domenica 6 luglio 2025

I misteri di Praga - Ben Pastor


Titolo originale: Brink Tales (2002) 

Praga 1914. Solomon Meisl è un medico che esercita a Josefstadt, il cuore magico ed esoterico della città. Intuitivo e tenace, Meisl affianca alla sua professione quella di detective privato di rara competenza e grande riservatezza. Un giorno d'estate, ecco bussare alla porta del suo studio Karel Heida, giovane ufficiale dei Lancieri incaricato di fare luce sull'omicidio di una principessa russa. Un caso inspiegabile, a cui fanno seguito, non solo nella stessa Praga, ma anche in Boemia e Moravia, altri efferati delitti, dai contorni quasi sovrannaturali. Deciso ad affiancare Heida nelle sue indagini, Meisl si butta a capofitto nella Praga più occulta e incantata. Alla fine tutti i nodi verranno sciolti, ma a Sarajevo il 28 giugno 1914... (goodreads)

L'ambientazione a Praga subito prima dello scoppio della prima guerra mondiale è molto affascinante. Anche la trama posta in copertina era piuttosto affascinante. Io, però, ammetto di averlo trovato interessante all'inizio e poi devia sul noioso.
Il libro è diviso in cinque parti, in ciascuna parte c'è uno o più omicidi che trovano soluzione. E' interessante il dottor Meisl, molto arguto, che trova dettagli che al giovane Heida sfuggono. Però la parte preponderante qui è Praga, con la sua gente, con gli avvenimenti storici, con la voglia del tenente di andare in guerra. Gli omicidi rimangono un po' in secondo piano. Sì è vero, Heida e Meisl parlano con persone per capire cosa è successo e risolvono i misteri, ma niente di così brillante. Se l'intento, però, non è il giallo ma piuttosto parlare del fermento a Praga in quel periodo, beh lì sicuramente l'autrice ha colto nel segno.
Mio voto: 6 / 10

L'ufficio degli affari occulti - Éric Fouassier


Titolo originale: Le Bureau des affaires occultes (2021)

Un bambino corre, a piedi nudi, nella notte. Corre senza meta nelle viuzze buie e strette della Parigi cenciosa che festeggia l’ascesa al trono di Luigi Filippo. Il suo cuore è un tamburo impazzito. La mente, occupata da un solo pensiero: sfuggire agli artigli del Vicario, che è lì da qualche parte, nell’oscurità, pronto a dargli la caccia tutta la notte. In un vicoletto, il bambino scorge un coccio di bottiglia tra le immondizie. Lo afferra per tagliare il tendone più vicino. Un taglio discreto, giusto per entrare. Una volta dentro, lo accolgono visi da incubo, emersi dal nulla, in un terrificante labirinto di specchi da cui è impossibile uscire…
Dall’altra parte della città, in uno dei quartieri ricchi della capitale, nella residenza di Charles-Marie Dauvergne, deputato alla Camera di fresca nomina, si festeggia il fidanzamento di Lucien Dauvergne con la figlia di un industriale normanno. Lucien è un giovane frivolo, un dandy elegante e bohémien. Nel corso della serata, sale al piano superiore della casa e scompare letteralmente dalla festa. Temendo un capriccio del suo incorreggibile rampollo, Madame Dauvergne si avventura anche lei al primo piano, e vede il figlio inginocchiato dinanzi a un grande specchio di Venezia con la cornice dorata. Il giovane si alza, abbozza un saluto, poi avanza con passo risoluto verso la finestra e si getta serenamente nel vuoto.
L’inchiesta su una tragica, illogica morte del figlio di un personaggio illustre suscita sempre non pochi timori nelle alte sfere del potere. Alla Süreté viene perciò convocato e istruito in tutta fretta Valentin Verne, giovane ispettore della Buon costume, il servizio di protezione della morale. A Valentin, che sotto la sua apparenza eterea cela una durezza, una determinazione tagliente quanto il filo di una lama, non resta che accettare il nuovo incarico, anche se comporta, per il momento, la rinuncia a venire in aiuto di Damien, un orfano indifeso caduto nelle grinfie del mostro che si fa chiamare il Vicario.
Accolto in Francia da uno straordinario successo di critica e di pubblico, L’ufficio degli affari occulti è un romanzo irresistibile in cui i generi si uniscono in un intrico fatto di esoterismo e scienza, di misteri e codici da decifrare insieme al protagonista delle sue pagine: Valentin Verne, responsabile dell’Ufficio degli affari occulti della Süreté di Parigi. (goodreads)

