sabato 29 settembre 2018

Haunted Is Always in Fashion - Rose Pressey


Titolo originale: Haunted is always in fashion (2016)
Serie: A haunted vintage mystery #4 

Cookie Chanel gestisce il negozio di abbigliamento vintage "Y’All" in Sugar Creek, Georgia.
Un giorno accetta di incontrare la scrittrice Juliana McDaniel, che ha bisogno della sua esperienza in materia. Ma sulla strada per arrivare al luogo dell'incontro, Juliana muore, colpita da un colpo di pistola. Cookie si sente in dovere di darle una mano a trovare il suo assassino, scavando tra relazioni familiari e cercando di capire perchè troppe persone sono interessate ad un bizzarro cappello...

Avevo comprato questo libro qualche mese fa. L'ho letto in lingua originale e infatti ci ho messo decisamente tanto perchè avevo bisogno di restare un po' concentrata. La storia è carina. Dopo la sua morte, Juliana chiede aiuto a Cookie la quale ha già al suo fianco un altro fantasma dalla battuta pronta, Charlotte, e ha pure un gatto che sembra scomparire e riapparire dove non dovrebbe.
La narrazione è divisa in capitoletti, all'inizio di ognuno dei quali ci sono, alternati, i suggerimenti sull'abbigliamento vintage di Cookie e i suggerimenti per essere alla moda nell'aldilà di Charlotte. Io non sono così appassionata di moda, ma i personaggi sono veramente ben descritti.
Charlotte è una fantasma un po' rompiscatole, brontolona, ironica, e mi è piaciuta molto. A suo modo è anche molto comprensiva con Juliana che invece sta imparando ad essere un fantasma. Poi c'è la gatta, Wind Song, sensitiva, che parla attraverso la tavola Ouija e che nasconde anche lei un segreto. E due aitanti uomini, il poliziotto Dylan e l'avvocato Ken, entrambi che cercano di conquistare Cookie, intenta a fare l'investigatrice anzichè starsene buona nel suo negozio, rischiando di lasciarci davvero la pelle. 
Trama interessante, scorrevole. Una lettura piacevole. 
Mio voto: 8 / 10

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A haunted vintage mystery serie:
  1. If You've Got It, Haunt It (2014)
  2. All Dressed Up and No Place to Haunt (2015)
  3. Haunt Couture and Ghosts Galore (2015)
  4. Haunted Is Always in Fashion (2016)

venerdì 21 settembre 2018

Morta Inge Feltrinelli

20 settembre 2018
E' morta Inge Feltrinelli. Fotoreporter e poi editrice che voleva cambiare il mondo con i libri: ha avuto una vita straordinaria in cui c'è la storia del Novecento italiano ed europeo. Nata in Germania il 24 novembre 1930, figlia di ebrei tedeschi, Inge Schoenthal Feltrinelli, naturalizzata italiana, era "un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza" come l'aveva definita Amos Oz.


L'incontro che ha cambiato la sua vita è stato quello con Giangiacomo Feltrinelli nel 1958, che sposò nel 1960 e segnò il suo ingresso nell'editoria, dopo le esperienze internazionali di giornalista e fotografa. Sua una foto di Fidel Castro in pigiama. "Mi ha dato la chance di essere la persona che sono oggi. Sono grata a lui. Sono una stupida ottimista e vado avanti"
Dopo la morte mai chiarita del marito, trovato carbonizzato da un'esplosione ai piedi di un traliccio dell'alta tensione, a Segrate nel 1972, Inge ha preso le redini della casa editrice fondata da Giangiacomo nel 1954.
Nuova, controcorrente, era la casa editrice che nel 1957 pubblicò il Dottor Zivago di Boris Pasternàk, la cui uscita venne ostacolata in Russia e osteggiata dal partito comunista in Italia, del quale faceva parte lo stesso Giangiacomo, "un uomo che voleva cambiare il mondo, forse troppo" diceva Inge. E l'anno dopo uscì il 'Gattopardo' di Tomasi di Lampedusa. 
Inge non si era mai lasciata convincere da nessuno che la morte del marito fosse avvenuta a causa di un incidente, finchè nel 2017 aveva detto in un'intervista: "Fu un omicidio politico: Giangiacomo sapeva di Gladio. Aveva capito che non avrebbe cambiato il mondo con i libri, o l'avrebbe cambiato troppo lentamente. Tentai di fermarlo. Lui mi lasciò".
Signora dell'editoria italiana e internazionale, ha fatto conoscere molti autori stranieri in Italia e portato nel mondo la nostra letteratura. E' stata amica personale di Doris Lessing, che ha fatto conoscere in Italia; di Gunther Grass, del quale per prima pubblicò, nel 1962, "Il Tamburo di latta" e di Nadine Gordimer che la invitò quando vinse il Nobel nel 1991.
Colonna portante della casa editrice, Inge, con il figlio Carlo, attuale presidente del Gruppo Feltrinelli, ha saputo far vincere lo spirito di squadra e di gruppo e ha avuto un grande intuito nel far crescere la catena delle librerie Feltrinelli, arrivate oggi a oltre 120. Per nulla mondano, timido e schivo, Carlo Feltrinelli, padre di due figli, avrebbe voluto e ha sperato fino all'ultimo che la madre si raccontasse in un'autobiografia. "Sto cercando di convincere mia madre Inge a scrivere la sua autobiografia, ma non ci riesco, anche perche' ci sarebbero alcune cose che vorrei conoscere meglio anche io" aveva raccontato Carlo nel 2015.

martedì 18 settembre 2018

Premio Campiello 2018


Il premio Campiello 2018 è andato a Rosella Postorino, autrice di "Le assaggiatrici", edito da Feltrinelli. 
Una vittoria nettissima: 167 voti sui 278 arrivati dalla giuria popolare composta di 300 Lettori anonimi.

"Sono felicissima. Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino mentre scrivevo questo libro. Grazie al Campiello che mi ha fatto fare un'esperienza bellissima, Rivediamoci" ha detto la scrittrice ed editor quarantenne. 
Originaria di Reggio Calabria, cresciuta in Liguria, la Postorino vive da 17 anni a Roma.

Al secondo posto Francesco Targhetta con "Le vite potenziali" (42 voti). 
Al terzo Helena Janeczek con "La ragazza con la Leica" (29 voti). 
Al quarto Ermanno Cavazzoni con "La galassia dei dementi" (25 voti). 
In ultima posizione Davide Orecchio con "Mio padre la rivoluzione" (15 voti).

Liberamente ispirato alla storia vera di Margot Wolk, che a 96 anni aveva raccontato di essere stata assaggiatrice di Hitler nella caserma di Karusendorf, il romanzo della Postorino, ci mette di fronte a un aspetto poco conosciuto e approfondito del nazismo, ma soprattutto ci fa riflettere su fino a che punto sia lecito spingersi per sopravvivere e sull'ambiguità delle pulsioni umane.  

La giuria era composta per il 52,2% da donne e il 47,8% da uomini. Ventuno le casalinghe, 41 gli imprenditori, 97 i lavoratori dipendenti, 86 i liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 30 i pensionati, 25 gli studenti.