giovedì 24 luglio 2025

La strada per Virgin River - Robyn Carr


Titolo originale: Virgin River (2007) 

Virgin River è il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Protetta da torreggianti sequoie e scandita dal gorgoglio di acque cristalline, la vita di questo delizioso villaggio di montagna scorre senza affanni e pericoli. Ma non senza emozionanti sorprese.In un momento particolare della sua vita, Melinda sente il bisogno di prendere le distanze dalle convulse follie di Los Angeles e si trasferisce a Virgin River. Qui l'attende una natura di incontrastata bellezza e un ambulatorio in cui esercitare la sua professione di ostetrica. Grazie a un'atmosfera serena e tranquilla, Mel ritrova il suo equilibrio. Almeno finché non compare sul suo cammino l'affascinante Jack che conosce tutti i sentieri dei boschi di Virgin River, compresi quelli che conducono verso una nuova, insperata, felicità. (goodreads) 

E' sempre difficile giudicare un libro dopo aver visto la serie tv da cui è tratto, soprattutto se la serie tv ti ha molto emozionato e il libro invece se ne discosta abbastanza.

Il libro non è brillante come pensavo. Pieno di dialoghi, alcuni abbastanza sciocchi. Più volte gli uomini hanno definito le belle donne delle "cosine"... forse è uno slang americano ma fa abbastanza schifo. Nel libro ci sono tante cose, dal trasferimento di Mel, all'accettazione di Doc, agli amici di Jack che vanno a Virgin River, a Mel che fa amicizia con due coppie della cittadina vicina, Mel che incontra la famiglia di Jack, la storia tra Rick (16 anni) e Liz (14), le piantagioni di droga... tante cose ma nessuna viene un po' approfondita. Mi va anche bene che abbia voluto rimanere sul leggero, ma trovo un po' troppo leggero l'escamotage narrativo cioè la fuga di Mel da Los Angeles perchè è morto il marito. Da quello che sembrava un incipit doloroso passiamo praticamente subito ad una storia nuova. Il libro poi è pieno di donne incinta e di parti. Va beh, non c'era un'ostetrica in città prima, ma praticamente è il centro di tutta la vicenda. 
A differenza della serie tv, è un libro che rimane molto piatto. Credo che non proseguirò con gli altri della serie. 
Mio voto: 6 e mezzo / 10

Lo sguardo di Odo - Yann Martel


Titolo originale: The High Mountains of Portugal (2016) 

Lisbona, 1904: Tomás, un giovane uomo sconvolto dal dolore per la scomparsa della moglie e del figlio, legge su un vecchio diario la notizia di uno straordinario manufatto che, se scoperto, porterebbe a ridefinire la storia dell'uomo, e a ripensare il nostro rapporto con la natura e con il divino. E si mette a cercarlo.. Trentacinque anni dopo, un patologo portoghese, appassionatissimo lettore dei gialli di Agatha Christie, si trova a vivere una notte surreale, in cui è costretto a fare i conti con i momenti più difficili della sua vita, momenti che scopriremo essere direttamente connessi, in modo tragico e beffardo, alla ricerca di Tomás. Cinquanta anni più tardi, un senatore canadese, per sfuggire al dolore del ricordo della moglie morta, si rifugia in un piccolo paese nella regione delle Alte Montagne del Portogallo, dove però si presenta con uno strano compagno, uno scimpanzé. E sarà a questo punto che la ricerca iniziata da Tomás quasi un secolo prima troverà la sua inaspettata conclusione.. Con "Lo sguardo di Odo" Yann Martel conferma una volta di più di essere uno dei massimi esponenti contemporanei del realismo magico: in parte avventura, in parte storia di fantasmi, in parte favola contemporanea, questo romanzo parla del nostro rapporto con l'amore e con la sofferenza, con il soprannaturale e con la natura. Ricco di tenerezza e ironia, appassionante e movimentato, Lo sguardo di Odo conduce il lettore in un viaggio nel tempo, nello spazio, e nell'animo umano. (goodreads)

Ho letto questo libro proprio perchè avevo gradito "Vita di Pi".
Questo libro è per chi apprezza il realismo magico, per chi accetta che accanto alla realtà esistano momenti di magia, momenti di "stravaganza" che cambiano la prospettiva delle cose.  
Sembrano tre racconti a sè stanti, ma sono in realtà uniti da un filo che verrà svelato alla fine.  
Nella prima parte, un uomo cammina all'indietro per elaborare il lutto. Poi scopre il diario di un missionario che osservava la tratta degli schiavi neri in Africa e decide di andare alla ricerca di un particolare manufatto lasciato in una chiesa delle montagne del Portogallo.
Nella seconda parte, un uomo aiuta una donna a capire come è vissuto il marito che lei trasporta in una valigia. 
Nella terza parte, un uomo va a vivere con uno scimpanzè per imparare a vivere il tempo e non esserne dominati.
Intanto, sono perplessa dal fatto che in italiano il titolo è stato modificato in "Lo sguardo di Odo" (che è lo scimpanzè del terzo racconto) piuttosto che chiamarlo "le alte montagne del Portogallo" che rendeva l'idea di dove si svolgono tutte le tre vicende.
Onestamente, non ho capito dove voleva andare a parare. Cioè, è vero che il dolore (il lutto in particolare) ci fanno fare cose strane, ma mi pare che la chiusura delle storie faccia un po' acqua comunque. Ci sono un paio di scene che mi hanno scioccato (tipo il bambino della fine del primo racconto). 
La scrittura di Martel mi piace molto, si legge bene, però se devo capire il significato che sta dietro alle storie narrate sono un po' in difficoltà. Forse dovrei rileggerlo, ma sinceramente non ne ho voglia.
Mio voto: 6 / 10

domenica 6 luglio 2025

I misteri di Praga - Ben Pastor


Titolo originale: Brink Tales (2002) 

Praga 1914. Solomon Meisl è un medico che esercita a Josefstadt, il cuore magico ed esoterico della città. Intuitivo e tenace, Meisl affianca alla sua professione quella di detective privato di rara competenza e grande riservatezza. Un giorno d'estate, ecco bussare alla porta del suo studio Karel Heida, giovane ufficiale dei Lancieri incaricato di fare luce sull'omicidio di una principessa russa. Un caso inspiegabile, a cui fanno seguito, non solo nella stessa Praga, ma anche in Boemia e Moravia, altri efferati delitti, dai contorni quasi sovrannaturali. Deciso ad affiancare Heida nelle sue indagini, Meisl si butta a capofitto nella Praga più occulta e incantata. Alla fine tutti i nodi verranno sciolti, ma a Sarajevo il 28 giugno 1914... (goodreads)

L'ambientazione a Praga subito prima dello scoppio della prima guerra mondiale è molto affascinante. Anche la trama posta in copertina era piuttosto affascinante. Io, però, ammetto di averlo trovato interessante all'inizio e poi devia sul noioso.
Il libro è diviso in cinque parti, in ciascuna parte c'è uno o più omicidi che trovano soluzione. E' interessante il dottor Meisl, molto arguto, che trova dettagli che al giovane Heida sfuggono. Però la parte preponderante qui è Praga, con la sua gente, con gli avvenimenti storici, con la voglia del tenente di andare in guerra. Gli omicidi rimangono un po' in secondo piano. Sì è vero, Heida e Meisl parlano con persone per capire cosa è successo e risolvono i misteri, ma niente di così brillante. Se l'intento, però, non è il giallo ma piuttosto parlare del fermento a Praga in quel periodo, beh lì sicuramente l'autrice ha colto nel segno.
Mio voto: 6 / 10

L'ufficio degli affari occulti - Éric Fouassier


Titolo originale: Le Bureau des affaires occultes (2021)