"Quando ho cominciato ad immaginare le avventure di un poliziotto incaricato di indagare su casi misteriosi, che mi avrebbero fornito un pretesto per evocare le numerose scoperte o invenzioni del XIX secolo, il periodo della monarchia di Luglio (1830-1848) è stata una scelta quasi naturale. Quegli anni furono determinanti sotto molti punti di vista. I progressi scientifici, lo sviluppo della tecnica contribuirono a stimolare la grande espansione economica che si sarebbe consolidata nel Secondo impero. Allo stesso tempo, la miseria delle classi sociali più povere e i numerosi contrasti sociali crearono una grande instabilità politica e portarono al logorio delle istituzioni ereditate dall'Ancien Régime. Un terreno fertile per la scrittura di un romanzo."

Valentine Verne, giovane ispettore della Buon Costume di Parigi, ha metodi un po' particolari per portare avanti le sue indagini. Tutto il suo lavoro ha come scopo di riuscire a trovare il Vicario, un sordido personaggio a cui piace accalappiare ragazzini e abusare di loro. Ma la Sureté decide che proprio Verne è il poliziotto giusto per portare avanti una delicata indagine sul suicidio di Lucien Dauvergne, figlio di un deputato della Camera. Si teme infatti che questo suicidio possa avere effetti politici destabilizzanti. Verne si lancia nelle indagini e riesce ad entrare in un mondo di esoterismo e pratiche mediche sperimentali, arrivando a scoprire cosa è successo e scoprendo, capitolo dopo capitolo, anche qualcosa di sè. Il libro si apre con un bambino che sta scappando da qualcosa e finisce per smarrirsi nella tenda degli specchi, ma non sappiamo fino a fine libro che cosa effettivamente gli sia successo.
Ammetto che mi hanno intrigato il titolo e la copertina del libro. L'ispettore Verne mi piace, solitario, com metodi particolari, e con una grande missione, quella di sconfiggere il Male assoluto, quello che ha fatto soffrire lui e Damien Combes. Nel corso delle sue indagini rischierà di lasciarci la pelle almeno cinque o sei volte e abbiamo modo di scoprire molto del suo passato.
L'ambientazione storica è molto intrigante però ammetto che ho fatto un po' fatica a seguire le vicende storiche citate (che sono tendenzialmente vere) e alla fine ho deciso di seguire solo le indagini di Verne, perchè mi sono un po' persa tra monarchici, repubblicani ecc..
La storia ha un certo brio, ammetto che mi ha catturato ed ero curiosa di capire come andava a finire e cosa ne era stato di Damien. Non mi ero aspettata il "colpo di scena" che si trova intorno alla metà del libro mentre avevo un po' nasato il "colpo di scena" finale.
L'atmosfera è molto cinematografica, credo che da questo libro verrebbe bene un film.
Ammetto che, ad un certo punto, la sensazione è che il finale sia stato un po' tirato per le lunghe, potevano esserci una trentina di pagine in meno, perchè la vicenda e la soluzione erano già praticamente note. E' un giallo che prova ad essere thriller ma non crea tutto questo pathos forse perchè lascia tutto troppo alla scienza.
Gradevole comunque.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

sabato 5 luglio 2025

La voce del vento - Sherryl Woods


Titolo originale: Wind Chime Point (2013)

Gabriella Castle è sempre stata dedita al proprio lavoro più che a qualunque altra cosa. Ora che tutto quello per cui ha tanto lavorato le è stato portato via, Gabriella è disorientata e ha bisogno della serenità che si respira a casa della nonna, a Sand Castle Bay. Ha decisioni importanti da prendere riguardo al proprio futuro, e non ha certo il tempo di perdere la testa per l'affascinante Wade Johnson, a cui, a quanto pare, piace vestire i panni del cavaliere nella sua scintillante armatura. Quale ragazza sana di mente potrebbe resistergli? Gabi, però, rimane un osso duro. Non è il tipo da sciogliersi come neve al sole per un sorriso da svenimento. O forse sì? (goodreads)

