Titolo originale: The light between oceans - 2012
Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull’isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d’improvviso la quiete dell’alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l’oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d’attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro. Perché sulla terraferma, tra la civiltà, c’è una donna che spera ancora. Una donna infelice, ma determinata. Questa è una storia che esplora ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e come spesso sembrino la stessa cosa. Questo è il romanzo di una madre e di un padre e della loro figlia segreta. Questo è il punto in cui amore e colpa si incontrano, e non vi lasceranno più. (www.libreriauniversitaria.it)
Libro di esordio di M. L. Stedman, ambientato in un isolotto dell'Australia, legato alla terraferma solo dalle provviste che vengono consegnate ad intervalli costanti. E' qui che decide di andare a vivere, come guardiano del faro, Tom, ex combattente che soffre del fatto di aver visto morire i suoi compagni. Nella solitudine di Janus Rock, Tom trova la sua dimensione ideale. Finchè non conosce Isabel, che decide di volere proprio lui e decide di seguirlo al faro. Una coppia innamorata, che non chiede altro se non di avere dei figli. Ma, tra aborti e perdite, i figli non sopravvivono e Isabel vede in questa bambina arrivata dall'oceano, una risposta alle sue preghiere.
Questo libro parla di maternità negata e di maternità rubata. Dove Isabel vede un miracolo, Tom si rende conto che potrebbe esserci una donna che cerca la bambina. E anche quando scoprono che esiste davvero questa donna, Isabel convince Tom che debba prevalere il bene di Lucy, ormai convinta che siano loro i suoi genitori. Tom, un uomo devastato dalla guerra, dalle morti dei figli, non riesce ad imporsi alla moglie che da quando è arrivata Lucy è finalmente rinata e sorridente. Una situazione però che lo logora nel cuore e nella coscienza.
E' una storia che è un pugno nello stomaco costante perchè ti crea il dubbio su cosa è giusto e cosa è sbagliato. E' forte la tentazione di schierarsi, ma alla fine è davvero impossibile "scegliere" da che parte stare.
E' un libro che affronta una tematica importante con toni delicati, senza che l'autrice si schieri nemmeno lei, limitandosi solo ad esporre i fatti.
Le ultime pagine le ho lette tutte piangendo.
Devo ammettere che mi piace molto il personaggio di Tom, capace di sacrificarsi per salvare la moglie, perchè "non è stato capace di prendersi cura di lei". Tom sa bene che hanno fatto una cosa sbagliata e non si dà pace, arrivando a chiedere alla vera madre di Lucy che preghi per lui. Mi è piaciuto, anche se per placare la disperazione della moglie, non ha fatto quello che sapeva andava fatto, arrivando a frantumare tutto dopo quattro anni. Se non si fosse lasciato convincere da Isabel e avesse denunciato subito l'arrivo della bambina, avrebbe causato molte meno sofferenze (ma non ci sarebbe stato il libro, in effetti..)
Mi sono piaciuti molto anche i personaggi di Gwen e suo padre (che trova il modo di far ambientare Lucy).
Bellissimo libro, con una scrittura scorrevole, anche se parte un po' lento. Anzi, parte dal ritrovamento della bambina, per poi tornare indietro di anni, prima che Tom e Isabel si conoscessero. E quindi, successivamente, riscrive la stessa scena del ritrovamento. Alla fine poi salta proprio vent'anni (non che li volessi leggere eh, però lasciamo Tom in prigione in attesa di processo e lo troviamo vent'anni dopo...).
E' un libro però che non consiglierei a chiunque.
Mio voto: 8 / 10