Ero curiosa di leggere qualcosa di Alice Munro, definita la più grande scrittrice canadese, nonchè vincitrice del Premio Nobel nel 2013. Ero curiosa nonostante sapessi che lei scrive racconti (che io non amo).
In questa raccolta (perchè si tratta di 10 racconti) troviamo la donna a cui il marito uccide i figli, il pluriomicida che racconta la sua storia ad una vecchia vedova a cui ruba l'auto, il bambino nato con una enorme macchia viola sulla faccia e altre storie con simili tematiche di fondo. Infatti, ad ogni fine capitolo, mi chiedevo se la Munro fosse una burlona ad intitolare il libro "troppa felicità", che io proprio non riesco a trovare. Attimi di felicità magari, ma non certo troppa.
La scrittura non è male, molto scorrevole, anche accattivante. Mi chiedo come mai non scriva dei veri e propri romanzi, anche brevi magari, dove potrebbe "allungare" e spiegare un po' meglio gli avvenimenti. La storia che mi è piaciuta di più è sicuramente l'ultima, che poi dà il titolo alla raccolta, dove racconta la vita di Sof'ja Kovalevskaja, illustre matematica, che lavora a Stoccolma, unico paese disposto ad accettare una docente donna.
Boh. Non mi è scattata sicuramente nessuna scintilla nei confronti di questa scrittrice.
Mio voto: 6 e mezzo/10
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