lunedì 28 novembre 2022

Oregon Hill - Howard Owen


Titolo originale: Oregon Hill (2012)

Willie Black è un giornalista vecchio stampo, ama il suo lavoro ed è mosso da un senso di giustizia che è quasi il retaggio di un’altra epoca. Per contro, beve troppo, e il suo carattere ruvido e schietto, poco incline al compromesso, non lo aiuta: infatti, dopo una lunga carriera nella cronaca politica del quotidiano dove lavora, Willie viene retrocesso alla nera, l’ultima sponda prima del licenziamento. Quando il cadavere di una studentessa viene ritrovato senza testa nelle acque del South Anna, la polizia archivia il caso appena il fidanzato confessa; ma Willie è convinto che dietro quel delitto si nasconda un colpevole ben più insospettabile. Così, intraprende un’inesorabile crociata a Oregon Hill, quartiere storico della città di Richmond in Virginia, dove è costretto a farsi strada in un clima di razzismo, corruzione e menzogne, alla ricerca della verità a ogni costo.
Oregon Hill è più di una crime story, e rende omaggio al genere senza togliere l’anima ai personaggi, all’ambientazione, alle sfumature dei caratteri. E Willie Black si rivela un perfetto anti-detective noir, autoironico e impacciato, sempre disposto a sfidare le convenzioni pur di non rinunciare alla sua limpida umanità.
Per chi osserva i cerchi espandersi all’infinito nell’acqua, per chi fa le cose a modo suo come canta Frank Sinatra, per chi ha visto un sorriso allargarsi come l’alba in un paesaggio buio, e per chi ha combattuto contro la paura, accettando di perdersi in un labirinto per trovare la verità. (goodreads)

Erano un paio di anni che volevo leggere questo libro e finalmente sono riuscita ad infilarlo in una challenge. L'ho divorato in due giorni. Mi piace molto lo stile di questo autore, descrittivo e allo stesso tempo asciutto, un po' rude. Uno stile che mi ha fatto venire in mente Raymond Chandler. 
Isabel Ducharme è arrivata a Richmond per frequentare la Virginia Commonwealth University. Già il punto di partenza è strano, perchè si tratta di una piccola università che richiama poca gente. E' lo stesso ateneo in cui studia (da secoli) la figlia di Willie Black.
Entriamo anche nella famiglia di Willie, la cui madre, dopo aver lasciato il terzo marito, ha conosciuto Les, un settantaseienne con problemi di demenza che spesso sale sui tetti e poi va aiutato a scendere.
Willie divide l'appartamento con un ex marine ed ex barbone, Abe Custalow, nativo americano che a volte deve girarsi di fianco per passare dalle porta per quanto è largo, uomo di poche parole che vede le cose in bianco e nero, senza sfumature di grigio.
Anche Willie ha tre matrimoni falliti alle spalle. Dal primo, con Jeanette, è nata Andi che ha vent'anni. Poi ha sposato Chandler (che lui definisce errore madornale) e poi Kate, che non voleva che lui fumasse in casa e che è l'unica che ogni tanto lo chiama. Proprio Kate, avvocato, decide di difendere il ragazzo incriminato, Martin Fell, e fa conoscere a Willie la madre del ragazzo, da cui Willie riuscirà a scoprire alcuni dettagli utili alla soluzione del caso. Perchè è stato troppo facile accusare Martin, la verità andrà cercata nel passato...
Dicevo, libro che ho divorato in due giorni grazie alla scrittura incalzante, personaggi interessanti e una storia che volevo vedere come proseguiva. Il libro di Owen non è solo un giallo fine a se stesso, ma è anche interessante tutta la componente sociale che riesce ad inserirci, dai discorsi delle minoranze, dei poliziotti corrotti, del pregiudizio verso il diverso (Abe). Bel libro, piaciuto molto, conto di proseguire la serie.
Mio voto: 8 / 10

La donna di Einstein - Marie Benedict


Titolo originale: The Other Einstein (2016) 

C'è un personaggio nella vita di Albert Einstein senza il quale la sua storia - e la nostra - non sarebbero quello che sono. Fu il suo più grande amore, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo. Mitza Maric era sempre stata diversa dalle altre ragazzine. Appassionata di numeri, fu la prima donna a iscriversi a fisica all'università di Zurigo, più interessata a quello che non a sposarsi come la maggior parte delle sue coetanee. E quando a lezione incontrerà un giovane studente di nome Albert Einstein, la vita di entrambi prenderà la strada che era fin dall'inizio scritta nel destino. La loro sarà un'incredibile unione di anime e menti, un amore romanzesco e tormentato, destinato a finire e, allo stesso tempo, a restare nella storia. (goodreads) 

