giovedì 17 aprile 2025

Addio a Mario Vargas Llosa

13 aprile 2025. Considerato uno dei massimi romanzieri e saggisti contemporanei, Mario Vargas Llosa è morto a 89 anni a Lima, in Perú “in pace, circondato dalla sua famiglia”.
Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 2010 e di numerosi altri premi, Jorge Mario Pedro Vargas Llosa era nato il 28 marzo 1936 ad Arequipa, in una benestante famiglia borghese.

Vargas Llosa, peruviano naturalizzato spagnolo, è stato anche molto impegnato politicamente: da giovane ammirava Fidel Castro e il comunismo, ma a partire dal 1980 è diventato sostenitore del liberalismo, e nel 1990 è stato il candidato presidente della coalizione di centro-destra Frente Democrático alle elezioni in Perù. Dopo la sconfitta, lasciò il Perù e chiese la cittadinanza alla Spagna, dove (dopo il Nobel) sarà nominato marchese da Re Juan Carlos I.

La maggioranza dei suoi romanzi è ambientata in Perù, nei quali esplora la società peruviana e il clima storico della dittatura militare del generale Odría, sotto la quale trascorse la giovinezza, coi suoi pesanti condizionamenti. Altri suoi romanzi narrano eventi topici di altri Paesi, specialmente europei, e il loro clima storico. 
Nel 2010 vince il Premio Nobel per la letteratura per "la propria cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo". E' il primo scrittore di origine peruviana a vincere questo riconoscimento.

Tra i suoi libri: La città e i cani, La Casa Verde, La zia Julia e lo scribacchino, La guerra della fine del mondo, I quaderni di don Rigoberto, Lettera a un aspirante romanziere, La festa del Caprone, Pantaleón e le visitatrici, Storia di Mayta, Il Paradiso è altrove, Chi ha ucciso Palomino Molero?, Avventure della ragazza cattiva, Appuntamento a Londra, Il caporale Lituma sulle Ande, Il narratore ambulante, Elogio della lettura e della finzione.

Celebre la sua lite con Gabriel García Márquez, dopo una lunga amicizia, con tanto di pugno in volto all’autore di Cent’anni di solitudine (a Città del Messico nel 1976). Il litigio avvenne forse per motivi più personali che politici, in ogni caso i due scrittori sudamericani non si sono parlati per oltre trent'anni, avendo troncato definitivamente ogni contatto.

Nel 2010 Vargas Llosa si dichiara pubblicamente per la libertà della Corrida: "le ragioni di una festa crudele: vietarla sarebbe un’enorme perdita per l’arte, la tradizione e la cultura nella quale sono nato"



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