giovedì 12 giugno 2025

Un grammo di felicità al giorno - Siri Østli


Titolo originale: Adventskalenderen (2021)

È mattina, e Fie non vede l’ora di ricevere il suo messaggio quotidiano. Poche righe che contengono un compito da svolgere per tornare a vivere davvero e rompere la monotonia di giornate sempre uguali. Da qualche settimana, infatti, segue un calendario dell’Avvento in cui a ogni casella corrispondono un consiglio, un obiettivo o una motivazione. Non è certa di farcela, ma non ha nulla da perdere, e decide di accettare la sfida: solo così, in fondo, può mettersi in gioco davvero. A inventare questo stratagemma è stata sua sorella. Sara sa bene che Fie ha bisogno di qualcuno che la sproni a uscire dal guscio in cui si è rinchiusa dopo essere stata lasciata dal marito e con un figlio che si allontana sempre di più. Seguendo le indicazioni contenute nei messaggi, piano piano, Fie vede la sua vita cambiare. Sceglie un nuovo arredamento per la casa; prepara squisiti dolci al tepore del forno; adotta un cane e fa amicizia con i vicini. Piccoli gesti dal valore inestimabile grazie ai quali si accorge che non è vero che intorno a lei c’è solo un presente grigio. Nuovi colori vengono alla luce e le mostrano come suo figlio sia solo a un passo di distanza e come, forse, separarsi dal marito non sia stata una cattiva idea. Perché c’è sempre una ragione in tutto ciò che accade. Anche se a prima vista sembra negativo. Bisogna solo trovare la forza di riscoprire valori importanti come amicizia, condivisione, realizzazione di sé. Un grammo di felicità al giorno è un inno al potere della vita di sorprendere e alla possibilità di ricominciare. A volte ci vuole qualcuno che ci venga in soccorso, a volte bastano un messaggio, un abbraccio, la parola giusta al momento giusto. La forza è dentro ognuno di noi, dobbiamo solo trovarla. (goodreads)

Lo so che è un po' strano leggere un libro palesemente natalizio ad aprile, ma l'ho trovato delizioso.
Fie è caduta nel baratro dopo che il suo perfettissimo marito l'ha buttata fuori di casa per stare con un'altra. E visto che lui è un dentista e lei la sua assistente (così ha pure potuto risparmiare perchè non la doveva pagare), Fie si è pure trovata senza lavoro.
Ma per fortuna c'è Sara, sua sorella maggiore, che si inventa un calendario dell'avvento per cui ogni giorno le dà un compito da svolgere. In realtà ad un certo punto il calendario salta, ma è comunque ciò che dà a Fie lo slancio per smettere di commiserarsi e cominciare a vivere, insieme ad una serie di circostanze favorevoli e un Babbo Natale con lo sguardo severo.
Giorno dopo giorno, Fie si rende conto che anche se è stata lasciata non è morta, e può benissimo andare avanti da sè, anzi, può smettere di indossare gli abiti blu seri che Carl Christian sceglieva per lei, mettendo anche un po' di colore nel proprio guardaroba e nella propria vita. Perchè intorno a sè ci sono altri single, altri divorziati, altri vedovi, persone sole che possono invece essere buoni amici. E si trovano motivazioni che ti portano a camminare verso le cose nuove senza averne paura perchè non sei sola.
Perchè in fondo, il bello di Natale non è fare sempre le cose tutte uguali, ma avere intorno le persone che ami.
Il libro è delizioso. Molto al femminile perchè i personaggi principali sono tutte donne in difficoltà per vari motivi. In verità, pur essendo un libro molto leggero, ci sono tanti argomenti seri che sono sottesi alla trama. Ma preferisco soffermarmi sul messaggio positivo di questo libro, che, secondo me, è che non dobbiamo smettere di cercare le cose che ci rendono felici, anche se questo significa cambiare le nostre abitudini, e che è molto meglio avere intorno persone che hanno piacere a stare con noi piuttosto che vivere nel lusso senza amore.
Mio voto: 8 / 10

Una vita - Guy de Maupassant


Titolo originale: Une vie (1883)
Titolo in inglese: A woman's life

Una vita, pubblicato per la prima volta nel 1883, ripercorre l'esistenza di una giovane sensibile e sognatrice, Jeanne le Perthuis, un «cuore semplice» di grande candore, con un'inesauribile capacità di amore e sacrificio. Raccontando un destino femminile che corre verso la sventura con intima compassione senza mai cadere nel patetico, Maupassant ha disegnato una delicata trama narrativa, di cui Natalia Ginzburg è riuscita a rendere tutta la ferma e sommessa poesia, aderendo ai ritmi sapienti del testo originale. (goodreads)

Ultimamente arrivo sempre lunghissima a leggere i libri del gruppo di lettura della biblioteca. Non so se sia questo uno dei motivi per cui, anche stavolta, il libro ha avuto altissimi consensi ma a me non ha fatto impazzire. O forse sono io che ho problemi con gli autori dell'ottocento francese. Mah.
Maupassant ci mostra come poteva essere la vita di una donna nel 1800. Cresciuta nella chiusura di un convento, tenuta volutamente all'oscuro di ciò che accade nel mondo dal padre, lei si abbandona a sogni romantici, tipici in realtà di una ragazza (secondo me di qualsiasi epoca). Comunque, esce dal convento e finalmente tutta la sensazione di libertà le esplode nel petto, gioisce della natura, di tutto ciò che la circonda. E' una ragazza piena di speranze e sogni e non aspetta altro che incontrare il principe col quale condividerà la sua vita e il suo futuro. E il principe in effetti arriva, nella forma di un ragazzo curato, molto gentile, ma che ha avuto l'occhio lungo sapendo che lei ha decisamente più soldi di lui. Lei cade subito nella rete, si invaghisce di questo principe che però non si rivela tale, anzi, già dalla prima notte di nozze si mostra abbastanza rude ("la possiede con violenza"). C'è giusto il periodo del viaggio di nozze in cui sembra gentile, poi però comincia fin da subito a voler amministrare (a suo modo) anche i soldi di lei.
Insomma la situazione capitava spesso in quel periodo, i matrimoni erano spesso combinati dai genitori (almeno così traspare da molti libri) e spesso anche senza chiedere il parere della ragazza. In questo caso poi si erano ingannati sia il padre sia la figlia.
A parte che avevo trovato un ebook dove sono stati italianizzati anche i nomi e ho cercato un'altra edizione. Ho avuto enormi difficoltà con la scrittura che ho trovato barocca, con descrizioni pesanti e ricercate, troppo per i miei gusti. La storia in sè è abbastanza noiosa e scontata, più volte avevo capito cosa sarebbe successo dopo (tipo la storia di Rosalie e di Gilberte).
L'inizio del libro mi ha molto richiamato Madame Bovary (non a caso Maupassant era molto amico di Flaubert) almeno per la descrizione della fanciulla piena di sogni. Le uscite con l'altra coppia mi hanno ricordato le affinità elettive di Goethe (ho controllato, il libro di Goethe è decisamente precedente a questo).
La storia prende un po' animo con l'arrivo del giovane prete "inquisitore" e il paragone, innato, che si scaturisce tra i due preti. Il vecchio prete sa che certe cose succedono e cerca di porvi rimedio; il giovane prete invece è intransigente e coi paraocchi. Riesce in un primo momento a irretire Jeanne che è in un momento di crisi, ma il padre di lei è ben accorto invece a fargli guerra. Raccapricciante la scena di quando il prete uccide a ombrellate la cagna che sta partorendo, l'avrei ucciso io. Un personaggio disgustoso. Maupassant è stato molto bravo a caratterizzarlo bene, così come anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati. E ogni personaggio nasconde dei comportamenti segreti che però sembrano tipici del periodo (praticamente tutti hanno avuto un amante tranne Jeanne).
Nel finale, quando Jeanne crolla, c'è una donna che la riporta a casa. E non poteva che essere Rosalie, sua sorella di latte, che si prende cura di Jeanne e dei suoi affari, e soprattutto interrompe la catena di opportunismo che ha messo in atto il figlio di Jeanne, che continua ad accumulare debiti e chiede i soldi alla madre praticamente lasciandola in rovina. Ci penserà Rosalie e la neonata nipote (che il figlio letteralmente le sbologna) a farle trovare un motivo di rinascita. Sono di Rosalie le parole finali del libro in cui dice che la vita non è nè tutta buona nè tutta cattiva.
Molto triste la figura della zia Lison, che cerca solo un po' di affetto e nessuno la nota.
Libro potenzialmente interessante ma che mi ha lasciato poco.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 25 aprile 2025