Un bambino corre, a piedi nudi, nella notte. Corre senza meta nelle viuzze buie e strette della Parigi cenciosa che festeggia l’ascesa al trono di Luigi Filippo. Il suo cuore è un tamburo impazzito. La mente, occupata da un solo pensiero: sfuggire agli artigli del Vicario, che è lì da qualche parte, nell’oscurità, pronto a dargli la caccia tutta la notte. In un vicoletto, il bambino scorge un coccio di bottiglia tra le immondizie. Lo afferra per tagliare il tendone più vicino. Un taglio discreto, giusto per entrare. Una volta dentro, lo accolgono visi da incubo, emersi dal nulla, in un terrificante labirinto di specchi da cui è impossibile uscire…
Dall’altra parte della città, in uno dei quartieri ricchi della capitale, nella residenza di Charles-Marie Dauvergne, deputato alla Camera di fresca nomina, si festeggia il fidanzamento di Lucien Dauvergne con la figlia di un industriale normanno. Lucien è un giovane frivolo, un dandy elegante e bohémien. Nel corso della serata, sale al piano superiore della casa e scompare letteralmente dalla festa. Temendo un capriccio del suo incorreggibile rampollo, Madame Dauvergne si avventura anche lei al primo piano, e vede il figlio inginocchiato dinanzi a un grande specchio di Venezia con la cornice dorata. Il giovane si alza, abbozza un saluto, poi avanza con passo risoluto verso la finestra e si getta serenamente nel vuoto.
L’inchiesta su una tragica, illogica morte del figlio di un personaggio illustre suscita sempre non pochi timori nelle alte sfere del potere. Alla Süreté viene perciò convocato e istruito in tutta fretta Valentin Verne, giovane ispettore della Buon costume, il servizio di protezione della morale. A Valentin, che sotto la sua apparenza eterea cela una durezza, una determinazione tagliente quanto il filo di una lama, non resta che accettare il nuovo incarico, anche se comporta, per il momento, la rinuncia a venire in aiuto di Damien, un orfano indifeso caduto nelle grinfie del mostro che si fa chiamare il Vicario.
Accolto in Francia da uno straordinario successo di critica e di pubblico, L’ufficio degli affari occulti è un romanzo irresistibile in cui i generi si uniscono in un intrico fatto di esoterismo e scienza, di misteri e codici da decifrare insieme al protagonista delle sue pagine: Valentin Verne, responsabile dell’Ufficio degli affari occulti della Süreté di Parigi. (goodreads)

"Quando ho cominciato ad immaginare le avventure di un poliziotto incaricato di indagare su casi misteriosi, che mi avrebbero fornito un pretesto per evocare le numerose scoperte o invenzioni del XIX secolo, il periodo della monarchia di Luglio (1830-1848) è stata una scelta quasi naturale. Quegli anni furono determinanti sotto molti punti di vista. I progressi scientifici, lo sviluppo della tecnica contribuirono a stimolare la grande espansione economica che si sarebbe consolidata nel Secondo impero. Allo stesso tempo, la miseria delle classi sociali più povere e i numerosi contrasti sociali crearono una grande instabilità politica e portarono al logorio delle istituzioni ereditate dall'Ancien Régime. Un terreno fertile per la scrittura di un romanzo."

Valentine Verne, giovane ispettore della Buon Costume di Parigi, ha metodi un po' particolari per portare avanti le sue indagini. Tutto il suo lavoro ha come scopo di riuscire a trovare il Vicario, un sordido personaggio a cui piace accalappiare ragazzini e abusare di loro. Ma la Sureté decide che proprio Verne è il poliziotto giusto per portare avanti una delicata indagine sul suicidio di Lucien Dauvergne, figlio di un deputato della Camera. Si teme infatti che questo suicidio possa avere effetti politici destabilizzanti. Verne si lancia nelle indagini e riesce ad entrare in un mondo di esoterismo e pratiche mediche sperimentali, arrivando a scoprire cosa è successo e scoprendo, capitolo dopo capitolo, anche qualcosa di sè. Il libro si apre con un bambino che sta scappando da qualcosa e finisce per smarrirsi nella tenda degli specchi, ma non sappiamo fino a fine libro che cosa effettivamente gli sia successo.
Ammetto che mi hanno intrigato il titolo e la copertina del libro. L'ispettore Verne mi piace, solitario, com metodi particolari, e con una grande missione, quella di sconfiggere il Male assoluto, quello che ha fatto soffrire lui e Damien Combes. Nel corso delle sue indagini rischierà di lasciarci la pelle almeno cinque o sei volte e abbiamo modo di scoprire molto del suo passato.
L'ambientazione storica è molto intrigante però ammetto che ho fatto un po' fatica a seguire le vicende storiche citate (che sono tendenzialmente vere) e alla fine ho deciso di seguire solo le indagini di Verne, perchè mi sono un po' persa tra monarchici, repubblicani ecc..
La storia ha un certo brio, ammetto che mi ha catturato ed ero curiosa di capire come andava a finire e cosa ne era stato di Damien. Non mi ero aspettata il "colpo di scena" che si trova intorno alla metà del libro mentre avevo un po' nasato il "colpo di scena" finale.
L'atmosfera è molto cinematografica, credo che da questo libro verrebbe bene un film.
Ammetto che, ad un certo punto, la sensazione è che il finale sia stato un po' tirato per le lunghe, potevano esserci una trentina di pagine in meno, perchè la vicenda e la soluzione erano già praticamente note. E' un giallo che prova ad essere thriller ma non crea tutto questo pathos forse perchè lascia tutto troppo alla scienza.
Gradevole comunque.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

sabato 5 luglio 2025

La voce del vento - Sherryl Woods


Titolo originale: Wind Chime Point (2013)

Gabriella Castle è sempre stata dedita al proprio lavoro più che a qualunque altra cosa. Ora che tutto quello per cui ha tanto lavorato le è stato portato via, Gabriella è disorientata e ha bisogno della serenità che si respira a casa della nonna, a Sand Castle Bay. Ha decisioni importanti da prendere riguardo al proprio futuro, e non ha certo il tempo di perdere la testa per l'affascinante Wade Johnson, a cui, a quanto pare, piace vestire i panni del cavaliere nella sua scintillante armatura. Quale ragazza sana di mente potrebbe resistergli? Gabi, però, rimane un osso duro. Non è il tipo da sciogliersi come neve al sole per un sorriso da svenimento. O forse sì? (goodreads)

Secondo libro della serie Ocean Breeze. Il primo non mi era piaciuto affatto, soprattutto per l'antipatia nei confronti della protagonista e non ero così propensa a leggere i successivi. Però la parola "wind" nel titolo mi faceva comodo.
Questo libro è proprio di tutt'altro stampo del precedente. Il personaggio di Gabriella era rimasto molto defilato nel primo libro. Lei è la seria delle sorelle, la studiosa. Wade l'aveva subito notata ma lei poi era uscita di scena per tornare a Raleigh. Qui la protagonista è lei. Gabriella scopre di essere incinta, nonostante prendesse la pillola, e quando lo dice alla sua titolare la cosa viene presa male al punto che non la licenziano no, ma la mettono in situazioni tali per cui lei è costretta a contrattare una buonuscita. Quindi: incinta e senza lavoro. E ovviamente a Paul non importa nulla di questo bambino. 
Gabriella decide di andare a casa dalla nonna perchè tutto questo ribaltone l'ha portata a non saper più cosa fare della sua vita. Ovviamente le sorelle capiscono subito cosa succede e lo riferiscono alla nonna in modo che Gabriella abbia vita più facile. E sono tutte immensamente felici di questo evento, cosa che invece non è Gabriella che sta invece pensando di dare il futuro bambino in adozione.
Wade è incredibilmente felice di rivederla, e non è molto preoccupato dal fatto che aspetti il figlio di un altro. Anzi, visto che il padre del bambino è fuori gioco, lui è ben contento di avere la sua chance con Gabi. Ma Gabi, pur attratta da Wade, è restia nel lasciarsi andare perchè non sapendo come procederà la sua vita, ha paura di fargli del male. La stessa cosa pensa Louise, la sorella di Wade, perchè lui è già stato sposato in passato e la moglie è morta insieme al bambino che stava per nascere. Situazioni molto simili, che verranno spiegate in seguito.
Gabriella si trova proprio bene anche se soffre del fatto che non capisce cosa potrà fare della sua vita. Poi qualcosa le fa capire che tutto sommato una seconda opzione c'è e che anche se non era nella sua programmazione maniacale, a volte bisogna lasciarsi portare dalle novità e cambiare.
Dicevo, il primo libro mi ha proprio annoiato, questo invece mi ha fatto sognare. Sarà che mi sono abbastanza identificata in Gabriella, non per il discorso del figlio, ma per il non saper cosa fare quando la vita ti stravolge gli equilibri, e quindi ho provato una grande empatia col personaggio. Wade mi è piaciuto subito, un cavaliere senza paura, una spalla a cui chiedere consiglio quando sei nel dubbio. Uno che non ti dice cosa fare ma ti fa riflettere e ti sostiene. Lo so che in genere ci si aspetta delle passioni travolgenti da questo genere di libri, ma ho proprio gradito che la storia invece fosse terribilmente romantica.
Anche le sorelle sono molto di aiuto a Gabi, in modi differenti. Tra l'altro, in questo capitolo Emily è frizzante ma decisamente più simpatica del primo libro.
Gabi è anche la sorella che è stata sempre in qualche modo legata al padre, all'inizio per compiacerlo e poi per affetto. Mi è piaciuto che anche il padre sia stato tirato nella storia. E mi è piaciuto che Gabi cominci a capire il valore dell'amicizia (oltre alle sorelle).
Una cosa che mi è balzata all'occhio: non ho capito perchè Louise, la sorella di Wade, dà del "lei" a Gabi?? Oltretutto, è una forzatura anche nella traduzione visto che in inglese non si dà del lei.
Lettura gradevole.
Mio voto: 7e mezzo / 10

venerdì 4 luglio 2025

Resto qui - Marco Balzano


Titolo originale: Resto qui (2018)

