13 maggio 2024. Alice Munro, la scrittrice canadese premio Nobel nel 2013, è morta all’età di 92 anni. Da circa un decennio soffriva di una malattia neurodegenerativa. Era considerata la più importante autrice canadese contemporanea. E' diventata famosa soprattutto grazie alla narrativa breve.
Munro era nata a Wingham, una cittadina rurale dell’Ontario; potè iscriversi all’università grazie a una borsa di studio ma abbandonò il corso di laurea quando si sposò nel 1951 e divenne una casalinga. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta ebbe quattro figlie (di cui una morta piccolissima) e si dedicava alla scrittura nei ritagli di tempo: anche per questo fin da subito scriveva storie in formati brevi. Inizialmente i suoi racconti furono pubblicati su alcune riviste o letti alla radio e poi, a partire dal 1968, in forma di libro.
Dopo esser caduta in depressione, la sua fortuna fu aprire una libreria insieme al marito, nel 1963 a Victoria. Stimolata da qualsiasi cosa, dalle conversazioni con gli adulti alle compilazioni delle fatture, il talento narrativo di Munro è riemerso mentre il suo matrimonio collassava. Separatasi dal primo marito, Munro ottenne il posto di "Writer-in-residence" presso la University of Western Ontario e tornò così a vivere nell'Ontario, dove nel 1976 si risposò con Gerald Fremlin continuando però a pubblicare col cognome Munro del primo marito.
Il suo stile narrativo è caratterizzato da chiarezza e realismo psicologico. Al centro delle sue opere, in gran parte ambientate nel Southwestern Ontario, vi sono sempre le relazioni umane lette attraverso la "normalità" della vita quotidiana. È stata spesso paragonata ad Anton Cechov per la sua capacità di documentare in modo accurato ma clemente le lotte interiori dello spirito umano.
I suoi racconti, che partono dalla vita quotidiana per scandagliare in profondità la vita interiore dei suoi personaggi, prendono spunto dalla sua giovinezza a Wingham, cittadina conservatrice ad ovest di Toronto dove è cresciuta, e dai cambiamenti intercorsi con la rivoluzione sociale degli anni Sessanta.
Alcune sue opere: "La danza delle ombre felici", "La vita delle ragazze e delle donne", "Una cosa che volevo dirti da un po'", "Chi ti credi di essere?", "Le lune di Giove", "Il percorso dell'amore", "Stringimi forte, non lasciarmi andare", "Amica della mia giovinezza", "Segreti svelati", "Il sogno di mia madre", "Nemico, amico, amante...", "In fuga", "La vista da Castle Rock", "Troppa felicità", "Uscirne vivi".