le altre cose è stato anche paroliere per Françoise Hardy. 


I precedenti
L’ultimo francese a vincere era stato Jean-Marie Le Clézio nel 2008. L’anno scorso il premio era andato alla scrittrice canadese Alice Munro, autrice di raccolte di racconti come Le lune di Giove. L’anno prima, era stato premiato il cinese Mo Yan, che ha firmato romanzi come Sorgo Rosso. Dal 1901 ad oggi solo 13 donne hanno vinto il Nobel per la Letteratura, tra cui l’italiana Grazia Deledda nel 1928.


Sconfitti i bookmaker
Non è la prima volta e anche quest’anno i primi sconfitti sono stati i bookmaker internazionali. Secondo Agipronews, i «quotisti» erano certi che il premio sarebbe andato in Africa o in Giappone: il super favorito Haruki Murakami era dato a 4,50, il drammaturgo keniota Ngugi Wa Thiong’o si giocava a 5,00 mentre lo scrittore e sceneggiatore francese non era stato assolutamente preso in considerazione.

(da http://www.corriere.it articolo del 09 ottobre 2014)

lunedì 29 settembre 2014

Labirinto di indizi - Robert B. Parker



titolo originale: walking shadow

Port City, Massachussetts. Un piccolo teatro che ha una notevole fama di mettere in scena degli spettacoli piuttosto d'avanguardia.  E' qui che viene chiamato il detective Spenser dal direttore della compagnia teatrale, Christopholous, che sostiene di essere pedinato. Ma l'investigatore non ha nemmeno il tempo di cominciare le indagini che, durante la rappresentazione di una commedia molto controversa, il primo attore della compagnia, Craig Sampson, viene ucciso.
Spenser, aiutato da Hawk e da Vinnie Morris, comincia ad interrogare gli altri attori della compagnia, mentre un'altra attrice, Jocelyn Colby, sostiene di sentirsi pedinata anche lei.
Spenser non riesce ad acciuffare questa ombra che cammina, ma si barcamena tra gli indizi, all'interno di una comunità con molti cinesi che lo "incoraggiano" a lasciar perdere le indagini. Cosa che ovviamente Spencer non fa...

Ho trovato questo libro per caso, mi serviva qualcosa per il "Monthly keyword" e ho scelto questo breve giallo del 1994 che ho scoperto essere parte di una serie di libri sul detective Spenser, da cui è stata anche tratta una serie tv.
Il libro si legge piacevolmente, narrato in prima persona proprio da Spenser. I personaggi sono interessanti. Sono molto divertenti gli scambi di battute tra Spenser e il suo assistente Hawk e tra Spenser e la sua compagna Susan.  
Non ero arrivata a risolvere il caso, ma magari mi sono fatta distrarre dalla criminalità organizzata e dall'ambiente circostante...
La cosa che mi chiedo: perché, quando viene tradotto un libro, non possiamo mantenere il titolo originale, soprattutto quando ha un significato mentre il titolo in italiano non c'entra niente?? Mah.
Mio voto: 7 / 10



mercoledì 24 settembre 2014

10 verità che una "book blogger" non dovrebbe mai rivelare

Ho trovato questo articolo simpatico sul blog di Valentina, e mi sono andata a leggere anche il blog a cui rimanda, startfromscratch di Maria. 
Maria confessa i suoi 10 peccati di blogger imperfetta e suggerisce di condividere i nostri peccati con lei. In molte cose sono d'accordo con lei (e con Valentina).
Allora…

1 - non leggo recensioni troppo lunghe, a meno che non siano scritte in maniera terribilmente accattivante. Non ho la pazienza di farlo. Soprattutto se poi sembrano articoli filosofici pieni di concetti astratti e rinvii ad altri libri o cose del genere. No, mollo prima.

2 - faccio ancora fatica a capire la lunghezza "ideale" delle mie recensioni. A volte mi trovo a liquidare libri in due parole, altre volte mi rendo conto che scrivo troppo e nemmeno io mi rileggerei. Sarà che non mi piace nessuna delle due cose (scrivere poco e scrivere troppo), ma ancora ho grosse difficoltà. Mi piace fare una parte riassuntiva e una parte di commento. Per fare una recensione impiego ore, troppo troppo troppo tempo. E' una cosa su cui devo lavorare ancora molto. D'altronde, non ho poi la presunzione di essere perfetta :-D

3 - leggo volentieri le recensioni di altre blogger, mentre evito abbastanza le recensioni dei critici letterari di professione. Ho, tendenzialmente, l'impressione che le blogger siano più spontanee. In ogni caso, letta una recensione, decido autonomamente se leggere o meno il libro eh eh.
Non riesco a capire le blogger che pubblicano solo la trama del libro senza commentarlo nemmeno minimamente (e me ne sono capitati diversi sott'occhio).

