Titolo originale: 999: The Extraordinary Young Women of the First Official Jewish Transport to Auschwitz (2019)
La vera storia mai raccontata delle prime deportate nel campo di concentramento nazista
Il 25 marzo del 1942, circa un migliaio di donne ebree nubili lasciarono Poprad, in Slovacchia, per salire a bordo di un treno. Ignare di ciò che stava per accadere loro, piene di speranza e orgoglio patriottico, indossarono i vestiti migliori, confidando nel futuro. Erano entusiaste all’idea di aiutare il proprio Paese lavorando in fabbrica, come era stato loro annunciato. Invece vennero condotte ad Auschwitz. La storia della prima ufficiale deportazione per il temibile campo di concentramento è poco conosciuta, eppure estremamente rilevante al giorno d’oggi. Le vittime di quel 25 marzo non furono oppositori politici o ribelli partigiani. Furono donne inermi e giovanissime, inviate verso una morte certa. Lo straordinario lavoro di ricerca di Heather Dune Macadam racconta questa ignobile pagina di una delle fasi più buie della storia dell’umanità attraverso interviste alle sopravvissute, testimonianze storiche e approfondimenti di chi ha studiato la vicenda, imponendosi così tra le letture imprescindibili sull’Olocausto. (https://www.newtoncompton.com/)
Come sempre, in questo periodo leggo qualcosa sul tema dell'Olocausto. Non so perchè, ho cominciato a leggere questo. In realtà, nei miei piani "originari" volevo leggere "La lettera perduta di Auschwitz", ma temo che questo secondo libro lo sposterò al prossimo anno perchè adesso ho bisogno di cambiare decisamente argomento.
Sull'argomento ho letto diversi libri, ed in ognuno ho scoperto sempre cose nuove. Cose atroci ovviamente. Cose che mi fanno chiedere come è possibile che degli esseri umani siano arrivati ad un simile punto di cattiveria su altri esseri umani. Non me ne capacito. Ed ogni tassello che aggiungo è sempre più agghiacciante.
Questo libro non è un romanzo, nel vero senso della parola. E' più un documentario perchè tratta in modo molto descrittivo e dettagliato le vite di queste donne. Non di tutte 999, ma raccoglie le testimonianze delle sopravvissute e, attraverso i loro racconti, anche le storie delle altre che sono già morte.
Perchè il governo aveva bisogno di ragazze nubili dai 16 ai 36 anni? A tutti sembrava strana questa cosa. Se c'era bisogno di lavorare, sarebbe stato meglio scegliere degli uomini, non delle ragazze che sono decisamente più fragili. Tutti pensavano che fosse strano, ma nessuno poteva sicuramente immaginare a quali picchi di crudeltà sarebbero state sottoposte. Anche quando le notizie hanno cominciato a trapelare, anche quando due fuggiaschi hanno svelato cosa succedeva, la gente fuori non poteva credere che fosse vero. Le stesse mogli dei gerarchi fascisti non sapevano nulla di cosa succedeva "al campo".
Il libro è un pugno nello stomaco. E' di quelli che ti fanno addormentare in preda ad uno strano tormento. E allo stesso tempo, non riuscivo a smettere di leggere perchè la scrittura è molto fluida e coinvolgente. Almeno una volta che ho preso dimestichezza con lo stile, un po' giornalistico e un po' romanzato.
Le ragazze che vengono citate sono molte. Solo di alcune ho un ricordo più delineato. Non potrei mai ricordarle tutte, purtroppo. Mi dispiace. Ma il fatto che la ragazza si chiamasse Edith o Lea non cambia la storia che è successa.
Forse non fu un caso il numero di 999 donne e la data e ora in cui il treno partì. Himmler e altri gerarchi nazisti, erano seguaci di astrologia e numerologia. "Se il 9 è un numero ombra, un numerologo guarderebbe l'intenzione dietro al suo utilizzo. Nel caso dell'olocausto, tre nove indicherebbero un chiaro desiderio di porre fine a qualcosa".
Le prime donne sono arrivate ad Auschwitz quando ancora era una vasta pianura vuota. Col loro sudore è stato costruito tutto. Sono state le prime ad essere spogliate, private di capelli e peli, disinfestate con chissà che prodotto chimico. Le prime a subire "visite ginecologiche" non vi dico di che tipo. Le prime a capire come comportarsi lì dentro. Di molte di queste donne (e di quelle arrivate dopo) non si sa nulla perchè mai registrate o perchè gli archivi del campo femminile vennero distrutti.
Non sono capace di esporre a parole quello che ho letto. E' un libro che mi ha veramente mosso qualcosa dentro, di profondo. Mi ha commosso e indignato. Intenso.
A fine libro ci sono le fotografie di alcune delle ragazze, prima e dopo la prigionia.
La fatica maggiore è stata entrare in sintonia con lo stile particolare del libro. E ad un certo punto ammetto che ero sfinita perchè è troppo. Troppo per me capire come l'uomo possa diventare un demonio simile.
Avevo pensato di non dargli un voto, ma a mente un po' più fredda credo sia giusto, visto che l'ho dato a tutti i libri che ho letto. Il voto non è all'argomento, ovviamente, è alla mia esperienza di lettura. Il consiglio, comunque, è di leggerlo. E' sicuramente una incredibile testimonianza sull'Olocausto e sul fatto che se già essere ebreo era una tragedia, "essere una donna ebrea era il peggio del peggio".
Mio voto: 9 / 10
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