Quando Peter Fortune
aveva dieci anni, i grandi dicevano che era un bambino difficile
perchè se ne stava sempre zitto e amava starsene da solo.
La sua mente era
costantemente rapita da sogni che gli facevano perdere il contatto
con la realtà.
Crescendo, Peter capì
che siccome la gente non può sapere cosa ti passa nel cervello, la
cosa migliore per farsi capire è dirglielo. E così cominciò a
scrivere alcune delle avventure che gli capitavano nei sogni,
diventando uno scrittore.
Nel romanzo vengono
quindi raccontati otto sogni che ha fatto Peter.
Le bambole della sorella
che rivendicano il diritto ad avere una stanza tutta loro.
Peter che per qualche ora
si incarna nel gatto William.
La pomata svanilina, che
Peter trova in un cassetto della cucina, e con la quale fa sparire
tutta la sua famiglia.
Peter e come sconfigge il
bambino prepotente della scuola.
Come Peter smaschera il
ladro che sta ripulendo la strada in cui abita.
Peter che si trasforma
nel cuginetto Kenneth per un incantesimo della sorella.
Peter che per qualche ora
si trasforma in un adulto e si innamora.
Delizioso. Tenero. Sono i
primi aggettivi che mi vengono in mente chiudendo questo libro.
Un libro per
bambini/ragazzini, pulito, ironico, fantasioso.
McEwan sa stupirmi per
come la sua scrittura riesca ad essere bellissima sia che scriva per
adulti sia che scriva per bambini.
Mio voto: 9/10
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