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venerdì 15 agosto 2025

Il sentiero perduto delle arance - Nadia Marks


Titolo originale: Between the Orange Groves (2019)

Isola di Cipro. In un piccolo paese tra le montagne vivono due famiglie. Nonostante siano di fedi religiose diverse, sono unite da una profonda amicizia, basata sul rispetto e sul reciproco aiuto. Da generazioni, infatti, all’ombra dei rami di pino e di arancio profumato, le donne condividono i loro segreti e gli uomini si supportano nelle fatiche di tutti i giorni. E così due ragazzi, Lambros e Orhan, crescono fianco a fianco, come fratelli. Ma con il passare del tempo, la loro amicizia viene messa a dura prova: un terribile tradimento scatena una serie di eventi destinati a spezzare il legame che unisce da anni le due famiglie. Molti anni dopo, Lambros, nella sua casa a Londra, ha deciso di raccontare quei ricordi così dolorosi alla figlia Stella. Attraverso le parole di suo padre, la ragazza sta per essere trasportata indietro nel tempo, in una terra ricca di sole e passioni. È troppo tardi per il perdono? O forse le nuove generazioni possono aiutare a ricucire gli strappi del passato? Tra i profumati alberi di arancio possono nascere amori proibiti. (goodreads)

Ho trovato questo titolo cercando un libro ambientato a Cipro. La storia non è nuova, una ragazza greca si innamora di un ragazzo turco. Essendo di due religioni diverse, non possono stare insieme, anche se nel villaggio gli ortodossi vivono serenamente insieme ai musulmani.
Il libro parte con Lambros, anziano, che racconta alla figlia le storie di quando abitava a Cipro. E per un po' il libro alterna le storie che racconta lui ai flashback del passato, in cui la famiglia di Lambros (greca-cipriota) e Orhan (turco-cipriota) fanno amicizia e, nonostante la diversità religiosa, sono legatissime. Lambros e Orhan sono grandi amici, al punto che quando la famiglia di Lambros è costretta a trasferirsi a Nicosia, Orhan va con loro per poter continuare gli studi. Il problema è che Orhan è innamorato di Anastasia, sorella di Lambros, ma ovviamente non possono stare insieme e comunque lei lo vede solo come il suo migliore amico. Però, una volta che lei torna a Cipro, a trovare la sua seconda madre (cioè la madre di Orhan) conosce un ragazzo che le fa perdere la testa, alla faccia delle differenze religiose. Questa cosa però segnerà una grossa frattura tra le due famiglie, anche perchè lo scandalo provocato dai due ragazzi si riversa proprio su chi rimane al paese.
Di questo libro mi è piaciuta la complicità iniziale tra le due famiglie. Anche se di religioni diverse, si può comunque andare d'accordo, nel rispetto delle proprie regole. Il personaggio di Anastasia, sinceramente, l'ho trovato molto egoista. Al di là del discorso innamoramento, che quello non lo decidi, non si è minimamente preoccupata della situazione in cui lasciava entrambe le "sue" famiglie. Si renderà conto poi, in futuro, che non è così facile diventare musulmana (anche se per amore) perchè lei si sente comunque greca.
Il problema dei libri che affrontano lo stesso argomento, è che viene da paragonarli tra loro e, purtroppo, questo libro pur essendo gradevole, non è particolarmente coinvolgente (come è stato "L'isola degli alberi scomparsi", dove lei era turca e lui greco). Non è un problema di argomento ma di stile di scrittura, troppo pieno di descrizioni, di spiegazioni, con le quali ci vuole spiegare tutta la storia dell'isola di Cipro dagli albori. Il risultato è una scrittura un po' pesante, piatta. All'inizio poi ho fatto un po' di fatica a capire chi faceva parte di quale famiglia, infatti mi sono dovuta segnare i personaggi; poi la cosa è migliorata.
E' molto tenero il fatto che la figlia di Lambros si rechi fino a Cipro per vedere di trovare Orhan, ma poi il finale rimane un po' così.
Lettura gradevole ma poco coinvolgente nonostante le potenzialità.
Mio voto: 7 / 10

venerdì 25 luglio 2025

Bed & Breakfast And Books. Il club del libro alla fine del mondo - Frida Skybäck


Titolo originale: Bokcirkeln vid världens ände (2019)

La vita di Patricia scorre placida e monotona nella fattoria di famiglia a Charlottesville, quando riceve una lettera anonima che riporta a galla un doloroso mistero del passato. Dalla busta scivola fuori una collanina d’argento con un ciondolo a forma di nota musicale, proprio quella che lei stessa ha regalato a sua sorella Madeleine, scomparsa senza lasciare traccia nell’estate del 1987, ben trentadue anni prima. Patricia decide subito di raggiungere Ljusskär, la località di mare della Svezia da cui la giovane non ha mai fatto ritorno, e trova alloggio nell’unico hotel del posto, il Bed & Breakfast and Books, dove un variegato gruppo di signore organizza un club del libro. Tra discussioni letterarie e consigli d’amore, saranno proprio le donne che animano il book club ad aiutarla a indagare. Cos’è successo davvero a Madeleine e quali oscuri segreti si annidano tra le strade di quel piccolo paese? (goodreads)

ATTENZIONE - contiene spoiler

Di questo libro mi ha ispirato subito la copertina e poi la trama. La lettura è stata piacevole, leggera. La trama di per sè non è neanche troppo originale ma c'è la curiosità di andare avanti.
Forse, la cosa più bella di questo libro è l'amicizia tra le donne del club del libro, alcune sono amiche dall'infanzia. Sono interazioni positive, momenti in cui ci si aiuta con sincerità, momenti in cui finalmente si parla della paura di invecchiare o della solitudine.
Questo paesino svedese, pur essendo "alla fine del mondo", in realtà sa farti sentire a casa.
Il libro procede su due orizzonti temporali, il presente in cui Patricia interagisce con le persone del luogo e il passato in cui Madeleine era lì a fare la tirocinante.
La storia di Madeleine però mi pare venga trascinata un po' per le lunghe senza creare un particolare pathos. Cioè è vero che c'è il mistero di cosa le sia successo, ma non riesco a farlo rientrare nei libri gialli, neanche nei cozy. Madeleine viene scelta per partecipare ad un tirocinio presso la chiesa libera, dove c'è questo pastore che è in grado di capire quale dono hanno i ragazzi. Madeleine canta benissimo e le viene affidata la direzione del coro. Si capisce che questo pastore ha dei modi un po' particolari e molto fisici, abbraccia spesso le sue adepte per tranquillizzarle, e ti viene il dubbio che Madeleine sia stata molestata, che fosse incinta quando è sparita. Anche la moglie del pastore ha degli atteggiamenti decisamente manipolatori e bugiardi. In realtà tutti i tentativi di Patricia di carpire qualche informazione finiscono nel vuoto; se anche c'è qualcuno che sa qualcosa, non vuole parlare. Poi l'ultimo giorno in cui Patricia rimane al paese, finalmente c'è una delle donne che dice qualcosa sul fatto che ha provato ad aiutare Madeleine a scappare dalla chiesa. Siamo ormai a poche decine di pagine dalla fine del libro e ancora non sappiamo chi ha spedito la catenina di Madeleine a Patricia. E quando finalmente la persona si palesa, dice che voleva che Madeleine la riavesse indietro, pur sapendo che non può essere così perchè questa persona sa cosa è successo a Madeleine e come.
Credo che dietro a questo libro ci fosse una bella storia che però non mi ha entusiasmato molto. Mi è piaciuto invece il gruppo di signore che nonostante l'età stia avanzando, hanno grinta e voglia di superare gli ostacoli.
Mio voto: 7 / 10

giovedì 24 luglio 2025

Lo sguardo di Odo - Yann Martel


Titolo originale: The High Mountains of Portugal (2016) 

