attenzione, contiene
rivelazioni sulla trama!
"Prendimi con te, e delle nostre due miserie faremo forse una sorta di felicità!"
Philippe, impiegato delle
vendite con contratto a tempo determinato, viene buttato fuori di
casa dalla moglie che non lo sopporta più. Perde il lavoro perchè
non trova la concentrazione per fare vendite e litiga col
capoufficio. Si ritrova solo, disperato perchè gli manca Claire, la
figlia.
All'inizio Philippe cerca
di mantenere un'apparenza decorosa, nonostante sia costretto a
dormire in albergo e lavarsi nei bagni pubblici. Ma la situazione
precipita quando si trova senza soldi, senza valigia perchè non l'ha
recuperata in tempo al deposito, e senza l'aiuto degli amici che non
vogliono schierarsi né con lui né con Sandrine (la ex moglie).
Philippe si trova allora a dormire per strada, a frugare nei
cassonetti alla ricerca di cibo, a defecare negli angoli di Parigi.
Finchè un giorno, un cane vagabondo come lui, lo “adotta” e
comincia prima a seguirlo, poi a condurlo verso una nuova vita. Sarà
proprio Baudelaire, il cane, che farà conoscere a Philippe le
persone che lo aiuteranno a riprendersi in mano la vita: Bébère,
proprietario di un negozio di kebab, la sua bisbetica moglie Fatima,
un venditore ambulante di crepes e una ricca signora che gli
affitterà una stanza. E aggiungerei anche, i buoni consigli di
avvocato, assistente sociale e veterinario che sono presenti
gratuitamente sulla nave-centro di accoglienza Fleuron.
Lacrime, lacrime, lacrime
per questo romanzo che sembra quasi una favola, a metà tra la
tristezza e la speranza. Le ultime pagine le ho lette tutte piangendo
e cercando di non farmi vedere dai vicini di ombrellone. A parte il
fatto che avrei voluto che la storia finisse diversamente, il libro è
molto bello.
Non è il primo libro
francese che leggo e in tutti è molto presente il fenomeno dei
senzatetto. Molti non avranno la fortuna che ha avuto Philippe, lo
so. Ma la storia raccontata mi ha davvero lasciato un segno nel
cuore.
Mio voto: 9/10.
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