Quando arriva la guerra o l'inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole.
L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale giace il mistero di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua che hai imparato da bambino è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia durante gli anni del fascismo. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.(goodreads)

«Se la storia di quella terra e della diga non mi fossero parse capaci di ospitare una storia più intima e personale, attraverso cui filtrare la storia con la s maiuscola, se non mi fossero immediatamente sembrate di valore generale per parlare di incuria, di confini, di violenza del potere, dell’importanza e dell’impotenza della parola, non avrei, nonostante il fascino che questa realtà esercita su di me, trovato interesse sufficiente per studiare quelle vicende e scrivere un romanzo»

Marco Balzano è rimasto affascinato dal campanile che sbuca nell'acqua e ci ha creato intorno un romanzo, raccontando la storia di un paese Sudtirolese, italiano per i fascisti e poi di nuovo tedesco per i nazisti. Un paese che ha dovuto resistere alla violenza della guerra, vissuta da occupati di entrambe le parti, e alla violenza della politica che ha letteralmente raso al suolo il paese e gli abitanti che lo vivevano, accampando scuse di un progresso che non si poteva fermare.
E' un romanzo con un linguaggio molto bello, nel senso che si legge bene. L'autore è molto bravo nel rendere le emozioni provate dai suoi personaggi. Quello che racconta però è un pugno enorme allo stomaco. O più enormi pugni allo stomaco, perchè con Trina ed Erich la storia non è stata affatto pietosa.
Il libro è diviso in tre parti. Nella prima parte, Trina è una ragazza che ha due amiche a cui è molto legata, si sposa con Erich un ragazzo orfano dei genitori che parla spesso col padre di Trina. Le vicende si inseriscono negli anni del ventennio fascista. Alla gente di Curon è proibito parlare tedesco perchè il fascismo li vuole italiani. E la repressione fascista per chi continua a parlare tedesco è feroce. Trina e le sue amiche fanno le maestre di nascosto, ma una delle sue amiche verrà beccata e incarcerata e appena possibile se ne andrà dal paese senza voler più parlare con Trina. Trina ed Erich hanno due figli, un maschio con cui Erich non avrà mai un gran feeling, e una femmina che adora. Ad un certo punto al paese arriveranno anche la sorella di Erich e il marito, i quali aiuteranno anche nella gestione dei bambini. Finchè una notte la bambina rimane a dormire dagli zii e alla mattina non c'è più traccia di nessuno dei tre. Questo il primo colpo al cuore. La bambina verrà cercata dappertutto, finchè arriverà una lettere in cui lei stessa dice che è voluta andare via con gli zii perchè lì a Curon non può nemmeno andare a scuola. Rabbia (la mia). Erich intima a Trina di non parlare mai più della bambina, ma per Trina è un dolore che rimane costante in sottofondo a tutta la sua vita e il libro è come una lunga lettera con cui Trina parla alla bambina.
Nella seconda parte, Trina dice che non le racconterà del dolore che hanno provato per la sua mancanza, ma solo di quello che hanno passato. Siamo negli anni in cui i nazisti scendono l'Italia, razziando e rastrellando. Il figlio di Trina, Michael, decide di arruolarsi volontario perchè vede in Hitler una specie di liberatore. Erich, che ha fatto la guerra per i fascisti e ha visto come combattono i nazisti, non ne vuole sapere neanche lontanamente di tornare in guerra e scappa sulle montagne con Trina. Qui troveranno altri fuggiaschi, coi quali creeranno una sorta di gruppo che si aiuta a vicenda nel sopravvivere ai fascisti. Ma i fascisti sanno bene che quei territori sono pieni di disertori e sanno che tornare due volte nello stesso rifugio può portare a scovare anche quelli che erano riusciti a scappare al primo giro. Una mattina Erich, Trina, Maria (una ragazzina muta che Trina ha preso sotto la sua ala) e il prete escono a fare un giro e si attardano più del solito. Sarà la loro fortuna perchè i nazisti hanno sterminato il resto del loro gruppo che è rimasto al rifugio. Nel frattempo la guerra sta finendo e Trina ed Erich decidono di tornare a Curon, dove incredibilmente ritrovano il loro maso e anche le bestie che avevano affidato a dei vicini che non erano scappati.
Della seconda parte mi è piaciuto il senso di comunità che si crea nel gruppo di fuggiaschi.
Nella terza parte, riprende la vita a Curon. E riprende la costruzione della diga che si era rallentata per colpa della guerra. Riprende a spron battente, comincia il via vai dei camion, cominciano ad arrivare frotte di manovali venuti apposta a lavorare. Erich è sconvolto dal progetto, si rende conto di dover fare qualcosa ma (come già in passato) si scontra contro il fatalismo degli abitanti, i quali credono che Dio non lascerà ultimare la diga, come successo fino a quel momento. Ma stavolta sembra che neanche Dio riesca a fermare il progetto. I giornali italiani non parlano della vicenda. Nel progetto sembra che siano entrati dei capitali svizzeri e solo da qui la gente si rende conto che gli svizzeri sono persone serie e cominciano a pensare che la diga verrà ultimata. Persino un incidente nel cantiere in cui muoiono venti persone non ferma i lavori. Viene interpellata la politica, il vescovo, addirittura il Papa e i sindaci dei comuni intorno. Solo il Papa dice che farà qualcosa. Anche il ministro Segni, quando prova a dire che farà di tutto per fermare il progetto viene interrotto dal suo segretario il quale dice che vedranno se potranno apportare delle varianti. Inutile dire che la politica andrà dritta per la sua strada, facendo solo scegliere se gli abitanti sfollati vogliono un risarcimento (minore del costo per andarlo a ritirare alla banca di Bolzano) oppure se vogliono una nuova abitazione (vivendo per anni in 35 metri quadrati di container).
Anche nella terza parte il mio sentimento dominante è la rabbia, contro la politica a cui non importa nulla delle persone. Trina comincia a scrivere lettere su lettere che non servono a smuovere "chi conta". Saranno per lei però una specie di modo per non impazzire. Alla figlia scomparsa pensa meno. Erich una volta le ha detto che ormai la ragazza era grande, se avesse voluto sarebbe già tornata. Lei si fa forza con le parole che le ha sempre detto sua madre, bisogna andare avanti, guardare avanti, altrimenti Dio ci avrebbe fatto gli occhi di lato come ai pesci.
E' un libro intenso, pieno di resistenza civile, di tanti spunti di riflessione anche se la storia scorre bene non si sovraccarica, non si ha l'idea di aver messo troppa carne al fuoco.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

Uomini e crimini - Steffanie Holmes


Titolo originale: Of Mice and Murder (2019)

Segui un antieroe tormentato, un maestro del crimine, un corvo impertinente e un'eroina con un cuore grande (e una collezione di libri ancora più grande) in questa nuova e piccante serie mystery paranormale reverse harem. Quando il locale Club dei Libri Banditi perde la sua sala riunioni, Mina si offre per ospitare il gruppo alla Libreria Nevermore (nonostante le proteste di Heathcliff, ovviamente). Non sa che questo club del libro per vecchiette sta per trasformarsi nella scena di un omicidio. Prima la signora Scarlett viene avvelenata, poi le signore del club del libro iniziano a cadere come mosche. Chi mai può essere disposto, nella tranquilla cittadina di Argleton, a diventare un assassino solo per impedire alla gente di leggere qualche vecchio libro polveroso? Mina deve trovare una soluzione in fretta, altrimenti la sua amata insegnante, la signora Ellis, sarà la prossima vittima. Per fortuna, Moriarty, Heathcliff e Quoth possono aiutarla. Sempre che lei riesca a capire cosa prova per i suoi tre uomini di fantasia prima che la magica libreria venga distrutta dalla tensione erotica. Loro la vogliono. Lei non riesce a scegliere. Ma forse... non è necessario che scelga . I Misteri della Libreria Nevermore sono ciò che succede quando gli amori dei libri prendono vita. Una novità dell'autrice di bestseller USA Today Steffanie Holmes. Se anche tu pensi che un solo eroe sexy non possa bastare, continua a leggere! (goodreads)