Lisbona, 1904: Tomás, un giovane uomo sconvolto dal dolore per la scomparsa della moglie e del figlio, legge su un vecchio diario la notizia di uno straordinario manufatto che, se scoperto, porterebbe a ridefinire la storia dell'uomo, e a ripensare il nostro rapporto con la natura e con il divino. E si mette a cercarlo.. Trentacinque anni dopo, un patologo portoghese, appassionatissimo lettore dei gialli di Agatha Christie, si trova a vivere una notte surreale, in cui è costretto a fare i conti con i momenti più difficili della sua vita, momenti che scopriremo essere direttamente connessi, in modo tragico e beffardo, alla ricerca di Tomás. Cinquanta anni più tardi, un senatore canadese, per sfuggire al dolore del ricordo della moglie morta, si rifugia in un piccolo paese nella regione delle Alte Montagne del Portogallo, dove però si presenta con uno strano compagno, uno scimpanzé. E sarà a questo punto che la ricerca iniziata da Tomás quasi un secolo prima troverà la sua inaspettata conclusione.. Con "Lo sguardo di Odo" Yann Martel conferma una volta di più di essere uno dei massimi esponenti contemporanei del realismo magico: in parte avventura, in parte storia di fantasmi, in parte favola contemporanea, questo romanzo parla del nostro rapporto con l'amore e con la sofferenza, con il soprannaturale e con la natura. Ricco di tenerezza e ironia, appassionante e movimentato, Lo sguardo di Odo conduce il lettore in un viaggio nel tempo, nello spazio, e nell'animo umano. (goodreads)

Ho letto questo libro proprio perchè avevo gradito "Vita di Pi".
Questo libro è per chi apprezza il realismo magico, per chi accetta che accanto alla realtà esistano momenti di magia, momenti di "stravaganza" che cambiano la prospettiva delle cose.  
Sembrano tre racconti a sè stanti, ma sono in realtà uniti da un filo che verrà svelato alla fine.  
Nella prima parte, un uomo cammina all'indietro per elaborare il lutto. Poi scopre il diario di un missionario che osservava la tratta degli schiavi neri in Africa e decide di andare alla ricerca di un particolare manufatto lasciato in una chiesa delle montagne del Portogallo.
Nella seconda parte, un uomo aiuta una donna a capire come è vissuto il marito che lei trasporta in una valigia. 
Nella terza parte, un uomo va a vivere con uno scimpanzè per imparare a vivere il tempo e non esserne dominati.
Intanto, sono perplessa dal fatto che in italiano il titolo è stato modificato in "Lo sguardo di Odo" (che è lo scimpanzè del terzo racconto) piuttosto che chiamarlo "le alte montagne del Portogallo" che rendeva l'idea di dove si svolgono tutte le tre vicende.
Onestamente, non ho capito dove voleva andare a parare. Cioè, è vero che il dolore (il lutto in particolare) ci fanno fare cose strane, ma mi pare che la chiusura delle storie faccia un po' acqua comunque. Ci sono un paio di scene che mi hanno scioccato (tipo il bambino della fine del primo racconto). 
La scrittura di Martel mi piace molto, si legge bene, però se devo capire il significato che sta dietro alle storie narrate sono un po' in difficoltà. Forse dovrei rileggerlo, ma sinceramente non ne ho voglia.
Mio voto: 6 / 10

domenica 6 luglio 2025

I misteri di Praga - Ben Pastor


Titolo originale: Brink Tales (2002) 

Praga 1914. Solomon Meisl è un medico che esercita a Josefstadt, il cuore magico ed esoterico della città. Intuitivo e tenace, Meisl affianca alla sua professione quella di detective privato di rara competenza e grande riservatezza. Un giorno d'estate, ecco bussare alla porta del suo studio Karel Heida, giovane ufficiale dei Lancieri incaricato di fare luce sull'omicidio di una principessa russa. Un caso inspiegabile, a cui fanno seguito, non solo nella stessa Praga, ma anche in Boemia e Moravia, altri efferati delitti, dai contorni quasi sovrannaturali. Deciso ad affiancare Heida nelle sue indagini, Meisl si butta a capofitto nella Praga più occulta e incantata. Alla fine tutti i nodi verranno sciolti, ma a Sarajevo il 28 giugno 1914... (goodreads)

L'ambientazione a Praga subito prima dello scoppio della prima guerra mondiale è molto affascinante. Anche la trama posta in copertina era piuttosto affascinante. Io, però, ammetto di averlo trovato interessante all'inizio e poi devia sul noioso.
Il libro è diviso in cinque parti, in ciascuna parte c'è uno o più omicidi che trovano soluzione. E' interessante il dottor Meisl, molto arguto, che trova dettagli che al giovane Heida sfuggono. Però la parte preponderante qui è Praga, con la sua gente, con gli avvenimenti storici, con la voglia del tenente di andare in guerra. Gli omicidi rimangono un po' in secondo piano. Sì è vero, Heida e Meisl parlano con persone per capire cosa è successo e risolvono i misteri, ma niente di così brillante. Se l'intento, però, non è il giallo ma piuttosto parlare del fermento a Praga in quel periodo, beh lì sicuramente l'autrice ha colto nel segno.
Mio voto: 6 / 10

giovedì 12 giugno 2025

Un grammo di felicità al giorno - Siri Østli


Titolo originale: Adventskalenderen (2021)

