giovedì 6 marzo 2014

La signora in bianco


 
Wilkie Collins, scrittore inglese dell'ottocento, amico e collaboratore di Dickens, è considerato uno dei padri della narrativa del mistero. 
La donna in bianco, a mio parere, è davvero un bel libro in cui si intrecciano mistero, romanticismo e colpi di scena.
Walter, giovane maestro di disegno, per il tramite del professor Pesca, un bizzarro e ciarliero amico di famiglia di origini italiane, trova lavoro come insegnante di disegno presso Limmeridge House. Le sue allieve sono due legatissime sorellastre, Marian con un carattere molto forte e combattivo, e Laura, fragile e remissiva. Caratteri opposti che si manifestano anche nei loro aspetti esteriori: Laura, bionda e aggraziata, Marian con un bella figura ma un viso non altrettanto piacevole nè delicato.
Come nei migliori romanzi classici, Walter e Laura si innamorano. Ma Laura è già promessa ad un signorotto locale, Sir Percival Glyde, il quale, pur venendo a scoprire da Laura stessa che lei ama un altro, rimane affascinato dalla sua dolcezza e genuinità che decide comunque di sposarla, accettando di avere al suo fianco una moglie devota ma che non lo ama. Sir Percival infatti, vede in Laura e soprattutto nel suo capitale, il modo per trarsi fuori da alcuni guai finanziari nei quali è incappato. Ma su Laura veglia la sempre fedele Marian, che sta anche cercando di capire chi sia la misteriosa donna vestita di bianco che Walter ha incontrato la sera prima di prendere servizio e che assomiglia incredibilmente a Laura. 
Si intrecciano così le vicende di Laura, Marian, Sir Percival uomo molto iracondo e spalleggiato dal suo amico, il conte italiano Fosco, di grande carisma, che si dimostra un abile stratega nel condurre tutta la vicenda per trarne il proprio profitto finanziario.

Non svelo altro perchè la vicenda ha diversi colpi di scena e vanno letti.
Il romanzo è scritto in uno stile epistolare. Comincia il racconto Walter, poi si alternano alcuni personaggi informati di parte dei fatti, come se stessero deponendo in una specie di tribunale.
E' un romanzo che a suo tempo fu pubblicato "a puntate" e alla fine risulta piuttosto corposo (500 pagine..), ma è abbastanza scorrevole e si fa leggere bene. Forse un po' nel finale, quando viene dipanata la matassa, va letto con un po' di attenzione perchè sono molti i personaggi coinvolti e anche il linguaggio "datato" non è di troppo aiuto. Per il resto è una lettura molto piacevole.
Mio voto: 8/10.

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