Leonard e Hungry Paul - Ronan Hession


Titolo originale: Leonard and Hungry Paul (2019)

Leonard e Hungry Paul sono trentenni senza grilli per la testa, amano i giochi da tavolo, la famiglia e la quiete, e soprattutto sono grandi amici. Leonard lavora come ghost writer di enciclopedie per bambini, ha da poco perso la madre e ogni volta che passa davanti a un ristorantino italiano rincasando dal lavoro si dice che se mai avesse un appuntamento con una ragazza la porterebbe lì; Hungry Paul vive ancora con i genitori, fa il postino occasionale e, quando accompagna la madre a fare volontariato in ospedale, sa stringere la mano della signora Hawthorn anche per un’ora in assoluto silenzio. Le loro sono vite fatte di gesti gentili, e per questo straordinari. Tra strambi concorsi per rinnovare le formule di saluto nelle email e goffi ma poetici approcci sentimentali, cercano la loro felicità nella frenesia del mondo. Rónán Hession, con una scrittura limpida e umoristica, mostra che anche le persone invisibili dal cuore gentile meritano un posto nel mondo e nella letteratura. Perché è nei sentimenti sinceri e nella bellezza delle piccole cose che si nasconde il vero senso dello stare al mondo. (goodreads)

Leonard e Hungry Paul, due amici timidi, chiusi in una sorta di loro mondo in cui tuttavia si trovano bene. Persone normali che alla frenesia del mondo preferiscono la calma. Leonard sta affrontando la perdita della madre a cui era legatissimo, trova in Shelley un affetto che non credeva possibile e una motivazione a fare qualcosa di nuovo creando un libro per bambini sulla storia dei Romani. Hungry Paul è un ragazzo che vive nel presente, non pensa al passato (perchè è già passato) e non pensa al futuro perchè sta bene nel presente; è sempre stato iper protetto dalla famiglia che lo vede come un ragazzo con problemi, a cui non servono i soldi per essere felice ma vuole solo aiutare gli altri.
Ma oltre a loro ci sono Helen e Peter, genitori di Hungry Paul, ai quali fa un po' paura pensare che entrambi i loro figli stanno per abbandonare il nido. E c'è Grace, la sorella di Hungry Paul, che si è presa la responsabilità della famiglia sulle spalle quando nessuno le ha chiesto di farlo. E poi c'è Shelley, che ha un figlio di sette anni e ha il terrore di rimettersi in gioco, usando il figlio come scudo protettivo quando vuole andarsene da una situazione che non sa gestire.
E' un libro pieno di persone gentili, che non fanno rumore, che non alzano la voce, e che vivono le loro vite come possono e come si sentono, in mezzo anche ad avvenimenti strambi (tipo il concorso per trovare la frase di chiusura delle email) e in mezzo a quello che è la vita normale di persone che non devono per forza essere dei supereroi per valere qualcosa.
Molto gradevole, con alcuni spunti di riflessione molto interessanti.
Mio voto: 8/10

Fuori i libri! Febbraio e marzo 2025

Sto facendo incredibilmente fatica a stare dietro alle recensioni, così mi trovo con due mesi di riepilogo...


FEBBRAIO
Ho cominciato il mese col libro per il gruppo di lettura della biblioteca, "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia. Interessante e coraggioso per il periodo in cui l'ha scritto.

Ho poi voluto finire la trilogia della regina rossa con "Re bianco" di Juan Gomez-Jurado, scoprendo poi che ci sono due libri precedenti a questi e che si tratta di una pentalogia...

Cercavo un libro per il tema "rollercoaster" e mi ha ispirato la trama di "Le parole che mi hai lasciato" di Rebecca Yarros. Mi stava piacendo molto questo libro, poi arriva un finale da arrabbiatura furente.

Ho avuto bisogno di un giallo e ho scelto il secondo libro della serie di Ben Harper, "Gli undici inganni" di Robert Gold. Piacevole, si legge bene, ma si aggroviglia nel finale come già successe nel primo episodio. 

Ho recuperato in biblioteca un libro ambientato in Svizzera e di autore svizzero, "Gli anni d'oro" di Arno Camenisch. Malinconico.


MARZO
Primo libro del mese quello per il gruppo di lettura della biblioteca: "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron. Carino ma non mi ha fatto impazzire.

Cercando un libro con "sabbia" nel titolo, ho trovato "La baia" di Sherryl Woods. Avevo tante aspettative invece mi ha deluso molto, soprattutto per l'antipatia della protagonista.

Un giallo ambientato in Turchia, sempre della serie della libraia Kati Hirschel, "Divorzio alla turca" di Esmahan Aykol . Molto gradevole.

Per il tema del mese, ho scelto "Astrofisica per chi va di fretta" di Neil deGrasse Tyson. Libro difficile nonostante lui esponga i concetti in modo effettivamente semplice, ma su certi argomenti bisogna avere delle basi.

Un altro giallo, ma ambientato in grecia: "Difesa a zona" di Petros Markaris. Bello.

Concludo il mese con un altro giallo, ambientato in Germania stavolta: "Bomba al gelato" di Brigitte Glaser e la sua cuoca Katharina.

Bomba al gelato - Brigitte Glaser


Titolo originale: Eisbombe (2007)

Durante un importante esame di cucina alla scuola professionale viene trovato un cadavere e i sospetti cadono su Arin, l’apprendista curda della cuoca Katharina.
Contemporaneamente un corpo imprigionato nel cemento viene scoperto nella casa di riposo di fronte al ristorante Il Giglio bianco. Due casi di omicidio, che non hanno apparentemente nulla a che fare l'uno con l’altro, sconvolgono completamente la quotidianità della nostra cuoca investigatrice che si sente obbligata a usare di nuovo il suo fiuto per risolvere la situazione.
Deve sbrigarsi a scoprire il collegamento tra i due casi prima che per Arin sia troppo tardi... (goodreads)

Katharina ormai è prossima a compiere quarant'anni, e la cosa un po' la turba. Vorrebbe svegliarsi direttamente il giorno dopo, senza feste o celebrazioni. Oltretutto c'è sempre sua madre che non perde occasione per ricordarle che alla sua età ancora non si è sposata (a differenza di suo fratello) e ancora non ha figli (a differenza di suo fratello).
Arin, l'apprendista curda, deve sostenere il suo esame finale alla scuola di cucina e Katharina la accompagna. Nella prova finale, il rivale di Arin si accascia sul pavimento, ucciso da qualcosa di affilato. I sospetti ricadono immediatamente su Arin perchè lei e Justus avevano litigato subito prima di uscire dagli spogliatoi. Justus era un po' il cocchino dei professori, sempre studioso e lecchino, ma viene fuori che era invece piuttosto dispotico nei confronti di alcuni compagni di scuola, tra cui Arin.
Nel frattempo, crolla un pilastro del portico della casa di riposo e dentro ad esso viene scoperto il cadavere di una donna incinta di quattro mesi, probabilmente collegato ad una vicenda di anni prima. Kuno, che ormai vive con Adela, sembra essere soggetto ad incubi durante i quali pronuncia il nome di una donna che non è Adela, e Adela è molto preoccupata del fatto che Kuno non le voglia mai raccontare niente del suo passato.
Abbiamo quindi Katherina che cerca di capire cosa è successo alla scuola di cucina, e Adela che si mette in moto per capire dove sia finito Kuno (che se ne va, non si sa dove) e cosa è successo nel suo passato di poliziotto.
La storia è interessante e scorre bene. Personalmente credo che sarebbe bastato avere le investigazioni di Katharina senza infilarci dentro anche la storia di Adela, però si seguono entrambe le vicende bene e probabilmente il caso della ragazza nel cemento aiuta a comprendere un po' meglio Kuno. Alla fine, si arriva alla soluzione dei due casi in modo abbastanza lineare. Il colpevole dell'omicidio di Justus l'avevo capito ben prima di Katharina.
Lettura gradevole, come sempre alla fine del libro ci sono delle ricette (di gelati e sorbetti questa volta).
Mio voto: 7 e mezzo / 10