È mattina, e Fie non vede l’ora di ricevere il suo messaggio quotidiano. Poche righe che contengono un compito da svolgere per tornare a vivere davvero e rompere la monotonia di giornate sempre uguali. Da qualche settimana, infatti, segue un calendario dell’Avvento in cui a ogni casella corrispondono un consiglio, un obiettivo o una motivazione. Non è certa di farcela, ma non ha nulla da perdere, e decide di accettare la sfida: solo così, in fondo, può mettersi in gioco davvero. A inventare questo stratagemma è stata sua sorella. Sara sa bene che Fie ha bisogno di qualcuno che la sproni a uscire dal guscio in cui si è rinchiusa dopo essere stata lasciata dal marito e con un figlio che si allontana sempre di più. Seguendo le indicazioni contenute nei messaggi, piano piano, Fie vede la sua vita cambiare. Sceglie un nuovo arredamento per la casa; prepara squisiti dolci al tepore del forno; adotta un cane e fa amicizia con i vicini. Piccoli gesti dal valore inestimabile grazie ai quali si accorge che non è vero che intorno a lei c’è solo un presente grigio. Nuovi colori vengono alla luce e le mostrano come suo figlio sia solo a un passo di distanza e come, forse, separarsi dal marito non sia stata una cattiva idea. Perché c’è sempre una ragione in tutto ciò che accade. Anche se a prima vista sembra negativo. Bisogna solo trovare la forza di riscoprire valori importanti come amicizia, condivisione, realizzazione di sé. Un grammo di felicità al giorno è un inno al potere della vita di sorprendere e alla possibilità di ricominciare. A volte ci vuole qualcuno che ci venga in soccorso, a volte bastano un messaggio, un abbraccio, la parola giusta al momento giusto. La forza è dentro ognuno di noi, dobbiamo solo trovarla. (goodreads)

Lo so che è un po' strano leggere un libro palesemente natalizio ad aprile, ma l'ho trovato delizioso.
Fie è caduta nel baratro dopo che il suo perfettissimo marito l'ha buttata fuori di casa per stare con un'altra. E visto che lui è un dentista e lei la sua assistente (così ha pure potuto risparmiare perchè non la doveva pagare), Fie si è pure trovata senza lavoro.
Ma per fortuna c'è Sara, sua sorella maggiore, che si inventa un calendario dell'avvento per cui ogni giorno le dà un compito da svolgere. In realtà ad un certo punto il calendario salta, ma è comunque ciò che dà a Fie lo slancio per smettere di commiserarsi e cominciare a vivere, insieme ad una serie di circostanze favorevoli e un Babbo Natale con lo sguardo severo.
Giorno dopo giorno, Fie si rende conto che anche se è stata lasciata non è morta, e può benissimo andare avanti da sè, anzi, può smettere di indossare gli abiti blu seri che Carl Christian sceglieva per lei, mettendo anche un po' di colore nel proprio guardaroba e nella propria vita. Perchè intorno a sè ci sono altri single, altri divorziati, altri vedovi, persone sole che possono invece essere buoni amici. E si trovano motivazioni che ti portano a camminare verso le cose nuove senza averne paura perchè non sei sola.
Perchè in fondo, il bello di Natale non è fare sempre le cose tutte uguali, ma avere intorno le persone che ami.
Il libro è delizioso. Molto al femminile perchè i personaggi principali sono tutte donne in difficoltà per vari motivi. In verità, pur essendo un libro molto leggero, ci sono tanti argomenti seri che sono sottesi alla trama. Ma preferisco soffermarmi sul messaggio positivo di questo libro, che, secondo me, è che non dobbiamo smettere di cercare le cose che ci rendono felici, anche se questo significa cambiare le nostre abitudini, e che è molto meglio avere intorno persone che hanno piacere a stare con noi piuttosto che vivere nel lusso senza amore.
Mio voto: 8 / 10

Una vita - Guy de Maupassant


Titolo originale: Une vie (1883)
Titolo in inglese: A woman's life

Una vita, pubblicato per la prima volta nel 1883, ripercorre l'esistenza di una giovane sensibile e sognatrice, Jeanne le Perthuis, un «cuore semplice» di grande candore, con un'inesauribile capacità di amore e sacrificio. Raccontando un destino femminile che corre verso la sventura con intima compassione senza mai cadere nel patetico, Maupassant ha disegnato una delicata trama narrativa, di cui Natalia Ginzburg è riuscita a rendere tutta la ferma e sommessa poesia, aderendo ai ritmi sapienti del testo originale. (goodreads)

Ultimamente arrivo sempre lunghissima a leggere i libri del gruppo di lettura della biblioteca. Non so se sia questo uno dei motivi per cui, anche stavolta, il libro ha avuto altissimi consensi ma a me non ha fatto impazzire. O forse sono io che ho problemi con gli autori dell'ottocento francese. Mah.
Maupassant ci mostra come poteva essere la vita di una donna nel 1800. Cresciuta nella chiusura di un convento, tenuta volutamente all'oscuro di ciò che accade nel mondo dal padre, lei si abbandona a sogni romantici, tipici in realtà di una ragazza (secondo me di qualsiasi epoca). Comunque, esce dal convento e finalmente tutta la sensazione di libertà le esplode nel petto, gioisce della natura, di tutto ciò che la circonda. E' una ragazza piena di speranze e sogni e non aspetta altro che incontrare il principe col quale condividerà la sua vita e il suo futuro. E il principe in effetti arriva, nella forma di un ragazzo curato, molto gentile, ma che ha avuto l'occhio lungo sapendo che lei ha decisamente più soldi di lui. Lei cade subito nella rete, si invaghisce di questo principe che però non si rivela tale, anzi, già dalla prima notte di nozze si mostra abbastanza rude ("la possiede con violenza"). C'è giusto il periodo del viaggio di nozze in cui sembra gentile, poi però comincia fin da subito a voler amministrare (a suo modo) anche i soldi di lei.
Insomma la situazione capitava spesso in quel periodo, i matrimoni erano spesso combinati dai genitori (almeno così traspare da molti libri) e spesso anche senza chiedere il parere della ragazza. In questo caso poi si erano ingannati sia il padre sia la figlia.
A parte che avevo trovato un ebook dove sono stati italianizzati anche i nomi e ho cercato un'altra edizione. Ho avuto enormi difficoltà con la scrittura che ho trovato barocca, con descrizioni pesanti e ricercate, troppo per i miei gusti. La storia in sè è abbastanza noiosa e scontata, più volte avevo capito cosa sarebbe successo dopo (tipo la storia di Rosalie e di Gilberte).
L'inizio del libro mi ha molto richiamato Madame Bovary (non a caso Maupassant era molto amico di Flaubert) almeno per la descrizione della fanciulla piena di sogni. Le uscite con l'altra coppia mi hanno ricordato le affinità elettive di Goethe (ho controllato, il libro di Goethe è decisamente precedente a questo).
La storia prende un po' animo con l'arrivo del giovane prete "inquisitore" e il paragone, innato, che si scaturisce tra i due preti. Il vecchio prete sa che certe cose succedono e cerca di porvi rimedio; il giovane prete invece è intransigente e coi paraocchi. Riesce in un primo momento a irretire Jeanne che è in un momento di crisi, ma il padre di lei è ben accorto invece a fargli guerra. Raccapricciante la scena di quando il prete uccide a ombrellate la cagna che sta partorendo, l'avrei ucciso io. Un personaggio disgustoso. Maupassant è stato molto bravo a caratterizzarlo bene, così come anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati. E ogni personaggio nasconde dei comportamenti segreti che però sembrano tipici del periodo (praticamente tutti hanno avuto un amante tranne Jeanne).
Nel finale, quando Jeanne crolla, c'è una donna che la riporta a casa. E non poteva che essere Rosalie, sua sorella di latte, che si prende cura di Jeanne e dei suoi affari, e soprattutto interrompe la catena di opportunismo che ha messo in atto il figlio di Jeanne, che continua ad accumulare debiti e chiede i soldi alla madre praticamente lasciandola in rovina. Ci penserà Rosalie e la neonata nipote (che il figlio letteralmente le sbologna) a farle trovare un motivo di rinascita. Sono di Rosalie le parole finali del libro in cui dice che la vita non è nè tutta buona nè tutta cattiva.
Molto triste la figura della zia Lison, che cerca solo un po' di affetto e nessuno la nota.
Libro potenzialmente interessante ma che mi ha lasciato poco.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 25 aprile 2025

