giovedì 31 luglio 2025

Fuori i libri! Luglio 2025

Mi sono resa conto che sto procedendo molto a rilento. Al di là delle recensioni, sto proprio leggendo poco, o almeno questo è il risultato guardando i numeri, anche se non mi sembrava.
Lo scorso anno a fine luglio avevo letto 45 libri. quest'anno, a fine luglio, arrivo a 32 (l'ultimo finito proprio oggi).
Sono sicuramente in un periodo di stanchezza generale e sono incappata in alcuni libri che mi hanno annoiato molto, o forse sono loro che sono capitati nel momento sbagliato.
Mi rendo conto che sono anche un po' insofferente per il fatto che alcuni libri che vorrei leggere non riesco a farli rientrare nelle sfide. Così ho deciso di interrompere la Key Words Challenge. E' quella in cui faccio più fatica a collocare i libri, perchè voglio guardare il titolo originale del libro e ci perdo davvero troppo tempo. Inutilmente. Per il momento mantengo le altre sfide, che sono di più ampio respiro. Il prossimo anno vedremo.

Questi i libri letti a luglio.

Volevo provare a partecipare al gruppo di lettura della libreria, leggendo "Più gentile della solitudine" di Yiyun Li. Mi sono terribilmente piantata e ho fatto grande fatica ad andar avanti.

Per il libro della monthly motif, ho trovato "Lillian Boxfish si fa un giro" di Kathleen Rooney. Molto malinconico ma gradevole.

Poi un libro da ragazzini che, ammetto, mi ha fatto emozionare un bel po': "L'imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise". L'ho finito in lacrime. Molto toccante.

Uno degli ultimi libri che ho comprato: "La festa" di Margaret Kennedy. Riedizione di un libro del 1950, molto intelligente nella sua costruzione. 

La festa - Margaret Kennedy


Titolo originale: The feast (1950)

In un albergo decrepito sulla costa della Cornovaglia si riunisce un eterogeneo gruppo di persone. Una lettera mai aperta dal proprietario avvisa di crepe createsi sulla scogliera. Le pagine iniziali del libro ci raccontano di una frana che ha fatto scomparire l’albergo e ucciso tutti coloro che erano dentro. Che non erano però tutti. Chi è morto? Chi si è salvato?
È il 1947, l’immediato dopoguerra inglese è ancora molto duro, il cibo è parzialmente razionato, il governo ha imposto tasse pesanti e l’evasione fiscale è un tema forte. Ma è anche estate, un’estate eccezionalmente calda e secca, in grado di addolcire la cupezza della situazione e di infondere gioia di vivere.
La genialità de La festa sta nel prologo, il tipo di prologo che dice come tutto andrà a finire tralasciando però l’intera storia. E così si corre sulle pagine del libro, che ci ridanno in ordine cronologico gli eventi, per capire cosa succede a chi e perché. In un racconto che si fa via via sempre più concitato, inframmezzato da lettere e pagine di diario, la Kennedy dipinge con vera maestria un’umanità i cui pregi e difetti vengono perfettamente raccontati. (goodreads)

