mercoledì 10 dicembre 2025

Addio a Sophie Kinsella

10 dicembre 2025.
Avrebbe compiuto 56 anni tra due giorni. Ne ha dato la notizia la sua famiglia sui social: «Siamo addolorati nell’annunciare questa mattina la scomparsa della nostra amata Sophie (alias Maddy, alias Mamma). È morta serenamente, trascorrendo i suoi ultimi giorni con i suoi veri amori: la famiglia, la musica, il calore, il Natale e la gioia. Non possiamo immaginare come sarà la vita senza la sua radiosità e il suo amore per la vita. Nonostante la malattia, sopportata con un coraggio inimmaginabile, Sophie si considerava davvero fortunata: aveva una famiglia e degli amici così meravigliosi e aveva avuto lo straordinario successo della sua carriera di scrittrice. Non dava nulla per scontato ed era eternamente grata per l’amore ricevuto. Ci mancherà tantissimo, ci si spezzano i cuori».

Nata a Londra il 12 dicembre 1969, Sophie Kinsella era la primogenita di David R. Townley e Patricia B. Kinsella. Studiò musica, poi filosofia, politica ed economia al New College di Oxford. Dopo la laurea lavorò come giornalista finanziaria, un'esperienza che definì "piuttosto noiosa", ma che le avrebbe fornito materiale prezioso per i personaggi e le situazioni dei suoi romanzi.
Conobbe il marito, Henry Wickham, all’università. Si sposarono giovanissimi, lei appena ventunenne, e insieme ebbero cinque figli: Freddy, Hugo, Oscar, Rex e Sybella. Una famiglia che la scrittrice ha sempre protetto con discrezione, tenendola lontana dai riflettori, e che le è rimasta accanto fino all’ultimo durante la malattia.

La sua carriera letteraria è iniziata a 24 anni, con il primo romanzo, "A che gioco giochiamo?". Poi "Affari d'oro" (1996), "Begli amici!" (1997), "La signora dei funerali" (1998), "Una ragazza da sposare" (1999), "La compagna di scuola" (2000) e "Vacanze in villa" (2001). Erano libri firmati con il suo vero nome, Madeleine Wickham: romanzi corali, più seri e meno brillanti, spesso legati a temi familiari e sociali, accolti positivamente dalla critica ma ancora distanti dal boom che l'attendeva.

Nel 2000 scelse di presentare alla casa editrice un nuovo manoscritto sotto pseudonimo, senza rivelare di esserne l'autrice. Il nome scelto, Sophie Kinsella, univa il suo secondo nome al cognome da nubile della madre. Fu l'inizio della sua serie più famosa, "I love shopping" ("The Secret Dreamworld of a Shopaholic", le vicissitudini di una giornalista alle prese con le sue finanze incerte a causa della dipendenza da shopping compulsivo).
Tra i suoi romanzi: "Sai tenere un segreto?", "La regina della casa", "Ti ricordi di me?", "La ragazza fantasma", "Ho il tuo numero", "La mia vita non proprio perfetta", "Amo la mia vita".

Alla fine del 2022 le era stato diagnosticato un glioblastoma, una forma aggressiva di cancro al cervello e stava facendo la chemioterapia. La diagnosi era stata rivelata pubblicamente soltanto nell'aprile 2024.
Il suo ultimo romanzo, "Cosa si prova", pubblicato nel 2024, è stato interpretato da molti lettori come una riflessione sulla sua condizione, un modo per affrontare con serenità e lucidità un momento doloroso.