Leonard e Hungry Paul - Ronan Hession


Titolo originale: Leonard and Hungry Paul (2019)

Leonard e Hungry Paul sono trentenni senza grilli per la testa, amano i giochi da tavolo, la famiglia e la quiete, e soprattutto sono grandi amici. Leonard lavora come ghost writer di enciclopedie per bambini, ha da poco perso la madre e ogni volta che passa davanti a un ristorantino italiano rincasando dal lavoro si dice che se mai avesse un appuntamento con una ragazza la porterebbe lì; Hungry Paul vive ancora con i genitori, fa il postino occasionale e, quando accompagna la madre a fare volontariato in ospedale, sa stringere la mano della signora Hawthorn anche per un’ora in assoluto silenzio. Le loro sono vite fatte di gesti gentili, e per questo straordinari. Tra strambi concorsi per rinnovare le formule di saluto nelle email e goffi ma poetici approcci sentimentali, cercano la loro felicità nella frenesia del mondo. Rónán Hession, con una scrittura limpida e umoristica, mostra che anche le persone invisibili dal cuore gentile meritano un posto nel mondo e nella letteratura. Perché è nei sentimenti sinceri e nella bellezza delle piccole cose che si nasconde il vero senso dello stare al mondo. (goodreads)

Leonard e Hungry Paul, due amici timidi, chiusi in una sorta di loro mondo in cui tuttavia si trovano bene. Persone normali che alla frenesia del mondo preferiscono la calma. Leonard sta affrontando la perdita della madre a cui era legatissimo, trova in Shelley un affetto che non credeva possibile e una motivazione a fare qualcosa di nuovo creando un libro per bambini sulla storia dei Romani. Hungry Paul è un ragazzo che vive nel presente, non pensa al passato (perchè è già passato) e non pensa al futuro perchè sta bene nel presente; è sempre stato iper protetto dalla famiglia che lo vede come un ragazzo con problemi, a cui non servono i soldi per essere felice ma vuole solo aiutare gli altri.
Ma oltre a loro ci sono Helen e Peter, genitori di Hungry Paul, ai quali fa un po' paura pensare che entrambi i loro figli stanno per abbandonare il nido. E c'è Grace, la sorella di Hungry Paul, che si è presa la responsabilità della famiglia sulle spalle quando nessuno le ha chiesto di farlo. E poi c'è Shelley, che ha un figlio di sette anni e ha il terrore di rimettersi in gioco, usando il figlio come scudo protettivo quando vuole andarsene da una situazione che non sa gestire.
E' un libro pieno di persone gentili, che non fanno rumore, che non alzano la voce, e che vivono le loro vite come possono e come si sentono, in mezzo anche ad avvenimenti strambi (tipo il concorso per trovare la frase di chiusura delle email) e in mezzo a quello che è la vita normale di persone che non devono per forza essere dei supereroi per valere qualcosa.
Molto gradevole, con alcuni spunti di riflessione molto interessanti.
Mio voto: 8/10

Bomba al gelato - Brigitte Glaser


Titolo originale: Eisbombe (2007)

Durante un importante esame di cucina alla scuola professionale viene trovato un cadavere e i sospetti cadono su Arin, l’apprendista curda della cuoca Katharina.
Contemporaneamente un corpo imprigionato nel cemento viene scoperto nella casa di riposo di fronte al ristorante Il Giglio bianco. Due casi di omicidio, che non hanno apparentemente nulla a che fare l'uno con l’altro, sconvolgono completamente la quotidianità della nostra cuoca investigatrice che si sente obbligata a usare di nuovo il suo fiuto per risolvere la situazione.
Deve sbrigarsi a scoprire il collegamento tra i due casi prima che per Arin sia troppo tardi... (goodreads)

Katharina ormai è prossima a compiere quarant'anni, e la cosa un po' la turba. Vorrebbe svegliarsi direttamente il giorno dopo, senza feste o celebrazioni. Oltretutto c'è sempre sua madre che non perde occasione per ricordarle che alla sua età ancora non si è sposata (a differenza di suo fratello) e ancora non ha figli (a differenza di suo fratello).
Arin, l'apprendista curda, deve sostenere il suo esame finale alla scuola di cucina e Katharina la accompagna. Nella prova finale, il rivale di Arin si accascia sul pavimento, ucciso da qualcosa di affilato. I sospetti ricadono immediatamente su Arin perchè lei e Justus avevano litigato subito prima di uscire dagli spogliatoi. Justus era un po' il cocchino dei professori, sempre studioso e lecchino, ma viene fuori che era invece piuttosto dispotico nei confronti di alcuni compagni di scuola, tra cui Arin.
Nel frattempo, crolla un pilastro del portico della casa di riposo e dentro ad esso viene scoperto il cadavere di una donna incinta di quattro mesi, probabilmente collegato ad una vicenda di anni prima. Kuno, che ormai vive con Adela, sembra essere soggetto ad incubi durante i quali pronuncia il nome di una donna che non è Adela, e Adela è molto preoccupata del fatto che Kuno non le voglia mai raccontare niente del suo passato.
Abbiamo quindi Katherina che cerca di capire cosa è successo alla scuola di cucina, e Adela che si mette in moto per capire dove sia finito Kuno (che se ne va, non si sa dove) e cosa è successo nel suo passato di poliziotto.
La storia è interessante e scorre bene. Personalmente credo che sarebbe bastato avere le investigazioni di Katharina senza infilarci dentro anche la storia di Adela, però si seguono entrambe le vicende bene e probabilmente il caso della ragazza nel cemento aiuta a comprendere un po' meglio Kuno. Alla fine, si arriva alla soluzione dei due casi in modo abbastanza lineare. Il colpevole dell'omicidio di Justus l'avevo capito ben prima di Katharina.
Lettura gradevole, come sempre alla fine del libro ci sono delle ricette (di gelati e sorbetti questa volta).
Mio voto: 7 e mezzo / 10


