titolo originale:
Adibas (2009)
Tbilisi,
2008. La guerra imperversa
in Georgia. I bombardieri di Putin
saettano nel cielo. Eppure i cultori del relax, dalla piscina più
chic della città, ne avvertono appena il fremito come lieve
increspatura sulla superficie dell’acqua.
Video
su YouTube, slogan pubblicitari, il sorriso del presidente
sull’ultimo calendario fotografico ritoccato con Photoshop… Non
vi è una singola scena di combattimento nel romanzo: la guerra è in
nessun luogo e in ogni dove, ma a Tbilisi non sembra più percepirsi
alcuna differenza fra reale e contraffatto.
adibas
è una satira della Boemia urbana. Shako, cinico giornalista chiamato
come testimonial per lo spot pubblicitario della Georgian Pepsi,
descrive la progressiva contraffazione del proprio ambiente e stile
di vita: dai prodotti di marca al sesso imperante e alla guerra
mediatica – dal “fuck
me”
(fottimi)
al “fake
me”
(falsificami).
I
valori dell’occidente remixati in un ironico e spietato banchetto
in tempo di peste.
(www.meridianozero.info)
Adibas.
1 – scarpe
adidas contraffatte;
2 – surrogato o
imitazione in generale;
3 – qualsiasi
cosa falsa o contraffatta; oggetto, situazione, evento o altro.
Sulla copertina
appare questo commento di Tweed's: “un ritratto desolato, cinico e
divertente di una società fottuta”.
In effetti non
saprei definirlo meglio. Il libro, piccolo e piuttosto scorrevole,
diviso in capitoletti molto corti, è uno spaccato della vita a
Tbilisi, che non sembra sconvolta più di tanto dalla guerra,
nonostante le notizie alla tv e gli aerei che passano sulla testa. La
vita a Tbilisi va avanti, nella piscina che è luogo di ritrovo,
nelle strade, nei quartieri che vendono abbigliamento contraffatto.
Il personaggio narrante, aggirandosi per la città ci mostra tutti
questi spaccati del paese. Un paese i cui abitanti (i Georgiani)
hanno già un'autostima talmente bassa che non può abbassarsi
ulteriormente.
L'autore ha un
linguaggio piuttosto crudo, tendenzialmente abbastanza volgare
(soprattutto quando parla delle sue donne e del suo membro...), ma
credo si inserisca molto bene nel contesto di cui racconta.
La storia è
incentrata nella data particolare del 08/08/2008 (che dovrebbe essere
il giorno più fortunato dell'anno).
Mio voto: 7 e
mezzo / 10.
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