Ammetto che questa serie non mi dispiace. Mi piace l'ambientazione della libreria e mi piace che dalla libreria prendano vita i personaggi dei romanzi. Quello che trovo inutile, in una storia che sarebbe gradevole di suo, è la parte "piccante". In questo libro lei praticamente se li fa tutti e tre perchè Morrie le suggerisce che dovrebbe farlo. Mah. Sinceramente trovo che non sia fondamentale tutta questa tensione (e pratica) erotica per un libro che solo con la parte investigativa sarebbe decisamente gradevole.
Secondo me potevano tradurre il titolo come l'originale "topi e crimini" piuttosto che "uomini e crimini" anche perchè il topo ha una grossa presenza all'interno della storia.
Mio voto: 7 / 10

*******

I misteri della Libreria Nevermore:
2 - Uomini e crimini
3 - Orgoglio e premeditazione
3.5 - Come Heathcliff rubò il Natale
4 - Memorie di uno strangolatore
5 - Prosa e poi via
6 - Una novella morte
7 - Molto rumore per un omicidio
8 - De libro e castigo
9 - Agitare per bene

Il Country club - Howard Owen


Titolo originale: The Philadelphia quarry (2013)

Willie Black ricorda bene il processo di Richard Slade, un ragazzo nero che a diciannove anni fu condannato ingiustamente per lo stupro di Alicia Simpson, bianca e di buona famiglia, avvenuto nel country club più esclusivo di Richmond. Dopo quasi trent’anni di carcere l’uomo viene scagionato, e qualche giorno dopo Alicia viene uccisa per strada con tre colpi di pistola. Naturalmente gli occhi della polizia e dei media si posano su Richard, che non ha un buon alibi, ma Willie non è convinto. Così, mentre tenta di indossare i panni del padre responsabile per la figlia Andi, improvvisamente bisognosa delle sue cure, comincia a indagare, scoprendo che i Simpson nascondono torbidi segreti, e che il suo legame con Richard è molto più stretto di quanto immaginava. Dopo Oregon Hill, torna l’indimenticabile giornalista Willie Black, alle prese con un caso segnato da razzismo e lotta di classe, che da sempre alzano mura invisibili ma palpabili nella città di Richmond. E spinto soltanto dal desiderio di giustizia che orienta ogni sua scelta, saprà aprire una breccia di speranza nel cuore della provincia americana. Questo libro è per chi ha un bar di fiducia dove sentirsi sempre a casa, per chi è rimasto affascinato dall’estrema libertà di Thelma e Louise, per chi ha un nascondiglio segreto e inaccessibile dove riporre i tesori più preziosi, e per chi davanti agli amici più cari ha giurato solennemente di voler fare sempre la cosa giusta, anche a costo di correre dei rischi. (goodreads)

Willie Black, giornalista vecchio stampo, è al suo secondo caso. Non ha mai creduto alla colpevolezza di Richard Slade 27 anni fa e non ci crede neanche adesso. Non perchè Richard sia un suo lontano cugino, ma perchè tutto nel suo comportamento dice che non può essere stato lui. Quindi, nonostante gli ammonimenti dei suoi superiori, rischiando il licenziamento e la vita, Will continua nella sua ricerca, arrivando a scoprire una verità agghiacciante (e a cui ero parzialmente arrivata).
Mi piace molto la scrittura di Owen. Mi piace molto il personaggio di Black e ho molto impressione che sia un po' un alter ego dello scrittore. Will è un mastino che si definisce solitario, ma in fin dei conti in questo caso ha dimostrato che ha invece diverse persone che gli vogliono bene, non ultima la terza ex moglie Kate che lavora pro bono al caso di Slade.
La storia è accattivante, ammetto che mi ha tenuta incollata alla lettura. Perchè anche io ero sicura che Slade fosse innocente ma volevo capire come si sarebbe arrivati a scoprire il vero colpevole.
I gialli di Owen hanno sempre un che di sociale nel loro background. Qui ci dice chiaramente che in Virginia è molto facile che una persona di colore venga arrestata, senza troppe indagini sul suo conto; e che sia molto facile che una giuria anche con poche prove la faccia incarcerare. Ma Owen ci parla anche delle pressioni che i giornalisti devono subire dall'alto relativamente alla loro libertà di espressione, pressioni che Black continuamente elude e che gli causano non pochi problemi sul lavoro.
Bello il personaggio principale ma interessanti anche i personaggi che gli ruotano intorno: l'amico e coinquilino ex galeotto Abe Custalow, la terza ex moglie Kate, la figlia Andi con la quale Black sta lentamente ricostruendo un rapporto da padre che non ha mai avuto, la madre Peggy che non è mai stata troppo materna ma che vive con Les sofferente di demenza e con Grande Amico un barbone che ogni tanto trova rifugio da loro.
Gran bel libro, avvincente.
Mio voto: 8 / 10

***************

Serie di Willie Black:
2 - Il country club
3 - Il segreto di Frannie

Premio Strega 2025

Roma, 3 luglio 2025, Ninfeo di Villa Giulia. 
Il vincitore del Premio Strega 2025, con 194 voti, è il superfavorito Andrea Bajani, con il romanzo "L’anniversario" (Feltrinelli), nel quale mette a nudo i micidiali intrecci di una famiglia opprimente con un doppio passo: "da un lato il racconto dell'inferno domestico, dall'altro il distacco di chi pensa 'di tutto questo posso dire la mia versione'." 
Al secondo posto Elisabetta Rasy con 133 voti per "Perduto è questo mare" (Rizzoli) in cui a tenere la scena sono un padre sognatore e un grande amico e scrittore, Raffaele La Capria. 
Nadia Terranova è arrivata al terzo posto per "Quello che so di te" (Guanda), 117 voti, in cui indaga sulla bisnonna Venera che ha vissuto l'esperienza del manicomio per 11 giorni nel 1928. 
Quarto Paolo Nori con "Chiudo la porta e urlo" (Mondadori), 103 voti, in cui le poesie di Raffaello Baldini diventano racconto. 
Al quinto posto l'anestesista esordiente Michele Ruol con "Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia" (TerraRossa), 99 voti, in cui racconta il lutto entrando nell'intimità dei personaggi attraverso le impronte lasciate sugli oggetti. 
I voti espressi sono stati 646 (pari all’92 % degli aventi diritto).



giovedì 12 giugno 2025

Un grammo di felicità al giorno - Siri Østli


Titolo originale: Adventskalenderen (2021)

È mattina, e Fie non vede l’ora di ricevere il suo messaggio quotidiano. Poche righe che contengono un compito da svolgere per tornare a vivere davvero e rompere la monotonia di giornate sempre uguali. Da qualche settimana, infatti, segue un calendario dell’Avvento in cui a ogni casella corrispondono un consiglio, un obiettivo o una motivazione. Non è certa di farcela, ma non ha nulla da perdere, e decide di accettare la sfida: solo così, in fondo, può mettersi in gioco davvero. A inventare questo stratagemma è stata sua sorella. Sara sa bene che Fie ha bisogno di qualcuno che la sproni a uscire dal guscio in cui si è rinchiusa dopo essere stata lasciata dal marito e con un figlio che si allontana sempre di più. Seguendo le indicazioni contenute nei messaggi, piano piano, Fie vede la sua vita cambiare. Sceglie un nuovo arredamento per la casa; prepara squisiti dolci al tepore del forno; adotta un cane e fa amicizia con i vicini. Piccoli gesti dal valore inestimabile grazie ai quali si accorge che non è vero che intorno a lei c’è solo un presente grigio. Nuovi colori vengono alla luce e le mostrano come suo figlio sia solo a un passo di distanza e come, forse, separarsi dal marito non sia stata una cattiva idea. Perché c’è sempre una ragione in tutto ciò che accade. Anche se a prima vista sembra negativo. Bisogna solo trovare la forza di riscoprire valori importanti come amicizia, condivisione, realizzazione di sé. Un grammo di felicità al giorno è un inno al potere della vita di sorprendere e alla possibilità di ricominciare. A volte ci vuole qualcuno che ci venga in soccorso, a volte bastano un messaggio, un abbraccio, la parola giusta al momento giusto. La forza è dentro ognuno di noi, dobbiamo solo trovarla. (goodreads)