************* 
Brigitte Glaser e i delitti della cuoca Katharina Schweitzer: 
4 - Bomba al gelato
5 - Miele amaro 
6 - Buffet al veleno 
7 - Crimini al pistacchio
8 - Tisana letale

giovedì 24 aprile 2025

Difesa a zona - Petros Markaris


Titolo originale: Άμυνα ζώνης (1998) 
Titolo in inglese: Zone defence 

Mentre un terremoto provoca una frana che riporta alla luce il cadavere di uno sconosciuto, un personaggio noto in tutta Atene viene ucciso. Due omicidi misteriosi per un’indagine mozzafiato che ci aprirà, con molte sorprese, le porte di piccoli universi carichi di ambiguità: i locali notturni, le squadre di calcio di serie C, le società di sondaggi demoscopici... Markaris segue da vicino il suo personaggio, spargendo in libertà i semi di quell’umorismo amaro che lo hanno fatto amare fin dall’inizio, e che hanno dato nuova linfa ai canoni della narrativa poliziesca. (goodreads) 

Il commissario Charitos si trova in vacanza dalla sorella di sua moglie, quando l'isola è scossa da un violento terremoto che fa franare una collina. Sotto questa collina viene ritrovato il corpo di un uomo mezzo nudo già in stato di decomposizione. Ovviamente Kostas non riesce a non cominciare ad indagare, anche se nessuno pare conoscere chi possa essere questa persona. Nel frattempo, tornato ad Atene, viene ucciso un noto personaggio cittadino e il caso, prima ritenuto un attentato terroristico, viene poi affidato a Charitos e i suoi uomini. Lungo le indagini, Charitos si renderà conto che questo personaggio, proprietario di un ristorante francese e due locali notturni, in realtà ha una serie di traffici nascosti che rischiano di coinvolgere anche alte cariche dello Stato. 
Romanzo che nonostante si allarga molto come tematica, ha un bel brio e soprattutto riesce a rimanere chiaro. Il commissario Charitos, nonostante finisca anche all'ospedale per un presunto infarto (che forse è più un attacco di ansia) continua ad indagare sui due cadaveri, che ben presto aumenteranno di numero, finendo a svelare qual è la "difesa a zona" che Konstantinos Koustas è riuscito a creare intorno ai propri affari. Romanzo brillante, col commissario che parla in prima persona in maniera anche ironica. Belli gli scambi di battute tra lui e la moglie Adriana. Belle anche le battute che lui fa tra sè e sè. Scrittura molto scorrevole. Come sempre, oltre agli omicidi, Markaris ci fa vivere la città di Atene e le problematiche socio-politiche che esistono, dal traffico impossibile, allo smog, allo sciopero degli operatori della raccolta dell'immondizia, ai politici corrotti, alle bustarelle da allungare qualcuno per lavorare o per essere curati. Molto interessante questa contestualizzazione della vicenda. 
Lettura molto gradevole. 
Mio voto: 8 / 10

Divorzio alla turca - Esmahan Aykol


Titolo originale: Scheidung auf Türkisch (2007)
Titolo in inglese: Divorce Turkish Style

Terzo caso per l'avventurosa Kati Hirschel, la libraia di Istanbul, venuta dalla natia Germania ma ormai più stambuliota di chiunque altro, investigatrice per vivacità. Da poco tempo proprietaria di una nuova casa, giunta al negozio Kati riceve la telefonata del suo collaboratore, il mondano Fofo che le dice che su internet c'è una notizia che potrebbe interessarla. E morta Sani Ankaraligil, la "nuora degli Ankaraligil", sposa del rampollo di una delle casate più in vista del paese. La signora aveva appena avviato le pratiche di divorzio. "Fantastico! Come una pantera pronta al balzo non vedevo l'ora di lanciarmi in una nuova indagine per far luce su un presunto delitto. Al diavolo il lavoro e i debiti!". E sostenuta dall'allegra autoironia che l'aiuta nei momenti belli e in quelli brutti, la libraia si prepara a fare ciò che la diverte di più: scompigliare le carte, smontare le soluzioni facili. Infatti la versione iniziale è: incidente. Ma chi ci crede? Con quel contorno di denaro e di potere. La prima pista da battere è questa: la donna presiedeva un'associazione ambientalista. Una strana associazione, con due soli soci, e i cui uffici sono devastati proprio nel giorno in cui la protagonista, con il collaboratore, va con una scusa a visitarli. Poi però tutto diventa più oscuro, minaccioso e complicato. (ibs)

L'assistente di Kati, Fofo, la coinvolge per cercare di scoprire come sia morta la moglie di un famosissimo imprenditore stambuliota. Ovviamente non ci vuole molto per convincerla, e i due si mettono in moto alla ricerca di indizi. Sul loro cammino una vecchia conoscenza di Kati, Bakuhan, diventato capo del settore omicidi; inevitabile che le loro strade si incrocino "professionalmente". Anche se Kati continua a pensare a Selim, l'avvocato e suo precedente compagno...
Come sempre, il giallo sembra più una scusa per parlare di Istanbul, del suo traffico, delle sue tradizioni, dei lavori stradali che non finiscono mai. E la scrittrice è proprio brava a portarci dentro a questo clima della città.
Il libro è scritto in modo che Kati sembra che parli direttamente col lettore.
Questa volta lo svolgimento mi pare meno dispersivo e meno contorto dei precedenti. La vicenda si segue bene. Molto gradevole.
Mio voto 7 e mezzo / 10

giovedì 27 febbraio 2025

Anni d'oro - Arno Camenisch


Titolo originale: Goldene Jahre (2020)

Da 51 anni, Margrit e Rosa-Maria gestiscono un chiosco con tanto di bella insegna luminosa e pompa del carburante. È il punto di riferimento per l’intero paese e per chiunque si ritrovi a percorrere le strade di quelle montagne. Da Margrit e Rosa-Maria sono passate persone di ogni tipo e le due donne hanno visto di tutto: auto eleganti e vecchi ciclomotori, il Tour de Suisse, celebrità e persino truffatori, ma i loro preferiti sono gli innamorati che soffrono pene d’amore. È così che al chiosco tra un caffè, una rivista e un biglietto della lotteria ci si scambia confidenze, storie accorate, parole gentili, e si svela ciò che fa vibrare gli animi. Arno Camenisch racconta con grande ironia e una certa nostalgia un mondo che cambiamento dopo cambiamento rischia quasi di scomparire, ma fino a quando Margrit e Rosa-Maria gestiranno il loro chiosco quel mondo rimarrà meravigliosamente bello e luminoso. «Anni d’oro» è una storia dal valore universale nella quale un piccolo angolo di montagna diventa specchio dei nostri tempi e, allo stesso tempo, conferma Camenisch come una delle voci più originali della letteratura in lingua tedesca di oggi. (kellereditore.it)