Secondo libro della serie Ocean Breeze. Il primo non mi era piaciuto affatto, soprattutto per l'antipatia nei confronti della protagonista e non ero così propensa a leggere i successivi. Però la parola "wind" nel titolo mi faceva comodo.
Questo libro è proprio di tutt'altro stampo del precedente. Il personaggio di Gabriella era rimasto molto defilato nel primo libro. Lei è la seria delle sorelle, la studiosa. Wade l'aveva subito notata ma lei poi era uscita di scena per tornare a Raleigh. Qui la protagonista è lei. Gabriella scopre di essere incinta, nonostante prendesse la pillola, e quando lo dice alla sua titolare la cosa viene presa male al punto che non la licenziano no, ma la mettono in situazioni tali per cui lei è costretta a contrattare una buonuscita. Quindi: incinta e senza lavoro. E ovviamente a Paul non importa nulla di questo bambino. 
Gabriella decide di andare a casa dalla nonna perchè tutto questo ribaltone l'ha portata a non saper più cosa fare della sua vita. Ovviamente le sorelle capiscono subito cosa succede e lo riferiscono alla nonna in modo che Gabriella abbia vita più facile. E sono tutte immensamente felici di questo evento, cosa che invece non è Gabriella che sta invece pensando di dare il futuro bambino in adozione.
Wade è incredibilmente felice di rivederla, e non è molto preoccupato dal fatto che aspetti il figlio di un altro. Anzi, visto che il padre del bambino è fuori gioco, lui è ben contento di avere la sua chance con Gabi. Ma Gabi, pur attratta da Wade, è restia nel lasciarsi andare perchè non sapendo come procederà la sua vita, ha paura di fargli del male. La stessa cosa pensa Louise, la sorella di Wade, perchè lui è già stato sposato in passato e la moglie è morta insieme al bambino che stava per nascere. Situazioni molto simili, che verranno spiegate in seguito.
Gabriella si trova proprio bene anche se soffre del fatto che non capisce cosa potrà fare della sua vita. Poi qualcosa le fa capire che tutto sommato una seconda opzione c'è e che anche se non era nella sua programmazione maniacale, a volte bisogna lasciarsi portare dalle novità e cambiare.
Dicevo, il primo libro mi ha proprio annoiato, questo invece mi ha fatto sognare. Sarà che mi sono abbastanza identificata in Gabriella, non per il discorso del figlio, ma per il non saper cosa fare quando la vita ti stravolge gli equilibri, e quindi ho provato una grande empatia col personaggio. Wade mi è piaciuto subito, un cavaliere senza paura, una spalla a cui chiedere consiglio quando sei nel dubbio. Uno che non ti dice cosa fare ma ti fa riflettere e ti sostiene. Lo so che in genere ci si aspetta delle passioni travolgenti da questo genere di libri, ma ho proprio gradito che la storia invece fosse terribilmente romantica.
Anche le sorelle sono molto di aiuto a Gabi, in modi differenti. Tra l'altro, in questo capitolo Emily è frizzante ma decisamente più simpatica del primo libro.
Gabi è anche la sorella che è stata sempre in qualche modo legata al padre, all'inizio per compiacerlo e poi per affetto. Mi è piaciuto che anche il padre sia stato tirato nella storia. E mi è piaciuto che Gabi cominci a capire il valore dell'amicizia (oltre alle sorelle).
Una cosa che mi è balzata all'occhio: non ho capito perchè Louise, la sorella di Wade, dà del "lei" a Gabi?? Oltretutto, è una forzatura anche nella traduzione visto che in inglese non si dà del lei.
Lettura gradevole.
Mio voto: 7e mezzo / 10

venerdì 4 luglio 2025

Resto qui - Marco Balzano


Titolo originale: Resto qui (2018)

Quando arriva la guerra o l'inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole.
L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale giace il mistero di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua che hai imparato da bambino è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia durante gli anni del fascismo. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.(goodreads)

«Se la storia di quella terra e della diga non mi fossero parse capaci di ospitare una storia più intima e personale, attraverso cui filtrare la storia con la s maiuscola, se non mi fossero immediatamente sembrate di valore generale per parlare di incuria, di confini, di violenza del potere, dell’importanza e dell’impotenza della parola, non avrei, nonostante il fascino che questa realtà esercita su di me, trovato interesse sufficiente per studiare quelle vicende e scrivere un romanzo»