Un gruppo di variegati villeggianti si ritrova in questo misero albergo, il Pendizack Manor Hotel, sul quale incombe un promontorio roccioso. Nonostante il governo avesse dato disposizioni sulla pericolosità del luogo, il marito della proprietaria non si è mai degnato di leggere la lettera ricevuta, se non poi cercarla disperatamente tra tutte le lettere ricevute e mai aperte e non riuscire a trovarla.
Sappiamo fin dalle prime pagine che il promontorio è crollato, seppellendo l'albergo. Non sappiamo chi sono i sette che sono rimasti sotto al crollo (in alcuni dei quali sono ravvisabili dei peccati capitali).
Il reverendo Samuel Bott racconta al suo amico in visita, il reverendo Gerald Seddon, che deve preparare l'elogio funebre e che dai sopravvissuti ha sentito cose raccapriccianti. Decide di raccontare tutto all'amico e chiede il suo parere. Così comincia il racconto dell'ultima settimana prima che cadesse il promontorio, proprio nel momento in cui alcuni dei villeggianti si trovano a fare una festa poco distante dall'albergo, per tre bambine che non hanno mai visto una festa in vita loro. Nel racconto, suddiviso nei giorni della settimana e in capitoli, ci vengono raccontate le interazioni che nascono tra i vari personaggi.
Ammetto di aver faticato un attimo nelle prime pagine, perchè, soprattutto quando ci sono le pagine del diario di Mr. Paley, sembrano volutamente confuse e ambigue. I personaggi sono tantissimi, al punto che me li sono segnata su un foglio o non ne venivo fuori. I proprietari dell'albergo è la famiglia Siddal: Mr. Siddal che sta sempre nascosto nel suo stanzino dietro la cucina (ed è quello che non ha aperto la lettera), Mrs Siddal che gestisce (male) l'albergo, Gerry il figlio più affettuoso ma meno amato che fa da tuttofare nell'albergo mantenendo la famiglia, Duff il figlio preferito dalla madre a cui lei le dà tutte vinte e che deve assolutamente fare l'avvocato, Robin che è un gran bel ragazzo. Poi c'è il personale di servizio: Fred cameriere e tuttofare, Nancibel Thomas cameriera ex ausiliaria, Bruce un ragazzo che si innamora di Nancibel, Miss Dorothy Ellis governante impicciona e squallida. Infine abbiamo gli ospiti dell'albergo: Henry Gifford, sua moglie Lady Gifford (che passa i giorni in camera supplicando il marito di andare a vivere a Guernsey per non pagare le tasse), con la loro figlia naturale Caroline e i tre che hanno adottato, Hebe, Luke e Michael; i coniugi Paley; il canonico Wraxston e la figlia Evangeline; la vedova Cove con le tre figlie Blanche, Beatrix e Maude; Mrs Anna Lechene, scrittrice e vecchia amica di Mr Siddal, che ha come autista-segretario Bruce (e forse amante). Insomma, veramente tanti, però ognuno di loro è ben caratterizzato e dopo un po' ho ingranato bene senza più confonderli.
Lo svolgimento è interessante ed è interessante vedere come si sviluppano le relazioni tra i vari personaggi, tra amicizie, amori, peccati che vengono svelati. Il tutto con le crepe della montagna che sembrano enormemente allargate...
Lettura che scorre piuttosto bene e non vedi l'ora di arrivare in fondo per scoprire chi è morto e chi è vivo. Effettivamente, ai sette che muoiono sono abbinabili i peccati capitali (ammetto che un paio non li avevo proprio collegati, ma gli altri sono abbastanza palesi).
Molto interessante, intelligente ed avvincente.
Mio voto: 8 / 10

L'imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise - Dan Gemeinhart


Titolo originale: The Remarkable Journey of Coyote Sunrise (2019)

Coyote Sunrise ha 12 anni e da cinque vive su Yager, un vecchio scuolabus convertito in una “casa su ruote”. Insieme a Rodeo (guai a chiamarlo papà) e ad alcuni stravaganti personaggi a cui offrono passaggi e ospitalità, Coyote percorre gli Stati Uniti in lungo e in largo senza mai fermarsi. Quello che fa con Rodeo, però, non è davvero viaggiare, ma fuggire dal passato e dai ricordi che hanno segnato la loro famiglia. Un giorno riceve la notizia che il parco giochi della città in cui è cresciuta sta per essere abbattuto. Quel luogo custodisce memorie speciali ed è troppo importante per Coyote, che vuole assolutamente impedire che lo radano al suolo. Ma è un’impresa disperata! Rodeo non accetterà mai di tornare laggiù, e come se non bastasse il tempo hanno solo quattro giorni per attraversare il paese da una costa all’altra. Con una scusa, Coyote dà così inizio a un’avventura piena di sole e di divertenti imprevisti, cambi di rotta, nuove amicizie e segreti urlati al vento dal tetto di Yager. Un viaggio davvero imprevedibile, grazie al quale Coyote e Rodeo scopriranno che il modo migliore per affrontare il passato è condividere, senza riserve, il presente. (goodreads)

"A volte fidarsi di qualcuno è la cosa più spaventosa che ci sia. 
Ma sapete che vi dico? Fa molta meno paura che stare da soli".

