giovedì 6 marzo 2014

L'isola - Sàndor Màrai


 
Un gruppo eterogeneo di turisti è ospite dell'hotel Argentina, sul mare della Croazia, a Ragusa (Dubrovnik). Sembra si stiano divertendo. Tutti, tranne Victor Henrik Askenasi, proveniente da Parigi e diretto in Grecia per una pausa di riflessione. Askenasi era un professore, che ha lasciato la moglie e il lavoro per seguire una ballerina russa, Eliz. (con tutti gli amici che lo rimproverano di aver lasciato la moglie per seguire questa passione).
A poco a poco, Askenasi si accorge che Eliz, per quanto lo fa stare bene, non è la risposta alla domanda che lo tormenta da tempo, ma è solo una parte del viaggio.
Mentre si trova sulla nave, decide quindi di fare una deviazione dal percorso originario e fermarsi a Ragusa, dove sente di avere un appuntamento col destino.
Qui, in un pomeriggio di maggio eccezionalmente caldo, decide di andare a bussare alla porta della sconosciuta che gli ha rivolto uno sguardo provocante chiedendo la chiave della sua stanza a voce troppo alta. Askenasi sente che la risposta è vicina, che è infine arrivato il momento di oltrepassare quel limite al di là del quale c'è l'oscurità del crimine.
In quella stanza resta poco, poi se ne va in giro per il paese e si stupisce di quanto sia bello il mondo. Adesso sta bene, adesso non dovrà più viaggiare, adesso deve solo vivere.
Nel tardo pomeriggio poi prende a noleggio una piccola barca e si dirige verso un'isoletta. Qui si spoglia nudo e inizia una delirante riflessione sulle donne e la solitudine.

Io e Marai non ci troviamo. Evidentemente non siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Ho fatto molta fatica a seguire il filo del discorso, perchè salta un po' di palo in frasca.
Comincia raccontando di questa comitiva di persone, di cui Askenasi non fa parte, poi devia sul protagonista. Una serie di flashback sulla vita di Askenasi, la moglie, la ballerina Eliz che lo "conquista" con un "venez", gli amici che gli consigliano una pausa di riflessione in Grecia. Dove lui non arriva, perchè, incredibilmente (per quello che è il suo modo di fare) decide di fermarsi a Ragusa. E dove si conclude definitivamente il suo viaggio.
Ho fatto troppa fatica a star dietro a questo libro. Forse merita di più ma non riesco ad apprezzarlo.
Mio voto: 5 / 10

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