domenica 26 maggio 2019

Addio a Vittorio Zucconi

26 maggio 2019. E' morto a 74 anni, nella sua casa di Washington, il giornalista e scrittore Vittorio Zucconi. 
Figlio di Guglielmo, è stato corrispondente da Bruxelles e da Washington per La Stampa, per poi passare nel 1977 al Corriere della sera come articolista e inviato speciale a Mosca. Dopo aver aperto per La Stampa la redazione di Tokyo nel 1982, passò a la Repubblica come capo della redazione di Parigi (1985) e poi (1986-92) inviato speciale a Washington. Nel 1992 ha collaborato al settimanale L'Espresso, quindi è tornato a La Stampa (1994), poi a la Repubblica (1996), sempre come inviato speciale negli Stati Uniti. 

Molti i suoi libri. I cinque cerchi rossi (1980); Il Giappone tra noi (1986); Si fa presto a dire America (1988); Parola di giornalista (1990); Si fa presto a dire Russia (1992); Viaggio in America (1993); La scommessa. Cento giorni per amare l'Italia (in collaborazione con il padre Guglielmo, 1993); Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux (1996); Storie dell'altro mondo. La faccia nascosta dell'America (1997); L'aquila e il pollo fritto. Perché amiamo e odiamo l'America (2008); Il caratteraccio. Come (non) si diventa italiani (2009); Il lato fresco del cuscino. Alla ricerca delle cose perdute (2018). 

Zucconi è stato direttore dell'edizione web di Repubblica dalla creazione fino al 2015, ma anche direttore dell'emittente Radio Capital fino al 2018. Su quest'ultima curava una rubrica di filo diretto con gli ascoltatori, in onda una volta al giorno, e la trasmissione del preserale TG Zero. 
Sulla pagina web di Radio Capital si presentava così: «Vive con moglie, figli, cane e colesterolo troppo alto tra Roma, la città santa, e Washington, la città di Monica Lewinsky. Scrive articoli per passare il tempo e per pagare le rate del mutuo. Ama la buona musica, le buone notizie e tutte le pietanze che non dovrebbe mangiare mai. Non ama i teatrini della politica, i bugiardi, i tromboni, le tasse, la pena di morte e le radio che chiacchierano troppo. Chiacchiera ed intervista anche bugiardi e tromboni». (da Il sole 24 ore)

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