Coyote è una quasi tredicenne che da 5 anni vive col padre Rodeo (che non vuole più farsi chiamare padre) sopra ad uno scuolabus, e vagano per gli Stati Uniti senza sosta. Cinque anni prima, in un incidente, è morta la madre con le due sorelle di Coyote. Il padre non vuole assolutamente tornare al posto in cui abitavano.
Coyote sa che il padre vuole guardare avanti, non vuole guardare al passato e stare male. Hanno addirittura cambiato nomi all'anagrafe. Ma un giorno, come fa ogni settimana, Coyote chiama la nonna e questa le dice che il parco in cui lei, la mamma e le sorelle hanno nascosto una scatola dei ricordi, verrà abbattuto e Coyote sa che deve assolutamente recuperare quella scatola prima che sia troppo tardi. Coyote, con una scusa banale, dà il via al viaggio di ritorno, all'insaputa di Rodeo, durante il quale caricano anche alcuni compagni di viaggio trovati alle stazioni di servizio (che guardacaso vanno verso dove vuole andare lei). Finchè Rodeo scopre cosa sta facendo Coyote e il viaggio rischia di fermarsi.
Il ritorno è doloroso sia per Coyote sia per Rodeo, ma è anche una presa di consapevolezza che dal dolore non si scappa, il dolore va metabolizzato perchè la mancanza è qualcosa che non si riempie ed è vero che fa male, ma evitando il passato si rischia di dimenticare anche le cose belle che abbiamo vissuto. Perchè nel mondo c'è tanta tristezza, ma c'è anche tanta felicità. Nel mondo c'è di tutto. L'importante è avere accanto delle persone che sanno tenerti la mano perchè ti vogliono bene.
Libro emozionante, ho pianto tutti gli ultimi capitoli, mi ha veramente toccato. Credo solo che una serie di pagine (quelle del personaggio di Val, che non aggiungono molto) potevano essere evitate perchè il libro era già pieno di tanti spunti di riflessione ed erano più che sufficienti.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

Lillian Boxfish si fa un giro - Kathleen Rooney


Titolo originale: Lillian Boxfish Takes a Walk (2017) 
 
Lillian Boxfish non è la classica ottantacinquenne, tutta casa, merletti e nipoti. Giunta a New York nel lontano 1930 ha trovato subito un impiego che le ha portato fama e prestigio: da semplice e inesperta copywriter per il colosso Macy's diviene in poco tempo il primo pubblicitario donna più pagato al mondo. Oggi è il 31 dicembre del 1984 e Lillian festeggia da sola questo ultimo giorno dell'anno. Le vacanze natalizie non sono andate come al solito, qualcosa sta cambiando. Rimanere a casa a rimuginare su ciò che non è stato? Non se ne parla nemmeno. Armata solo dell'inseparabile pelliccia di visone e di una buona dose di arguzia, Lillian decide che il Capodanno lo festeggerà per le strade dell'amata Grande Mela, dove ogni passo coincide con un ricordo della sua sorprendente vita. Con una lettera d'amore alla città di New York, Kathleen Rooney dipinge sulla tela di un'America in fermento il ritratto di un'intensa figura femminile, ispirato alla vera storia di Margaret Fishback e alla sua folgorante carriera nel mondo pubblicitario. (ibs) 