Blackwater 2 la diga - Michael McDowell


Titolo originale: Blackwater II: The Levee (1983)

1922. Mentre Perdido si sta riprendendo dalla devastante inondazione, la costruzione di una diga è l'unico baluardo possibile contro la furia dell'acqua. Ma il cantiere riversa sulla cittadina il suo carico di imprevisti: la rivolta degli operai, il capriccio delle correnti, il mistero di alcune sparizioni. La matriarca Mary-Love si scontra con Elinor, ora parte della famiglia Caskey. Macchinazioni, alleanze innaturali, sacrifici: a Perdido i mutamenti saranno profondi, le conseguenze irreversibili. La lotta è appena cominciata. (goodreads)

Elinor e Oscar, finalmente nella loro casa, stanno per avere una seconda bambina, Frances.
Tuttavia, Elinor è piuttosto ansiosa per il fatto che stanno cominciando i lavori di costruzione della diga, che lei osteggia apertamente. I lavori sono affidati all'ingegner Early Haskew, e Mary-Love Caskey per far dispetto ad Elinor decide di ospitarlo sotto il suo tetto, in modo che possa proseguire senza indugi nel progetto. Sister è turbata dalla presenza di Early in casa però capisce che lui può essere la sua via di fuga da quella casa, se riesce a farsi sposare. Chiede addirittura aiuto alla domestica, Ivey, esperta di incantesimi e sortilegi. Effettivamente tra Early e Sister nasce qualcosa, e davvero si sposeranno.
Nel frattempo James vede piombare a Perdido la sorella della moglie, Queenie Strickland, coi due figli teppisti, la quale dice che sta scappando dal marito violento Carl e chiede rifugio ai Caskey. 
Tuttavia, Carl trova lavoro proprio tra i reclutati per lavorare alla diga e si presenterà a casa della moglie una sera violentandola. James e lo sceriffo riescono a farlo andare via, ma passando i mesi è chiaro che Queenie sia incinta.
I lavori di costruzione della diga procedono piuttosto spediti, almeno finchè non cominciano i lavori davanti alle case dei Caskey; lì sembra che il fiume si rifiuti di accettare la diga ed ogni notte buona parte della terra posata viene portata via. Elinor sta cominciando ad abituarsi all'idea di non riuscire più a vedere il suo amato fiume dalla sua terrazza, ma per calmare il fiume occorre che venga fatto un sacrificio...

Prosegue in modo interessante questa saga. In questa seconda parte effettivamente troviamo qualche scena più violenta. I personaggi sono tanti ma si seguono bene. Ammetto che procedo molto velocemente nella lettura perchè voglio vedere come va avanti.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

Blackwater 1 La piena - Michael McDowell


Titolo originale: Blackwater. Part I: The Flood (1983)

1919. Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi nel cuore dei Caskey. (goodreads)

La cittadina di Perdido, in Alabama, sorge lungo il corso di due fiumi, il Perdido e il Blackwater. Alla confluenza dei due fiumi c'è un vortice in cui sono scomparse diverse persone negli anni.
Il giorno di Pasqua del 1919, mentre la città è stata sommersa da una piena, Oscar Caskey e il suo servitore nero Bray scoprono che una donna (Elinor Dammert) è rimasta intrappolata in una camera dell'albergo che teoricamente era stato evacuato giorni prima. Lei è sopravvissuta quattro giorni senza bere nè mangiare.
Mentre la piena comincia a ritirarsi, e gli abitanti a contare i danni subiti, Elinor viene accolta in casa dello zio di Oscar, James Caskey, la cui moglie si trova a Nashville dalla famiglia della sorella e la cui figlia Grace adora Elinor fin da subito. La madre di Oscar, sorella di James, matriarca della famiglia Caskey, odia fin dal primo momento questa donna coi capelli rosso fango apparsa dal nulla che si vuole inserire nella sua famiglia. In effetti, ci sono alcuni accadimenti strani che capitano in paese da quando è comparsa Elinor, tipo le querce d'acqua che crescono ad una rapidità incredibile, o il fatto che lei sia l'unica che non ha paura di nuotare nelle acque dei due fiumi, o il ritrovamento dei gioielli sepolti col corpo della cognata. 
Mary-Love, capendo che non può allontanare Oscar da Elinor, trova allora una scusa per rallentare il matrimonio, dicendo loro che il suo regalo di nozze sarà una enorme casa nuova di cui lei rallenta i tempi di costruzione apposta. Ma i ragazzi, un pomeriggio che lei è fuori paese, decidono di scappare insieme e di sposarsi comunque, costretti però a rimanere a vivere a casa di Mary-Love. Tuttavia, dopo un po' Elinor diventa insofferente della situazione e del fatto che Oscar (come tutti gli uomini di Perdido) non ha il carattere per imporsi. Ma Elinor non ha nessuna intenzione di darla vinta a Mary-Love; rimane incinta e quando nasce la bambina, Miriam, decide di abbandonarla nelle mani di Mary-Love e sua figlia Sister, riuscendo finalmente a portare Oscar nella nuova casa.

