titolo originale: the curious case of
Benjamin Button – 1922
Baltimora 1860. I Button godono di una
invidiabile posizione sociale ed economica, e sono in attesa del loro
primo figlio. Una mattina di settembre, Mister Button si reca alla
clinica per Gentiluomini e Signore e chiede se è nato il suo
bambino. La reazione del personale sanitario lo sconvolge. Il medico
di famiglia dice che non vuole vedere più né lui né nessun altro
della sua famiglia. Le infermiere chiedono che lo porti a casa il più
presto possibile perchè ha disonorato il buon nome della clinica. Il
bambino infatti, non si sa come e perchè, è un vecchio
all'apparenza sui settant'anni.
Mister Button pensa sia uno scherzo, ma
le infermiere dicono che deve farsene una ragione. Così lui finge
di ignorare il problema e lo tratta come un vero bambino, gli compra
giochi e abiti per bambini, lo tiene sempre sbarbato e gli tinge i
capelli di nero.
Al dodicesimo compleanno, Benjamin
guardandosi allo specchio nota che ha meno rughe sul viso e pare
ringiovanito. Raggiunti i diciotto anni, Benjamin assomiglia ad un
uomo di 50, lavora per le ferramenta del padre e comincia le sue
uscite in società. Una sera conosce Hildegarde Moncrief, figlia di
un generale. Si innamorano e si sposano, ma il matrimonio non durerà
perchè la decrescita di Benjamin è inesorabile, e mentre lui sembra
un giovanotto, si trova accanto una donna che invece sembra molto più
vecchia di lui. Benjamin aveva sempre sperato che una volta che l'età
anagrafica avesse raggiunto l'età fisica, il processo si sarebbe
fermato e invece non è così. Inesorabilmente, Benjamin continua a
diventare sempre più giovane, diventa più piccolo persino di suo
figlio, persino del nipote. Fino al giorno in cui tutto diventa buio.
Non sapevo che questo racconto fosse
stato scritto da Fitzgerald. Avevo sentito parlare del film (che non
ho visto) ed ero curiosa. Quando l'ho preso in prestito in
biblioteca, mi sono chiesta se non fosse un libro per bambini messo
nella sezione sbagliata.
Il racconto è di 59 pagine,
illustrazioni comprese.
Che dire? La storia è interessante ma
sembra “l'ossatura” di un libro, un qualcosa buttato giù per poi
ampliarlo e costruire un libro. E' molto sbrigativo, non c'è nulla
di approfondito. Alla fine ti rimane una sensazione di “incompiuto”:
la storia è carina ma cosa rimane? E' un po' come veder passare una
stella cadente.
Mio voto: 6 / 10.
Sono d'accordo con te, l'ho letto qualche anno fa e ho avuto la stessa sensazione.
RispondiEliminaValentina
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