************* 
Brigitte Glaser e i delitti della cuoca Katharina Schweitzer: 
4 - Bomba al gelato
5 - Miele amaro 
6 - Buffet al veleno 
7 - Crimini al pistacchio
8 - Tisana letale

giovedì 24 aprile 2025

Difesa a zona - Petros Markaris


Titolo originale: Άμυνα ζώνης (1998) 
Titolo in inglese: Zone defence 

Mentre un terremoto provoca una frana che riporta alla luce il cadavere di uno sconosciuto, un personaggio noto in tutta Atene viene ucciso. Due omicidi misteriosi per un’indagine mozzafiato che ci aprirà, con molte sorprese, le porte di piccoli universi carichi di ambiguità: i locali notturni, le squadre di calcio di serie C, le società di sondaggi demoscopici... Markaris segue da vicino il suo personaggio, spargendo in libertà i semi di quell’umorismo amaro che lo hanno fatto amare fin dall’inizio, e che hanno dato nuova linfa ai canoni della narrativa poliziesca. (goodreads) 

Il commissario Charitos si trova in vacanza dalla sorella di sua moglie, quando l'isola è scossa da un violento terremoto che fa franare una collina. Sotto questa collina viene ritrovato il corpo di un uomo mezzo nudo già in stato di decomposizione. Ovviamente Kostas non riesce a non cominciare ad indagare, anche se nessuno pare conoscere chi possa essere questa persona. Nel frattempo, tornato ad Atene, viene ucciso un noto personaggio cittadino e il caso, prima ritenuto un attentato terroristico, viene poi affidato a Charitos e i suoi uomini. Lungo le indagini, Charitos si renderà conto che questo personaggio, proprietario di un ristorante francese e due locali notturni, in realtà ha una serie di traffici nascosti che rischiano di coinvolgere anche alte cariche dello Stato. 
Romanzo che nonostante si allarga molto come tematica, ha un bel brio e soprattutto riesce a rimanere chiaro. Il commissario Charitos, nonostante finisca anche all'ospedale per un presunto infarto (che forse è più un attacco di ansia) continua ad indagare sui due cadaveri, che ben presto aumenteranno di numero, finendo a svelare qual è la "difesa a zona" che Konstantinos Koustas è riuscito a creare intorno ai propri affari. Romanzo brillante, col commissario che parla in prima persona in maniera anche ironica. Belli gli scambi di battute tra lui e la moglie Adriana. Belle anche le battute che lui fa tra sè e sè. Scrittura molto scorrevole. Come sempre, oltre agli omicidi, Markaris ci fa vivere la città di Atene e le problematiche socio-politiche che esistono, dal traffico impossibile, allo smog, allo sciopero degli operatori della raccolta dell'immondizia, ai politici corrotti, alle bustarelle da allungare qualcuno per lavorare o per essere curati. Molto interessante questa contestualizzazione della vicenda. 
Lettura molto gradevole. 
Mio voto: 8 / 10

Astrofisica per chi va di fretta - Neil deGrasse Tyson


Titolo originale: Astrophysics for People in a Hurry (2017)

Qual è la natura dello spazio e del tempo? Che posto occupiamo nell’Universo? Che posto occupa l’Universo dentro di noi? Non c’è guida migliore, per queste domande che aprono la mente, del famoso astrofisico Neil deGrasse Tyson. Oggi pochi tra noi hanno il tempo di contemplare l’Universo. E così Tyson porta il cosmo sulla Terra in maniera concisa e chiara, con il suo brillante acume, in gustosi capitoli da consumare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento della vostra giornata piena di impegni. Mentre aspettate il caffè del mattino, l’autobus, il treno o l’aereo, Astrofisica per chi va di fretta vi svelerà tutto ciò che occorre per essere informati e pronti al prossimo titolo a nove colonne sull’Universo: dal Big Bang ai buchi neri, dai quark alla meccanica quantistica, dalla ricerca di pianeti alla ricerca di vita nell’Universo. (goodreads)

Per il tema libro che ha a che fare con scienza/tecnologia ecc., mi sono fatta intrigare da questo. Premetto che ho sentito nominare l'autore, ma non ho mai approfondito.
Questo libro è un vero e proprio saggio, anche se riassume con parole (più o meno) facili dei concetti che non sono facili per niente. Secondo me si potrebbe ribattezzare "ripasso di astrofisica per chi va di fretta ma che ha alle spalle delle nozioni minime di base". Cioè, non è un libro per chi non sa nulla di astrofisica, ma per chi ha già una infarinatura di concetti medi.
Alcune cose le conoscevo, altre le avevo solo sentite nominare. Ne consegue che la lettura è stata interessante ma anche complicata in alcuni passaggi. D'altronde la materia è troppo complessa e pur provando a spiegarla facilmente rimane comunque abbastanza complicata.
Il libro ha parti che mi hanno interessato ed altre che mi hanno annoiato. Sicuramente chi ha maggiori conoscenze di me lo può trovare bellissimo, io ammetto che dove non capito ho semplicemente sorvolato...
Mio voto: 6 e mezzo / 10

Divorzio alla turca - Esmahan Aykol


Titolo originale: Scheidung auf Türkisch (2007)
Titolo in inglese: Divorce Turkish Style

Terzo caso per l'avventurosa Kati Hirschel, la libraia di Istanbul, venuta dalla natia Germania ma ormai più stambuliota di chiunque altro, investigatrice per vivacità. Da poco tempo proprietaria di una nuova casa, giunta al negozio Kati riceve la telefonata del suo collaboratore, il mondano Fofo che le dice che su internet c'è una notizia che potrebbe interessarla. E morta Sani Ankaraligil, la "nuora degli Ankaraligil", sposa del rampollo di una delle casate più in vista del paese. La signora aveva appena avviato le pratiche di divorzio. "Fantastico! Come una pantera pronta al balzo non vedevo l'ora di lanciarmi in una nuova indagine per far luce su un presunto delitto. Al diavolo il lavoro e i debiti!". E sostenuta dall'allegra autoironia che l'aiuta nei momenti belli e in quelli brutti, la libraia si prepara a fare ciò che la diverte di più: scompigliare le carte, smontare le soluzioni facili. Infatti la versione iniziale è: incidente. Ma chi ci crede? Con quel contorno di denaro e di potere. La prima pista da battere è questa: la donna presiedeva un'associazione ambientalista. Una strana associazione, con due soli soci, e i cui uffici sono devastati proprio nel giorno in cui la protagonista, con il collaboratore, va con una scusa a visitarli. Poi però tutto diventa più oscuro, minaccioso e complicato. (ibs)

L'assistente di Kati, Fofo, la coinvolge per cercare di scoprire come sia morta la moglie di un famosissimo imprenditore stambuliota. Ovviamente non ci vuole molto per convincerla, e i due si mettono in moto alla ricerca di indizi. Sul loro cammino una vecchia conoscenza di Kati, Bakuhan, diventato capo del settore omicidi; inevitabile che le loro strade si incrocino "professionalmente". Anche se Kati continua a pensare a Selim, l'avvocato e suo precedente compagno...
Come sempre, il giallo sembra più una scusa per parlare di Istanbul, del suo traffico, delle sue tradizioni, dei lavori stradali che non finiscono mai. E la scrittrice è proprio brava a portarci dentro a questo clima della città.
Il libro è scritto in modo che Kati sembra che parli direttamente col lettore.
Questa volta lo svolgimento mi pare meno dispersivo e meno contorto dei precedenti. La vicenda si segue bene. Molto gradevole.
Mio voto 7 e mezzo / 10

Un giorno questo dolore ti sarà utile - Peter Cameron


Titolo originale: Someday This Pain Will Be Useful to You (2007)

James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d'arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d'altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell'artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un'alternativa all'università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... I puntini di sospensione sono un espediente abusato, ma in questo caso procedere oltre farebbe torto a uno dei pochi scrittori sulla scena che, come sa bene chi ha amato Quella sera dorata, chiedono solo di essere letti. Anticipare le avventure e i pensieri di James rischierebbe di mettere in ombra la singolare grazia che pervade questo libro, e da cui ci si lascia avvolgere molto prima di riconoscere, nella sua ironia inquieta e malinconica, qualcosa che pochi sanno raccontare: l'aria del tempo. (goodreads)