Lillian Boxfish è una ottantacinquenne che si prepara per il suo solito appuntamento a cena nel suo solito ristorante per l'ultimo giorno dell'anno. Il problema è che mentre era al telefono col figlio si è mangiata una intera confezione di biscotti Oreo (che neanche si ricorda come siano arrivati in casa sua) e quindi non ha più fame. Così pensa di passeggiare fino al ristorante nella speranza di digerire i biscotti, ma quando arriva al ristorante, oltre a non aver fame, scopre anche che il gestore del ristorante lascerà tutto al nipote e lui se ne andrà via. Lillian, dopo un drink, decide di continuare a passeggiare e così facendo incontra autisti, commessi, guardie di sicurezza, artisti, criminali, tutta una serie di persone con cui lei si intrattiene a chiacchierare. E tra una passeggiata e l'altra, Lillian ricorda la sua vita, da quando era al collegio, a quando è andata a lavorare da Macy's come pubblicitaria che prendeva in giro la figura preconfezionata della donna-moglie-madre, a quando anche lei si innamora follemente di Max (Massimiliano Gianluca Caputo), a quando deve lasciare il lavoro perchè incinta, alla crisi del matrimonio, al crollo psicologico che questo ha comportato. Il tutto sullo sfondo di una America che cambia, di una città dove la delinquenza imperversa. Una città che comunque a lei non fa paura e che non pensa minimamente a lasciare, nonostante sia il pensiero di molti intorno a lei, e che lei cerca di convincere a rimanere sostenendo che le brave persone devono rimanere proprio per non darla vinta ai malfattori.

 "Non rimarrò lontana dalla strada. Non quando la strada è l'unica cosa che mi interessa costantemente, a parte forse mio figlio e il mio gatto. L'unico posto che sembra vibrante e vivace. Dove le cose si scontrano. Da dove nasce il futuro" 

Ho trovato molto ironico lo stile con cui vengono resi i pensieri di Lillian, una donna che ha sempre avuto la risposta pronta e che anche davanti a tre ragazzini criminali riesce a venirne fuori senza un graffio. Divertente il fatto che lei ha cominciato da bambina ad appassionarsi alle rime e anche i suoi annunci pubblicitari sono in rima (nonchè i curricula che invia). Lillian ha toccato l'apice del successo e il baratro (comprensivo di elettroshock) nella vita privata. 
La figura di Lillian è liberamente tratta dalla persona di Margaret Fishback, la copywriter pubblicitaria più pagata al mondo negli anni '30. 
Una delle tappe che mi è rimasta più impressa è la cena al Delmonico's Restaurant, dove Lillian è stata anni prima per discutere i dettagli del divorzio da Max e si era sbagliata a ordinare la bistecca; ma ovviamente, senza prenotare, la sera di capodanno è impossibile avere un posto, se non fosse che viene invitata al tavolo di una famiglia che ha avuto una defezione, e lei si gode la felicità di questo gruppo di persone che la accoglie come se non fosse una sconosciuta. Altri incontri li ho trovati un po' meno brillanti ed emozionanti.
Nel complesso il libro mi è piaciuto, anche se alla lunga diventa un po' ripetitivo. Poteva magari accorciare un po' di avvenimenti. Mi è piaciuta la figura di Lillian, la sua arguzia, il suo essere fuori dalle righe fin da piccola.
Gradevole nel complesso.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

Più gentile della solitudine - Yiyun Li


Titolo originale: Kinder than Solitude (2013)

