lunedì 23 gennaio 2023

La tua assenza è tenebra - Jòn Kalman Stefànsson



Titolo originale: Fjarvera þín er myrkur (2020)

Islanda, Fiordi Occidentali. Un uomo si ritrova nella chiesetta di un villaggio sperduto senza sapere come ci è arrivato né perché. Alla ricerca di appigli, si imbatte in una lapide nel piccolo cimitero che cattura la sua attenzione: «La tua assenza è tenebra.» È la figlia della defunta che si offre di accompagnarlo ancora in stato confusionale nell’unico albergo della zona, gestito dalla sorella. Solo allora l’uomo si rende conto di non essere solo perso, ma vittima di amnesia completa: mentre tutti sembrano conoscerlo, lui non ha memoria né di Soley, l’albergatrice, né di sua sorella Runa né di Aldis, la compianta madre. A poco a poco, quasi a restituirgli la memoria perduta, si dipanano le vicende di questa grande famiglia dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Aldis, tornata nei fiordi dopo essersi persa per un attimo nell’azzurro degli occhi di Haraldur; Pétur, pastore sposato ma invaghito segretamente di una sconosciuta, che scrive lettere al poeta Hölderlin; Asi, la cui vita è ostaggio di un’insaziabile sete di sesso; Svana, costretta ad abbandonare il figlio per salvare il matrimonio; Jon, impeccabile padre di famiglia schiavo dell’alcol; Pall ed Elias, che non hanno il coraggio di vivere il loro amore alla luce del sole; Eirikur, musicista che neanche il successo è riuscito a strappare alla malinconia... donne e uomini ordinari, la cui vita – come ogni vita – è costellata da errori, debolezze, scelte impossibili e rinunce, ma ciascuno spinto da una propria maldestra, quasi sempre fallimentare, eppure ogni volta così diversa, ricerca dell’amore e della felicità. (goodreads)

Stefansson è un poeta, lo si capisce benissimo dal tipo di scrittura evocativa, delicata anche quando parla di argomenti un po' rudi.
Il libro è una serie di storie che si intrecciano, di personaggi in qualche modo imparentati. Personaggi che si confrontano quotidianamente con la vita nel fiordo. Personaggi con paure, debolezze, sogni, passioni. Non sono racconti facili da seguire, perchè in alcuni punti la scrittura è anche un po' visionaria. C'è da dire che più volte l'autore fa una specie di riepilogo su cosa è successo a chi.
Difficile sintetizzare queste seicento pagine che sono davvero dense di sentimenti. E non dirò di aver capito tutto o di ricordarmi tutto, ma la sensazione che ho avuto mentre lo leggevo è stata di grande malinconia, di grande poesia. Tanti i temi trattati, centrale sicuramente quello della morte, che si rincorre costantemente con la vita, e poi la ricerca della felicità, le scelte che ci costringono a soffrire o a far soffrire qualcun altro. 
E' un libro da leggere con un po' di attenzione perchè i personaggi e le vicende si intrecciano, a volte un po' caoticamente. Alcune pagine sono proprio struggenti. E poco male se alla fine non ci viene rivelato chi sia il personaggio senza memoria, alla fine è curiosità saperlo ma non ha grande importanza nell'ambito della storia globale.
Se devo fare una critica, poteva provare a tagliare un centinaio di pagine. Oltretutto, la lettura del formato Iperborea, con un libro così grosso, è stata complessa.
Mio voto: 8 / 10

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