Lo so che è un po' strano leggere un libro palesemente natalizio ad aprile, ma l'ho trovato delizioso.
Fie è caduta nel baratro dopo che il suo perfettissimo marito l'ha buttata fuori di casa per stare con un'altra. E visto che lui è un dentista e lei la sua assistente (così ha pure potuto risparmiare perchè non la doveva pagare), Fie si è pure trovata senza lavoro.
Ma per fortuna c'è Sara, sua sorella maggiore, che si inventa un calendario dell'avvento per cui ogni giorno le dà un compito da svolgere. In realtà ad un certo punto il calendario salta, ma è comunque ciò che dà a Fie lo slancio per smettere di commiserarsi e cominciare a vivere, insieme ad una serie di circostanze favorevoli e un Babbo Natale con lo sguardo severo.
Giorno dopo giorno, Fie si rende conto che anche se è stata lasciata non è morta, e può benissimo andare avanti da sè, anzi, può smettere di indossare gli abiti blu seri che Carl Christian sceglieva per lei, mettendo anche un po' di colore nel proprio guardaroba e nella propria vita. Perchè intorno a sè ci sono altri single, altri divorziati, altri vedovi, persone sole che possono invece essere buoni amici. E si trovano motivazioni che ti portano a camminare verso le cose nuove senza averne paura perchè non sei sola.
Perchè in fondo, il bello di Natale non è fare sempre le cose tutte uguali, ma avere intorno le persone che ami.
Il libro è delizioso. Molto al femminile perchè i personaggi principali sono tutte donne in difficoltà per vari motivi. In verità, pur essendo un libro molto leggero, ci sono tanti argomenti seri che sono sottesi alla trama. Ma preferisco soffermarmi sul messaggio positivo di questo libro, che, secondo me, è che non dobbiamo smettere di cercare le cose che ci rendono felici, anche se questo significa cambiare le nostre abitudini, e che è molto meglio avere intorno persone che hanno piacere a stare con noi piuttosto che vivere nel lusso senza amore.
Mio voto: 8 / 10

Una vita - Guy de Maupassant


Titolo originale: Une vie (1883)
Titolo in inglese: A woman's life

Una vita, pubblicato per la prima volta nel 1883, ripercorre l'esistenza di una giovane sensibile e sognatrice, Jeanne le Perthuis, un «cuore semplice» di grande candore, con un'inesauribile capacità di amore e sacrificio. Raccontando un destino femminile che corre verso la sventura con intima compassione senza mai cadere nel patetico, Maupassant ha disegnato una delicata trama narrativa, di cui Natalia Ginzburg è riuscita a rendere tutta la ferma e sommessa poesia, aderendo ai ritmi sapienti del testo originale. (goodreads)

Ultimamente arrivo sempre lunghissima a leggere i libri del gruppo di lettura della biblioteca. Non so se sia questo uno dei motivi per cui, anche stavolta, il libro ha avuto altissimi consensi ma a me non ha fatto impazzire. O forse sono io che ho problemi con gli autori dell'ottocento francese. Mah.
Maupassant ci mostra come poteva essere la vita di una donna nel 1800. Cresciuta nella chiusura di un convento, tenuta volutamente all'oscuro di ciò che accade nel mondo dal padre, lei si abbandona a sogni romantici, tipici in realtà di una ragazza (secondo me di qualsiasi epoca). Comunque, esce dal convento e finalmente tutta la sensazione di libertà le esplode nel petto, gioisce della natura, di tutto ciò che la circonda. E' una ragazza piena di speranze e sogni e non aspetta altro che incontrare il principe col quale condividerà la sua vita e il suo futuro. E il principe in effetti arriva, nella forma di un ragazzo curato, molto gentile, ma che ha avuto l'occhio lungo sapendo che lei ha decisamente più soldi di lui. Lei cade subito nella rete, si invaghisce di questo principe che però non si rivela tale, anzi, già dalla prima notte di nozze si mostra abbastanza rude ("la possiede con violenza"). C'è giusto il periodo del viaggio di nozze in cui sembra gentile, poi però comincia fin da subito a voler amministrare (a suo modo) anche i soldi di lei.
Insomma la situazione capitava spesso in quel periodo, i matrimoni erano spesso combinati dai genitori (almeno così traspare da molti libri) e spesso anche senza chiedere il parere della ragazza. In questo caso poi si erano ingannati sia il padre sia la figlia.
A parte che avevo trovato un ebook dove sono stati italianizzati anche i nomi e ho cercato un'altra edizione. Ho avuto enormi difficoltà con la scrittura che ho trovato barocca, con descrizioni pesanti e ricercate, troppo per i miei gusti. La storia in sè è abbastanza noiosa e scontata, più volte avevo capito cosa sarebbe successo dopo (tipo la storia di Rosalie e di Gilberte).
L'inizio del libro mi ha molto richiamato Madame Bovary (non a caso Maupassant era molto amico di Flaubert) almeno per la descrizione della fanciulla piena di sogni. Le uscite con l'altra coppia mi hanno ricordato le affinità elettive di Goethe (ho controllato, il libro di Goethe è decisamente precedente a questo).
La storia prende un po' animo con l'arrivo del giovane prete "inquisitore" e il paragone, innato, che si scaturisce tra i due preti. Il vecchio prete sa che certe cose succedono e cerca di porvi rimedio; il giovane prete invece è intransigente e coi paraocchi. Riesce in un primo momento a irretire Jeanne che è in un momento di crisi, ma il padre di lei è ben accorto invece a fargli guerra. Raccapricciante la scena di quando il prete uccide a ombrellate la cagna che sta partorendo, l'avrei ucciso io. Un personaggio disgustoso. Maupassant è stato molto bravo a caratterizzarlo bene, così come anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati. E ogni personaggio nasconde dei comportamenti segreti che però sembrano tipici del periodo (praticamente tutti hanno avuto un amante tranne Jeanne).
Nel finale, quando Jeanne crolla, c'è una donna che la riporta a casa. E non poteva che essere Rosalie, sua sorella di latte, che si prende cura di Jeanne e dei suoi affari, e soprattutto interrompe la catena di opportunismo che ha messo in atto il figlio di Jeanne, che continua ad accumulare debiti e chiede i soldi alla madre praticamente lasciandola in rovina. Ci penserà Rosalie e la neonata nipote (che il figlio letteralmente le sbologna) a farle trovare un motivo di rinascita. Sono di Rosalie le parole finali del libro in cui dice che la vita non è nè tutta buona nè tutta cattiva.
Molto triste la figura della zia Lison, che cerca solo un po' di affetto e nessuno la nota.
Libro potenzialmente interessante ma che mi ha lasciato poco.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 25 aprile 2025

Leonard e Hungry Paul - Ronan Hession


Titolo originale: Leonard and Hungry Paul (2019)

Leonard e Hungry Paul sono trentenni senza grilli per la testa, amano i giochi da tavolo, la famiglia e la quiete, e soprattutto sono grandi amici. Leonard lavora come ghost writer di enciclopedie per bambini, ha da poco perso la madre e ogni volta che passa davanti a un ristorantino italiano rincasando dal lavoro si dice che se mai avesse un appuntamento con una ragazza la porterebbe lì; Hungry Paul vive ancora con i genitori, fa il postino occasionale e, quando accompagna la madre a fare volontariato in ospedale, sa stringere la mano della signora Hawthorn anche per un’ora in assoluto silenzio. Le loro sono vite fatte di gesti gentili, e per questo straordinari. Tra strambi concorsi per rinnovare le formule di saluto nelle email e goffi ma poetici approcci sentimentali, cercano la loro felicità nella frenesia del mondo. Rónán Hession, con una scrittura limpida e umoristica, mostra che anche le persone invisibili dal cuore gentile meritano un posto nel mondo e nella letteratura. Perché è nei sentimenti sinceri e nella bellezza delle piccole cose che si nasconde il vero senso dello stare al mondo. (goodreads)