Cosa unisce Boyang, giovane immobiliarista rampante di Pechino, Ruyu, commessa e amica-factotum di ricche e annoiate signore californiane, e Moran, ricercatrice di laboratorio in una sperduta azienda farmaceutica del Massachusetts? O meglio: quale segreto del loro passato li divide e li tiene lontani? E quale ruolo ciascuno di loro ha avuto nella morte dell'antica compagna cui si apprestano a dare l'ultimo saluto? Per scoprirlo, Yiyun Li ci riporta all'agosto del 1989, due mesi dopo il massacro di piazza Tienanmen. E tutto parte dall'arrivo a Pechino di Ruyu, orfana e (segretamente) cattolica, mandata in città dalle prozie a iniziare la scuola superiore con la sua preziosa fisarmonica come unico capitale. Quando la ragazza entra da outsider nel quadrilatero, il caseggiato tradizionale dove ogni aspetto dell'esistenza si svolge in comune, in apparente armonia, le vite di Boyang e Moran iniziano a cambiare. E lo stesso vale per il destino di Shaoai, studentessa universitaria e dissidente, piena di rabbia repressa per una società che sembra aver già cancellato i fermenti e il desiderio di libertà di poche settimane prima. L'alternarsi della realtà della Cina di fine anni Ottanta con la contemporaneità, tra Pechino e gli Stati Uniti, scandisce le esistenze dei quattro protagonisti, avvolte da un'aura di malinconica sospensione e stravolte, quasi senza che se ne rendessero conto, dai tragici eventi pubblici e privati che le hanno sfiorate... (goodreads)

Ho impiegato dodici giorni a leggere queste 330 pagine. Non scorreva affatto. Avevo apprezzato i primi capitoli, ma poi la storia è proseguita con troppa lentezza. E' partita con la morte di Shaoai e Boyang che avvisa le altre due ragazze, sparite entrambe in America. Poi ha cominciato a saltare dal racconto del passato, da quando Ruyu è arrivata a Pechino, al racconto di come vivono adesso questi tre ex amici, tutti e tre molto isolati dal resto del mondo grazie a dei meccanismi di difesa che si sono auto imposti. Boyang è un uomo insensibile nei confronti delle altre persone, Ruyu ha scelto di rimanere sempre in disparte senza creare legami, Moran ha trovato una sorta di evasione nel raccontare storie. Tutti e tre con matrimoni falliti alle spalle e senza figli. Tutti e tre senza legami affettivi. Tutti e tre che hanno messo in standby le loro vite "a causa" di qualcosa successo nel passato. Il tutto mischiato a grande malinconia e momenti di incredibile noia.
Scoprire cosa sia successo a Shaoai è, in realtà, una scusa. Il mistero viene liquidato in poche pagine e viene praticamente attribuito alla sfortuna e al fatto che Shaoai non si fa mai i fatti propri.
Sinceramente ho fatto molta fatica. Ho guardato alcune recensioni per farmi una idea dei pensieri altrui, ma ne ho letto diverse che descrivono la scrittura come semplice e per me non lo è stata affatto. L'ho trovata una scrittura pesante, più volte ho dovuto fermarmi e rileggere, quasi fossi davanti a un mezzo saggio. E poi credo che abbia davvero tirato per le lunghe tutte le vicende. Ho provato subito fastidio per il personaggio di Ruyu e anche per alcuni atteggiamenti di Shaoai. In seguito anche Boyang l'ho trovato un po' stronzo. L'unica per cui ho provato pena è Moran.
Sono arrivata in fondo a sto libro proprio perchè volevo finirlo ma sinceramente non ne potevo più. Pesante l'argomento e come l'ha trattato.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

sabato 26 luglio 2025

Fuori i libri! Aprile maggio giugno 2025

Anche stavolta mi trovo a fare il riepilogo di ben tre mesi... sigh... (e ormai siamo pure alla fine del quarto...)

APRILE
Primo libro del mese "Leonard e Hungry Paul" di Ronan Hession. Era un po' che lo avevo comprato e che lo volevo leggere. Molto delicato

Per il gruppo di lettura della biblioteca abbiamo letto "Una vita" di Guy de Maupassant. Interessante lo scorcio storico sul periodo ma non mi ha fatto impazzire.

Continuo il giro dell'Europa con un libro ambientato in Norvegia: "Un grammo di felicità" di Siri Ostli. Delizioso.