Se non fosse stato per il gruppo di lettura, non avrei mai letto un libro con un titolo simile, è totalmente respingente. In realtà, più che dolore (che viene giusto citato in una frase a metà libro) c'è molto disagio. Ammetto che ero partita prevenuta ma si legge bene.
James è un ragazzo che cerca un suo posto dove poter stare tranquillo. Non gli piace la gente che ha intorno, soprattutto i suoi coetanei. Mi sono piaciuti i suoi pensieri, lui è decisamente sarcastico. Ho trovato invece noiosa la psichiatra, anche perchè tira fuori degli episodi che rimangono buttati lì e non approfonditi. Mi è piaciuto che il discorso della presunta omosessualità rimanga sospesa, e ancor di più mi sono piaciute le sue risposte ai genitori che vogliono sapere se è gay per poterlo aiutare ("Pensi che gli omosessuali abbiano bisogno di aiuto?"). Genitori (il padre in particolare) che credono che il figlio sia gay solo perchè ordina della pasta anzichè una bistecca.
Molto bella la figura della nonna.
Libro carino ma non mi ha fatto impazzire. Oltretutto, è inevitabile il paragone col Giovane Holden, ma Holden mi è piaciuto di più.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 18 aprile 2025

La baia - Sherryl Woods


Titolo originale: Sand castle bay (2013)

Emily Castle se ne è andata dal North Carolina anni fa per diventare una designer di successo. Ora, però, sa che il suo posto è a casa, per aiutare la propria famiglia a risollevarsi dopo che una tempesta ha raso quasi tutto al suolo. Nulla la potrà tenere lontana, anche se tornare significa incontrare di nuovo Boone Dorset, l'amore della sua vita, che Emily si è lasciata alle spalle per rincorrere i propri sogni professionali e cercare di realizzare se stessa. Boone è andato avanti con la propria vita, ovviamente, e ora, vedovo, ha un figlio che viene prima di qualsiasi altra cosa. I sentimenti tra Emily e Boone non sono affatto sopiti, ma riusciranno, questa volta, a conciliarli con le loro vite, così distanti e diverse? Una seconda occasione che coinvolge nel profondo, nel suggestivo paesaggio degli Outer Banks. (goodreads)

Cercavo un libro con "sabbia" nel titolo e ho trovato questo. Mi ispirava la trama e avevo sentito nominare Sherryl Woods come una brava scrittrice nel genere romance. Quindi non so davvero da che parte cominciare perchè mi ha molto deluso.
Emily e Boone erano fidanzatini da giovani. Poi lei ha deciso che aveva dei sogni lavorativi da realizzare ed è andata letteralmente dall'altra parte dell'America, a Los Angeles. Lei si aspettava che Boone la aspettasse, mentre lui ha pensato che avessero rotto definitivamente (e qui partiamo subito con un enorme problema di comunicazione...). Comunque, lui ha il cuore ferito, pensa che lei non tornerà mai più e si mette con Jenny, hanno un figlio (B.J.) e poi Jenny muore per una misteriosa infezione resistente agli antibiotici. Dopo dieci anni, a causa dell'uragano che sta distruggendo le coste orientali degli Stati Uniti, Emily si risveglia e pensa che deve andare dalla sua famiglia in North Carolina, dove la nonna gestisce un ristorante sulla spiaggia. Dopo dieci anni. Solo perchè vede in televisione la devastazione dell'uragano. 
Comunque, arriva là, dove ci sono anche le sue due sorelle, e si unisce alle persone che stanno aiutando la nonna a ripulire il ristorante. Tra queste c'è Boone. Ed è chiaro a tutti che la passione che provavano l'uno per l'altra non è ancora sopita. Tutto il paese pensa che erano una bella coppia all'epoca e fanno il tifo per loro affinchè tornino insieme. 
Emily è un personaggio incredibilmente egoista, egocentrico e abbastanza antipatica. La prima cosa che pensa è che Boone sia lì perchè è interessato al ristorante della nonna (almeno finchè non le dicono che ne possiede già quattro suoi e che quindi lei è fuori strada). Ovviamente lei non è d'accordo col fatto che sua nonna sia rimasta legata a lui dal momento che loro due hanno rotto. 
Emily vorrebbe che tornassero ad essere migliori amici, lui non vuole rifarsi del male ma mica le dice di no. Comunque, lui cerca di starle alla larga perchè sa di essere ancora cotto come una pera, mentre lei addirittura lo provoca con ammiccamenti. 

"Perchè Boone aveva ragione su una cosa: lei non aveva intenzioni particolarmente onorabili riguardo alla promessa di comportarsi bene"

Oltretutto, quando lei vede il "dio della falegnameria" Wade Johnson in azione, arriva pure a dire a Boone che "uno così potrebbe far dimenticare ad una donna tutti i suoi ex". Ma che frase è?? Questo è un commento che si fa con le amiche al limite, dai.
La storia credo sia pieno di cose improbabili. A parte il pensare che due persone dopo dieci anni possano tornare ad essere come prima, come se il tempo non fosse passato. A parte tutta la serie di tentennamenti dei due del tipo "io vorrei, non vorrei", il non riuscire mai a parlarsi in modo che l'altro capisca sul serio, il rimuginare mentalmente sul fatto che lei sta facendo sacrifici mentre lui non fa niente (egoistico...perchè non mi pare sia così), lei ha fatto di tutto per far ricadere lui tra le sue braccia ma non vuole impegnarsi, quindi lui è sempre nel dubbio che lei voglia di continuo scappare. 
Aggiungi a tutto ciò una suocera fuori di testa che vuole addirittura rapire il nipote...
Poi, nelle ultime 50 pagine, quando pensi che le cose si dovrebbero cominciare a sistemare, a lei arriva l'affare della sua vita. Il lavoro che ha sempre cercato, quello che le fa battere il cuore. E giuro che a quel punto avrei voluto fare io le valigie ad Emily e dirle "vai" oppure avrei fatto morire Boone in modo che lei si rendesse conto di chi poteva avere accanto.
Mi dispiace, credo di non aver mai disprezzato tanto un personaggio. Una donna di successo che appena apre bocca dice delle scemenze. 
Lo stile narrativo è leggero, a parte questa specie di tormento amoroso dei due personaggi, non ci sono episodi pesanti, il tutto rimane molto in superficie.
Il libro è pieno di dialoghi, sembra una sceneggiatura per un film. Danno un po' di brio ma spezzano di continuo il racconto.
Mi è piaciuta molto l'ambientazione, mi sono immaginata questo ristorante in riva al mare, il clima familiare creato dalla nonna e gli altri personaggi di contorno. Però ho trovato veramente molesto il personaggio di Emily e come viene trascinata la storia. Piaciuto poco.
Mio voto: 4 / 10

giovedì 17 aprile 2025

I cinque libri candidati al Premio Strega Europeo

15 aprile 2025. Sono stati annunciati oggi i cinque candidati alla dodicesima edizione del Premio Strega Europeo, la cui premiazione avverrà domenica 18 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Questi i cinque libri candidati:

- Jan Brokken, La scoperta dell’Olanda, (Iperborea),
- Mircea Cărtărescu, Theodoros, (Il Saggiatore),
- Terézia Mora, La metà della vita, (Gramma Feltrinelli),
- Paul Murray, Il giorno dell’ape, (Einaudi),
- Iida Turpeinen, L’ultima sirena, (Neri Pozza).

Il premio, offerto dalla Fondazione Bellonci, viene assegnato ogni anno da una giuria composta da 25 scrittrici e scrittori italiani vincitori e finalisti del Premio Strega: Marco Amerighi, Silvia Avallone, Marco Balzano, Giuseppe Catozzella, Benedetta Cibrario, Mario Desiati, Paolo Di Paolo, Donatella Di Pietrantonio, Claudia Durastanti, Paolo Giordano, Helena Janeczek, Nicola Lagioia, Lia Levi, Melania G. Mazzucco, Daniele Mencarelli, Marco Missiroli, Matteo Nucci, Valeria Parrella, Romana Petri, Sandra Petrignani, Veronica Raimo, Antonio Scurati, Elena Stancanelli, Domenico Starnone, Sandro Veronesi.

La dozzina del Premio Strega 2025

15 aprile 2025

La dozzina dei candidati a concorrere per il Premio Strega 2025 è così composta:
- Valerio Aiolli, Portofino blues (Voland),
- Saba Anglana, La signora Meraviglia (Sellerio Editore),
- Andrea Bajani, L’anniversario (Feltrinelli),
- Elvio Carrieri, Poveri a noi (Ventanas),
- Deborah Gambetta, Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel (Ponte alle Grazie),
- Wanda Marasco, Di spalle a questo mondo (Neri Pozza),
- Renato Martinoni, Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia (Manni),
- Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo (Mondadori),
- Elisabetta Rasy, Perduto è questo mare (Rizzoli),
- Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa),
- Nadia Terranova, Quello che so di te (Guanda),
- Giorgio van Straten, La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri (Laterza).