Leonard e Hungry Paul, due amici timidi, chiusi in una sorta di loro mondo in cui tuttavia si trovano bene. Persone normali che alla frenesia del mondo preferiscono la calma. Leonard sta affrontando la perdita della madre a cui era legatissimo, trova in Shelley un affetto che non credeva possibile e una motivazione a fare qualcosa di nuovo creando un libro per bambini sulla storia dei Romani. Hungry Paul è un ragazzo che vive nel presente, non pensa al passato (perchè è già passato) e non pensa al futuro perchè sta bene nel presente; è sempre stato iper protetto dalla famiglia che lo vede come un ragazzo con problemi, a cui non servono i soldi per essere felice ma vuole solo aiutare gli altri.
Ma oltre a loro ci sono Helen e Peter, genitori di Hungry Paul, ai quali fa un po' paura pensare che entrambi i loro figli stanno per abbandonare il nido. E c'è Grace, la sorella di Hungry Paul, che si è presa la responsabilità della famiglia sulle spalle quando nessuno le ha chiesto di farlo. E poi c'è Shelley, che ha un figlio di sette anni e ha il terrore di rimettersi in gioco, usando il figlio come scudo protettivo quando vuole andarsene da una situazione che non sa gestire.
E' un libro pieno di persone gentili, che non fanno rumore, che non alzano la voce, e che vivono le loro vite come possono e come si sentono, in mezzo anche ad avvenimenti strambi (tipo il concorso per trovare la frase di chiusura delle email) e in mezzo a quello che è la vita normale di persone che non devono per forza essere dei supereroi per valere qualcosa.
Molto gradevole, con alcuni spunti di riflessione molto interessanti.
Mio voto: 8/10

Fuori i libri! Febbraio e marzo 2025

Sto facendo incredibilmente fatica a stare dietro alle recensioni, così mi trovo con due mesi di riepilogo...


FEBBRAIO
Ho cominciato il mese col libro per il gruppo di lettura della biblioteca, "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia. Interessante e coraggioso per il periodo in cui l'ha scritto.

Ho poi voluto finire la trilogia della regina rossa con "Re bianco" di Juan Gomez-Jurado, scoprendo poi che ci sono due libri precedenti a questi e che si tratta di una pentalogia...

Cercavo un libro per il tema "rollercoaster" e mi ha ispirato la trama di "Le parole che mi hai lasciato" di Rebecca Yarros. Mi stava piacendo molto questo libro, poi arriva un finale da arrabbiatura furente.

Ho avuto bisogno di un giallo e ho scelto il secondo libro della serie di Ben Harper, "Gli undici inganni" di Robert Gold. Piacevole, si legge bene, ma si aggroviglia nel finale come già successe nel primo episodio. 

Ho recuperato in biblioteca un libro ambientato in Svizzera e di autore svizzero, "Gli anni d'oro" di Arno Camenisch. Malinconico.


MARZO
Primo libro del mese quello per il gruppo di lettura della biblioteca: "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron. Carino ma non mi ha fatto impazzire.

Cercando un libro con "sabbia" nel titolo, ho trovato "La baia" di Sherryl Woods. Avevo tante aspettative invece mi ha deluso molto, soprattutto per l'antipatia della protagonista.

Un giallo ambientato in Turchia, sempre della serie della libraia Kati Hirschel, "Divorzio alla turca" di Esmahan Aykol . Molto gradevole.

Per il tema del mese, ho scelto "Astrofisica per chi va di fretta" di Neil deGrasse Tyson. Libro difficile nonostante lui esponga i concetti in modo effettivamente semplice, ma su certi argomenti bisogna avere delle basi.

Un altro giallo, ma ambientato in grecia: "Difesa a zona" di Petros Markaris. Bello.

Concludo il mese con un altro giallo, ambientato in Germania stavolta: "Bomba al gelato" di Brigitte Glaser e la sua cuoca Katharina.

Bomba al gelato - Brigitte Glaser


Titolo originale: Eisbombe (2007)

Durante un importante esame di cucina alla scuola professionale viene trovato un cadavere e i sospetti cadono su Arin, l’apprendista curda della cuoca Katharina.
Contemporaneamente un corpo imprigionato nel cemento viene scoperto nella casa di riposo di fronte al ristorante Il Giglio bianco. Due casi di omicidio, che non hanno apparentemente nulla a che fare l'uno con l’altro, sconvolgono completamente la quotidianità della nostra cuoca investigatrice che si sente obbligata a usare di nuovo il suo fiuto per risolvere la situazione.
Deve sbrigarsi a scoprire il collegamento tra i due casi prima che per Arin sia troppo tardi... (goodreads)

Katharina ormai è prossima a compiere quarant'anni, e la cosa un po' la turba. Vorrebbe svegliarsi direttamente il giorno dopo, senza feste o celebrazioni. Oltretutto c'è sempre sua madre che non perde occasione per ricordarle che alla sua età ancora non si è sposata (a differenza di suo fratello) e ancora non ha figli (a differenza di suo fratello).
Arin, l'apprendista curda, deve sostenere il suo esame finale alla scuola di cucina e Katharina la accompagna. Nella prova finale, il rivale di Arin si accascia sul pavimento, ucciso da qualcosa di affilato. I sospetti ricadono immediatamente su Arin perchè lei e Justus avevano litigato subito prima di uscire dagli spogliatoi. Justus era un po' il cocchino dei professori, sempre studioso e lecchino, ma viene fuori che era invece piuttosto dispotico nei confronti di alcuni compagni di scuola, tra cui Arin.
Nel frattempo, crolla un pilastro del portico della casa di riposo e dentro ad esso viene scoperto il cadavere di una donna incinta di quattro mesi, probabilmente collegato ad una vicenda di anni prima. Kuno, che ormai vive con Adela, sembra essere soggetto ad incubi durante i quali pronuncia il nome di una donna che non è Adela, e Adela è molto preoccupata del fatto che Kuno non le voglia mai raccontare niente del suo passato.
Abbiamo quindi Katherina che cerca di capire cosa è successo alla scuola di cucina, e Adela che si mette in moto per capire dove sia finito Kuno (che se ne va, non si sa dove) e cosa è successo nel suo passato di poliziotto.
La storia è interessante e scorre bene. Personalmente credo che sarebbe bastato avere le investigazioni di Katharina senza infilarci dentro anche la storia di Adela, però si seguono entrambe le vicende bene e probabilmente il caso della ragazza nel cemento aiuta a comprendere un po' meglio Kuno. Alla fine, si arriva alla soluzione dei due casi in modo abbastanza lineare. Il colpevole dell'omicidio di Justus l'avevo capito ben prima di Katharina.
Lettura gradevole, come sempre alla fine del libro ci sono delle ricette (di gelati e sorbetti questa volta).
Mio voto: 7 e mezzo / 10


************* 
Brigitte Glaser e i delitti della cuoca Katharina Schweitzer: 
4 - Bomba al gelato
5 - Miele amaro 
6 - Buffet al veleno 
7 - Crimini al pistacchio
8 - Tisana letale

giovedì 24 aprile 2025

Difesa a zona - Petros Markaris


Titolo originale: Άμυνα ζώνης (1998) 
Titolo in inglese: Zone defence 

Mentre un terremoto provoca una frana che riporta alla luce il cadavere di uno sconosciuto, un personaggio noto in tutta Atene viene ucciso. Due omicidi misteriosi per un’indagine mozzafiato che ci aprirà, con molte sorprese, le porte di piccoli universi carichi di ambiguità: i locali notturni, le squadre di calcio di serie C, le società di sondaggi demoscopici... Markaris segue da vicino il suo personaggio, spargendo in libertà i semi di quell’umorismo amaro che lo hanno fatto amare fin dall’inizio, e che hanno dato nuova linfa ai canoni della narrativa poliziesca. (goodreads) 