Un giallo/noir ambientato in Virginia: "Il Country club" di Howard Owen. Mi piace molto questo scrittore e anche il libro è molto gradevole nonostante la vicenda un po' pruriginosa (che credo sia stata ispirata da una storia vera)

Rimango sui gialli, evidentemente è il periodo, e torno alla libreria Nevermore con "Uomini e crimini" di Steffanie Holmes. Sinceramente, se evitasse di mettere tutte quelle (inutili per la storia) scene di sesso, lo preferirei. Ma va beh. 

MAGGIO
Primo libro, quello del gruppo di lettura della biblioteca: "Resto qui" di Marco Balzano. Che romanzo. Molto bello, con tanta denuncia nei confronti della politica sorda ai problemi della popolazione.

Per la keyword challenge ho trovato la parola "wind" nel secondo libro della serie di Ocean Breeze (il cui primo mi era piaciuto poco...). Molto romantico e decisamente gradevole. Parlo de "La voce del vento" di Sherryl Woods.

Mi ha molto incuriosito "L'ufficio degli affari occulti" di Eric Fouassier. Intrigante anche se un po' contorta la parte storica per i miei gusti.

Un libro ambientato i Repubblica Ceca: "I misteri di Praga" di Ben Pastor. Interessante l'ambientazione storica, ma assolutamente scarsa la parte gialla.

GIUGNO
E' uscito in Italia il nuovo libro di Yann Martel, "Lo sguardo di Odo". Ero molto curiosa. Libro strano che mi ha lasciato perplessa.

Finalmente sono riuscita a leggere il primo libro di Virgin River. Ammetto che la serie tv è molto più brillante.

Ultimo libro di giugno, "Bed and breakfast and books" di Frida Skyback, che a dispetto del titolo in inglese, non mi risulta ci sia la traduzione in inglese del libro. Ma va beh. Libro di cui mi è piaciuta da impazzire la copertina, ma lo svolgimento... insomma...


venerdì 25 luglio 2025

Bed & Breakfast And Books. Il club del libro alla fine del mondo - Frida Skybäck


Titolo originale: Bokcirkeln vid världens ände (2019)

La vita di Patricia scorre placida e monotona nella fattoria di famiglia a Charlottesville, quando riceve una lettera anonima che riporta a galla un doloroso mistero del passato. Dalla busta scivola fuori una collanina d’argento con un ciondolo a forma di nota musicale, proprio quella che lei stessa ha regalato a sua sorella Madeleine, scomparsa senza lasciare traccia nell’estate del 1987, ben trentadue anni prima. Patricia decide subito di raggiungere Ljusskär, la località di mare della Svezia da cui la giovane non ha mai fatto ritorno, e trova alloggio nell’unico hotel del posto, il Bed & Breakfast and Books, dove un variegato gruppo di signore organizza un club del libro. Tra discussioni letterarie e consigli d’amore, saranno proprio le donne che animano il book club ad aiutarla a indagare. Cos’è successo davvero a Madeleine e quali oscuri segreti si annidano tra le strade di quel piccolo paese? (goodreads)