L'autrice dice di aver preso spunto dalla storia di Mileva Einstein e di aver cercato di attenersi ai fatti storici ogni volta che ne fosse possibile, dovendo però fare delle ipotesi su altri. Ad esempio, Mileva non alloggiò alla pensione Engelbrecht quando arrivò a Zurigo. Dei fatti che ha scoperto solo per grandi linee ha dovuto ricreare lei i dettagli. Per esempio, il vero destino di Lieserl è avvolto nel mistero; venne data in adozione o morì? Non si sa realmente. Lo stesso contributo dato da Mileva alla teoria della relatività è in dubbio nella stessa comunità scientifica. 
L'autrice dice che lo scopo di questo libro, che rimane comunque un'opera di finzione, è di narrare la storia di una donna brillante la cui luce è andata completamente perduta nella gigantesca ombra gettata da Albert Einstein. 
Potrei ribattezzare questo libro in "quanto era stronzo Einstein" anzichè "la donna di Einstein" perchè nonostante tutta la storia sia raccontata in prima persona da Mileva, e ci parli di cosa prova, di cosa sogna, di cosa vorrebbe, ecc. alla fine quello che mi colpisce di più è invece la figura di Einstein, e non tanto per la sua brillantezza ma per il suo essere assolutamente egoista, egocentrico, arrogante, totalmente dedito alla propria carriera e alla propria fama, quasi nessun interesse per i figli, una totale mancanza di rispetto per la donna di cui sembrava innamorato fin dai tempi del Politecnico, ma che ha sfruttato fino all'osso, tradito ed umiliato. 
Forse, quello che ci può dire questo libro è che, a volte, quando capiamo di aver a che fare con uomini così, la cosa migliore è tirare fuori un briciolo di orgoglio e lasciarli! Certo erano altri tempi, ma l'infamia del divorzio non è sicuramente peggio di una vita da serva che deve camminare un passo indietro a suo marito! 
Questo libro mi avrebbe dovuto trasmettere la fatica di essere una donna di scienza in un mondo completamente maschile, e invece questa parte c'è ma rimane "piatta". Uno degli avvenimenti più emozionanti è probabilmente l'incontro tra Mileva e Marie Curie, la quale le dice che la sola differenza tra loro due sono state le scelte fatte, e che è sempre possibile fare una scelta diversa (oltre al fatto che il marito della Curie l'ha sempre appoggiata).
La cosa che mi da probabilmente più fastidio, è il fatto che il libro è un ibrido tra verità e fiction. Forse, se fosse stato tutto fiction, con personaggi "liberamente tratti" ma con altri nomi, oppure se fosse stato tutto storico, probabilmente non mi lascerebbe questo senso di disagio che mi lascia. La scrittura è facile e piacevole, il libro scorre, ma tutto il tempo mi sono chiesta "questa cosa è vera o no?" e, alla lunga, mi è diventato fastidioso. 
Interessante, ma... 
Mio voto: 7 / 10

domenica 27 novembre 2022

Agatha Raisin e il matrimonio assassino - M.C. Beaton


Titolo originale: Agatha Raisin and the Murderous Marriage (1996)

Agatha ce l’ha fatta! Dopo che l’ultima indagine ha permesso a lei e a James di vivere qualche giorno insieme, James inaspettatamente le chiede di sposarlo. Stupore, un minimo di incertezza e poi Agatha accetta con entusiasmo! Nel corso degli anni ha dato diverse versioni sulla fine di Jimmy Raisin, il suo primo marito: ad alcuni ha detto che è morto, ad altri che non ne ha più saputo niente. Giunta ora al momento fatidico, per paura che una lunga attesa possa indurre James a ritirare la proposta, Agatha sostiene di essere vedova, e senza ulteriori tentennamenti si prepara al gran passo. La mattina del matrimonio comincia male: una nuova crema antirughe le procura un imbarazzante sfogo sul viso. Ma questo è niente: poco prima del fatidico sì, ecco arrivare proprio Jimmy Raisin. Stupore, rabbia, imbarazzo: James, furibondo, intima ad Agatha di non farsi più vedere, e Jimmy tenta di estorcere dei soldi ad Agatha, che lo caccia in malo modo. La successiva apparizione di Jimmy è in forma di cadavere, assassinato nei pressi di Carsely. Inizia così l’indagine più importante di Agatha, che non solo vede allontanarsi del tutto l’amato James, ma è accusata di omicidio… (goodreads)

