mercoledì 30 aprile 2014

La luce del giorno - Graham Swift



Londra, Wimbledon, 1997. George Webb è un ex poliziotto, espulso dal corpo per una falsa accusa di corruzione. Un uomo disilluso, amareggiato dai fallimenti che hanno costellato la sua vita. Ha aperto un'agenzia investigativa, dove principalmente deve seguire mariti fedifraghi e dove si trova a fare il confidente e, a volte, l'amante delle mogli tradite.
Un giorno arriva in ufficio Sarah Nash, insegnante di lingue. Lei sa che suo marito Bob ha una relazione con Kristina, una studentessa, profuga croata, a cui i Nash hanno dato asilo. Ora che la Croazia ha vinto la guerra, Kristina vuole tornare a casa. E Sarah ha fatto un'ultima concessione al marito: accompagnare la ragazza all'aeroporto e poi tornare a casa da lei. Sarah vuole che George si assicuri che Kristina parta ma che lui rimanga.
“si fanno concessioni perchè in realtà non si vuole perdere qualcosa, no?”
Un lavoro facile, che avrebbe potuto tranquillamente passare a Rita, la sua assistente-collaboratrice. Ma George decide di tenerlo per sè.
Bob in effetti accompagna Kristina all'aeroporto e rientra verso casa. Ma è un uomo completamente svuotato, se ne accorge anche Sarah, che lo attendeva vestita bene e cucinando il suo piatto preferito. Se ne accorge e non resiste, lo accoltella. Questa è la scena che si presenta a George, quando, per pura intuizione forse, decide di tornare verso casa dei Nash mentre stava già rientrando.
Sarah finisce in galera, dove George la va a trovare ogni quindici giorni. Nell'attesa spasmodica che venga il giorno in cui da quel carcere uscirà con Sarah accanto.

E' un libro complesso. E' un libro di riflessioni, di continui flashback temporali. George nel presente, che attende che Sarah possa rivedere la luce del giorno; George da bambino, quando ha scoperto che il padre aveva un'amante ma si è tenuto il segreto per non far male alla madre; George che ripensa alla giornata in cui ha seguito Bob; George che dopo l'accusa falsa di corruzione viene anche lasciato dalla moglie, così brava a piantare in asso le persone che ha intorno.

“come succede? Come si compie la nostra scelta? Qualcuno entra nella nostra vita, e non possiamo più vivere senza di lui o senza di lei. Eppure, senza di lui o senza di lei eravamo vissuti fino a quel momento...”

Mi è piaciuta molto la scrittura di Swift. E' scorrevole. Alcuni flashback temporali non sono immediati. Ma il libro nel complesso, pur essendo pieno di sofferenza e di incomprensibilità verso la vita, è piacevole.
Mio voto: 7 e mezzo.

lunedì 28 aprile 2014

Nel paese che conosco solo io - Ernesto Olivero


Avevo in casa questo libro da alcuni anni; lo presi coi punti della Conad, insieme ad altri due, sempre dello stesso autore, per usare una parte dei punti per beneficenza. Ho atteso anni per leggerlo perchè non amo molto i racconti in genere.
Il libro è una raccolta di 19 brevissimi raccontini, tutti incentrati sui buoni sentimenti. Perchè nel paese che conosco solo io, la regola basilare è "tratta chi ti è vicino, come ti piacerebbe essere trattato".
Mentre leggevo, mi sono immaginata di leggere le favole della buona notte ad un bambino. Troviamo l'albero che insegna a volare al passerotto caduto dal nido; troviamo il gatto che è amico dei topi; troviamo la farfalla che ha capito che per insegnare ad amare bisogna essere i primi ad amare.
Ho cercato su internet chi fosse lo scrittore, per curiosità, scoprendo che è stato il fondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani) e dell'Arsenale della Pace di Torino e che diverse personalità (tra cui Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta) lo hanno proposto per la candidatura al Premio Nobel per la Pace.
In effetti, in tutti i suoi racconti, si respira profondamente una ricerca di pace, bontà e gentilezza nei confronti dell'altro. I racconti in generale sono molto carini, a parte un paio che lo sono un po' meno, anche se sono fondamentalmente tutti molto simili tra loro.
E' un libro decisamente da infanzia. Da questo punto di vista è abbastanza carino.
Mio voto: 6 e mezzo.