Titolo originale: Girl in the Blue Coat (2016)
È l’inverno del 1943 ad Amsterdam. Mentre i cieli europei sono sempre più offuscati dal fumo delle bombe, Hanneke percorre ogni giorno, con la sua vecchia bicicletta rossa, le strade della città occupata. Ma non lo fa per gioco, come ci si aspetterebbe da una ragazzina della sua età. Hanneke è una “trovatrice”, incaricata di scovare al mercato nero beni ormai introvabili: caffè, tavolette di cioccolato, calze di nylon, piccoli pezzetti di felicità perduta. Li consegna porta a porta, e lo fa per soldi, solo per quello: non c’è tempo per essere buoni in un mondo ormai svuotato di ogni cosa. Perché Hanneke, in questa guerra, ha perso tutto. Ha perso Bas, il ragazzo che le ha dato il primo bacio, e ha perso i propri sogni. O almeno così crede. Finché un giorno una delle sue clienti, la signora Janssen, la supplica di aiutarla, e questa volta non si tratta di candele o zucchero. Si tratta di ritrovare qualcuno: la piccola Mirjam, una ragazzina ebrea che l’anziana signora nascondeva in casa sua… Hanneke, contro ogni buon senso, decide di cercarla. E di ritrovare, con Mirjam, quella parte di sé che stava quasi per lasciar andare, la parte di sé in grado di sperare, di sognare, e di vivere. Un romanzo di lancinante bellezza, che ricorda classici del genere come Storia di una ladra di libri e Il bambino con il pigiama a righe, e racconta la città di Anna Frank e la forza di chi, come Hanneke, ha cercato di sconfiggere l’orrore con il più piccolo, e grande, dei gesti. (goodreads)
"Ho deciso di raccontare in questo libro la storia di un piccolo tradimento nel bel mezzo di una grande guerra. Ho voluto raccontare quelle decisioni che talvolta prendiamo in una frazione di secondo, per coraggio o codardia, e di come tutti noi possiamo essere al tempo stesso gli eroi e i cattivi"
L'autrice ha scritto che la storia di questo libro è inventata, ma le vicende (e i personaggi) da cui trae ispirazione sono vere.
Hanneke sa che la cosa più importante è sopravvivere. Ha imparato a fare la smorfiosa coi soldati tedeschi in modo che non controllino i pacchetti che trasporta con la sua bicicletta, pacchetti di merce che ormai è possibile trovare solo nel mercato nero, come la cioccolata. Ufficialmente lavora in un negozio di pompe funebri.
Però un giorno, una delle sue clienti, la signora Janssen, le chiede disperatamente di trovare dove sia Mirjam, la ragazza ebrea che stava ospitando nello scantinato e che è misteriosamente sparita nei pochi minuti che lei era andata a casa di una vicina.
Hanneke sa che è una follia, e sa di non essere in grado di fare una promessa simile, anche perchè non conosce la ragazza in questione, sa solo che indossa un cappotto azzurro con due file di bottoni argento. Eppure non riesce a dire di no e comincia un'attività di investigazione durante la quale ritroverà Olli, il fratello del suo fidanzato morto Bas, e tramite Olli verrà a conoscenza di cosa succede nell'ex teatro cittadino, trasformato in zona di passaggio per gli ebrei che vengono deportati altrove.
Hanneke si rende conto che sta facendo tutto questo per Bas, perchè è convinta che se lei non avesse insistito nel sostenere che arruolarsi fosse patriottico, lui non l'avrebbe fatto, e il senso di colpa la sta logorando. Salvare una vita per un'altra che non ha potuto salvare. In realtà, un po' tutte le decisioni prese da Hanneke sono un po' impulsive senza rifletterci molto. Per fortuna che ad un certo punto compare Olli che le fa conoscere un gruppo di suoi amici che fanno parte della resistenza, e che stanno cercando di salvare ebrei con documenti falsi e bambini ebrei facendoli sparire dal teatro e dandoli in adozione a non ebrei. E' molto ben spiegata questa opera di salvataggio, così come è spiegato che c'è stato chi ha provato a scattare delle fotografie di nascosto per documentare cosa stava succedendo.
Ad un certo punto, la vicenda prende una piega strana e le cose non vanno come Hanneke aveva previsto e rischia di far scoprire tutti i ragazzi della resistenza. Ancora una volta Hanneke non se ne dà pace, finchè nelle ultime pagine viene spiegato cosa è davvero successo a Mirjam.
Libro molto gradevole, storia molto interessante. Bella scrittura coinvolgente, l'ho letto praticamente tutto d'un fiato. La protagonista ad un certo punto l'avrei presa a schiaffi perchè col suo comportamento avventato stava rischiando di far uccidere tutti. Forse però un comportamento simile è in linea con la sua età.
Un po' contorto il finale. Finchè non ci viene spiegato qual era il segreto di Mirjam e come è uscita dal nascondiglio, non ci si riesce ad arrivare in fondo.
Incredibile il cambio di titolo in italiano, "La ragazza con la bicicletta rossa" mentre quello originale è "la ragazza col cappotto blu". Mah.
Mio voto: 8 / 10
Nessun commento:
Posta un commento