La trama sintetizza bene cosa succede in questo libro, che praticamente è una lunga chiacchierata tra Margrit e Rosa-Maria, dove partono con un argomento, ne collegano un altro, ne collegano un altro ancora, e così via. Una chiacchierata tra due persone che parte da quando hanno aperto il chiosco con annessa pompa di benzina 51 anni prima (che nel 1969 erano viste come delle bestie rare mentre le altre donne stavano in casa a fare la calza), poi va a quando è passato di lì il Tour de Suisse, a quando la neve aveva ricoperto il chiosco e gli inverni erano freddi e si girava coi Moonboots, ai personaggi famosi che sono passati di lì, ai personaggi del paese che si fermano e fanno due chiacchiere sui loro problemi (e al fatto che loro conoscono fatti privati di molte persone), a quando c'è stata la valanga a Disentis, alla catastrofe di Chernobyl, al clima impazzito. Due donne che hanno preso in mano la loro vita, una cosa rivoluzionaria per i loro tempi, e che sono felici di quello che fanno e lo faranno finchè si sentiranno in salute. 
Lo svolgimento è interessante, anche perchè le due donne sono anche simpatiche. Purtroppo sono quei libri che dopo un po' mi vengono a noia perchè sono una specie di unico flusso di coscienza (tra due persone) con giusto qualche interlinea di stacco tra un argomento e l'altro, come se chi parla stesse facendo mente locale. Ci sono anche parti ironiche e, a ben guardare, si può sentire molta malinconia che si nasconde dietro a ricordi di cose che non potranno ripetersi o che sono cambiate negli anni.
Piacevole scrittura. 
Mio voto: 7 / 10

Gli undici inganni - Robert Gold


Titolo originale: Eleven liars (2023)

Ben Harper, un brillante giornalista d’inchiesta, è tornato a vivere a Had­dley, il tranquillo sobborgo di Londra in cui ha trascorso una burrascosa infanzia. Quando Ben aveva solo otto anni, i viali alberati, i grandi parchi e le eleganti villette di quel posto incantevole sono stati lo sfondo dell’assassinio di suo fratello, un dramma che il cronista sta ricostruendo per il suo nuovo podcast.
Una sera di ottobre, rientrando a casa, Ben si imbatte nelle fiamme che divampano al centro ricreativo della cinquecentesca chiesa di St Stephen. Avvicinandosi, si accorge che qualcuno è rimasto intrappolato nel rogo. Ben sfida il fuoco per cercare di trarre in salvo lo sconosciuto, che però fugge via senza farsi riconoscere né lasciare traccia. Una reazione inspiegabile, che diventa ancor più enigmatica quando la polizia rinviene tra le macerie dell’edificio i resti di un cadavere.
Cos’è successo, quella notte, alla parrocchia di St Stephen, prima che scoppiasse l’incendio? Chi o che cosa ha alimentato le fiamme? Mentre le voci e i sospetti si rincorrono, Ben si trova coinvolto in una rete di inganni e bugie che lo porterà indietro nel tempo. Perché tutti hanno qualcosa da nascondere. Ma alcuni segreti sono più pericolosi di altri.
Dopo il grande successo di I dodici segreti, Gold torna a intrappolare i lettori in un meccanismo narrativo impeccabile, attraversato da una suspense travolgente. Breve storia di un grande successo (goodreads)

Ben Harper si trova di nuovo coinvolto in un crimine cittadino. E stavolta vuole risolverlo per aiutare Dani, la sua amica poliziotta, affinchè lei abbia risposte sul suo passato. Ma Dani sta avendo anche grossi problemi a casa, perchè lei è stata promossa al reparto investigativo, mentre il marito che è rimasto paralizzato dalla vita in giù un anno prima in un aggressione al supermercato, fatica a rimanere in secondo piano (e gli viene pure organizzata una ricostruzione dal vivo di cosa successe il giorno della tragedia). Poi abbiamo Pamela, una vedova a cui piace osservare i ragazzini che vanno verso la scuola, e che ne prende particolarmente a cuore una al punto che rischia una denuncia. Poi abbiamo un prete, che capiamo subito che nasconde qualcosa, e una imprenditrice edile che il padre di Dani ha cercato per tutta la vita di far arrestare per spaccio di droga.
Insomma, i personaggi che compaiono sono davvero tanti e per molta parte del libro non si capiscono i collegamenti tra loro, sappiamo solo che per qualche motivo si odiano o nascondono del rancore per qualcosa.
Robert Gold ha un bello stile di scrittura, il libro si legge volentieri, si è invogliati ad andare avanti. I capitoli sono brevi. Non ho contato se gli inganni sono davvero undici, ipotizzo di sì. Però manca qualcosa, un po' di brio. L'idea di fondo non è male, la storia non è male, ma manca un po' di pathos. Alcune vicende sono tirate un po' per le lunghe, lasciate in sospeso, ma questo aiuta più a creare confusione che pathos, quindi per due terzi di libro ancora abbiamo troppe storie che rimangono storie a sè. Poi c'è un'accellerata nel finale e purtroppo diventa un po' caotica. L'unica cosa che rimane è che abbiamo un personaggio che ha tramato nell'ombra (e lo avevo capito anche io), ma non sappiamo perchè e come (immagino che verrà portato avanti nei prossimi libri).
Sicuramente leggerò i prossimi libri dell'autore perchè comunque sono piacevoli. Però credo che trarrebbe molto vantaggio dal calare il numero di personaggi che tira in ballo e dal non aggrovigliare l'ultima parte del libro.
Mio voto: 7 / 10

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Serie Ben Harper:
2 - Gli undici inganni

martedì 25 febbraio 2025

Re bianco - Juan Gómez-Jurado


Titolo originale: Rey Blanco (2020) 
Titolo in inglese: White king 

"Spero che tu non ti sia già dimenticata di me. Giochiamo?". Quando Antonia Scott riceve questo messaggio, sa benissimo chi glielo ha inviato. Sa anche che questa partita è quasi impossibile da vincere. Ma ad Antonia perdere non piace e, se perde questa battaglia, le avrà perse tutte. È il momento della resa dei conti, dello scontro faccia a faccia con il suo nemico numero uno. E sarà uno scontro spietato, un ballo diabolico a un ritmo convulso, una crudele caccia al tesoro costellata di trappole mortali in cui ogni tappa è più pericolosa della precedente. I fili, come sempre, verranno mossi dall'alto: la regina è la figura più potente della scacchiera, ma un pezzo degli scacchi non deve mai dimenticare che c'è sempre una mano che lo dirige. Anche questo, però, è tutto da vedere. (goodreads)
 
Mentre Antonia è disperata per il rapimento di Jon a cui ha assistito impotente, Mentor è costretto a rivelarle che alcune Regine Rosse europee sono state uccise insieme al loro scudiero. 
Antonia viene convocata da White, raggiunto da Sandra Fajardo, il quale la costringe a dover risolvere tre casi di omicidio per lui. In cambio, le restituisce Jon Gutierriez, al quale è stata impiantata una bomba sulla schiena controllata da un gps nelle mani di White. Per ogni caso hanno un tempo stabilito da White, se falliscono lui fa saltare per aria Jon. 
Vediamo quindi Antonia e Jon alle prese con casi irrisolti, apparentemente senza alcun collegamento con White. Intanto Mentor ha riconosciuto una dello staff di White, una donna che dovrebbe essere rinchiusa in un ospedale psichiatrico e di cui lui era la persona di riferimento ma che è stata dimessa da quattro anni senza che lui sia stato avvisato. E ci sono molti flashback di quando Mentor ha trovato, tra le tante candidate, due potenziali regine rosse, ed entrambe sono state allenate separatamente all'insaputa dell'altra. 
Mi piace molto come scrive questo autore, nonostante il linguaggio piuttosto rude, a volte quasi telegrafico a volte prodigo di spiegazioni. Un misto di sarcasmo e tecnicismi. E mi piacciono molto i due personaggi che ha creato, Antonia e Jon (che immagino ben diversi dagli attori scelti per interpretare la serie tv, che ho visto solo nei trailer). 
Ho un po' l'impressione che abbia voluto creare il colpo di scena finale, quello che ti vuol far rimanere a bocca aperta, ma che in realtà, avendo tirato un po' per le lunghe le storie, alla fine succede esattamente quello che ti aspetti (o, almeno, che io mi aspettavo). Secondo me si è un po' incartato nell'ultima parte del libro. 

