Titolo originale: Eat, Pray, Love: One Woman's Search for Everything Across Italy, India and Indonesia (2006)
Liz è bella, bionda, solare; ha una grande casa a New York, un matrimonio perfetto, un lavoro invidiabile. Eppure, in una notte autunnale, si ritrova in lacrime sul pavimento del bagno, con l'unico desiderio di essere mille miglia lontana da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere niente di tutto quello che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta capace: si mette a pregare. Come reagireste se Dio (o qualcosa che gli assomiglia) venisse a toccarvi il cuore e la mente, non per invitarvi alla pazienza e alla rassegnazione, ma per dirvi che avete ragione, quella vita non fa per voi? Probabilmente fareste come Liz: tornereste a letto, a pensarci su. A raccogliere le forze, perché il bello deve ancora venire. Un amarissimo divorzio, una tempestosa storia d'amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di luce: un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione, Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua personalissima ricerca della felicità: l'Italia, dove impara l'arte del piacere, ingrassa di 12 chili e trova amici di inestimabile valore; l'India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal dubbio talento poetico; e l'Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo. "Mangia prega ama" è la storia di un'anima irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi. (http://www.lafeltrinelli.it/)
Il libro è l'autobiografia della scrittrice. Purtroppo l'ho letto dopo aver visto il film, di cui ammetto di non ricordare molto, ma il viso di Julia Roberts mi era sempre davanti mentre voltavo le pagine.
Mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire. La parte sull'Italia è un po' piena di stereotipi; possibile che l'unica fonte di piacere in Italia sia il cibo? nessuna visita a nessun monumento per esempio? La parte sull'India, a mio parere, diventa un po' pesante. Non per il discorso della preghiera, ma per il fatto che non solo ci spiega il tipo di preghiera che fa nell'ashram, ma parla anche di tutti gli altri tipi di meditazione che esistono. Interessante, ma alla lunga un po' stancante. L'ultima parte, quella della "rinascita" (diciamo così), è bella. Mi pare un po' bizzarro il finale... pare ci sia un seguito, un libro in cui parla di cosa è successo dopo, ma non so se lo leggerò, non è in cima alle mie priorità.
Nel complesso, a parte alcuni momenti un po' noiosi, la lettura mi è piaciuta. E' in prima persona, ovviamente, è scorrevole. Mi piace il percorso di questa donna che ha il coraggio di distruggere la sua vita per cercare quello che davvero vuole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10.