13 ottobre 2023.
Folgorata dalla poesia fin da bambina, Louise Gluck, l'americana insignita tre anni fa del massimo riconoscimento mondiale per la letteratura dopo aver collezionato per il suo lavoro un Pulizter e un National Book Award, è morta a 80 anni di cancro nella sua casa di Cambridge in Massachusetts.
Gluck è stata la sedicesima donna a vincere il Nobel per la letteratura. La prima cosa che aveva pensato, una volta ricevuta la telefonata del premio da Stoccolma - con relativo assegno da dieci milioni di corone svedesi - era stata: "Potrò comprarmi una casa in Vermont". L'altro pensiero era stato "come preservare la vita quotidiana delle persone che amo". E sempre a caldo la poetessa aveva pensato: "Non avro' piu' amici. Quasi tutti sono scrittori".
Poi, alla richiesta di cosa suggerire di leggere a chi non era familiare con la sua opera, aveva consigliato "di non partire dal suo primo libro" (Firstborn del 1968) e partire magari con Averno, la raccolta basata sul rapporto madre-figlia con il mito di Demetra e Persefone di sfondo pubblicata nel 2006 negli Usa.
Dopo il Nobel, i suoi 12 volumi di poesie sono stati acquistati dal Saggiatore.
Gluck, che l'anno scorso era stata insignita in Italia del premio Lerici Pea, era nata a New York. Il Vermont aveva preso però un posto speciale nel suo cuore: fu li', dopo aver cominciato a insegnare al Goddard College, che Louise supero' un lungo "blocco dello scrittore" e che produsse la sua seconda raccolta di poesie, The House on Marshland, pubblicata nel 1975 e applaudita dalla critica. A Goddard Louise aveva anche conosciuto il secondo marito, lo scrittore John Dranow, padre dell'unico figlio Noah, da cui aveva pero' divorziato negli anni Novanta.
Tra le altre opere, il personalissimo Ararat, che traeva le origini dal dolore provato per la morte del padre.
Louise Gluck divideva il suo tempo tra Yale, dove insegnava, Montpelier nel Vermont, Cambridge e la California: l'anno scorso era stata chiamata da Stanford nel Dipartimento di creative writing.
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