Titolo originale: Un tè a Chaverton House (2021)
Un’antica dimora inglese in cui tutto può accadere. Mi chiamo Angelica e questa è la lista delle cose che avevo immaginato per me: un fidanzato fedele, un bel terrazzino, genitori senza grandi aspettative. Peccato che nessuna si sia avverata. Ecco invece la lista delle cose che sono accadute: lasciare tutto, partire per l’Inghilterra e ritrovarmi con un lavoro inaspettato. Così sono arrivata a Chaverton House, un’antica dimora del Dorset. Questo viaggio doveva essere solo una visita veloce per indagare su una vecchia storia di famiglia, e invece si è rivelato molto di più. Ora zittire la vocina che lega la scelta di restare ad Alessandro, lo sfuggente manager della tenuta, non è facile. Ma devo provarci. Lui ha altro per la testa e anche io. Per esempio prepararmi per fare da guida ai turisti. Anche se ho scoperto che i libri non bastano, ma mi tocca imparare a memoria i particolari di una serie tv ambientata a Chaverton. La gente vuole solo riconoscere ogni angolo di ogni scena cult. Io invece preferisco servizi da tè, pareti dai motivi floreali e soprattutto la biblioteca, che custodisce le prime edizioni di Jane Austen e Emily Brontë. È come immergermi nei romanzi che amo. E questo non ha prezzo. O forse uno lo ha e neanche troppo basso: incontrare Alessandro è ormai la norma. E io subisco sempre di più il fascino della sua aria da nobiltà offesa. Forse la decisione di restare non è così giusta, perché io so bene che quello che non si dovrebbe fare è quello che si desidera di più. Quello che non so è se seguire la testa o il cuore. Ma forse non vanno in direzioni opposte, anzi sono le uniche due rette parallele che possono incontrarsi. (ibs.it)
Avevo bisogno di un romanzo leggero, spensierato. Non avevo ancora letto nulla della Gazzola, ho in preventivo di leggermi la serie dell'allieva, ma quest'anno non riesco ad infilarlo in nessuna sfida. E così ho optato per questo libro, meno di duecento pagine, di lettura molto scorrevole, anche se in alcuni punti credo avrebbe fatto meglio ad usare termini più terra terra (tipo quando parla di cose mediche, ma lì si capisce il suo background di studi...).
Angelica si trova in una fase complicata della vita, è stata lasciata dal fidanzato (che si è messo con la loro coinquilina) e ha lasciato il lavoro da supplente per un infortunio sul lavoro. Per pochi mesi ha lavorato in un laboratorio dove sfornava cornetti, ma anche questo chiude. E allora si avventura in questa ricerca del bisnonno, apparentemente disperso in guerra, che ha vissuto nel Dorset come prigioniero, investigando sui posti in cui lui ha vissuto e parlando con le persone che lo hanno conosciuto. E temporaneamente trova lavoro come guida turistica proprio a Chaverton House, una dimora storica sede di una famosa serie tv. Il resto ve lo faccio leggere.
La trama di per sè non è molto complicata, in effetti è ciò che lo rende un libro leggero per distrarsi un po' e sognare nell'ambientazione delle campagne inglesi. La storia del bisnonno forse è resa più complicata di quello che in realtà è stata. Carina la cosa delle fate, però poteva essere sviluppata di più.
La cosa simpatica è che la Gazzola ha scritto questo libro in un mese, durante il lockdown dello scorso anno, proprio per un suo bisogno di uscire dalla realtà pensando a dove avrebbe voluto essere. E ogni puntata la spediva a sua madre e ad un gruppo di amiche.
"Se mai ce ne fosse stato il bisogno, quest'esperienza mi ha dimostrato che le storie uniscono. Le storie creano un legame tra le persone. Le storie consolano e a volte, in momenti eccezionali, per quanto semplici e senza pretese possano sembrare, le storie salvano dai brutti pensieri."
Piacevole.
Mio voto: 7 / 10
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