Noioso è il primo termine che mi viene in mente per descrivere questo libro che ho sempre saputo essere un classico della letteratura per ragazzi. Non vedo come possa essere considerato un libro per ragazzi, così pieno di politica ovunque. Politica, secondo me, poco comprensibile a chi non è inglese o non conosce molto bene la struttura governativa e la storia inglese.
Non sapevo che i viaggi fossero 4, ero rimasta ai primi due, i più famosi direi, quello dove è un gigante e quello dove è alto come un bonsai. E i successivi due viaggi mi sembrano veramente “campati in aria”. Prima l'isola volante dove gli abitanti sono dediti totalmente alle scienze. Poi l'isola dominata dai cavalli. Dopo la quale Gulliver sembra veramente partito con la ragione al punto da non voler più stare in mezzo ai suoi simili. E se da un lato posso capire il discorso del voler un mondo in cui non esiste il vizio e la menzogna, mi pare allucinante arrivare a provare disprezzo per la moglie e i figli che continuano a riabbracciarlo nonostante lui non sappia stare a casa.
Mah.
Sicuramente il linguaggio decisamente datato non aiuta nella lettura, ma ho anche fatto fatica proprio a trovare un coinvolgimento dalla trama in sé. E ho pure trovato abbastanza seccante il fatto che continuasse a ripetere, soprattutto nei primi due viaggi, che “non mi va di tediare il lettore con particolari”, quando poi è talmente prolisso di altri particolari di cui poteva francamente fare a meno.
Deludente è la parola giusta per descriverlo in effetti.
Deludente è la parola giusta per descriverlo in effetti.
mio voto: 3/10
Nessun commento:
Posta un commento