Poppy Wyatt, fisioterapista in procinto di sposarsi, sta festeggiando il suo addio nubilato con le amiche all'hotel, mostrando loro l'anello di fidanzamento che le ha regalato Magnus. Improvvisamente suona l'allarme antincendio e nell'hotel si scatena il caos. D'un tratto, Poppy si rende conto di non avere più il suo anello e nessuna delle amiche pare averlo visto. Una tragedia, perchè l'anello appartiene alla famiglia Tavish da tre generazioni.
Poppy si lancia alla frenetica ricerca dell'anello in tutti i locali dell'hotel. Poi esce per vedere se il cellulare ha campo e un tizio in bicicletta le scippa il cellulare. E mentre Poppy, in preda all'angoscia, gira in tondo nell'attesa che arrivi la polizia, scorge qualcosa nel cestino dei rifiuti...proprio lì, un cellulare.
Poppy decide che quel cellulare diventa suo, anche se in realtà appartiene ad una impiegata (Violet) della White Globe Consulting. E fin da subito si trova invischiata in vicende aziendali. Poppy supplica Sam, il capo di Violet, di lasciarle il cellulare, perchè ha dato quel numero a tutto il personale dell'albergo nel caso in cui trovassero il suo anello. Sam non crede alle sue orecchie, ma alla fine cede, con l'ordine a Poppy di girargli tutti i messaggi che riguardano lui.
Poppy però si fa prendere la mano e comincia non solo ad inoltrare le mail a Sam, ma anche a rispondere a quelle che crede meritino una risposta. A modo suo.
Comincia così la storia di Poppy, che si ritrova invischiata in un complicato complotto aziendale, mentre deve tener testa alla nevrotica wedding planner e agli ostili genitori del suo fidanzato.
Il romanzo è divertente. Chiaramente il finale è scontato. Quello che non mi convince è lo svolgimento (o meglio la soluzione) del complotto aziendale, che in effetti è un po' contorto. Le storie della Kinsella sono sempre molto ironiche, anche qui Poppy si trova in mezzo a situazioni bizzarre (quasi irreali) da cui riesce sempre a venirne brillantemente fuori.
Mio voto: 7 / 10
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