domenica 5 settembre 2021

Io sono Malala - Malala Yousafzai con Christina Lamb



Titolo originale: I Am Malala: The Girl Who Stood Up for Education and Was Shot by the Taliban (2013)

Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è Premio Nobel per la Pace 2014. Questo libro è la storia vera e avvincente della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all’educazione di tutti i bambini del mondo, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo. 9 ottobre 2012. Valle dello Swat, Pakistan, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All’improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i Talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all’assemblea generale delle Nazioni Unite. (garzanti.it)

Un libro che sicuramente merita di essere letto, perchè non è solo la storia del ferimento di questa ragazzina, ma ripercorre tutta la storia del Pakistan, dalla nascita della nazione, alle motivazioni che hanno portato alla conquista dei talebani e alle guerre per farli andare via. E' un libro che chi ama la storia troverà molto interessante, perchè tutta la parte storica è resa molto bene, in modo ben comprensibile, seguendo anche le vicende della famiglia di Malala (e quindi, tutto il discorso culturale del popolo). Il tutto, in una totale assenza dello stato.
Ad inizio libro, Malala è una bambina di undici anni, ed ha una disperata sete di conoscenza. Il suo unico desiderio è poter andare a scuola e imparare e primeggiare per bravura sulle sue compagne. Ma in Pakistan alle donne è riservato un altro ruolo, principalmente quello di stare a casa e badare alla famiglia, della loro istruzione nulla importa. Malala però ha alle spalle un padre insegnante, col desiderio di fondare una scuola per istruire più bambini possibili, e soprattutto un padre che non si dispera di aver avuto una femmina ma ne gioisce, e la incita in ogni modo a non aver paura delle sue opinioni. Ma la voce di Malala (e anche quella del padre e di alcuni suoi amici, perchè contrari alla talebanizzazione) comincia a dare fastidio ai talebani, anche perchè la sua battaglia per l'istruzione comincia ad avere un clamore che travalica i confini del Pakistan, e un giorno quando esce da scuola Malala viene colpita al volto da una pallottola. Tuttavia non morirà, verrà portata a Birmingham dove subirà interventi e una lunga convalescenza, ma la sua battaglia, proprio "grazie" ai talebani avrà una eco mondiale, al punto da portarla anche a vincere il nobel per la pace. Il prezzo da pagare sarà il non poter più tornare nella sua patria (ad un certo punto anche la sua famiglia la raggiungerà). Purtroppo, nel suo paese c'è chi ha pensato che sia stata tutta una montatura per scappare in Inghilterra.

"Una volta chiedevo a Dio quattro o cinque centimetri di altezza in più, ma in cambio lui mi ha resa alta come il cielo talmente alta che non sono più in grado di misurarmi. (...)
Io amo Dio. Ringrazio il mio Allah. Gli parlo tutto il giorno. Lui è il più grande. Donandomi questa diversa altezza da cui parlare alla gente, Lui mi ha conferito anche grandi responsabilità. La pace in goni casa, in ogni strada, in goni villaggio, in ogni nazione - questo è il mio sogno. L'istruzione per ogni bambino e bambina del mondo. Sedermi a scuola a leggere libri insieme a tutte le mie amiche è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è il mio desiderio.
Io sono Malala. Il mio mondo è cambiato, ma io no"

Libro consigliatissimo a chi ama la storia. Io, ammetto, come sempre con questi libri, ad un certo punto ho arrancato un po', ma riconosco il valore di una testimonianza come questa, ed il libro è decisamente ben scritto e di facile lettura, nonostante l'argomento importante.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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