4 - non amo i blog che mischiano troppo gli argomenti. Preferisco i blog monotematici (nella fattispecie, che parlino solo di libri e dintorni). Anche questo blog, nella mia idea iniziale, era nato per contenere tutti i miei hobby, la lettura ma anche gli hobby creativi; poi, cammin facendo, mi sono resa conto che il "caos" non mi piaceva e ho deciso di dedicarlo solo ed esclusivamente a ciò che riguarda i libri. 
Quando trovo un blog che spazia troppo tra gli argomenti, tendo a non leggerlo. Così come tendo a non leggere i blog dove ci sono troppi brilluccichii, cursori in movimento, musichette di sottofondo (noooo!!).

5 - non chiedo libri in omaggio alle case editrici. Non ne avrei il coraggio. Ammetto che mi piacerebbe un giorno essere contattata da una casa editrice e sentirmi dire che vorrebbero sapere il mio parere su un determinato libro, ma non lo vado certo a chiedere.

6 - il mio acquisto di libri è calato. E il paradosso sta nel fatto che invece le mie letture sono aumentate a dismisura! La verità si compone in tre cause. Primo: ho la casa invasa da libri, ormai sono in doppia fila sulla libreria. Compro solo certi libri perché ci tengo ad averli nella versione originale e conservarli. Secondo: qualche problema economico mi ha portato a tornare a frequentare la biblioteca con assiduità, sebbene non abbia mai amato particolarmente i libri troppo smanazzati. Terzo: mi hanno regalato un ebook reader per Natale e, nonostante lo avessi avversato ostinatamente, devo ammettere che è molto comodo e lo uso abbastanza. Com'era quella frase? Solo i cretini non cambiano mai idea? Qualcosa del genere… diciamo che nella vita mi sono trovata spesso a riconsiderare cose di cui in precedenza avevo detto "non farò mai" ;-) 

7 - amo sottolineare i libri. I miei ovviamente, quelli altrui no. Amo segnarmi dei punti che poi voglio considerare quando faccio il "riassunto". Perché sì, letto un libro ne faccio un riassunto abbastanza dettagliato, da cui poi taglio e risistemo per fare la recensione. Questo spiega sicuramente perché ci metto ore a farla ahahah. Quando prendo i libri in prestito, sono munita di post-it tagliati in striscioline che attacco nei punti che voglio ricordare. Se il libro è mio, sottolineo. Se leggo sull'e-book reader uso la funzione evidenziatore. 
Al contrario, mi disturba molto leggere un libro che qualcun altro ha sottolineato. Non sopporto chi lo fa sui libri della biblioteca e non sopporto le orecchie alle pagine (perdonami Valentina!!)

8 - generalmente non sono attratta dai casi letterari. Se un libro è super osannato, tendo a non leggerlo subito, aspetto che cali l'entusiasmo e poi forse lo leggo. Forse. 

9 - vario molto nei generi di lettura, anche se cerco di evitare horror, fantascienza e mattoni storico-filosofici perché proprio non li reggo. Leggo anche novità ed esordi, magari non moltissimi e con un po' di scetticismo. Vado a periodi, diciamo. Probabilmente, le reading challenges e il gruppo di lettura, mi portano a cercare e leggere libri che magari non leggerei. Mi piace questa cosa. Altrimenti penso che rimarrei fissa su gialli e romanzi tipo Kinsella eh eh.

10 - un libro mi deve colpire. Quando lo vedo sullo scaffale, mi deve scattare il colpo di fulmine. Non mi interessano le edizioni super lusso. Spesso mi capita di essere attratta da una copertina (e ammetto che spesso sono state copertine su cui compariva un animale..). Se mi attira la copertina poi leggo la trama. Se mi attirano entrambe, il libro ha buone probabilità di venire a casa con me. L'autore, in effetti, è l'ultima cosa che guardo, è quasi irrilevante. Mi è capitato in questo modo di leggere libri molto belli di autori che nessuno conosceva :-D

Questi i miei 10 peccati… Oltre ad essermi divertita, spero che la coscienza di Maria possa "beneficiare dei miei peccati" :-D
E concludo con la sua citazione: "Pentiti, lettore inadeguato, pentiti!"

martedì 9 settembre 2014

Cinquanta sfumature di rosso - E. L. James



titolo originale: Fifty shades Freed

Christian e Ana sono sposati e vanno in luna di miele in giro per l'Europa. Con alcuni flashback, Ana ripensa ai giorni prima del matrimonio e alla cerimonia stessa, con le sue speranze e le sue paure.
Ora è Mrs Grey, e deve imparare a vivere 24 ore al giorno insieme a Christian e alle sue ossessioni: quella del controllo, quella di essere abbandonato. Convivere coi suoi incubi che lo tormentano ogni notte.
Christian e Ana sembrano trovare un equilibrio. Ma sarebbe troppo facile se finisse qui e il libro non esisterebbe. Il passato torna a fare capolino, chiedendo a Christian di fare i conti.