Marco Balzano è rimasto affascinato dal campanile che sbuca nell'acqua e ci ha creato intorno un romanzo, raccontando la storia di un paese Sudtirolese, italiano per i fascisti e poi di nuovo tedesco per i nazisti. Un paese che ha dovuto resistere alla violenza della guerra, vissuta da occupati di entrambe le parti, e alla violenza della politica che ha letteralmente raso al suolo il paese e gli abitanti che lo vivevano, accampando scuse di un progresso che non si poteva fermare.
E' un romanzo con un linguaggio molto bello, nel senso che si legge bene. L'autore è molto bravo nel rendere le emozioni provate dai suoi personaggi. Quello che racconta però è un pugno enorme allo stomaco. O più enormi pugni allo stomaco, perchè con Trina ed Erich la storia non è stata affatto pietosa.
Il libro è diviso in tre parti. Nella prima parte, Trina è una ragazza che ha due amiche a cui è molto legata, si sposa con Erich un ragazzo orfano dei genitori che parla spesso col padre di Trina. Le vicende si inseriscono negli anni del ventennio fascista. Alla gente di Curon è proibito parlare tedesco perchè il fascismo li vuole italiani. E la repressione fascista per chi continua a parlare tedesco è feroce. Trina e le sue amiche fanno le maestre di nascosto, ma una delle sue amiche verrà beccata e incarcerata e appena possibile se ne andrà dal paese senza voler più parlare con Trina. Trina ed Erich hanno due figli, un maschio con cui Erich non avrà mai un gran feeling, e una femmina che adora. Ad un certo punto al paese arriveranno anche la sorella di Erich e il marito, i quali aiuteranno anche nella gestione dei bambini. Finchè una notte la bambina rimane a dormire dagli zii e alla mattina non c'è più traccia di nessuno dei tre. Questo il primo colpo al cuore. La bambina verrà cercata dappertutto, finchè arriverà una lettere in cui lei stessa dice che è voluta andare via con gli zii perchè lì a Curon non può nemmeno andare a scuola. Rabbia (la mia). Erich intima a Trina di non parlare mai più della bambina, ma per Trina è un dolore che rimane costante in sottofondo a tutta la sua vita e il libro è come una lunga lettera con cui Trina parla alla bambina.
Nella seconda parte, Trina dice che non le racconterà del dolore che hanno provato per la sua mancanza, ma solo di quello che hanno passato. Siamo negli anni in cui i nazisti scendono l'Italia, razziando e rastrellando. Il figlio di Trina, Michael, decide di arruolarsi volontario perchè vede in Hitler una specie di liberatore. Erich, che ha fatto la guerra per i fascisti e ha visto come combattono i nazisti, non ne vuole sapere neanche lontanamente di tornare in guerra e scappa sulle montagne con Trina. Qui troveranno altri fuggiaschi, coi quali creeranno una sorta di gruppo che si aiuta a vicenda nel sopravvivere ai fascisti. Ma i fascisti sanno bene che quei territori sono pieni di disertori e sanno che tornare due volte nello stesso rifugio può portare a scovare anche quelli che erano riusciti a scappare al primo giro. Una mattina Erich, Trina, Maria (una ragazzina muta che Trina ha preso sotto la sua ala) e il prete escono a fare un giro e si attardano più del solito. Sarà la loro fortuna perchè i nazisti hanno sterminato il resto del loro gruppo che è rimasto al rifugio. Nel frattempo la guerra sta finendo e Trina ed Erich decidono di tornare a Curon, dove incredibilmente ritrovano il loro maso e anche le bestie che avevano affidato a dei vicini che non erano scappati.
Della seconda parte mi è piaciuto il senso di comunità che si crea nel gruppo di fuggiaschi.
Nella terza parte, riprende la vita a Curon. E riprende la costruzione della diga che si era rallentata per colpa della guerra. Riprende a spron battente, comincia il via vai dei camion, cominciano ad arrivare frotte di manovali venuti apposta a lavorare. Erich è sconvolto dal progetto, si rende conto di dover fare qualcosa ma (come già in passato) si scontra contro il fatalismo degli abitanti, i quali credono che Dio non lascerà ultimare la diga, come successo fino a quel momento. Ma stavolta sembra che neanche Dio riesca a fermare il progetto. I giornali italiani non parlano della vicenda. Nel progetto sembra che siano entrati dei capitali svizzeri e solo da qui la gente si rende conto che gli svizzeri sono persone serie e cominciano a pensare che la diga verrà ultimata. Persino un incidente nel cantiere in cui muoiono venti persone non ferma i lavori. Viene interpellata la politica, il vescovo, addirittura il Papa e i sindaci dei comuni intorno. Solo il Papa dice che farà qualcosa. Anche il ministro Segni, quando prova a dire che farà di tutto per fermare il progetto viene interrotto dal suo segretario il quale dice che vedranno se potranno apportare delle varianti. Inutile dire che la politica andrà dritta per la sua strada, facendo solo scegliere se gli abitanti sfollati vogliono un risarcimento (minore del costo per andarlo a ritirare alla banca di Bolzano) oppure se vogliono una nuova abitazione (vivendo per anni in 35 metri quadrati di container).
Anche nella terza parte il mio sentimento dominante è la rabbia, contro la politica a cui non importa nulla delle persone. Trina comincia a scrivere lettere su lettere che non servono a smuovere "chi conta". Saranno per lei però una specie di modo per non impazzire. Alla figlia scomparsa pensa meno. Erich una volta le ha detto che ormai la ragazza era grande, se avesse voluto sarebbe già tornata. Lei si fa forza con le parole che le ha sempre detto sua madre, bisogna andare avanti, guardare avanti, altrimenti Dio ci avrebbe fatto gli occhi di lato come ai pesci.
E' un libro intenso, pieno di resistenza civile, di tanti spunti di riflessione anche se la storia scorre bene non si sovraccarica, non si ha l'idea di aver messo troppa carne al fuoco.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

