Titolo originale: Three Men in a Boat (To Say Nothing of the Dog) - 1889
Jerome, Harris e George compongono un terzetto alquanto balzano. Jerome ha la fissa della malattia: le ha passate tutte (gli manca solo il ginocchio della lavandaia). Harris - a suo dire - fa tutto lui, ma tiene sempre in scacco gli altri con ordini e contrordini. George non farebbe che dormire, ma la pigrizia è un vizio che non lo riguarda. Ai tre amici si accompagna un cane, e anche lui ci mette la sua: Montmorency è un feroce fox-terrier certo di essere troppo buono per questo mondo. Tutti assieme fanno un viaggio in barca lungo le rive del Tamigi. Ne nasce una storia esilarante, costellata di piccole sventure e comiche avventure, con curiosi aneddoti di costume e ricordi di esperienze buffe, in una serie di gag sulle gioie e i dolori della vita sul fiume. "Tre uomini in barca", che negli anni ha conosciuto un successo di pubblico straordinario, è ormai unanimemente considerato un classico della comicità anglosassone, fatta di humour e nonsense, che all'ironica paradossalità delle vicende narrate sa unire realistiche descrizioni delle campagne inglesi e brevi note di filosofia spicciola. (www.amazon.it)
Possiamo disquisire sullo humour inglese, e non ho dubbi che questo libro ne sia un classico esempio, soprattutto rapportandolo al tempo in cui è stato scritto. Detto questo, se devo essere sincera, l'ho trovato abbastanza noioso. Sì, ci sono alcune gag e alcune situazioni carine, ma da qui a dire che mi sono sbellicata dalle risate, proprio no. E non perchè non apprezzo lo humour inglese eh, ne ho letti altri e li ho trovati decisamente più divertenti.
Lettura carina, comunque, bello che oltre alle avventure dei tre amici, l'io narrante ci parla anche della natura che incontrano e della storia dei paesi che visitano.
Mio voto: 6 e mezzo / 10
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