Titolo originale: The sweetness of forgetting -
2012
Da sempre Rose, nell'attimo che
precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È
quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di
ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi
diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un
passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso,
prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo
desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi
anni, di mantenere una promessa.
Rose affida questo compito alla
giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta:
quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella
pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod.
Ma prima di affidarle la sua
memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso
confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma
ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata:
conosceva l'Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua
nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Per questo, per dare un
senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra
Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una
promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo.
Sarà proprio lo sguardo curioso e
appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d'amore, di vite
spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E
a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa
negli anni bui dell'Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto
poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall'orrore le vite di molte persone. (http://www.garzantilibri.it)
Bello. Intenso. Commovente. Non avevo mai sentito parlare
dell'aiuto inter-religioso durante l'Olocausto. Musulmani e Cattolici che
accolgono bambini ebrei per salvarli dalla morte. La difesa della vita che va
oltre le differenze religiose.
«Sì, sono
ebrea», dichiara. «ma sono anche cattolica.»
Dopo una breve pausa aggiunge: «E
anche musulmana».
«Mamie, cosa vuoi dire?» domando, tentando di impedire alla
mia voce di tremare. «Non sei musulmana.»
«Non è la stessa cosa? È l’umanità a
creare le differenze.
Ma questo non significa che non sia sempre lo stesso
Dio.»
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