ATTENZIONE - contiene spoiler

Di questo libro mi ha ispirato subito la copertina e poi la trama. La lettura è stata piacevole, leggera. La trama di per sè non è neanche troppo originale ma c'è la curiosità di andare avanti.
Forse, la cosa più bella di questo libro è l'amicizia tra le donne del club del libro, alcune sono amiche dall'infanzia. Sono interazioni positive, momenti in cui ci si aiuta con sincerità, momenti in cui finalmente si parla della paura di invecchiare o della solitudine.
Questo paesino svedese, pur essendo "alla fine del mondo", in realtà sa farti sentire a casa.
Il libro procede su due orizzonti temporali, il presente in cui Patricia interagisce con le persone del luogo e il passato in cui Madeleine era lì a fare la tirocinante.
La storia di Madeleine però mi pare venga trascinata un po' per le lunghe senza creare un particolare pathos. Cioè è vero che c'è il mistero di cosa le sia successo, ma non riesco a farlo rientrare nei libri gialli, neanche nei cozy. Madeleine viene scelta per partecipare ad un tirocinio presso la chiesa libera, dove c'è questo pastore che è in grado di capire quale dono hanno i ragazzi. Madeleine canta benissimo e le viene affidata la direzione del coro. Si capisce che questo pastore ha dei modi un po' particolari e molto fisici, abbraccia spesso le sue adepte per tranquillizzarle, e ti viene il dubbio che Madeleine sia stata molestata, che fosse incinta quando è sparita. Anche la moglie del pastore ha degli atteggiamenti decisamente manipolatori e bugiardi. In realtà tutti i tentativi di Patricia di carpire qualche informazione finiscono nel vuoto; se anche c'è qualcuno che sa qualcosa, non vuole parlare. Poi l'ultimo giorno in cui Patricia rimane al paese, finalmente c'è una delle donne che dice qualcosa sul fatto che ha provato ad aiutare Madeleine a scappare dalla chiesa. Siamo ormai a poche decine di pagine dalla fine del libro e ancora non sappiamo chi ha spedito la catenina di Madeleine a Patricia. E quando finalmente la persona si palesa, dice che voleva che Madeleine la riavesse indietro, pur sapendo che non può essere così perchè questa persona sa cosa è successo a Madeleine e come.
Credo che dietro a questo libro ci fosse una bella storia che però non mi ha entusiasmato molto. Mi è piaciuto invece il gruppo di signore che nonostante l'età stia avanzando, hanno grinta e voglia di superare gli ostacoli.
Mio voto: 7 / 10

giovedì 24 luglio 2025

La strada per Virgin River - Robyn Carr


Titolo originale: Virgin River (2007) 

Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.In un momento particolare della sua vita, Melinda sente il bisogno di prendere le distanze dalle convulse follie di Los Angeles e si trasferisce a Virgin River. Qui l'attende una natura di incontrastata bellezza e un ambulatorio in cui esercitare la sua professione di ostetrica. Grazie a un'atmosfera serena e tranquilla, Mel ritrova il suo equilibrio. Almeno finché non compare sul suo cammino l'affascinante Jack che conosce tutti i sentieri dei boschi di Virgin River, compresi quelli che conducono verso una nuova, insperata, felicità. (goodreads) 

E' sempre difficile giudicare un libro dopo aver visto la serie tv da cui è tratto, soprattutto se la serie tv ti ha molto emozionato e il libro invece se ne discosta abbastanza.

Il libro non è brillante come pensavo. Pieno di dialoghi, alcuni abbastanza sciocchi. Più volte gli uomini hanno definito le belle donne delle "cosine"... forse è uno slang americano ma fa abbastanza schifo. Nel libro ci sono tante cose, dal trasferimento di Mel, all'accettazione di Doc, agli amici di Jack che vanno a Virgin River, a Mel che fa amicizia con due coppie della cittadina vicina, Mel che incontra la famiglia di Jack, la storia tra Rick (16 anni) e Liz (14), le piantagioni di droga... tante cose ma nessuna viene un po' approfondita. Mi va anche bene che abbia voluto rimanere sul leggero, ma trovo un po' troppo leggero l'escamotage narrativo cioè la fuga di Mel da Los Angeles perchè è morto il marito. Da quello che sembrava un incipit doloroso passiamo praticamente subito ad una storia nuova. Il libro poi è pieno di donne incinta e di parti. Va beh, non c'era un'ostetrica in città prima, ma praticamente è il centro di tutta la vicenda. 
A differenza della serie tv, è un libro che rimane molto piatto. Credo che non proseguirò con gli altri della serie. 
Mio voto: 6 e mezzo / 10