Uomini e crimini - Steffanie Holmes


Titolo originale: Of Mice and Murder (2019)

Segui un antieroe tormentato, un maestro del crimine, un corvo impertinente e un'eroina con un cuore grande (e una collezione di libri ancora più grande) in questa nuova e piccante serie mystery paranormale reverse harem. Quando il locale Club dei Libri Banditi perde la sua sala riunioni, Mina si offre per ospitare il gruppo alla Libreria Nevermore (nonostante le proteste di Heathcliff, ovviamente). Non sa che questo club del libro per vecchiette sta per trasformarsi nella scena di un omicidio. Prima la signora Scarlett viene avvelenata, poi le signore del club del libro iniziano a cadere come mosche. Chi mai può essere disposto, nella tranquilla cittadina di Argleton, a diventare un assassino solo per impedire alla gente di leggere qualche vecchio libro polveroso? Mina deve trovare una soluzione in fretta, altrimenti la sua amata insegnante, la signora Ellis, sarà la prossima vittima. Per fortuna, Moriarty, Heathcliff e Quoth possono aiutarla. Sempre che lei riesca a capire cosa prova per i suoi tre uomini di fantasia prima che la magica libreria venga distrutta dalla tensione erotica. Loro la vogliono. Lei non riesce a scegliere. Ma forse... non è necessario che scelga . I Misteri della Libreria Nevermore sono ciò che succede quando gli amori dei libri prendono vita. Una novità dell'autrice di bestseller USA Today Steffanie Holmes. Se anche tu pensi che un solo eroe sexy non possa bastare, continua a leggere! (goodreads)

Ammetto che questa serie non mi dispiace. Mi piace l'ambientazione della libreria e mi piace che dalla libreria prendano vita i personaggi dei romanzi. Quello che trovo inutile, in una storia che sarebbe gradevole di suo, è la parte "piccante". In questo libro lei praticamente se li fa tutti e tre perchè Morrie le suggerisce che dovrebbe farlo. Mah. Sinceramente trovo che non sia fondamentale tutta questa tensione (e pratica) erotica per un libro che solo con la parte investigativa sarebbe decisamente gradevole.
Secondo me potevano tradurre il titolo come l'originale "topi e crimini" piuttosto che "uomini e crimini" anche perchè il topo ha una grossa presenza all'interno della storia.
Mio voto: 7 / 10

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I misteri della Libreria Nevermore:
2 - Uomini e crimini
3 - Orgoglio e premeditazione
3.5 - Come Heathcliff rubò il Natale
4 - Memorie di uno strangolatore
5 - Prosa e poi via
6 - Una novella morte
7 - Molto rumore per un omicidio
8 - De libro e castigo
9 - Agitare per bene

Il Country club - Howard Owen


Titolo originale: The Philadelphia quarry (2013)