«I titoli candidati all’edizione 2025 del Premio Strega» ha spiegato Melania Mazzucco «rispecchiano nell’insieme una pluralità di generi e generazioni. Ogni gamma della prosa contemporanea è rappresentata: romanzo, memoir, narrativa non-fiction, graphic novel, romanzo biografico, giallo, noir, thriller, distopico (ma nessun fantasy). Tuttavia i romanzi veri e propri non sono la maggioranza. Predomina il racconto dell’Io: la cosiddetta autofiction o l’autobiografia vera e propria che ricorre, coi suoi fasti e le sue miserie. Il leit motiv di quest’anno è la follia. Sbriciolamento dell’Io, depressione, crollo psichico. Nel 2025 la salute mentale è un’emergenza sociale, ma anche letteraria. Infine, qualche parola sulla lingua. Tranne che in pochi ambiziosi romanzi simbolisti o sperimentali, si tratta perlopiù di un italiano funzionale. Il dialetto, impiegato nella narrativa di consumo come vezzo di colore, quasi un arredo di scena, diventa ormai nei romanzi di ambientazione contemporanea una scelta voluta di personaggi italofoni, il ricordo (anche polemico o comico) delle radici nella piccola patria, ormai aperta al mondo globale.»

La proclamazione dei finalisti si terrà mercoledì 4 giugno al Teatro Romano di Benevento, mentre la serata conclusiva si terrà giovedì 3 luglio come di consueto nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in diretta televisiva su Rai 3.

l libri in gara concorreranno anche alla dodicesima edizione del Premio Strega Giovani. La proclamazione del libro premiato si terrà il 3 giugno nel territorio di Caivano.

Addio a Mario Vargas Llosa

13 aprile 2025. Considerato uno dei massimi romanzieri e saggisti contemporanei, Mario Vargas Llosa è morto a 89 anni a Lima, in Perú “in pace, circondato dalla sua famiglia”.
Vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 2010 e di numerosi altri premi, Jorge Mario Pedro Vargas Llosa era nato il 28 marzo 1936 ad Arequipa, in una benestante famiglia borghese.

Vargas Llosa, peruviano naturalizzato spagnolo, è stato anche molto impegnato politicamente: da giovane ammirava Fidel Castro e il comunismo, ma a partire dal 1980 è diventato sostenitore del liberalismo, e nel 1990 è stato il candidato presidente della coalizione di centro-destra Frente Democrático alle elezioni in Perù. Dopo la sconfitta, lasciò il Perù e chiese la cittadinanza alla Spagna, dove (dopo il Nobel) sarà nominato marchese da Re Juan Carlos I.

La maggioranza dei suoi romanzi è ambientata in Perù, nei quali esplora la società peruviana e il clima storico della dittatura militare del generale Odría, sotto la quale trascorse la giovinezza, coi suoi pesanti condizionamenti. Altri suoi romanzi narrano eventi topici di altri Paesi, specialmente europei, e il loro clima storico. 
Nel 2010 vince il Premio Nobel per la letteratura per "la propria cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo". E' il primo scrittore di origine peruviana a vincere questo riconoscimento.

Tra i suoi libri: La città e i cani, La Casa Verde, La zia Julia e lo scribacchino, La guerra della fine del mondo, I quaderni di don Rigoberto, Lettera a un aspirante romanziere, La festa del Caprone, Pantaleón e le visitatrici, Storia di Mayta, Il Paradiso è altrove, Chi ha ucciso Palomino Molero?, Avventure della ragazza cattiva, Appuntamento a Londra, Il caporale Lituma sulle Ande, Il narratore ambulante, Elogio della lettura e della finzione.

Celebre la sua lite con Gabriel García Márquez, dopo una lunga amicizia, con tanto di pugno in volto all’autore di Cent’anni di solitudine (a Città del Messico nel 1976). Il litigio avvenne forse per motivi più personali che politici, in ogni caso i due scrittori sudamericani non si sono parlati per oltre trent'anni, avendo troncato definitivamente ogni contatto.

Nel 2010 Vargas Llosa si dichiara pubblicamente per la libertà della Corrida: "le ragioni di una festa crudele: vietarla sarebbe un’enorme perdita per l’arte, la tradizione e la cultura nella quale sono nato"



giovedì 27 febbraio 2025

Anni d'oro - Arno Camenisch


Titolo originale: Goldene Jahre (2020)

Da 51 anni, Margrit e Rosa-Maria gestiscono un chiosco con tanto di bella insegna luminosa e pompa del carburante. È il punto di riferimento per l’intero paese e per chiunque si ritrovi a percorrere le strade di quelle montagne. Da Margrit e Rosa-Maria sono passate persone di ogni tipo e le due donne hanno visto di tutto: auto eleganti e vecchi ciclomotori, il Tour de Suisse, celebrità e persino truffatori, ma i loro preferiti sono gli innamorati che soffrono pene d’amore. È così che al chiosco tra un caffè, una rivista e un biglietto della lotteria ci si scambia confidenze, storie accorate, parole gentili, e si svela ciò che fa vibrare gli animi. Arno Camenisch racconta con grande ironia e una certa nostalgia un mondo che cambiamento dopo cambiamento rischia quasi di scomparire, ma fino a quando Margrit e Rosa-Maria gestiranno il loro chiosco quel mondo rimarrà meravigliosamente bello e luminoso. «Anni d’oro» è una storia dal valore universale nella quale un piccolo angolo di montagna diventa specchio dei nostri tempi e, allo stesso tempo, conferma Camenisch come una delle voci più originali della letteratura in lingua tedesca di oggi. (kellereditore.it)

La trama sintetizza bene cosa succede in questo libro, che praticamente è una lunga chiacchierata tra Margrit e Rosa-Maria, dove partono con un argomento, ne collegano un altro, ne collegano un altro ancora, e così via. Una chiacchierata tra due persone che parte da quando hanno aperto il chiosco con annessa pompa di benzina 51 anni prima (che nel 1969 erano viste come delle bestie rare mentre le altre donne stavano in casa a fare la calza), poi va a quando è passato di lì il Tour de Suisse, a quando la neve aveva ricoperto il chiosco e gli inverni erano freddi e si girava coi Moonboots, ai personaggi famosi che sono passati di lì, ai personaggi del paese che si fermano e fanno due chiacchiere sui loro problemi (e al fatto che loro conoscono fatti privati di molte persone), a quando c'è stata la valanga a Disentis, alla catastrofe di Chernobyl, al clima impazzito. Due donne che hanno preso in mano la loro vita, una cosa rivoluzionaria per i loro tempi, e che sono felici di quello che fanno e lo faranno finchè si sentiranno in salute. 
Lo svolgimento è interessante, anche perchè le due donne sono anche simpatiche. Purtroppo sono quei libri che dopo un po' mi vengono a noia perchè sono una specie di unico flusso di coscienza (tra due persone) con giusto qualche interlinea di stacco tra un argomento e l'altro, come se chi parla stesse facendo mente locale. Ci sono anche parti ironiche e, a ben guardare, si può sentire molta malinconia che si nasconde dietro a ricordi di cose che non potranno ripetersi o che sono cambiate negli anni.
Piacevole scrittura. 
Mio voto: 7 / 10

Gli undici inganni - Robert Gold


Titolo originale: Eleven liars (2023)

Ben Harper, un brillante giornalista d’inchiesta, è tornato a vivere a Had­dley, il tranquillo sobborgo di Londra in cui ha trascorso una burrascosa infanzia. Quando Ben aveva solo otto anni, i viali alberati, i grandi parchi e le eleganti villette di quel posto incantevole sono stati lo sfondo dell’assassinio di suo fratello, un dramma che il cronista sta ricostruendo per il suo nuovo podcast.
Una sera di ottobre, rientrando a casa, Ben si imbatte nelle fiamme che divampano al centro ricreativo della cinquecentesca chiesa di St Stephen. Avvicinandosi, si accorge che qualcuno è rimasto intrappolato nel rogo. Ben sfida il fuoco per cercare di trarre in salvo lo sconosciuto, che però fugge via senza farsi riconoscere né lasciare traccia. Una reazione inspiegabile, che diventa ancor più enigmatica quando la polizia rinviene tra le macerie dell’edificio i resti di un cadavere.
Cos’è successo, quella notte, alla parrocchia di St Stephen, prima che scoppiasse l’incendio? Chi o che cosa ha alimentato le fiamme? Mentre le voci e i sospetti si rincorrono, Ben si trova coinvolto in una rete di inganni e bugie che lo porterà indietro nel tempo. Perché tutti hanno qualcosa da nascondere. Ma alcuni segreti sono più pericolosi di altri.
Dopo il grande successo di I dodici segreti, Gold torna a intrappolare i lettori in un meccanismo narrativo impeccabile, attraversato da una suspense travolgente. Breve storia di un grande successo (goodreads)