E' diverso tempo che volevo leggere questo libro, la cui trama mi incuriosiva un bel po'. Viene indicato come "Southern gotic", un mix di elementi gotici, horror, soprannaturali e sociali. Avevo un po' timore della parte horror, ma in questo libro tutto sommato non ci sono scene che mi hanno particolarmente impressionato.
La scrittura è piuttosto semplice e fluida, il libro scorre bene e si ha voglia di proseguire per vedere come procede. Infatti, ho subito cominciato il successivo...
Mio voto: 7 / 10

martedì 21 ottobre 2025

Addio a Roy Jacobsen

18 ottobre 2025. Si è spento a 71 anni, lo scrittore norvegese Roy Jacobsen, tra le voci più profonde e rappresentative della narrativa nordica contemporanea. L’autore è morto in un ospedale di Oslo dopo una lunga malattia. La notizia è stata diffusa dalla casa editrice Cappelen Damm, che in un comunicato lo ha definito “uno degli scrittori norvegesi più letti e premiati del nostro tempo”.

Dal suo esordio nel 1982, Roy Jacobsen ha pubblicato oltre 25 opere tra romanzi, racconti e saggi, tradotti in più di 40 lingue e riconosciuti a livello internazionale. Il suo stile, essenziale e intenso, ha saputo catturare l’anima della Norvegia attraverso le vite di persone comuni, restituendo con autenticità il volto mutevole di un Paese in trasformazione.

Nei suoi libri, Jacobsen ha raccontato le lotte dei lavoratori, la vita delle famiglie nordiche, la forza delle donne e il valore della memoria collettiva. È stato spesso definito “l’autore della classe operaia”, un narratore capace di dare voce agli ultimi e di trasformare la quotidianità in poesia.

Tra le opere più amate di Jacobsen spicca la serie ambientata alle isole Barrøy, piccole terre battute dal vento a sud delle Lofoten. In Italia, la casa editrice Iperborea ha pubblicato due dei suoi romanzi più celebri: “Gli invisibili” e “Mare bianco”.
La saga ha conquistato critica e pubblico grazie alla capacità di fondere il realismo nordico con la poesia del silenzio e della natura. Jacobsen ha firmato anche sceneggiature e libri per bambini, confermando una versatilità rara nel panorama letterario europeo.

Nel 1989 Jacobsen aveva ricevuto il Premio della Critica Norvegese, uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari del Paese.
Per molti, Jacobsen è stato il cantore della Norvegia reale, quella costruita sul lavoro, sulla solidarietà e sull’orgoglio di una cultura che resiste al tempo.



giovedì 9 ottobre 2025

László Krasznahorkai vince il Premio Nobel per la letteratura 2025

A vincere il Premio Nobel per la letteratura 2025 è László Krasznahorkai, scrittore ungherese classe ’54.

