Lester Ballard è un uomo violento, dal passato difficile. Avendo perso ogni cosa, vive nell'abbandono e da sempre sfida e aggredisce i cittadini del suo paese, East Tennessee. Viene incarcerato, con l'accusa di violenza carnale. Quando si scopre che non è colpevole, gli viene concessa la libertà, il permesso di vagare a piacere, razziando e depredando la popolazione con le sue strane voglie. Normali e casuali incontri per commissioni in merceria, dal maniscalco e all'emporio diventano scene di travolgente forza insieme comica e grottesca. Mentre la storia precipita verso il suo indimenticabile finale, McCarthy dipinge le realtà più sordide della vita con senso umoristico oltre che di partecipazione umana. (Goodreads)
ATTENZIONE: SPOILER SULLA TRAMA
Lester Ballard vede la sua terra venduta all'asta. Lui prova a minacciare il banditore ma questo gli ricorda che è stata la contea a levargliela. Lester viene arrestato e l'asta prosegue come niente fosse.
"Dicono che non fu mai più a posto con la testa, dopo che suo padre si ammazzò. Lui era l'unico figlio. La madre era scappata, non so dove o con chi. Fummo io e Cecil Edwards a tagliare la fune".
Ballard si trova spesso a bere whisky col guardiano della discarica, padre di nove figlie piuttosto "allegre" che richiamavano l'interesse dei giovani dei dintorni. Ballard aveva occhi solo per una di loro.
In una fredda mattina, su una piazzola lungo la strada, Ballard trova una donna che dorme sotto gli alberi in camicia da notte. Le chiede se ha freddo, lei gli dice di stare lontano, lo colpisce con una pietra e lui le strappa la veste poi se ne va lasciandola lì.
Darfuzzle avvisa Lester che la donna è andata dallo sceriffo. Lo ha accusato di stupro. Per nove giorni e nove notti Ballard rimane in prigione, dove conosce John il negro, sospettato di essere evaso, che passa tutto il tempo a cantare.
Una mattina, di ritorno da una caccia agli scoiattoli, Ballard nota una macchina ferma sul ciglio della strada. Dentro pare non esserci nessuno, ma nei sedili posteriori vede due persone avviluppate. Si tratta di due fidanzati morti. Riesce a spostare il corpo dell'uomo e fa sesso con il cadavere della ragazza, poi prende i soldi dai portafogli di entrambi e se ne va. Poi torna indietro e si porta a casa il corpo della ragazza. Accende un fuoco e si sdraia accanto a lei, tirando su la coperta in modo da coprire entrambi. Il giorno dopo le va a comprare dei vestiti in città e organizza una specie di appuntamento con lei. Alla notte però sente presagio di sventura. Il tetto della casa fatiscente in cui abita ha preso fuoco e nel giro di pochi minuti l'intera baracca è in fiamme. Ballard si trasferisce in una caverna.
Ballard prende l'abitudine di vagabondare sulla montagna, per arrivare dove può guardare la casa in cui aveva abitato una volta, ora occupata da Greer, pensando di sparargli.
Intanto le figlie del demolitore sembrano andate tutte via di casa, tranne una, a cui Ballard chiede di spogliarsi per lui. Lei rifiuta. Lui, da dietro il vetro di casa, le spara.
"Restò a guardare le orde di stelle fredde disseminate lassù nella cornice del buco, e si domandò di cosa fossero fatte, e di cosa fosse fatto lui".
Ballard comincia a scovare le coppiette nelle macchine appartate, li uccide e porta nella grotta i cadaveri; con quelli delle donne ci fa sesso.
Gli uomini del paese cominciano a cercarlo e lui scappa col suo carico di vestiti delle donne e i peluche vinti al luna park. Poichè il fiume va in piena, si trasferisce in una dolina.
Avvicinandosi a casa di Greer, travestito da donna (e con in testa una parrucca che in realtà è uno scalpo umano) Ballard cerca di ucciderlo (e Greer si salva perchè casualmente gli fa da scudo la pala con cui sta scavando). Greer reagisce e Ballard perde un braccio.