Il commissario Charitos si trova in vacanza dalla sorella di sua moglie, quando l'isola è scossa da un violento terremoto che fa franare una collina. Sotto questa collina viene ritrovato il corpo di un uomo mezzo nudo già in stato di decomposizione. Ovviamente Kostas non riesce a non cominciare ad indagare, anche se nessuno pare conoscere chi possa essere questa persona. Nel frattempo, tornato ad Atene, viene ucciso un noto personaggio cittadino e il caso, prima ritenuto un attentato terroristico, viene poi affidato a Charitos e i suoi uomini. Lungo le indagini, Charitos si renderà conto che questo personaggio, proprietario di un ristorante francese e due locali notturni, in realtà ha una serie di traffici nascosti che rischiano di coinvolgere anche alte cariche dello Stato. 
Romanzo che nonostante si allarga molto come tematica, ha un bel brio e soprattutto riesce a rimanere chiaro. Il commissario Charitos, nonostante finisca anche all'ospedale per un presunto infarto (che forse è più un attacco di ansia) continua ad indagare sui due cadaveri, che ben presto aumenteranno di numero, finendo a svelare qual è la "difesa a zona" che Konstantinos Koustas è riuscito a creare intorno ai propri affari. Romanzo brillante, col commissario che parla in prima persona in maniera anche ironica. Belli gli scambi di battute tra lui e la moglie Adriana. Belle anche le battute che lui fa tra sè e sè. Scrittura molto scorrevole. Come sempre, oltre agli omicidi, Markaris ci fa vivere la città di Atene e le problematiche socio-politiche che esistono, dal traffico impossibile, allo smog, allo sciopero degli operatori della raccolta dell'immondizia, ai politici corrotti, alle bustarelle da allungare qualcuno per lavorare o per essere curati. Molto interessante questa contestualizzazione della vicenda. 
Lettura molto gradevole. 
Mio voto: 8 / 10

Astrofisica per chi va di fretta - Neil deGrasse Tyson


Titolo originale: Astrophysics for People in a Hurry (2017)

Qual è la natura dello spazio e del tempo? Che posto occupiamo nell’Universo? Che posto occupa l’Universo dentro di noi? Non c’è guida migliore, per queste domande che aprono la mente, del famoso astrofisico Neil deGrasse Tyson. Oggi pochi tra noi hanno il tempo di contemplare l’Universo. E così Tyson porta il cosmo sulla Terra in maniera concisa e chiara, con il suo brillante acume, in gustosi capitoli da consumare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento della vostra giornata piena di impegni. Mentre aspettate il caffè del mattino, l’autobus, il treno o l’aereo, Astrofisica per chi va di fretta vi svelerà tutto ciò che occorre per essere informati e pronti al prossimo titolo a nove colonne sull’Universo: dal Big Bang ai buchi neri, dai quark alla meccanica quantistica, dalla ricerca di pianeti alla ricerca di vita nell’Universo. (goodreads)

Per il tema libro che ha a che fare con scienza/tecnologia ecc., mi sono fatta intrigare da questo. Premetto che ho sentito nominare l'autore, ma non ho mai approfondito.
Questo libro è un vero e proprio saggio, anche se riassume con parole (più o meno) facili dei concetti che non sono facili per niente. Secondo me si potrebbe ribattezzare "ripasso di astrofisica per chi va di fretta ma che ha alle spalle delle nozioni minime di base". Cioè, non è un libro per chi non sa nulla di astrofisica, ma per chi ha già una infarinatura di concetti medi.
Alcune cose le conoscevo, altre le avevo solo sentite nominare. Ne consegue che la lettura è stata interessante ma anche complicata in alcuni passaggi. D'altronde la materia è troppo complessa e pur provando a spiegarla facilmente rimane comunque abbastanza complicata.
Il libro ha parti che mi hanno interessato ed altre che mi hanno annoiato. Sicuramente chi ha maggiori conoscenze di me lo può trovare bellissimo, io ammetto che dove non capito ho semplicemente sorvolato...
Mio voto: 6 e mezzo / 10

Divorzio alla turca - Esmahan Aykol


Titolo originale: Scheidung auf Türkisch (2007)
Titolo in inglese: Divorce Turkish Style

Terzo caso per l'avventurosa Kati Hirschel, la libraia di Istanbul, venuta dalla natia Germania ma ormai più stambuliota di chiunque altro, investigatrice per vivacità. Da poco tempo proprietaria di una nuova casa, giunta al negozio Kati riceve la telefonata del suo collaboratore, il mondano Fofo che le dice che su internet c'è una notizia che potrebbe interessarla. E morta Sani Ankaraligil, la "nuora degli Ankaraligil", sposa del rampollo di una delle casate più in vista del paese. La signora aveva appena avviato le pratiche di divorzio. "Fantastico! Come una pantera pronta al balzo non vedevo l'ora di lanciarmi in una nuova indagine per far luce su un presunto delitto. Al diavolo il lavoro e i debiti!". E sostenuta dall'allegra autoironia che l'aiuta nei momenti belli e in quelli brutti, la libraia si prepara a fare ciò che la diverte di più: scompigliare le carte, smontare le soluzioni facili. Infatti la versione iniziale è: incidente. Ma chi ci crede? Con quel contorno di denaro e di potere. La prima pista da battere è questa: la donna presiedeva un'associazione ambientalista. Una strana associazione, con due soli soci, e i cui uffici sono devastati proprio nel giorno in cui la protagonista, con il collaboratore, va con una scusa a visitarli. Poi però tutto diventa più oscuro, minaccioso e complicato. (ibs)

L'assistente di Kati, Fofo, la coinvolge per cercare di scoprire come sia morta la moglie di un famosissimo imprenditore stambuliota. Ovviamente non ci vuole molto per convincerla, e i due si mettono in moto alla ricerca di indizi. Sul loro cammino una vecchia conoscenza di Kati, Bakuhan, diventato capo del settore omicidi; inevitabile che le loro strade si incrocino "professionalmente". Anche se Kati continua a pensare a Selim, l'avvocato e suo precedente compagno...
Come sempre, il giallo sembra più una scusa per parlare di Istanbul, del suo traffico, delle sue tradizioni, dei lavori stradali che non finiscono mai. E la scrittrice è proprio brava a portarci dentro a questo clima della città.
Il libro è scritto in modo che Kati sembra che parli direttamente col lettore.
Questa volta lo svolgimento mi pare meno dispersivo e meno contorto dei precedenti. La vicenda si segue bene. Molto gradevole.
Mio voto 7 e mezzo / 10

Un giorno questo dolore ti sarà utile - Peter Cameron


Titolo originale: Someday This Pain Will Be Useful to You (2007)

James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d'arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d'altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell'artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un'alternativa all'università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... I puntini di sospensione sono un espediente abusato, ma in questo caso procedere oltre farebbe torto a uno dei pochi scrittori sulla scena che, come sa bene chi ha amato Quella sera dorata, chiedono solo di essere letti. Anticipare le avventure e i pensieri di James rischierebbe di mettere in ombra la singolare grazia che pervade questo libro, e da cui ci si lascia avvolgere molto prima di riconoscere, nella sua ironia inquieta e malinconica, qualcosa che pochi sanno raccontare: l'aria del tempo. (goodreads)

Se non fosse stato per il gruppo di lettura, non avrei mai letto un libro con un titolo simile, è totalmente respingente. In realtà, più che dolore (che viene giusto citato in una frase a metà libro) c'è molto disagio. Ammetto che ero partita prevenuta ma si legge bene.
James è un ragazzo che cerca un suo posto dove poter stare tranquillo. Non gli piace la gente che ha intorno, soprattutto i suoi coetanei. Mi sono piaciuti i suoi pensieri, lui è decisamente sarcastico. Ho trovato invece noiosa la psichiatra, anche perchè tira fuori degli episodi che rimangono buttati lì e non approfonditi. Mi è piaciuto che il discorso della presunta omosessualità rimanga sospesa, e ancor di più mi sono piaciute le sue risposte ai genitori che vogliono sapere se è gay per poterlo aiutare ("Pensi che gli omosessuali abbiano bisogno di aiuto?"). Genitori (il padre in particolare) che credono che il figlio sia gay solo perchè ordina della pasta anzichè una bistecca.
Molto bella la figura della nonna.
Libro carino ma non mi ha fatto impazzire. Oltretutto, è inevitabile il paragone col Giovane Holden, ma Holden mi è piaciuto di più.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 18 aprile 2025

La baia - Sherryl Woods


Titolo originale: Sand castle bay (2013)

Emily Castle se ne è andata dal North Carolina anni fa per diventare una designer di successo. Ora, però, sa che il suo posto è a casa, per aiutare la propria famiglia a risollevarsi dopo che una tempesta ha raso quasi tutto al suolo. Nulla la potrà tenere lontana, anche se tornare significa incontrare di nuovo Boone Dorset, l'amore della sua vita, che Emily si è lasciata alle spalle per rincorrere i propri sogni professionali e cercare di realizzare se stessa. Boone è andato avanti con la propria vita, ovviamente, e ora, vedovo, ha un figlio che viene prima di qualsiasi altra cosa. I sentimenti tra Emily e Boone non sono affatto sopiti, ma riusciranno, questa volta, a conciliarli con le loro vite, così distanti e diverse? Una seconda occasione che coinvolge nel profondo, nel suggestivo paesaggio degli Outer Banks. (goodreads)

