martedì 15 ottobre 2019

Un paio di scarpe - Ellery Queen


Titolo originale: The Dutch Shoe Mystery - 1931

A Ellery Queen non piace l'idea di assistere per la prima volta in vita sua a un intervento chirurgico. Lui non sopporta la vista del sangue. E tuttavia se a chiederglielo è un amico, il direttore medico del Dutch Memorial Hospital di New York, come rifiutarsi? Nella sala operatoria, qualche metro più in basso, lo staff attende l'arrivo della paziente: Abigail Doorn, eccentrica milionaria fondatrice dell'ospedale, entrata in coma diabetico. Ma quando la donna viene trasferita dalla lettiga sul tavolo operatorio, è chiaro che qualcosa non va. Il suo corpo è troppo freddo. Mortalmente freddo. E il filo metallico con cui è stata strangolata non depone a favore di un decesso per cause naturali. Ora Ellery si ritrova per le mani un caso di omicidio e, come indizio, un paio di scarpe con un laccio strappato. Per la prima volta, potrebbe perdere la sfida che una mente diabolica gli ha lanciato.

Ellery Queen è lo pseudonimo dei cugini statunitensi Frederic Dannay e Manfred B. Lee. Questo secondo è nato in gennaio e mi è tornato utile per la "calendar of crime challenge".
Il romanzo è la terza avventura di Richard ed Ellery Queen, rispettivamente il padre ispettore ed il figlio scrittore/investigatore.

"Perchè quello che una mente sa concepire, 
un'altra mente è sempre in grado di immaginare"

Ellery parte da questa filosofia. Ma questa volta l'assassino lo sta davvero mettendo alla prova, perchè tutto ciò che gli dà da pensare non lo porta da nessuna parte. Anzi, quello che sembra il primo indiziato, viene a sua volta ucciso. Ma poi il domestico, Djuna, gli dà un consiglio semplicissimo, riguardare tutto dall'inizio come se partisse da zero. E allora Ellery scopre il dettaglio fondamentale nella risoluzione del caso. L'indizio che, unito al paio di scarpe e ai pantaloni ritrovati, lo porta al colpevole.
Una cosa molto carina è stata che poco prima della fine, Ellery si rivolge direttamente al lettore e gli lancia una sfida: « il lettore è ormai in possesso di tutti i fatti pertinenti che gli sono necessari per giungere alla soluzione… Esercitando una logica rigorosa e traendo deduzioni irrefutabili dai dati forniti, a questo punto dovrebbe riuscire facile al lettore fare il nome dell’assassino».
Ammetto che avevo capito gli indizi. Avevo anche capito il perchè dei litigi continui tra Abigail e la governante, erano chiarissimi fin dalle prime pagine. Ho fatto un po' di fatica ad inquadrare il colpevole, invece, perchè non avevo capito il collegamento che aveva coi due defunti. Ammetto però di non essermi applicata molto.
Nel complesso la lettura è stata interessante. Il duo padre-figlio è simpatico. Non avevo letto ancora nulla di Ellery Queen e, lo ammetto, non sapevo nemmeno che dietro a questo nome si celassero due persone. Non è un giallo spettacolare, credo abbia alcune lacune narrative dovute un po' alle presunzioni mentali di Ellery, ma si segue bene.
Mio voto: 7 / 10

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