Ho poi scoperto, leggendo i ringraziamenti, che in realtà questa trilogia (regina rossa, lupa nera, re bianco) fanno parte di una pentalogia, che sarebbe il caso di leggere i due precedenti (il paziente, cicatrice) e l'autore dice che la storia cambierà davanti ai miei occhi. L'autore poi lascia il lettore col dubbio se Antonia e Jon torneranno oppure no. Chissà. 
Lettura gradevole, probabilmente leggerò altro di questo autore, appena possibile.
Mio voto: 7 e mezzo / 10 

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Serie con Antonia Scott: 
1. Il paziente 
2. Cicatrice 
5. Re bianco

Il giorno della civetta - Leonardo Sciascia


Titolo originale: Il giorno della civetta (1961) 
Titolo in inglese: The day of the owl

Leonardo Sciascia pubblicò questo romanzo nel 1961. Allora, nelle parole dell’autore stesso, «sulla mafia esistevano degli studi, studi molto interessanti, classici addirittura: esisteva una commedia di un autore siciliano che era un’apologia della mafia e nessuno che avesse messo l’accento su questo problema in un’opera narrativa di largo consumo». La stessa parola mafia era usata con tutte le cautele e quasi di malavoglia. Eppure noi sappiamo che proprio in quegli anni avveniva la radicale trasformazione che spostò la mafia dal mondo agrario a quello degli appalti, delle commesse e di altre realtà «cittadine», non più regionali ma nazionali e internazionali. Lo scrittore Sciascia irrompe dunque in questa realtà come nominandola per la prima volta. Basta leggere la pagina iniziale del Giorno della civetta per capire che essa finalmente cominciava a esistere nella parola. Sciascia sottopose il testo a un delicato lavoro di limatura, riducendolo ai tratti essenziali con l’arte del «cavare»: e, visto a distanza di anni, tale lavoro si rivela più che mai un’astuzia dell’arte. Qui infatti Sciascia ha scoperto, una volta per tutte, quel suo inconfondibile modo di narrare che non si concede ambagi e volute, ma fissa lo sguardo sempre e soltanto sulle nervature del significato, fossero anche in un minimo gesto o dettaglio. In questo senso, se Il giorno della civetta è diventato il romanzo più popolare di Sciascia, è anche perché lo rappresenta in una forma che, nel più piccolo spazio, raggiunge la massima densità. (goodreads) 

Libro coraggioso, il primo a parlare di mafia quando anche la politica la ignorava, e il primo a parlare di collusioni tra mafia e politica. 
Ho fatto un po' fatica con il linguaggio perchè salta un po' da una persona all'altra e ci vuole un po' a capire chi parla, così ho pensato di concentrarmi più sull'argomento piuttosto che su chi effettivamente dice le cose. 
E' un libro moderno, nel senso che parla di cose che tuttora funzionano nello stesso modo. Viene definito "giallo", ma a mio parere, pur essendoci degli omicidi, il capitano arriva al colpevole ma ciò che si svela è tutta la struttura sociale della mafia e il suo modo di operare. L'omertà delle persone che sanno o vedono ma fingono di non sapere e di non aver visto (nonostante il primo omicidio avviene alla fermata dell'autobus e sull'autobus ci sono molte persone). 
Mi è piaciuto molto il capitano Bellodi, parmense, ex partigiano, pieno di ideali, che utilizza metodi nuovi per ottenere le confessioni non ricorre alle maniere forti bensì alla gentilezza; capisce che non può incastrare il boss per omicidio e allora prova come in America ad incastrarlo per evasione fiscale. 
La scrittura riesce a rendere molto caratterizzati i personaggi. Ho apprezzato molto che pur essendo ambientato in Sicilia, a differenza di altri autori qui non troviamo termini dialettali, e laddove (negli interrogatori) se ne trovano, c'è il maresciallo che traduce in italiano per il capitano (e quindi anche per noi). Famosissima la frase che don Mariano Arena dice al capitano: 

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…»

Libro molto attuale e molto interessante.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

mercoledì 12 febbraio 2025

Il nastro rosso - Lucy Adlington


Titolo originale: The red ribbon (2017)

E se la tua salvezza dipendesse da ago e filo?
Ella ha un unico, grande sogno: diventare una sarta abilissima. Così, giunto finalmente il suo primo giorno di lavoro, mette piede in un mondo fatto di sete, aghi, fili, forbici e nastri colorati. Dovrebbe essere al settimo cielo, ma quello in cui è capitata non è un laboratorio di sartoria qualunque. Ella, infatti, si trova nel campo di concentramento di Auschwitz e, in un luogo in cui a contare è solo la lotta per la sopravvivenza, ogni sua creazione può fare la differenza tra la vita e la morte. Mentre attorno a lei regnano brutalità e orrore, la ragazza si rifugia nel suo lavoro, nel suo amore per la moda e nell'amicizia con Rose, un'altra giovane condannata al suo stesso destino. Il talento permetterà a Ella di salvarsi?
Ispirato a una storia vera, Il nastro rosso racconta uno degli aspetti meno conosciuti dell'Olocausto e narra un'indimenticabile storia di forza, sopravvivenza e amicizia. In corso di traduzione in oltre 14 Paesi, il romanzo è già un bestseller internazionale, è stato candidato a numerosi premi, tra cui il Carnegie Hall, e presto diventerà un film. (goodreads)

L'autrice è una storica della moda, dice di aver scoperto questa vicenda del laboratorio di sartoria di Auschwitz-Birkenau nelle sue ricerche. Il laboratorio nasceva dal desiderio di Hedwig Hoss, moglie del comandante del campo, di avere sostanzialmente delle schiave che cucissero abiti di alta moda per lei e successivamente anche per le mogli degli altri ufficiali delle S.S.
Anche se non indicato, credo di poter dire che il libro è "classificabile" come young adult, sia per il fatto che le protagoniste sono due ragazze (Ella, che ha mentito sull'età, e Rose), sia per il fatto che la tragedia che si svolge all'interno del campo di concentramento non indugia in dettagli pesanti ma rende sì reale il tormento di Ella però un po' edulcorato. 
Il romanzo si legge bene, scorrevole, affronta la durezza del campo di concentramento ma esalta principalmente la tenacia di Ella nel voler uscire viva da lì, dandoci anche una idea dei legami che possono instaurarsi anche in luoghi simili. Credo che il punto focale della storia sia la speranza, come ripete anche spesso Rose. Anche nell'esperienza più atroce non bisogna perdere la speranza. Anche il vedere i prati al di fuori del recinto sono un simbolo di speranza e libertà.
Ella capisce subito come funziona il sistema di baratto di favori all'interno del campo e lo sfrutta grazie ad alcuni doni che riceve proprio in cambio della sua bravura di sarta. Non so se sia verosimile il rapporto che si crea con la guardia Carla, ma sicuramente dà l'idea dell'instabilità emotiva dei carcerieri, che possono aiutarti o farti fuori a loro capriccio.
Libro che parla di cose atroci ma con uno stile molto leggero.