Ben Harper si trova di nuovo coinvolto in un crimine cittadino. E stavolta vuole risolverlo per aiutare Dani, la sua amica poliziotta, affinchè lei abbia risposte sul suo passato. Ma Dani sta avendo anche grossi problemi a casa, perchè lei è stata promossa al reparto investigativo, mentre il marito che è rimasto paralizzato dalla vita in giù un anno prima in un aggressione al supermercato, fatica a rimanere in secondo piano (e gli viene pure organizzata una ricostruzione dal vivo di cosa successe il giorno della tragedia). Poi abbiamo Pamela, una vedova a cui piace osservare i ragazzini che vanno verso la scuola, e che ne prende particolarmente a cuore una al punto che rischia una denuncia. Poi abbiamo un prete, che capiamo subito che nasconde qualcosa, e una imprenditrice edile che il padre di Dani ha cercato per tutta la vita di far arrestare per spaccio di droga.
Insomma, i personaggi che compaiono sono davvero tanti e per molta parte del libro non si capiscono i collegamenti tra loro, sappiamo solo che per qualche motivo si odiano o nascondono del rancore per qualcosa.
Robert Gold ha un bello stile di scrittura, il libro si legge volentieri, si è invogliati ad andare avanti. I capitoli sono brevi. Non ho contato se gli inganni sono davvero undici, ipotizzo di sì. Però manca qualcosa, un po' di brio. L'idea di fondo non è male, la storia non è male, ma manca un po' di pathos. Alcune vicende sono tirate un po' per le lunghe, lasciate in sospeso, ma questo aiuta più a creare confusione che pathos, quindi per due terzi di libro ancora abbiamo troppe storie che rimangono storie a sè. Poi c'è un'accellerata nel finale e purtroppo diventa un po' caotica. L'unica cosa che rimane è che abbiamo un personaggio che ha tramato nell'ombra (e lo avevo capito anche io), ma non sappiamo perchè e come (immagino che verrà portato avanti nei prossimi libri).
Sicuramente leggerò i prossimi libri dell'autore perchè comunque sono piacevoli. Però credo che trarrebbe molto vantaggio dal calare il numero di personaggi che tira in ballo e dal non aggrovigliare l'ultima parte del libro.
Mio voto: 7 / 10

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Serie Ben Harper:
2 - Gli undici inganni

martedì 25 febbraio 2025

Le parole che mi hai lasciato - Rebecca Yarros


Titolo originale: The Last Letter (2019) 

Entrambi in cerca di un amico con cui confidarsi, Ella e Chaos non si conoscono, ma diventano amici di penna. Lui, senza famiglia, in missione al fronte, lei, ventiquattrenne, madre single di due gemelli, non avrebbero mai immaginato che tra loro nascesse un affetto profondo, e forse anche qualcosa di più. Ma la vita mette a dura prova la forza di Ella, già orfana, e quando le lettere di Chaos smettono di arrivare, finisce per credere di essere davvero rimasta sola al mondo. Ma Beckett, alias Chaos, sebbene non la conosca personalmente, si accorge ben presto di essersi innamorato della donna con cui si scrive da mesi, che è la sorella del suo migliore amico. E così, quando questi cade in battaglia e gli lascia scritto di tornare in America per starle vicino, Beckett non può fare altro che rispettare il suo volere. È disposto a tutto pur di sostenere la ragazza, ma non sarà mai in grado di dirle chi è veramente, anche se sa che lei odia i bugiardi. E se capissero che due anime spezzate, insieme, possono aiutarsi a guarire? (goodreads)

Cercavo un libro per il tema "rollercoaster" e questo era tra i suggerimenti di goodreads. Mi ispirava la trama. Credevo fosse il tipico libro in cui due personaggi, col cuore spezzato, cominciano ad avvicinarsi, a capire che esistono le seconde possibilità, i barlumi di speranza, e che essere felici insieme è possibile. Almeno finchè uno dei due (solitamente l'uomo) non fa qualcosa di stupido o si scopre che ha fatto qualcosa di stupido, crolla la fiducia, si lasciano poi un po' alla volta si rendono conto di essere innamorati e vivono felici e contenti. Questo non è uno spoiler, è abbastanza tipico di questo genere letterario. E così è stato anche questo libro, nonostante le tragedie che hanno passato i personaggi, l'amore riesce a fare breccia e congiungere due anime affini. Per il 95% del libro è stato così, gioisci con loro, speri con loro, gioisci di nuovo perchè l'amore trionfa. Poi nelle ultime (circa) trenta pagine, c'è un'altra tragedia, peggiore anche delle precedenti. E ti chiedi: perchè? Perchè in un libro che era già abbastanza denso di situazioni critiche devi anche infilarci questo? Per dire che non bisogna mai gioire troppo? Che non bisogna distrarsi dal "destino" perchè quando siamo troppo felici arriva con la mazzata? Mah. Sono rimasta molto amareggiata dal finale, perchè sembra davvero buttato lì. Peccato perchè la storia era stata molto tenera, nonostante due gemelli di sei anni che parlano come ragazzini di dodici e hanno quasi una maturità maggiore di quella degli adulti, nonostante alcuni dialoghi da latte alle ginocchia, nonostante alcuni avvenimenti li tiri un po' per le lunghe, nonostante lo stile leggero che ha avuto un po' tutta la narrazione (e che ci stava benissimo col tipo di trama) poi però mi tiri fuori un finale come questo. Sono veramente arrabbiata al punto che ho tolto un intero punto al mio voto. Certo, il "rollercoaster" di emozioni c'è stato, più per il finale così a tradimento. 
Mio voto: 7 / 10

Re bianco - Juan Gómez-Jurado


Titolo originale: Rey Blanco (2020) 
Titolo in inglese: White king 

"Spero che tu non ti sia già dimenticata di me. Giochiamo?". Quando Antonia Scott riceve questo messaggio, sa benissimo chi glielo ha inviato. Sa anche che questa partita è quasi impossibile da vincere. Ma ad Antonia perdere non piace e, se perde questa battaglia, le avrà perse tutte. È il momento della resa dei conti, dello scontro faccia a faccia con il suo nemico numero uno. E sarà uno scontro spietato, un ballo diabolico a un ritmo convulso, una crudele caccia al tesoro costellata di trappole mortali in cui ogni tappa è più pericolosa della precedente. I fili, come sempre, verranno mossi dall'alto: la regina è la figura più potente della scacchiera, ma un pezzo degli scacchi non deve mai dimenticare che c'è sempre una mano che lo dirige. Anche questo, però, è tutto da vedere. (goodreads)
 
Mentre Antonia è disperata per il rapimento di Jon a cui ha assistito impotente, Mentor è costretto a rivelarle che alcune Regine Rosse europee sono state uccise insieme al loro scudiero. 
Antonia viene convocata da White, raggiunto da Sandra Fajardo, il quale la costringe a dover risolvere tre casi di omicidio per lui. In cambio, le restituisce Jon Gutierriez, al quale è stata impiantata una bomba sulla schiena controllata da un gps nelle mani di White. Per ogni caso hanno un tempo stabilito da White, se falliscono lui fa saltare per aria Jon. 
Vediamo quindi Antonia e Jon alle prese con casi irrisolti, apparentemente senza alcun collegamento con White. Intanto Mentor ha riconosciuto una dello staff di White, una donna che dovrebbe essere rinchiusa in un ospedale psichiatrico e di cui lui era la persona di riferimento ma che è stata dimessa da quattro anni senza che lui sia stato avvisato. E ci sono molti flashback di quando Mentor ha trovato, tra le tante candidate, due potenziali regine rosse, ed entrambe sono state allenate separatamente all'insaputa dell'altra. 
Mi piace molto come scrive questo autore, nonostante il linguaggio piuttosto rude, a volte quasi telegrafico a volte prodigo di spiegazioni. Un misto di sarcasmo e tecnicismi. E mi piacciono molto i due personaggi che ha creato, Antonia e Jon (che immagino ben diversi dagli attori scelti per interpretare la serie tv, che ho visto solo nei trailer). 
Ho un po' l'impressione che abbia voluto creare il colpo di scena finale, quello che ti vuol far rimanere a bocca aperta, ma che in realtà, avendo tirato un po' per le lunghe le storie, alla fine succede esattamente quello che ti aspetti (o, almeno, che io mi aspettavo). Secondo me si è un po' incartato nell'ultima parte del libro. 