Willie Black ricorda bene il processo di Richard Slade, un ragazzo nero che a diciannove anni fu condannato ingiustamente per lo stupro di Alicia Simpson, bianca e di buona famiglia, avvenuto nel country club più esclusivo di Richmond. Dopo quasi trent’anni di carcere l’uomo viene scagionato, e qualche giorno dopo Alicia viene uccisa per strada con tre colpi di pistola. Naturalmente gli occhi della polizia e dei media si posano su Richard, che non ha un buon alibi, ma Willie non è convinto. Così, mentre tenta di indossare i panni del padre responsabile per la figlia Andi, improvvisamente bisognosa delle sue cure, comincia a indagare, scoprendo che i Simpson nascondono torbidi segreti, e che il suo legame con Richard è molto più stretto di quanto immaginava. Dopo Oregon Hill, torna l’indimenticabile giornalista Willie Black, alle prese con un caso segnato da razzismo e lotta di classe, che da sempre alzano mura invisibili ma palpabili nella città di Richmond. E spinto soltanto dal desiderio di giustizia che orienta ogni sua scelta, saprà aprire una breccia di speranza nel cuore della provincia americana. Questo libro è per chi ha un bar di fiducia dove sentirsi sempre a casa, per chi è rimasto affascinato dall’estrema libertà di Thelma e Louise, per chi ha un nascondiglio segreto e inaccessibile dove riporre i tesori più preziosi, e per chi davanti agli amici più cari ha giurato solennemente di voler fare sempre la cosa giusta, anche a costo di correre dei rischi. (goodreads)

Willie Black, giornalista vecchio stampo, è al suo secondo caso. Non ha mai creduto alla colpevolezza di Richard Slade 27 anni fa e non ci crede neanche adesso. Non perchè Richard sia un suo lontano cugino, ma perchè tutto nel suo comportamento dice che non può essere stato lui. Quindi, nonostante gli ammonimenti dei suoi superiori, rischiando il licenziamento e la vita, Will continua nella sua ricerca, arrivando a scoprire una verità agghiacciante (e a cui ero parzialmente arrivata).
Mi piace molto la scrittura di Owen. Mi piace molto il personaggio di Black e ho molto impressione che sia un po' un alter ego dello scrittore. Will è un mastino che si definisce solitario, ma in fin dei conti in questo caso ha dimostrato che ha invece diverse persone che gli vogliono bene, non ultima la terza ex moglie Kate che lavora pro bono al caso di Slade.
La storia è accattivante, ammetto che mi ha tenuta incollata alla lettura. Perchè anche io ero sicura che Slade fosse innocente ma volevo capire come si sarebbe arrivati a scoprire il vero colpevole.
I gialli di Owen hanno sempre un che di sociale nel loro background. Qui ci dice chiaramente che in Virginia è molto facile che una persona di colore venga arrestata, senza troppe indagini sul suo conto; e che sia molto facile che una giuria anche con poche prove la faccia incarcerare. Ma Owen ci parla anche delle pressioni che i giornalisti devono subire dall'alto relativamente alla loro libertà di espressione, pressioni che Black continuamente elude e che gli causano non pochi problemi sul lavoro.
Bello il personaggio principale ma interessanti anche i personaggi che gli ruotano intorno: l'amico e coinquilino ex galeotto Abe Custalow, la terza ex moglie Kate, la figlia Andi con la quale Black sta lentamente ricostruendo un rapporto da padre che non ha mai avuto, la madre Peggy che non è mai stata troppo materna ma che vive con Les sofferente di demenza e con Grande Amico un barbone che ogni tanto trova rifugio da loro.
Gran bel libro, avvincente.
Mio voto: 8 / 10

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Serie di Willie Black:
2 - Il country club
3 - Il segreto di Frannie

Premio Strega 2025

Roma, 3 luglio 2025, Ninfeo di Villa Giulia. 
Il vincitore del Premio Strega 2025, con 194 voti, è il superfavorito Andrea Bajani, con il romanzo "L’anniversario" (Feltrinelli), nel quale mette a nudo i micidiali intrecci di una famiglia opprimente con un doppio passo: "da un lato il racconto dell'inferno domestico, dall'altro il distacco di chi pensa 'di tutto questo posso dire la mia versione'." 
Al secondo posto Elisabetta Rasy con 133 voti per "Perduto è questo mare" (Rizzoli) in cui a tenere la scena sono un padre sognatore e un grande amico e scrittore, Raffaele La Capria. 
Nadia Terranova è arrivata al terzo posto per "Quello che so di te" (Guanda), 117 voti, in cui indaga sulla bisnonna Venera che ha vissuto l'esperienza del manicomio per 11 giorni nel 1928. 
Quarto Paolo Nori con "Chiudo la porta e urlo" (Mondadori), 103 voti, in cui le poesie di Raffaello Baldini diventano racconto. 
Al quinto posto l'anestesista esordiente Michele Ruol con "Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia" (TerraRossa), 99 voti, in cui racconta il lutto entrando nell'intimità dei personaggi attraverso le impronte lasciate sugli oggetti. 
I voti espressi sono stati 646 (pari all’92 % degli aventi diritto).