Agatha sa di aver fatto una stupidaggine tacendo a James che non sa che fine ha davvero fatto suo marito dopo che l'ha lasciato. E quando ricompare, proprio il giorno del suo matrimonio Agatha capisce di aver perso James per sempre. 
L'intero libro è pieno di riflessioni su Agatha e quanto in realtà non è proprio a proprio agio nel vivere insieme a James. Sì perchè Agatha, sapendo di andare a vivere da James dopo il matrimonio, ha messo subito in vendita la sua casa e quando il matrimonio va a rotoli si ritrova in mezzo alla strada perchè la nuova acquirente non ci pensa neanche lontanamente a rivenderglielo. Tuttavia, James decide di ospitare Agatha nella sua stanza degli ospiti e l'occasione è buona per cominciare ad investigare insieme su chi ha ucciso Jimmy Raisin, visto che i due sospetti sembrano essere proprio Agatha e James. Ovviamente si cacceranno nei pasticci, nonostante gli avvertimenti della polizia di starne fuori, lasciando dietro di sè una scia di omicidi, tutti riconducibili in qualche modo a Jimmy. E forse il colpevole stavolta lo avevo un po' sospettato...
Carino, libro leggero, ammetto che l'ho divorato in un paio di giorni. Agatha e James mi sembrano sempre due cretini nel loro rapporto sentimentale, con tutti sti tira e molla, le gelosie e robe simili. Tuttavia come compagni di investigazione funzionano. Stavolta a cercare di mettere loro un freno non c'è solo Bill Wong, ma anche la collega poliziotta di cui è innamorato perso (ma non ricambiato).
Una lettura rilassante.
Mio voto: 7 / 10

mercoledì 23 novembre 2022

Ti odio, anzi no, ti amo! - Sally Thorne


Titolo originale: The Hating Game (2016)

Lucy Hutton è convinta che l'impiegata modello si becchi, prima o poi, l'ufficio migliore (e relativa promozione). Per questo è servizievole e accomodante, lavoratrice indefessa ma carina e gentile con chiunque. Per questo tutti la amano alla Bexley & Gamin. Tutti tranne il freddo, efficiente, impeccabile e fastidiosamente attraente Joshua Templeman. E il sentimento è reciproco. Costretti a condividere lo stesso cubicolo per 40 ore la settimana, più svariati straordinari che è meglio non quantificare, hanno iniziato a lanciarsi continue e ridicole sfide, in un gioco al rialzo che sembra impossibile da fermare. C'è il Gioco degli Sguardi, il Gioco dello Specchio e nessuno dei due sopporta di perdere. Fino a quando in ufficio si comincia a parlare del Gioco della Grande Promozione. Se Lucy vince, diventerà il capo di Joshua. Se perde... meglio non pensarci. Ma allora, con la sua carriera in ballo, per non parlare dell'orgoglio, perché Lucy comincia a fare sogni sempre più torridi sull'odiato collega? E perché si veste per andare al lavoro come se invece dovesse recarsi a un appuntamento sexy? Dopo che un'innocente corsa in ascensore diventa il teatro di un bacio indimenticabile tra i due, Lucy ha finalmente la sua risposta: forse lei non odia Joshua. E forse nemmeno lui odia lei. Forse è tutto il contrario. Oppure è solo un altro gioco? (goodreads)

Ho trovato questo libro perchè ne avevo bisogno di una "office romance novel". La storia di fondo è anche interessante, ma ho migliaia di perplessità su come è stata scritta. Le scaramucce da colleghi che si odiano sono un bel po' infantili. I pensieri di Lucy (io narrante del libro) sono anch'essi molto infantili; anche dove parla delle sue paure, non riesce a crearmi alcuna empatia con lei. Mi dà l'idea di un libro scritto pensando ad un film, con tanti dialoghi che in teoria dovrebbero essere brillanti. 
Ho letto che in America questo libro è stato un successo. Mah. Mi sto chiedendo se, letto in un altro momento, potrei averne avuto un'opinione diversa ma non credo.
Parte con queste assurde scaramucce tra colleghi, manco fossero dei bambini all'asilo. Poi lui la bacia in ascensore e, apriti cielo, lei ha una rivelazione su quanto lui sia alto, bello, muscoloso, ecc. Quella notte fa pure un sogno erotico dove lui si scopre anche essere ben dotato. E da qui c'è tutto un ribaltone di comportamenti per cui lei cerca di farlo ingelosire, lui è geloso davvero, finchè dopo un'attività di socializzazione tra colleghi (il paintball), lei ha probabilmente un virus intestinale per cui passa la notte a vomitare e lui si prende cura di lei. Da qui lui comincia a calare un po' l'armatura e scopriamo che sa essere anche gentile e premuroso, e che aveva studiato medicina prima di laurearsi in economia. Da qui un altro ribaltone di comportamenti dove lei si rende conto che non lo odia affatto ma anzi lo ama da morire, al punto da farsi venire degli attacchi di panico al pensiero che il lavoro potrà separarli.
Sintetizzo: ho trovato fastidiosa la prima parte delle scaramucce, davvero infantili; ho trovato fastidioso il rimarcare mille volte che lei è piccolina e bellissima mentre lui ha un fisico pazzesco; ho trovato più interessanti le parti in cui si scopre un po' del carattere di lui; ho trovato troppo verbose le scene di sesso e il finale che suppongo avrebbe dovuto coinvolgere emotivamente, anche se lui mi ha stupito positivamente su cosa ha scelto di fare del suo futuro lavorativo.
Carino ma niente di che. Bella idea ma sviluppabile meglio.
Mio voto: 6 e mezzo / 10