Gli uomini del paese lo portano via dall'ospedale perchè vogliono sapere dove ha nascosto i corpi dei ragazzi che sono scomparsi.
“Ballard, stiamo cercando di facilitarti le cose. Tu ci fai vedere dove hai messo quella gente, in modo che possiamo dargli una sepoltura decente, e noi ti riportiamo in ospedale e ti diamo la possibilità di giocarti la tua partita con la giustizia”
Ballard prima nega, ma quando vede che davvero sono attrezzati per ucciderlo, decide di confessare e li porta nelle caverne in cui ha vissuto. Poi, nel far loro strada, Ballard riesce ad infilarsi in una cavità molto stretta dove gli altri non riescono a seguirlo.
Ballard esplora la caverna per vedere se c'è un'uscita. Dopo cinque giorni riesce a riemergere dal terreno e torna all'ospedale, dove l'infermiera di notte lo trova accasciato vicino al banco dell'accettazione.
“Un relitto umano filiforme”
Ballard non viene mai ufficialmente imputato di alcun crimine, si ammala di polmonite nel 1965, sembra migliorare ma poi lo trovano morto nella cella. Il suo corpo viene spedito alla scuola di medicina a Memphis, in modo che possa essere dissezionato. I suoi resti vengono uniti a quelli degli altri cadaveri e viene fatto un piccolo rito funebre da un prete.
Nell'aprile di quell'anno, mentre un uomo sta arando, i suoi muli e l'aratro scompaiono nel terreno. Il giorno dopo due ragazzi si calano nel buco e trovano i corpi di sette persone, stesi su lastroni di pietra, composti in atteggiamento di riposo.
Probabilmente, se non fosse stato perchè mi serviva un libro pubblicato nel 1973, e non c'era tutta sta scelta, non credo avrei letto un libro con una trama simile. E' anche il primo che leggo di McCarthy.
Ho trovato una scrittura molto rustica, a tratti anche sboccata. Il libro non è propriamente un romanzo, quanto piuttosto il racconto di brevi episodi della vita di Ballard dove l'io narrante è uno che conosceva Ballard fin da bambino.
Ballard era sempre stato piuttosto violento e manesco. Vive in una casa abbandonata occupata abusivamente. "Un uomo che guardava il mondo in cagnesco", "solitario e dinoccolato, il fucile penzolante da una mano quasi fosse una cosa della quale non sapeva come sbarazzarsi." "Era cresciuto così, magro e cattivo". Le descrizioni sono piuttosto dettagliate.
Ci sono varie scene di crudeltà verso gli animali e mi interessa poco se si tratta di un pettirosso preso a morsi da un infante o da cattiveria dell'uomo.
I dialoghi non hanno punteggiatura, virgolette o due punti, tuttavia si seguono bene.
Il libro è piuttosto corto, suddiviso in tre parti e scritto in capitoletti brevi. Molte scene piuttosto crude e raccapriccianti. Ballard è un uomo molto solo, lo è sempre stato fin da bambino. Non ha molte interazioni con gli altri abitanti del paese, a parte il demolitore a cui poco importa se le sue figlie sono decisamente zoccole e rimangono spesso incinte. La sua è una vita alla ricerca di vendetta per quelli che secondo lui sono torti che gli sono stati fatti. Non accetta che la casa sia stata pignorata dalla contea, vuole uccidere chi ora la abita. Non ha una donna ma abusa dei cadaveri che uccide. A suo modo ha una spiccata furbizia, perchè riesce a vivere di espedienti e rendersi irrintracciabile quando vogliono prenderlo.
Diciamocelo, è un reietto ma soprattutto è un personaggio disgustoso. E mi dispiace se in fondo ha anche atteggiamenti gentili, tipo la galanteria durante l'appuntamento con la prima donna (escludendo il "dettaglio" che lei è morta) o tipo il regalare un pettirosso ad un bambino (e tralasciamo cosa gli è successo...) ma le cose bestiali che fa sono allucinanti.
Probabilmente è un ritratto ben fatto di un uomo con grossi problemi umani e sociali.
Non lo rileggerei due volte. E so che è stato tratto un film, che non credo guarderò.
Mio voto: 6 e mezzo / 10.