Il premio va allo scrittore ungherese “per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte“. Tra i temi ricorrenti dell'autore c'è quello dell’attesa: “Questa specie di attesa fa parte dell’uomo. Che è sempre stato, ed è, in una condizione abbastanza pietosa, per questo non scommetterei troppo sul fatto che arriverà un’epoca in cui noi aspetteremo in maniera diversa. Non riusciremo mai ad accettare che la speranza è vana, ed è proprio questo che alla speranza dà la sua insuperabile forza di attrazione. L’apocalisse non è un evento accaduto o che sta per accadere. Noi nell’apocalisse viviamo. L’apocalisse è già in questo momento. È sempre. È il contesto naturale del mondo umano”, spiegava lo scrittore in una intervista nel 2017.

“Abbiamo bisogno che ci mentano dicendo che abbiamo motivo di sperare. Di questo abbiamo bisogno. Tanto sappiamo benissimo di non avere alcun motivo di speranza. Che ci mentano e ci dicano che andrà meglio, che sarà tutto più luminoso, che sarà più lungo ciò che è breve, che sarà più lento ciò che è veloce. Preghiamo Dio e temiamo il Male. Non ci lasciamo mai alle spalle l’infanzia”. Così, nelle sue stesse parole tratte da una recente intervista, il cuore della scrittura di László Krasznahorkai per la sua casa editrice italiana, Bompiani, che nel complimentarsi per il Nobel sottolinea la sua “scrittura ipnotica, avvolgente, travolgente, a cui abbandonarsi senza chiedersi dove porterà, perché alla fine porta sempre nel luogo più oscuro e sorprendente, il cuore dell’uomo che è il cuore del mondo, l’uomo che resiste e cerca un senso anche quando il mondo si fa ostile, grottesco, incomprensibile, feroce”. E anticipa che il suo prossimo romanzo, "Panino non c’è più", uscirà in Italia nel 2026.

“Le parole e l’espressione musicale per me provengono dalla stessa fonte. Nei miei romanzi, quindi, la melodia, il ritmo, e soprattutto la velocità la fanno da padroni. Sono loro a decidere tutto. D’altra parte, provi a pensare a che cosa succede quando vogliamo dire qualcosa di veramente, ma veramente, ma davvero molto molto importante, come per esempio una dichiarazione d’amore che ci siamo sforzati di reprimere e soffocare per vent’anni, ed ecco che tutto a un tratto invece le parole erompono da noi come la lava da un vulcano, in questi casi nessuno userà delle belle frasette corte e ben curate, ma farà proprio come un vulcano in eruzione, quando c’è un’unica potente forza al lavoro: non farà pause. Allo stesso modo io metto per iscritto un romanzo solo se quel romanzo vuole raccontare qualcosa di veramente, ma veramente, ma davvero molto molto importante. Secondo me è la frase breve a essere artificiale, è una gran bella invenzione, ma è artificiale, l’abbiamo creata noi, mentre il discorso letterario che porto avanti io è in realtà un’unica frase ininterrotta, alla fine della quale il punto fermo sarà messo dal Signore. Se vorrà farlo”.



martedì 30 settembre 2025

Fuori i libri! Agosto e settembre 2025

AGOSTO

Il primo libro che ho letto è stato "Il sentiero perduto delle arance" di Nadia Marks. Grande potenzialità ma il risultato è stato poco coinvolgente.

Poi, visto che per le vacanze del gruppo di lettura della biblioteca abbiamo deciso di leggere libri di Simenon, ho scelto "L'orologiaio di Everton". Grande scrittura, sembra un libro leggero ma lascia spazio a molte riflessioni.

Per alleggerire un po' la mente, ho optato per un libro di Molly Fitz, "Il segreto del gatto". Copertina fantastica, trama molto leggera e briosa. Da totale relax.

Un altro libro di Simenon, "Le sorelle Lacroix". Complesso. Ammetto che alcuni passaggi molto sottili li ho capiti grazie a wikipedia...


SETTEMBRE

Le mie letture di settembre si riducono a tre libri.
Il primo è stato "Il ranch della giumenta perduta", anche questo di Simenon per il gruppo di lettura. Un interessante western sull'amicizia.

Il secondo è stato "All'ombra del fico" di Goran Vojnovic. Molto emozionante, anche perchè tocca argomenti su cui sono sensibile.

