Isabel Dalhousie filosofa di indole e di professione, incontra un uomo, Ian, a cui è stato trapiantato il cuore di un ragazzo di Edimburgo, la cui famiglia però vuole rimanere anonima. E lei si sente in dovere di aiutarlo a trovare questa famiglia per poterla ringraziare e magari decifrare il significato del sogno che fa spesso, in cui vede il viso di un uomo che non conosce. Isabel così si “impiccia” nei fatti della famiglia MacLeod sulla scia si questa idea di memoria cellulare di cui le parla Ian.
Libro carino, una piacevole lettura estiva, anche se i gialli di McCall Smith mi lasciano sempre perplessa su quanto siano in realtà poco gialli. La storia sarebbe anche intrigante ma Isabel prende una cantonata dietro l'altra, nonostante le sue riflessioni filosofiche. E alla fine, quando crede di aver capito tutto e di trovarsi in un thriller mozzafiato in realtà scopre che ha sbagliato totalmente la sua investigazione. E proprio per una superficialità che forse da un filosofo non mi sarei aspettata :-D
Non lo so, mi sembra che tutte queste riflessioni sulla filosofia non aiutino poi molto né alla scorrevolezza del libro né tanto meno a risolvere i casi. A volte mi sembrano un po' buttate lì (a parte ovviamente il discorso della memoria cellulare).
Poi anche il titolo boh pur essendo stato tradotto esattamente dall'inglese in realtà mi ha fatto più volte dire “che c'entra?”. Va beh gli amici, ma gli amanti? Forse si può descrivere in questo modo solo Jamie, che però ha un ruolo secondario nella storia. E il cioccolato? Ma sì perchè se ne parla in un paio di paginette. Insomma, poteva trovarne uno più azzeccato.
Piacevole ma non sensazionale.
mio voto: 6/10
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