giovedì 12 giugno 2025

Un grammo di felicità al giorno - Siri Østli


Titolo originale: Adventskalenderen (2021)

È mattina, e Fie non vede l’ora di ricevere il suo messaggio quotidiano. Poche righe che contengono un compito da svolgere per tornare a vivere davvero e rompere la monotonia di giornate sempre uguali. Da qualche settimana, infatti, segue un calendario dell’Avvento in cui a ogni casella corrispondono un consiglio, un obiettivo o una motivazione. Non è certa di farcela, ma non ha nulla da perdere, e decide di accettare la sfida: solo così, in fondo, può mettersi in gioco davvero. A inventare questo stratagemma è stata sua sorella. Sara sa bene che Fie ha bisogno di qualcuno che la sproni a uscire dal guscio in cui si è rinchiusa dopo essere stata lasciata dal marito e con un figlio che si allontana sempre di più. Seguendo le indicazioni contenute nei messaggi, piano piano, Fie vede la sua vita cambiare. Sceglie un nuovo arredamento per la casa; prepara squisiti dolci al tepore del forno; adotta un cane e fa amicizia con i vicini. Piccoli gesti dal valore inestimabile grazie ai quali si accorge che non è vero che intorno a lei c’è solo un presente grigio. Nuovi colori vengono alla luce e le mostrano come suo figlio sia solo a un passo di distanza e come, forse, separarsi dal marito non sia stata una cattiva idea. Perché c’è sempre una ragione in tutto ciò che accade. Anche se a prima vista sembra negativo. Bisogna solo trovare la forza di riscoprire valori importanti come amicizia, condivisione, realizzazione di sé. Un grammo di felicità al giorno è un inno al potere della vita di sorprendere e alla possibilità di ricominciare. A volte ci vuole qualcuno che ci venga in soccorso, a volte bastano un messaggio, un abbraccio, la parola giusta al momento giusto. La forza è dentro ognuno di noi, dobbiamo solo trovarla. (goodreads)

Lo so che è un po' strano leggere un libro palesemente natalizio ad aprile, ma l'ho trovato delizioso.
Fie è caduta nel baratro dopo che il suo perfettissimo marito l'ha buttata fuori di casa per stare con un'altra. E visto che lui è un dentista e lei la sua assistente (così ha pure potuto risparmiare perchè non la doveva pagare), Fie si è pure trovata senza lavoro.
Ma per fortuna c'è Sara, sua sorella maggiore, che si inventa un calendario dell'avvento per cui ogni giorno le dà un compito da svolgere. In realtà ad un certo punto il calendario salta, ma è comunque ciò che dà a Fie lo slancio per smettere di commiserarsi e cominciare a vivere, insieme ad una serie di circostanze favorevoli e un Babbo Natale con lo sguardo severo.
Giorno dopo giorno, Fie si rende conto che anche se è stata lasciata non è morta, e può benissimo andare avanti da sè, anzi, può smettere di indossare gli abiti blu seri che Carl Christian sceglieva per lei, mettendo anche un po' di colore nel proprio guardaroba e nella propria vita. Perchè intorno a sè ci sono altri single, altri divorziati, altri vedovi, persone sole che possono invece essere buoni amici. E si trovano motivazioni che ti portano a camminare verso le cose nuove senza averne paura perchè non sei sola.
Perchè in fondo, il bello di Natale non è fare sempre le cose tutte uguali, ma avere intorno le persone che ami.
Il libro è delizioso. Molto al femminile perchè i personaggi principali sono tutte donne in difficoltà per vari motivi. In verità, pur essendo un libro molto leggero, ci sono tanti argomenti seri che sono sottesi alla trama. Ma preferisco soffermarmi sul messaggio positivo di questo libro, che, secondo me, è che non dobbiamo smettere di cercare le cose che ci rendono felici, anche se questo significa cambiare le nostre abitudini, e che è molto meglio avere intorno persone che hanno piacere a stare con noi piuttosto che vivere nel lusso senza amore.
Mio voto: 8 / 10