Titolo originale: Umibe no Kafuka - 2002
Un vecchio che capisce la lingua dei gatti e un quindicenne con la maturità di un adulto.
Il primo fugge da un delitto sconvolgente, il secondo da una sconvolgente profezia. Inquietante, avvincente e visionario, Kafka sulla spiaggia è il romanzo che consacra Murakami come uno dei più grandi narratori contemporanei. (www.einaudi.it)
Il romanzo racconta due storie parallele, a capitoli alterni.
In una troviamo Tamura Kafka, un quindicenne, abbandonato a 4 anni dalla madre, che vive con il padre scultore col quale non ha alcun dialogo ma che gli ha fatto una terribile profezia molto simile a quella ricevuta da Edipo ("ucciderai tuo padre e giacerai con tua madre e tua sorella"). Kafka (che è un nome che si è scelto lui), ha una specie di alter ego, il ragazzo chiamato Corvo, che lo sprona a diventare il quindicenne più tosto del mondo. Nella sua fuga, già progettata da anni, Kafka arriva alla biblioteca Komura, dove conosce il bibliotecario Oshima (personaggio che si autodefinisce "diverso" in quanto si comporta da uomo ma in realtà è una donna) e la direttrice, la signora Saeki, con un passato misterioso e che da giovane aveva composto una canzone di enorme successo chiamata "Kafka sulla spiaggia".
Nella seconda storia troviamo Tanaka, un sessantenne con deficit mentali causati da un misterioso incidente accaduto in età scolastica, che non sa nè leggere nè scrivere ma parla con i gatti e vive del sussidio del governatore. Tanaka si imbatte in Johnny Walker, un raccapricciante personaggio che si diverte a catturare gatti per torturarli e fare collezione delle loro teste, ma che chiede proprio a Tanaka di ucciderlo. Tanaka, in un impeto di rabbia, esaudisce il suo desiderio, e si trova quindi a scappare verso ovest, chiedendo passaggi ai camionisti, l'ultimo dei quali, Hoshino, decide di prendere una pausa dal lavoro e aiutarlo in questa particolare "missione" che Tanaka sa di avere. Anche lui arriverà alla biblioteca Komura e alla signora Saeki.
Le due storie poi si intrecciano in diversi punti.
(attenzione: spoilers)
La prima cosa che mi viene in mente chiudendo questo libro è il sangue, che è un po' il filo conduttore dell'intera storia (dalle mestruazioni, ai legami di sangue, al sangue sparso in guerra, al sangue dei gatti, al bibliotecario emofiliaco, ecc.).
La scrittura di Murakami mi piace, ha uno stile fluido, scorrevole, anche se la storia narrata sembra veramente scritta sotto l'effetto di qualche sostanza stupefacente perchè, al di là di essere molto visionaria, ci sono dei punti in cui è proprio fuori di testa. Nel complesso però ho chiuso il libro contenta di averlo letto, nonostante abbia trovato assurdamente atroci le scene in cui Johnny Walker uccide i gatti (io l'avrei accoltellato appena aperto il frigo...) e decisamente di cattivo gusto l'incesto con la presunta madre e lo stupro della pseudo sorella (perchè lei non era proprio consenziente, pur essendo tutto accaduto in un sogno). Ad un certo punto ho sperato che si scoprisse che in realtà Tamura Kafka non era il figlio della signora Saeki, bensì una specie di reincarnazione del fidanzato morto (ma in realtà lei non conferma mai che è la madre, lascia in sospeso dicendo a Tamura che lui ha la risposta).
Un'altra storia che non viene chiusa è proprio la storia di apertura, dei bambini che cadono svenuti nella radura. Anche dopo che la maestra spiega la verità, mi è rimasto il dubbio di cosa c'entri col resto della storia, a parte ovviamente il fatto che in quell'episodio Tanaka perde i sensi e si risveglia con deficit mentali. Ma alla fine non ho capito cosa sia successo davvero nella radura.
Ci sono alcune riflessioni interessanti sulla guerra, in particolare sull'inutilità delle guerre e sui soldati che se non fossero costretti non ucciderebbero altri uomini. Altri passaggi interessanti sono sul senso di vuoto dei personaggi, sull'importanza dei ricordi.
I personaggi secondari sono dei comprimari decisamente interessanti, con personalità ben sviluppate, in particolare Oshima, la Saeki e Hoshino. Ma è interessante anche la prostituta che studia filosofia.
A parte quindi le pagine su Johnny Walker, che ha tutto il mio disprezzo, il resto del romanzo è interessante. Strano ma interessante.
Mio voto: 7 e mezzo / 10
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