mercoledì 17 luglio 2013

Esecuzione - Angela Capobianchi




Elide Manin, professoressa, porta a spasso il cane nella pineta a sera inoltrata per evitare un vicino di casa attaccabrighe. Una pineta che l'ha sempre resa nervosa. E quella sera, mentre dalla casa della vicina villa Baratti si diffonde una melodia suonata al pianoforte, il cane di Elide richiama la sua attenzione su una macabra scoperta: il cadavere di una ragazza. Si tratta di Cecilia Rossi, diciassette anni, studentessa di liceo e di pianoforte presso Luisa Baratti. Una ragazza che pare non avere scheletri nell'armadio, ma che riporta in fronte un taglio orizzontale che sembra chiaramente un indizio lasciato dal suo aguzzino. Una vittima non scelta a caso, quindi.
Il commissario Conti, coadiuvato dall'ispettore Rocci e il resto della squadra, parte alla ricerca di questo killer, che continua ad uccidere altri studenti di Luisa Baratti, sempre lasciando un marchio particolare e diverso su ognuno di essi.
Mi chiedevo quante parole avrebbe speso un autore che fa scoprire il morto subito al primo capitolo per arrivare a ben 456 pagine; non avevo considerato l’ipotesi del serial killer. Invece la vicenda si rivela molto intrigante e ben dipanata, di piacevole lettura. I personaggi sono molti ma ben caratterizzati. All'assassino c'ero arrivata anche io, verso la fine, ma è stato molto bello seguire le argomentazioni del commissario. Commissario che come il novanta per cento dei suoi colleghi, è un uomo senza pace, con una famiglia disastrata e un pessimo carattere; si vede che questo stereotipo paga. Il libro mi è piaciuto molto. Non c'è una sola pagina in cui risulti noioso, anzi ha diversi interessanti colpi di scena che non vi svelo. Nonostante la ferocia del killer, riesce a non diventare troppo cruento, ed è un grande pregio.
Consigliatissimo a chi ama i gialli.

Mio voto: 9/10







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