Titolo originale: Flowers for Algernon (1966)
Algernon è un topo, ma non è un topo qualunque. Con un'audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo QI, rendendolo forse più intelligente di alcuni esseri umani. Di certo più di Charlie Gordon che, fino all'età di trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto... sveglio. Ma cosa succede quando quella stessa operazione viene effettuata su Charlie? Il diario di un uomo che "voleva soltanto essere come gli altri", un romanzo definito dal New York Times "magistrale e profondamente toccante..." e vincitore del Premio Nebula 1966. (Goodreads)
"Fiori per Algernon" è la storia di Charlie, un uomo ritardato che ha un enorme desiderio di diventare intelligente. Ad un certo punto gli viene proposto di tentare una operazione che potrebbe esaudire il suo desiderio ma che fino a quel momento è stata testata solo sui topi. E in effetti, dopo pochi giorni dall'intervento, Charlie comincia a diventare intelligente. Comincia a scrivere bene, comincia a sostenere conversazioni importanti, comincia a leggere testi universitari. Ma comincia anche ad accorgersi di cose che prima non capiva e a provare sentimenti mai provati, ad esempio rendersi conto che la gente non ride con lui ma ride di lui, che chi lo ha sempre visto come uno stupido diventa sospettoso nei suoi confronti. Rabbia, delusione, compassione, tutte cose che non sapeva esistessero. E di giorno in giorno le sue capacità intellettive diventano tali da essere più istruito degli stessi scienziati che lo stavano curando, facendolo pure diventare arrogante e guardare gli altri dall'alto in basso.
Ma poi succede una cosa: Algernon, il topo con cui lo avevano confrontato ad inizio programma, comincia ad avere dei comportamenti strani. Algernon comincia a non trovare più l'uscita del suo labirinto, si arrabbia, comincia a cercare soluzioni andando per tentativi. Charlie capisce che, pur sapendo che l'esperimento poteva essere temporaneo, davvero anche lui comincia a regredire con una velocità esponenziale rispetto a quella di crescita che ha avuto.
Il libro è scritto in prima persona da Charlie, e in pratica sono i suoi rapporti di aggiornamento dei suoi progressi. All'inizio il linguaggio è decisamente sgrammaticato, poi dopo l'intervento, a poco a poco comincia a scrivere correttamente e poi comincia a scrivere anche in maniera piuttosto forbita, fino a regredire nuovamente.
Libro decisamente interessante e inquietante. Purtroppo c'è tanto di vero in queste pagine, a cominciare dal compatire e deridere le persone più fragili, soprattuto se non se ne accorgono. Charlie ha sempre desiderato essere intelligente nella speranza di avere amici, ma nel momento in cui diventa intelligente quelli che credeva amici cominciano a dubitare di lui.
Nel suo processo evolutivo, Charlie ricorda episodi vissuti da bambino, che aveva dimenticato. Episodi pieni di dolore soprattutto per ciò che riguarda la madre, che non ha mai accettato di avere un figlio "non normale" e fa di tutto per farlo sembrare al pari degli altri. Poi, con l'arrivo della sorellina, e rendendosi conto che ha generato una bambina sana, comincia a provare paura nei confronti di Charlie e anche vergogna, al punto da costringere il marito a portarlo in una clinica per ragazzi con difficoltà. Molto triste.
Bel libro che fa riflettere su tante cose.
Mio voto: 8 / 10
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