Ho poi scoperto, leggendo i ringraziamenti, che in realtà questa trilogia (regina rossa, lupa nera, re bianco) fanno parte di una pentalogia, che sarebbe il caso di leggere i due precedenti (il paziente, cicatrice) e l'autore dice che la storia cambierà davanti ai miei occhi. L'autore poi lascia il lettore col dubbio se Antonia e Jon torneranno oppure no. Chissà. 
Lettura gradevole, probabilmente leggerò altro di questo autore, appena possibile.
Mio voto: 7 e mezzo / 10 

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Serie con Antonia Scott: 
1. Il paziente 
2. Cicatrice 
5. Re bianco

Il giorno della civetta - Leonardo Sciascia


Titolo originale: Il giorno della civetta (1961) 
Titolo in inglese: The day of the owl

Leonardo Sciascia pubblicò questo romanzo nel 1961. Allora, nelle parole dell’autore stesso, «sulla mafia esistevano degli studi, studi molto interessanti, classici addirittura: esisteva una commedia di un autore siciliano che era un’apologia della mafia e nessuno che avesse messo l’accento su questo problema in un’opera narrativa di largo consumo». La stessa parola mafia era usata con tutte le cautele e quasi di malavoglia. Eppure noi sappiamo che proprio in quegli anni avveniva la radicale trasformazione che spostò la mafia dal mondo agrario a quello degli appalti, delle commesse e di altre realtà «cittadine», non più regionali ma nazionali e internazionali. Lo scrittore Sciascia irrompe dunque in questa realtà come nominandola per la prima volta. Basta leggere la pagina iniziale del Giorno della civetta per capire che essa finalmente cominciava a esistere nella parola. Sciascia sottopose il testo a un delicato lavoro di limatura, riducendolo ai tratti essenziali con l’arte del «cavare»: e, visto a distanza di anni, tale lavoro si rivela più che mai un’astuzia dell’arte. Qui infatti Sciascia ha scoperto, una volta per tutte, quel suo inconfondibile modo di narrare che non si concede ambagi e volute, ma fissa lo sguardo sempre e soltanto sulle nervature del significato, fossero anche in un minimo gesto o dettaglio. In questo senso, se Il giorno della civetta è diventato il romanzo più popolare di Sciascia, è anche perché lo rappresenta in una forma che, nel più piccolo spazio, raggiunge la massima densità. (goodreads) 

Libro coraggioso, il primo a parlare di mafia quando anche la politica la ignorava, e il primo a parlare di collusioni tra mafia e politica. 
Ho fatto un po' fatica con il linguaggio perchè salta un po' da una persona all'altra e ci vuole un po' a capire chi parla, così ho pensato di concentrarmi più sull'argomento piuttosto che su chi effettivamente dice le cose. 
E' un libro moderno, nel senso che parla di cose che tuttora funzionano nello stesso modo. Viene definito "giallo", ma a mio parere, pur essendoci degli omicidi, il capitano arriva al colpevole ma ciò che si svela è tutta la struttura sociale della mafia e il suo modo di operare. L'omertà delle persone che sanno o vedono ma fingono di non sapere e di non aver visto (nonostante il primo omicidio avviene alla fermata dell'autobus e sull'autobus ci sono molte persone). 
Mi è piaciuto molto il capitano Bellodi, parmense, ex partigiano, pieno di ideali, che utilizza metodi nuovi per ottenere le confessioni non ricorre alle maniere forti bensì alla gentilezza; capisce che non può incastrare il boss per omicidio e allora prova come in America ad incastrarlo per evasione fiscale. 
La scrittura riesce a rendere molto caratterizzati i personaggi. Ho apprezzato molto che pur essendo ambientato in Sicilia, a differenza di altri autori qui non troviamo termini dialettali, e laddove (negli interrogatori) se ne trovano, c'è il maresciallo che traduce in italiano per il capitano (e quindi anche per noi). Famosissima la frase che don Mariano Arena dice al capitano: 

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…»

Libro molto attuale e molto interessante.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

mercoledì 12 febbraio 2025

Fuori i libri! Gennaio 2025

Ho cominciato l'anno leggendo "In silenzio si uccide" di Indridason. Sempre piacevole.

Poi il libro del gruppo di lettura della biblioteca: "Il giovane Holden" di Salinger, un classico che non avevo mai letto. Una bella scoperta.

Dopodiche ho trovato in biblioteca due libri relativi a stati europei. Il primo "Accadimenti nell'irrealtà immediata" di Max Blecher. Mi ha ispirato il titolo ma è stato molto pesante da leggere. Il secondo "Accadde il primo settembre (o un altro giorno) di Pavol Rankov, invece, è stata una gran bella scoperta. Mi dispiace non averlo trovato in ebook da poterlo conservare.

Come libro del giorno della memoria, avevo cominciato "Le sarte di Auschwitz" di Lucy Adlington ma non sono riuscita a proseguire. Ho trovato un altro libro della stessa autrice, "Il nastro rosso", sempre ambientato ad Auschwitz ma con uno stile più leggero.




Il nastro rosso - Lucy Adlington


Titolo originale: The red ribbon (2017)

E se la tua salvezza dipendesse da ago e filo?
Ella ha un unico, grande sogno: diventare una sarta abilissima. Così, giunto finalmente il suo primo giorno di lavoro, mette piede in un mondo fatto di sete, aghi, fili, forbici e nastri colorati. Dovrebbe essere al settimo cielo, ma quello in cui è capitata non è un laboratorio di sartoria qualunque. Ella, infatti, si trova nel campo di concentramento di Auschwitz e, in un luogo in cui a contare è solo la lotta per la sopravvivenza, ogni sua creazione può fare la differenza tra la vita e la morte. Mentre attorno a lei regnano brutalità e orrore, la ragazza si rifugia nel suo lavoro, nel suo amore per la moda e nell'amicizia con Rose, un'altra giovane condannata al suo stesso destino. Il talento permetterà a Ella di salvarsi?
Ispirato a una storia vera, Il nastro rosso racconta uno degli aspetti meno conosciuti dell'Olocausto e narra un'indimenticabile storia di forza, sopravvivenza e amicizia. In corso di traduzione in oltre 14 Paesi, il romanzo è già un bestseller internazionale, è stato candidato a numerosi premi, tra cui il Carnegie Hall, e presto diventerà un film. (goodreads)

L'autrice è una storica della moda, dice di aver scoperto questa vicenda del laboratorio di sartoria di Auschwitz-Birkenau nelle sue ricerche. Il laboratorio nasceva dal desiderio di Hedwig Hoss, moglie del comandante del campo, di avere sostanzialmente delle schiave che cucissero abiti di alta moda per lei e successivamente anche per le mogli degli altri ufficiali delle S.S.
Anche se non indicato, credo di poter dire che il libro è "classificabile" come young adult, sia per il fatto che le protagoniste sono due ragazze (Ella, che ha mentito sull'età, e Rose), sia per il fatto che la tragedia che si svolge all'interno del campo di concentramento non indugia in dettagli pesanti ma rende sì reale il tormento di Ella però un po' edulcorato. 
Il romanzo si legge bene, scorrevole, affronta la durezza del campo di concentramento ma esalta principalmente la tenacia di Ella nel voler uscire viva da lì, dandoci anche una idea dei legami che possono instaurarsi anche in luoghi simili. Credo che il punto focale della storia sia la speranza, come ripete anche spesso Rose. Anche nell'esperienza più atroce non bisogna perdere la speranza. Anche il vedere i prati al di fuori del recinto sono un simbolo di speranza e libertà.
Ella capisce subito come funziona il sistema di baratto di favori all'interno del campo e lo sfrutta grazie ad alcuni doni che riceve proprio in cambio della sua bravura di sarta. Non so se sia verosimile il rapporto che si crea con la guardia Carla, ma sicuramente dà l'idea dell'instabilità emotiva dei carcerieri, che possono aiutarti o farti fuori a loro capriccio.
Libro che parla di cose atroci ma con uno stile molto leggero.

