Roma, anno 42 dopo
Cristo. Publio Aurelio Stazio è di ottimo umore mentre si reca a
casa della sua ultima conquista, Corinna, una giovane donna (e
cortigiana) conosciuta la mattina. Ma quando arriva a casa sua trova
una brutta sorpresa: Corinna giace morta nel suo letto. Chi può aver
ucciso Corinna? La sorella di Corinna, Clelia, fanatica cristiana con
cui non andava d'accordo? O forse l'ex fidanzato Ennio? O Marco Furio
Rufo, importante senatore romano? O sua figlia Marzia? O il dissoluto
marito di lei, Quintilio? O il fratello di Marzia, Gaio? O
l'affascinantissima Lollia?
Aurelio Stazio comincia
allora ad investigare con l'aiuto degli amici Servilio, di sua
moglie Pomponia e del suo servo greco Castore.
L'idea del giallo ambientato nell'antica Roma è piuttosto carina ed originale. Tuttavia sembra molto di ascoltare una lezione di storia spiegata da una professoressa con “parole sue”. Ho letto questo libro perchè ero curiosa e mi è stato prestato dal mio fidanzato che ha avuto la Comastri Montanari come insegnante di italiano. Lo svolgimento non mi ha fatto impazzire però. È un po contorto, con molti termini che chiaramente sono conosciuti da uno studioso di storia ma che per un ignorante come me lasciano solo dubbi e poca voglia di aprire un vocabolario.
Il personaggio di Publio
Aurelio Stazio è anche abbastanza simpatico. Piuttosto divertenti
sono gli scambi di battute tra lui ed il suo servo greco Castore.
Mi pare di capire che
questo sia il primo libro della serie. Probabilmente in futuro ne
leggerò altri per vedere se lo stile avvince un po' di più.
Mio voto: 6/10
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