Ultimo libro, mi sono messa avanti per il gruppo di lettura di ottobre. "Io sono Marie Curie" di Sara Rattaro. Poco adatto, secondo me, ad un gruppo di lettura, ma il libro è gradevole e scorre bene.




Io sono Marie Curie - Sara Rattaro


Titolo originale: Io sono Marie Curie (2024)

Parigi, 1894. Mentre si immerge nelle intricate ricerche per la sua seconda laurea in Matematica, dopo aver conseguito quella in Fisica, Marie s'imbatte in Pierre, un animo affine in grado di decifrare la sua mente complessa. Tra loro nasce un connubio di intelletti straordinari, uniti dalla sete di conoscenza e dalla volontà di esplorare insieme gli enigmi dell'universo.
Tuttavia, Marie fin da giovane si rivela essere una donna rifiuta il destino di moglie tradizionale, respingendo l'idea di confinarsi tra le mura domestiche. Per lei, l'amore per la scienza è un compagno di viaggio nel sogno comune, un'ossessione che la guida lungo un percorso inedito.
Quando si ritrova improvvisamente sola, costretta a confrontarsi con l'ostilità dell'ambiente scientifico maschilista e conservatore, inizia una battaglia per affermare la sua identità e il suo ruolo nel mondo. La vita di Marie prende così svolte inaspettate, mettendo alla prova la sua forza e la sua determinazione.
Tra avventure misteriose e sfide personali, la scienziata che avrebbe successivamente conquistato ben due premi Nobel si trova a lottare non solo contro le forze della natura, ma anche contro un'epoca che fatica ad accettare il genio femminile.
Attraverso la penna di Sara Rattaro, la figura di questa donna prodigiosa giunge fino a noi per portare il suo messaggio necessario e potentemente contemporaneo in ogni ambito e sfera dell' indossate il vostro coraggio e sfidate il mondo. È possibile. Tutte possiamo essere Marie Curie.
(goodreads)

Questo libro è stato scelto per l'incontro del gruppo di lettura di ottobre. Sinceramente non l'avevo votato e sinceramente penso sia un romanzo carino ma poco adatto ad un gruppo di lettura, ma tant'è.
In questo libro troviamo la storia romanzata di Maria Sklodowska, sposata poi con Pierre Curie. All'inizio vediamo la sua tenacia nello studio e nelle ricerche scientifiche, poi dopo la morte di Pierre, la storia si concentra più sul lato umano di Maria, sulla sua storia d'amore con Paul per la quale sarà perseguitata dalla moglie di lui e le verrà anche chiesto di rinunciare al secondo Nobel. 
Se devo trovare un argomento di discussione, direi che sia la disparità di trattamento tra uomini e donne. Le donne non possono frequentare l'università (almeno in Polonia), ci si aspetta che si sposino e facciano le casalinghe. Parigi offre più possibilità, ma comunque la carriera rimane appannaggio degli uomini. Ma Maria sa lottare con le unghie e coi denti per affermare le sue capacità. Solo che poi, dopo la morte di Pierre, inciampa in una storia d'amore che per la sua carriera sarà deleteria (mentre per un uomo non verrebbero fatte tante storie).
Libro carino, si legge bene.
Mio voto: 7 / 10