Credo che la trilogia di E. L. James si sia chiusa in calando. Ho amato la storia di Christian e Anastasia, ma questo libro sembra scritto più per fare volume. Innanzitutto, dimezzerei ampiamente le pagine di sesso; sono una marea e distolgono solo l'attenzione dalla storia, oltre ad essere abbastanza noiose e ripetitive. In breve loro vanno d'accordo, poi succede qualcosa per cui litigano (principalmente perché lei gli disubbidisce), lui si infuria e fanno sesso per "punizione", poi si rilassano e fanno sesso "tranquillo". E questo di continuo. Ogni tanto viene inframmezzato da alcuni "colpi di scena": viene incendiata la sala del server della ditta di Christian, riappare Jack Hyde (ma ce lo aspettavamo..), riappare Leila (inutilmente peraltro), riappare Elena (giusto per farli litigare qualche pagina) e altre cose.
Ana vuole continuare ad avere una sua vita, di cui fa parte il lavoro; Christian vorrebbe che facesse semplicemente la signora Grey.
Trovo che in questo terzo libro la storia sia troppo tirata per le lunghe. Credo che l'autrice abbia voluto spiegare perché Christian ha questa atroce mania di controllo accompagnata da una fragilità adolescenziale ma gli avvenimenti che narra per spiegarcelo sono veramente poco emozionanti e qualche volta anche poco esaurienti. Due dei capitoli più belli sono collocati oltre la fine del libro (che già si chiude facendo un salto di due anni); credo che avrebbe dovuto trovare il modo di inserire questi due racconti prima. Visto che Ana passa diversi capitoli a pensare passando dal presente al passato, poteva succedere una cosa simile anche a Christian. Spero che ora la James non si metta a riscrivere tutta la storia dal punto di vista di Christian (come ha fatto la Meyer con Edward di Twilight..).
Diciamo che il finale me lo aspettavo. Essendo una storia d'amore, era abbastanza ovvio che finisse con matrimonio, figli e vissero tutti felici e contenti. Da un certo punto di vista, ci sarei rimasta male se non fosse stato così. Però è la narrazione il problema. Tanto è stata coinvolgente negli altri due libri (il primo soprattutto), tanto mi è risultata un po' piatta in questo terzo libro.
In ogni caso, sono contenta di aver letto questa saga, il giudizio complessivo è comunque positivo. Mi rimane una curiosità: ma E. L. James li ha provati tutti i giochini che fa fare a Christian e Ana? Eh eh..

Mio voto: 6 e mezzo / 10

Cinquanta sfumature di nero - E. L. James



titolo originale: Fifty shades darker

Secondo capitolo della storia di Anastasia Steele e Christian Grey.
La storia ricomincia esattamente da dove si era interrotta. Christian e Ana stanno entrambi male. Christian per la prima volta si trova ad aver a che fare con una donna che è tutt'altro che sottomessa a lui, e per la prima volta questa cosa non lo spaventa.
Stare lontani è troppo doloroso per entrambi e ricominciano a frequentarsi dopo qualche giorno. 
Christian muta atteggiamento, mantenendo sempre il suo immenso bisogno di controllare e proteggere Ana, ma lasciando da parte le pratiche erotiche sadiche in favore a rapporti più "normali" che lui definisce "alla vaniglia". E nel frattempo scopriamo qualcosa di più del passato violento di questo uomo.
Il loro rapporto si consolida, mentre fanno capolino alcuni personaggi che movimentano la vicenda. Leila, una ex sottomessa di Christian, non si dà pace del perchè lui non abbia scelto lei. Più o meno è lo stesso dubbio anche di Elena Lincoln, rinominata Mrs Robinson, l'amica della madre di Christian che lo ha iniziato ai giochi erotici quando era un ragazzino. E poi Jack Hyde, l'ex capo redattore di Ana che vuole vendicarsi di aver perso il posto per colpa di Christian e del fatto che Ana lo ha respinto. E il libro si conclude dicendoci che la sua occasione arriverà. 