Mio voto: 7 e mezzo / 10

Il giovane Holden - J.D. Salinger



Titolo originale: The Catcher in the Rye (1951)

"Non ho nessuna voglia di mettermi a raccontare tutta la mia dannata autobiografia e compagnia bella. Vi racconterò soltanto le cose da matti che mi sono capitate verso Natale, prima di ridurmi così a terra da dovermene venire qui a grattarmi la pancia. Niente di più di quel che ho raccontato a D.B., con tutto che lui è mio fartello e quel che segue. Sta a Hollywood, lui. Non è poi tanto lontano da questo lurido buco, e viene qui a trovarmi praticamente ogni fine settimana. Mi accompagnerà a casa in macchina quando ci andrò il mese prossimo, chi sa. Ha appena preso una Jaguar. Uno di quei gingilli inglesi che arrivano sui trecento all'ora. Gli è costata uno scherzetto come quattromila sacchi o giù di lì. È pieno di soldi, adesso. Mica come prima. Era soltanto uno scrittore in piena regola, quando stava a casa".

Holden è un ragazzo confuso, in preda al turbamento di crescere. Vede intorno a sè cose che non comprende, che gli danno fastidio. Vede troppa gente tronfia, palloni gonfiati, gente con un ego esagerato. Lui non è così. Lui si rende conto che se divide la camera con un ragazzo che ha una valigia meno costosa della sua, allora quel ragazzo si sente inferiore a lui, e ne è dispiaciuto. Lui vede i ragazzi che millantano di aver fatto sesso con le ragazze, anche se non è successo, ma lui non è disposto ad andare con una prostituta per capire come funziona. Lui è preoccupato (e geloso) dell'amica che esce col rubacuori della scuola perchè teme che lui le salti addosso. Lui, che si è sempre divertito a prendere in giro le persone, a dare nomi sbagliati quando si presenta, che odia quando gli fanno domande perchè non ha mai voglia di rispondere, rimane colpito da due suore proprio perchè non gli chiedono mai se sia cattolico o meno (al punto che le vorrebbe rivedere nella folla). Oltretutto, Holden, pur odiando tutti, odia la violenza e si definisce un vigliacco perchè piuttosto che prendere a pugni qualcuno cerca la mediazione o si rassegna a dargliela vinta. E' bella la riflessione che fa, mentre si trova al museo, tra le cose che rimangono immobili (tipo gli oggetti del museo) e il fatto che ogni volta che noi le vediamo in realtà siamo diversi (di età o di stato d'animo).
E' un adolescente che non la trova pari col mondo e che non sa ancora cosa vuol fare della sua vita. L'unica persona per la quale prova un amore sincero è la sorellina, per la quale rinuncia a scappare, ed è felice mentre si sta infradiciando sotto la pioggia per vederla sorridere sulla giostra. 
Mi è piaciuto molto il consiglio che gli ha dato il professore, che un giorno o l'altro avrebbe capito qual era la sua strada e che sarebbe tornato a scuola perchè, che lo volesse o meno, lui aveva una gran fame di conoscenza. Non sapremo mai se lo farà o meno, ma la fame di conoscenza, di capire quello che c'è intorno, quella è palese in ogni angolo di questo libro. Fa quasi sorridere il suo enorme dilemma su dove vanno le anatre di New York quando il lago è ghiacciato. Come sopravvivono?
Il libro è narrato in prima persona, come se fosse proprio Holden a raccontarci cosa sta succedendo, parlando direttamente col lettore più volte.
Ho molto gradito che nell'introduzione venga spiegato che il titolo è intraducibile in italiano, e che oltretutto prende il via dalla storpiatura di una canzone.
Ho provato invece un po' di fastidio per il fatto che spessissimo vengono ripetute le espressioni "eccetera eccetera", "e tutto quanto", "e via discorrendo", "o qualcosa del genere".
L'ho letto bene, senza particolari problemi.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

sabato 8 febbraio 2025

Accadde il primo settembre (o un altro giorno) - Pavol Rankov


Titolo originale: Stalo sa prvého septembra (alebo inokedy) - 2008
Titolo originale: It happened on the first of september (or some other time)

Peter, ungherese, Ján, ceco, e Gabriel, ebreo, sono tre giovani amici, ognuno irrimediabilmente innamorato della slovacca Mária: è il 1938 e poiché Levice, piccola città della Slovacchia al confine con l'Ungheria, è tra le poche a vantare una piscina, i tre amici decidono che si contenderanno il diritto di corteggiarla con una memorabile gara di nuoto, il primo settembre. Nelle loro vite irrompe però la Storia, non calcolata, improvvisa e violenta, a impedire anno dopo anno lo svolgersi della competizione, che da allora diventerà il centro gravitazionale delle loro vite, seppur decentrato, rincorso, quasi irraggiungibile: i tre amici e Mária si aggrappano alla loro amicizia e al loro amore come unico collante delle loro identità disperse. In questo romanzo, la Storia sconvolge gli ordini preesistenti e ostacola i legami, obbligando i protagonisti a combattere le potenti e irrazionali forze disgregatrici del Novecento, e della vita stessa. (ibs)

Libro interessante che in quattrocento pagine affronta la storia della Cecoslovacchia dal 1938 al 1968, attraverso ciò che accade nella vita di tre amici: un ungherese, un ebreo e uno slovacco.
L'ungherese si chiama Peter Ronai. Lo slovacco è Honza/Jan/Janos/Hans di cognome Bizek. L'ebreo si chiama Gabriel/Gabor Rosenberg. Tutti e tre sono innamorati di Maria Belaj. Il libro parte coi tre ragazzi che il primo settembre si sfidano a nuoto per capire chi deve provarci con Maria.
La storia si svolge seguendo le vicende dei tre amici, spesso intrecciate, in alcuni momenti più lontane (si arriva anche in Israele e negli Stati Uniti). Ammetto che ho dovuto farmi un biglietto con i nomi dei tre ragazzi per capire chi fossero, perchè facevo un po' confusione (poi cambiano anche nome e non ci stavo più dietro).

L'autore spesso con un tono dissacratorio affronta i ribaltoni politici avvenuti nel Paese, soprattutto in relazione al sogno del socialismo che alla fine non si è mai esaudito fino in fondo.
Credo che chi conosce la storia della Cecoslovacchia potrebbe trarne un piacere anche maggiore da questo libro, io ho fatto un po' fatica a seguire le vicende politiche, soprattutto all'inizio quando la Cecoslovacchia passa sotto l'Ungheria fascista poi intervengono i russi e torna Cecoslovacchia (o qualcosa di simile, potrei aver fatto confusione...) tirando in mezzo anche la nascita dello stato di  Israele. Comunque ciò che rimane, è un tormento politico molto forte in questo territorio, dove c'è un grande desiderio di radicare il socialismo, impresa che non riesce del tutto. 

I tre ragazzi rimangono legati per la vita, anche quando si troveranno lontani. Pur essendo sostanzialmente di origini diverse, questo non li allontana ma li unisce (ad un certo punto sarà l'uccello non circonciso di Jon a salvare l'uccello circonciso di Gabriel) in uno scambio di opinioni e vedute su ciò che c'è intorno a loro. Cos'è una patria? E' questa l'idea di patria? 

Il libro è composto da capitoli, ognuno dei quali è ambientato intorno al primo settembre e descrive cosa è successo ad ognuno dei tre ragazzi (e attraverso loro nel Paese) in quell'anno. Nel corso dell'anno cambia la politica del Paese, cambiano le relazioni tra i tre amici, sempre comunque legati a Maria.
E' un libro piuttosto intenso che affronta tanti argomenti, tanti cambiamenti, probabilmente senza approfondire molto. Percorriamo trent'anni di storia molto densa, con tanti ribaltoni storici, tanti avvenimenti, visti attraverso le vite di quattro ragazzi che hanno affrontato praticamente ogni cosa che poteva succedere.
Libro che alla fine, mi è piaciuto molto. L'ho preso in prestito in biblioteca ma sono quasi tentata dall'idea di comprarlo per tenerlo.
Mio voto: 8 / 10