Cercavo un libro con "sabbia" nel titolo e ho trovato questo. Mi ispirava la trama e avevo sentito nominare Sherryl Woods come una brava scrittrice nel genere romance. Quindi non so davvero da che parte cominciare perchè mi ha molto deluso.
Emily e Boone erano fidanzatini da giovani. Poi lei ha deciso che aveva dei sogni lavorativi da realizzare ed è andata letteralmente dall'altra parte dell'America, a Los Angeles. Lei si aspettava che Boone la aspettasse, mentre lui ha pensato che avessero rotto definitivamente (e qui partiamo subito con un enorme problema di comunicazione...). Comunque, lui ha il cuore ferito, pensa che lei non tornerà mai più e si mette con Jenny, hanno un figlio (B.J.) e poi Jenny muore per una misteriosa infezione resistente agli antibiotici. Dopo dieci anni, a causa dell'uragano che sta distruggendo le coste orientali degli Stati Uniti, Emily si risveglia e pensa che deve andare dalla sua famiglia in North Carolina, dove la nonna gestisce un ristorante sulla spiaggia. Dopo dieci anni. Solo perchè vede in televisione la devastazione dell'uragano. 
Comunque, arriva là, dove ci sono anche le sue due sorelle, e si unisce alle persone che stanno aiutando la nonna a ripulire il ristorante. Tra queste c'è Boone. Ed è chiaro a tutti che la passione che provavano l'uno per l'altra non è ancora sopita. Tutto il paese pensa che erano una bella coppia all'epoca e fanno il tifo per loro affinchè tornino insieme. 
Emily è un personaggio incredibilmente egoista, egocentrico e abbastanza antipatica. La prima cosa che pensa è che Boone sia lì perchè è interessato al ristorante della nonna (almeno finchè non le dicono che ne possiede già quattro suoi e che quindi lei è fuori strada). Ovviamente lei non è d'accordo col fatto che sua nonna sia rimasta legata a lui dal momento che loro due hanno rotto. 
Emily vorrebbe che tornassero ad essere migliori amici, lui non vuole rifarsi del male ma mica le dice di no. Comunque, lui cerca di starle alla larga perchè sa di essere ancora cotto come una pera, mentre lei addirittura lo provoca con ammiccamenti. 

"Perchè Boone aveva ragione su una cosa: lei non aveva intenzioni particolarmente onorabili riguardo alla promessa di comportarsi bene"

Oltretutto, quando lei vede il "dio della falegnameria" Wade Johnson in azione, arriva pure a dire a Boone che "uno così potrebbe far dimenticare ad una donna tutti i suoi ex". Ma che frase è?? Questo è un commento che si fa con le amiche al limite, dai.
La storia credo sia pieno di cose improbabili. A parte il pensare che due persone dopo dieci anni possano tornare ad essere come prima, come se il tempo non fosse passato. A parte tutta la serie di tentennamenti dei due del tipo "io vorrei, non vorrei", il non riuscire mai a parlarsi in modo che l'altro capisca sul serio, il rimuginare mentalmente sul fatto che lei sta facendo sacrifici mentre lui non fa niente (egoistico...perchè non mi pare sia così), lei ha fatto di tutto per far ricadere lui tra le sue braccia ma non vuole impegnarsi, quindi lui è sempre nel dubbio che lei voglia di continuo scappare. 
Aggiungi a tutto ciò una suocera fuori di testa che vuole addirittura rapire il nipote...
Poi, nelle ultime 50 pagine, quando pensi che le cose si dovrebbero cominciare a sistemare, a lei arriva l'affare della sua vita. Il lavoro che ha sempre cercato, quello che le fa battere il cuore. E giuro che a quel punto avrei voluto fare io le valigie ad Emily e dirle "vai" oppure avrei fatto morire Boone in modo che lei si rendesse conto di chi poteva avere accanto.
Mi dispiace, credo di non aver mai disprezzato tanto un personaggio. Una donna di successo che appena apre bocca dice delle scemenze. 
Lo stile narrativo è leggero, a parte questa specie di tormento amoroso dei due personaggi, non ci sono episodi pesanti, il tutto rimane molto in superficie.
Il libro è pieno di dialoghi, sembra una sceneggiatura per un film. Danno un po' di brio ma spezzano di continuo il racconto.
Mi è piaciuta molto l'ambientazione, mi sono immaginata questo ristorante in riva al mare, il clima familiare creato dalla nonna e gli altri personaggi di contorno. Però ho trovato veramente molesto il personaggio di Emily e come viene trascinata la storia. Piaciuto poco.
Mio voto: 4 / 10

giovedì 17 aprile 2025

I cinque libri candidati al Premio Strega Europeo

15 aprile 2025. Sono stati annunciati oggi i cinque candidati alla dodicesima edizione del Premio Strega Europeo, la cui premiazione avverrà domenica 18 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Questi i cinque libri candidati:

- Jan Brokken, La scoperta dell’Olanda, (Iperborea),
- Mircea Cărtărescu, Theodoros, (Il Saggiatore),
- Terézia Mora, La metà della vita, (Gramma Feltrinelli),
- Paul Murray, Il giorno dell’ape, (Einaudi),
- Iida Turpeinen, L’ultima sirena, (Neri Pozza).

Il premio, offerto dalla Fondazione Bellonci, viene assegnato ogni anno da una giuria composta da 25 scrittrici e scrittori italiani vincitori e finalisti del Premio Strega: Marco Amerighi, Silvia Avallone, Marco Balzano, Giuseppe Catozzella, Benedetta Cibrario, Mario Desiati, Paolo Di Paolo, Donatella Di Pietrantonio, Claudia Durastanti, Paolo Giordano, Helena Janeczek, Nicola Lagioia, Lia Levi, Melania G. Mazzucco, Daniele Mencarelli, Marco Missiroli, Matteo Nucci, Valeria Parrella, Romana Petri, Sandra Petrignani, Veronica Raimo, Antonio Scurati, Elena Stancanelli, Domenico Starnone, Sandro Veronesi.

La dozzina del Premio Strega 2025

15 aprile 2025

La dozzina dei candidati a concorrere per il Premio Strega 2025 è così composta:
- Valerio Aiolli, Portofino blues (Voland),
- Saba Anglana, La signora Meraviglia (Sellerio Editore),
- Andrea Bajani, L’anniversario (Feltrinelli),
- Elvio Carrieri, Poveri a noi (Ventanas),
- Deborah Gambetta, Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel (Ponte alle Grazie),
- Wanda Marasco, Di spalle a questo mondo (Neri Pozza),
- Renato Martinoni, Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia (Manni),
- Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo (Mondadori),
- Elisabetta Rasy, Perduto è questo mare (Rizzoli),
- Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa),
- Nadia Terranova, Quello che so di te (Guanda),
- Giorgio van Straten, La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri (Laterza).

«I titoli candidati all’edizione 2025 del Premio Strega» ha spiegato Melania Mazzucco «rispecchiano nell’insieme una pluralità di generi e generazioni. Ogni gamma della prosa contemporanea è rappresentata: romanzo, memoir, narrativa non-fiction, graphic novel, romanzo biografico, giallo, noir, thriller, distopico (ma nessun fantasy). Tuttavia i romanzi veri e propri non sono la maggioranza. Predomina il racconto dell’Io: la cosiddetta autofiction o l’autobiografia vera e propria che ricorre, coi suoi fasti e le sue miserie. Il leit motiv di quest’anno è la follia. Sbriciolamento dell’Io, depressione, crollo psichico. Nel 2025 la salute mentale è un’emergenza sociale, ma anche letteraria. Infine, qualche parola sulla lingua. Tranne che in pochi ambiziosi romanzi simbolisti o sperimentali, si tratta perlopiù di un italiano funzionale. Il dialetto, impiegato nella narrativa di consumo come vezzo di colore, quasi un arredo di scena, diventa ormai nei romanzi di ambientazione contemporanea una scelta voluta di personaggi italofoni, il ricordo (anche polemico o comico) delle radici nella piccola patria, ormai aperta al mondo globale.»

La proclamazione dei finalisti si terrà mercoledì 4 giugno al Teatro Romano di Benevento, mentre la serata conclusiva si terrà giovedì 3 luglio come di consueto nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in diretta televisiva su Rai 3.

l libri in gara concorreranno anche alla dodicesima edizione del Premio Strega Giovani. La proclamazione del libro premiato si terrà il 3 giugno nel territorio di Caivano.