“io ti amo Anastasia.”
“tre semplici parole. Il mio mondo si ferma, si inclina, poi riprende a girare su un nuovo asse. E io assaporo il momento, guardando Christian nei suoi occhi grigi, bellissimi e sinceri”
“ti amo anch'io” 

Ho divorato anche questa seconda parte della storia, ero troppo curiosa di vedere come procedeva. Bello, ma decisamente meno del primo. Anche in questo secondo libro le pagine in cui fanno sesso sono veramente tante, e ad un certo punto sono un bel po' noiose. 
Mi lascia perplessa la figura di Jack Hyde, che, suppongo, troverà spazio nel terzo libro. Dall'odio che prova per Christian mi fa pensare che non sia solo un problema di licenziamento... vedremo cosa E.L.James ha riservato per lui...
Mio voto: 7/10

Cinquanta sfumature di grigio - E. L. James



titolo originale: Fifty shades of Grey

Anastasia Steele, timida studentessa ventunenne prossima alla laurea, è costretta a sostituire la sua coinquilina Katherine Kavanagh, influenzata, per intervistare un pezzo grosso dell'industria, Mr. Grey. Anastasia inciampa nell'ufficio e letteralmente finisce ai piedi di questo giovane ed affascinante ricchissimo imprenditore. Da quel giorno non riesce a smettere di pensare a lui. Anastasia si rende conto che per la prima volta nella sua vita è attratta da un uomo.
Dal canto suo, anche Christian è rimasto colpito da lei, ed un giorno si presenta al negozio di ferramenta in cui lei lavora e le chiede di uscire. Comincia così la storia tra Christian ed Anastasia.
“da quale cronaca medievale sei fuggito? Sembri un cavalier cortese”
“non penso proprio. Un cavaliere nero, forse”
Christian è un uomo tormentato dal passato, ed ha gusti particolari in tema di relazioni; ha addirittura una "camera dei giochi" in cui sfogare i suoi impulsi erotici ed una ossessione di controllo totale. E vuole che Anastasia diventi la sua sottomessa. “si tratta di conquistare la tua fiducia e il tuo rispetto, in modo che tu mi consenta di esercitare la mia volontà su di te. Io traggo un grande piacere, addirittura gioia, direi, dalla tua sottomissione. Più tu ti sottometti, più la mia gioia aumenta: è un'equazione molto semplice”.
Tuttavia, col passare del tempo, Christian si rende conto che Ana è diversa da tutte le sottomesse che ha avuto, e che quello che prova per lei è decisamente più profondo. “non avevo mai dormito con una donna, mai fatto sesso nel mio letto, mai portato nessuna su Charlie Tango, mai presentato nessuna a mia madre. Cosa mi stai facendo?”
Ana però è tormentata da come potrà andare avanti la loro storia. Decide di provare a farsi punire per capire se è una cosa che potrà accettare. Ma ne rimane scioccata. Al punto da definirlo "un bastardo squilibrato" e scappa via. “Speravo di trascinare christian nella luce, ma il compito si è dimostrato superiore alle mie scarse capacità”.

“Merda, l'ho lasciato” “oddio... cos'ho fatto?” 
“il dolore fisico delle cinghiate non è niente, niente in confronto a questa devastazione”


Questo libro, che ha suscitato tanto scalpore, ha incuriosito anche me. L'avevo cercato in biblioteca ma era sempre fuori in prestito. Così sono riuscita a leggerlo quando l'ondata di entusiasmo è un po' passata.
Che dire? Ho sentito critiche disgustate e critiche entusiaste. Io mi accodo a queste seconde. Il libro mi è piaciuto molto. E' vero, è pieno di scene altamente erotiche che alla lunga diventano quasi noiose. Mi ha invece coinvolto la storia d'amore tra Christian ed Ana, il loro cercarsi, amarsi, desiderarsi. Al punto che Ana sembra cambiare questo uomo che è tormentato da un passato violento (di cui si scoprirà solo una parte in questo primo libro).
Ho preso il secondo libro prima ancora di finire il primo perchè non potevo pensare di interrompere la lettura, e appena riesco prenderò anche il terzo.
La trama forse è abbastanza banale: lui è bellissimo, ricchissimo e può comandare chiunque; lei è carina, intelligente ma imbranata ed ingenua. Due figure viste e riviste nei libri e nei film. Ma E.L.James ha reso la storia tra loro molto tenera e coinvolgente. Molto bello.
Mio voto: 8 e mezzo / 10.