mercoledì 9 gennaio 2019

La simmetria dei desideri - Eshkol Nevo


Titolo originale: Mishala Achat Yamina (2007)
Titolo in inglese: World Cup Wishes

Quattro amici guardano in televisione la finale dei Mondiali di calcio del 1998. Non hanno ancora trent'anni, e hanno condiviso la giovinezza, gli studi, l'esercito, le avventure, i sogni e le difficoltà, le speranze e gli amori. Sono uniti da un legame intenso, dal bisogno profondo di parlare e di confrontarsi su tutto, senza vergogna, affrontando le lacrime e la gioia, la vita in ogni suo aspetto.
Yuval, il narratore, ha un animo buono e una spartana educazione anglosassone; Churchill è un egoista irresponsabile ma trascinante, ed è il fondatore della loro gang dai tempi del liceo. Ofir vive di parole e brucia ogni giorno la sua creatività in un ufficio pubblicitario. Amichai vende polizze mediche ai malati di cuore, è già sposato e ha due figli.
Durante la partita Amichai ha un'idea: perché non scrivere su un foglietto i propri desideri, i sogni per gli anni a venire, per poi attendere la prossima finale della coppa del mondo e vedere se si sono realizzati?
Quel giorno in cui sta per scrivere il suo bigliettino Yuval ha da poco incontrato Yaara, e sa già che è la donna della sua vita. Prima l'ha vista alla mensa dell'università, poi uno scambio di chiacchiere, di numeri di telefono, una telefonata notturna, infine un bacio. Yaara è una di quelle donne che smentisce la teoria dell'amico Churchill: «Non esiste una ragazza bella, intelligente, arrapata e anche libera. Uno degli elementi è sempre assente».Nel bigliettino dei desideri Yuval scrive: «Ai prossimi Mondiali voglio stare ancora con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio essere sposato con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio avere un figlio da Yaara. Possibilmente una figlia». Il suo destino, e quello dei suoi amici, è pronto a mettersi in moto.
Intorno a loro, all'inizio del nuovo millennio, una società logorata, sfiancata dai continui conflitti, che ha fatto della repressione e della rimozione uno stile di vita. I quattro protagonisti hanno a loro volta cercato di dimenticare la Prima Intifada, quando erano soldati dell'esercito, mentre la Seconda Intifada li costringe a porsi domande sul proprio futuro. In un mondo come questo è davvero possibile, è davvero giusto avere dei desideri?  (http://www.neripozza.it/)

ATTENZIONE, contiene spoiler sulla trama
Primo libro dell'anno e primo libro del gruppo di lettura. Mi è piaciuto molto. Credo che al centro di tutto ci sia l'amicizia dei quattro ragazzi, che pur allontanandosi dal gruppo per vicende personali, ala fine si ritrovano sempre. Credo che una parte di me tenda anche un po' ad identificarsi nel narratore per alcune vicende personali in comune.
Mi piace il fatto che il libro si concentra sui ragazzi, sulle loro storie, sui sentimenti (soprattutto del narratore). La guerra rimane un po' in sottofondo, a parte un episodio piuttosto crudo che viene raccontato, per il resto rimane uno sfondo. Una vita che può cambiare da un momento all'altro, e allora l'amicizia, i sogni, i progetti sono ciò che cerca di far sembrare questa vita "normale".

«Per fortuna che ci sono i Mondiali. Così il tempo non diventa un blocco unico, 
e ogni quattro anni ci si può fermare a vedere cos’è cambiato »

In realtà, nessuno dei ragazzi riuscirà ad avverare il proprio desiderio, ma paradossalmente si troverà ad esaudire quello di un suo amico. E' un cerchio che comunque si chiude, non con tristezza, ma con la crescita personale. Ognuno trova la propria strada, anche se non era quella che aveva sperato.
Nel libro ci sono anche tre figure femminili importanti. Sinceramente non ho apprezzato più di tanto Yaara, che prima sta con Yuval e dopo pochi giorni si mette con Churchill, per poi nemmeno essere felice con lui e rimpiangere il precedente fidanzato. Mi sono invece piaciuti i personaggi di Maria e Ilana; Maria, ragazza madre, è un'esplosione di vita e riesce a far uscire dal suo guscio anche Ilana (detta "la piagnona") almeno finchè il suo volersi rifare il naso per sentirsi bella anche fuori la fa morire sotto i ferri.
In effetti, ho quasi avuto la sensazione che il "destino" ci abbia messo un po' del suo per "punire" chi cambia "troppo" (vedi Ilana e l'intervento chirurgico, ma anche Yuval che finalmente trova una ragione per il suo immobilismo e finisce come finisce... lo stesso Churchill, donnaiolo, verrà proprio incastrato da una donna...). Ma questo è un pensiero che mi è venuto il giorno dopo aver finito il libro.
Ho trovato un po' pesanti le parti in cui Yuval si dilunga sulla filosofia, mi spiace ma proprio non sono nelle mie corde.
Scorrevole. Piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10

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