All'ombra del fico - Goran Vojnović


Titolo originale: Figa (2016) 
Titolo inglese: The fig tree 

È passato più di mezzo secolo da quando il nonno di Jadran è giunto in Istria dove ha costruito la sua famiglia. Ora è morto e anche il padre di Jadran li ha lasciati dopo lo scoppio della guerra. La ricerca della propria identità da parte del giovane inizia con una visita alla dimora del nonno e lo conduce inevitabilmente nel tumulto dei Balcani. Il crollo dello Stato e i suoi nuovi confini hanno reciso anche i legami famigliari. Solo il fico nel giardino della vecchia casa sembra essere sopravvissuto indenne a tutte le tempeste e partire da lì, per seguire i mille rivoli che risalgono indietro nel tempo, è forse l’unico modo per Jadran di comprendere se stesso e gli eventi che hanno segnato la sua famiglia: la misteriosa morte del nonno, la disintegrazione dei ricordi della nonna, il risentimento della madre, la scomparsa di Anja… «All’ombra del fico» è una splendida saga famigliare che si sviluppa attraverso tre generazioni lungo il XX secolo fino ai giorni nostri, abbracciando le storie incrociate dei protagonisti e dipingendo anche nella lingua il mosaico etnico della Jugoslavia. Vojnović è un narratore dotato e, nonostante la grande Storia e i tempi influiscano sulle scelte fatali compiute dai suoi personaggi, riesce sempre a condurci su un piano diverso e intimo tra famiglia, relazioni, amore, libertà e le decisioni che ci rendono ciò che siamo. (goodreads) 

Ho trovato questo libro molto emozionante e a tratti anche pieno di poesia.
Vojnovic ha una scrittura potente, semplice ma coinvolgente, molto evocativa.
Il libro parte nel 1955, quando Aleksandar Dordevic diventa amministratore forestale a Buje, in Croazia. Ma Aleksandar non ci sta ad abitare in una casa lasciata libera da qualcuno che è stato sfollato, e a poco a poco ne costruisce una sua, fuori dal paese, a Momjano, in cima ad una collina da cui si vede la Slovenia.
Poi la storia riprende ai giorni d'oggi, dove il narratore è Jadran (nipote di Aleksandar) che con la madre deve recarsi a Momjano perchè il nonno è morto. Da qui in poi si alternano i racconti delle tre generazioni della famiglia. Aleksandar e Jana, che ormai sta perdendo i ricordi di una vita per colpa della demenza senile. Vesna (madre di Jadran) e Safet, che a un certo scompare per andare in Bosnia. Maja (sorella di Vesna) e Dane. Poi ci sono Jadran e Anja, e anche lei ad un certo punto scompare brevemente. Gli intrecci sono tanti e vengono svelati un po' alla volta. Solo alcune pagine sono un po' caotiche, ma per il resto la narrazione scorre bene.
Testimone delle vicende familiari e politiche del paese, è il fico nel giardino di Aleksandar, protagonista anche nel finale, secondo me molto tenero.

 “Alla fine, a sopraffarmi non furono i ricordi. Dopo la sua morte sarebbero stati gli stessi di prima. A sopraffarmi furono le immagini dei giorni a venire che ci erano stati sottratti. E l’immagine malinconica dell’albero solitario di fronte alla casa vuota del nonno, che fissa la porta chiusa.” 

"L'uomo non può commettere nulla di più estremo che togliersi la vita. Niente di meno comprensibile. E allo stesso tempo niente di più umano"

 “Vuoi che ti ammetta che le mie storie sono solo mappe delle mie paure che cercano di allontanarmi da te? Ti confesso tutto, ma solo se tu, Anja, puoi amare qualcuno che è pieno di una rabbia che non ha nome, di una rabbia che non ha storia, di una rabbia che non sarai mai in grado di capire, perché io stesso non riuscirò mai a capirla. Forse hai ragione, Anja, forse il mio passato in realtà non sono io, forse è solo la mia esigenza infantile di dare un senso a ciò che non ha senso, forse il mio inventare storie è un’ingenua follia perché niente è così semplice e noi non siamo così semplici, e forse in questo mondo non dovrebbero esserci storie perché tutte le storie sono qui solo per spiegarci ciò che non può essere spiegato.”

Mi è difficile fare un riassunto di questo libro perchè ha dentro tante cose e alcune di queste mi hanno lasciato un'emozione incredibile perchè vicine a cose che ho vissuto o che sto vivendo. Molto molto bello.
Mio voto: 8 e mezzo / 10