Mio voto: 7 e mezzo / 10

sabato 8 febbraio 2025

Accadde il primo settembre (o un altro giorno) - Pavol Rankov


Titolo originale: Stalo sa prvého septembra (alebo inokedy) - 2008
Titolo originale: It happened on the first of september (or some other time)

Peter, ungherese, Ján, ceco, e Gabriel, ebreo, sono tre giovani amici, ognuno irrimediabilmente innamorato della slovacca Mária: è il 1938 e poiché Levice, piccola città della Slovacchia al confine con l'Ungheria, è tra le poche a vantare una piscina, i tre amici decidono che si contenderanno il diritto di corteggiarla con una memorabile gara di nuoto, il primo settembre. Nelle loro vite irrompe però la Storia, non calcolata, improvvisa e violenta, a impedire anno dopo anno lo svolgersi della competizione, che da allora diventerà il centro gravitazionale delle loro vite, seppur decentrato, rincorso, quasi irraggiungibile: i tre amici e Mária si aggrappano alla loro amicizia e al loro amore come unico collante delle loro identità disperse. In questo romanzo, la Storia sconvolge gli ordini preesistenti e ostacola i legami, obbligando i protagonisti a combattere le potenti e irrazionali forze disgregatrici del Novecento, e della vita stessa. (ibs)

Libro interessante che in quattrocento pagine affronta la storia della Cecoslovacchia dal 1938 al 1968, attraverso ciò che accade nella vita di tre amici: un ungherese, un ebreo e uno slovacco.
L'ungherese si chiama Peter Ronai. Lo slovacco è Honza/Jan/Janos/Hans di cognome Bizek. L'ebreo si chiama Gabriel/Gabor Rosenberg. Tutti e tre sono innamorati di Maria Belaj. Il libro parte coi tre ragazzi che il primo settembre si sfidano a nuoto per capire chi deve provarci con Maria.
La storia si svolge seguendo le vicende dei tre amici, spesso intrecciate, in alcuni momenti più lontane (si arriva anche in Israele e negli Stati Uniti). Ammetto che ho dovuto farmi un biglietto con i nomi dei tre ragazzi per capire chi fossero, perchè facevo un po' confusione (poi cambiano anche nome e non ci stavo più dietro).

L'autore spesso con un tono dissacratorio affronta i ribaltoni politici avvenuti nel Paese, soprattutto in relazione al sogno del socialismo che alla fine non si è mai esaudito fino in fondo.
Credo che chi conosce la storia della Cecoslovacchia potrebbe trarne un piacere anche maggiore da questo libro, io ho fatto un po' fatica a seguire le vicende politiche, soprattutto all'inizio quando la Cecoslovacchia passa sotto l'Ungheria fascista poi intervengono i russi e torna Cecoslovacchia (o qualcosa di simile, potrei aver fatto confusione...) tirando in mezzo anche la nascita dello stato di  Israele. Comunque ciò che rimane, è un tormento politico molto forte in questo territorio, dove c'è un grande desiderio di radicare il socialismo, impresa che non riesce del tutto. 

I tre ragazzi rimangono legati per la vita, anche quando si troveranno lontani. Pur essendo sostanzialmente di origini diverse, questo non li allontana ma li unisce (ad un certo punto sarà l'uccello non circonciso di Jon a salvare l'uccello circonciso di Gabriel) in uno scambio di opinioni e vedute su ciò che c'è intorno a loro. Cos'è una patria? E' questa l'idea di patria? 

Il libro è composto da capitoli, ognuno dei quali è ambientato intorno al primo settembre e descrive cosa è successo ad ognuno dei tre ragazzi (e attraverso loro nel Paese) in quell'anno. Nel corso dell'anno cambia la politica del Paese, cambiano le relazioni tra i tre amici, sempre comunque legati a Maria.
E' un libro piuttosto intenso che affronta tanti argomenti, tanti cambiamenti, probabilmente senza approfondire molto. Percorriamo trent'anni di storia molto densa, con tanti ribaltoni storici, tanti avvenimenti, visti attraverso le vite di quattro ragazzi che hanno affrontato praticamente ogni cosa che poteva succedere.
Libro che alla fine, mi è piaciuto molto. L'ho preso in prestito in biblioteca ma sono quasi tentata dall'idea di comprarlo per tenerlo.
Mio voto: 8 / 10

Accadimenti nell'irrealtà immediata - Max Blecher


Titolo originale: Întâmplări în irealitatea imediată (1936)
Titolo in inglese: Adventures in Immediate Irreality

È una visione, quella del matto che giace sopito in ognuno. Sono i ricordi ora esatti ora creati, di chi cerca i propri contorni. Con una scrittura fine, delicata, precisa e allo stesso tempo viscerale, Blecher ci regala lo scontro tra i limiti di un mondo che non ha il potere di cambiare se stesso nemmeno di un po' e le infinite e dolorose potenzialità di una mente che nelle momentanee irrealtà è costretta a trovare la propria casa. Dimenticata durante il periodo comunista, la figura di Max Blecher è tornata luminosa dopo il 1989 con edizioni e traduzioni in numerose lingue e presso prestigiosi editori in Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, e Francia. Accadimenti nell'irrealtà immediata, primo suo libro edito in Italia, è il racconto intimo ed inquietante di un'adolescenza caratterizzata da frequenti "crisi di irrealtà", dal disagio fisico e sociale e dalla scoperta della sessualità. Blecher è stato spesso paragonato a Franz Kafka, Bruno Schulz, Thomas Mann e ci ha lasciato una produzione letteraria eccelsa nonostante una vita sofferta e stroncata precocemente, a soli ventinove anni, dalla tubercolosi spinale. (goodreads)

"Quando guardo per molto tempo un punto fisso sulla parete mi accade a volte di non sapere più nè chi sono nè dove mi trovo. Avverto allora da lontano l'assenza della mia identità, quasi fossi divenuto, per un istante, una persona del tutto estranea. Questo personaggio astratto e la mia persona reale si contendono con pari forza il mio convincimento"

Se ho capito bene questo libro, l'autore descrive alcune crisi che ha avuto fin dalla giovane età. Crisi che lo portavano quasi a diventare una specie di sdoppiamento con se stesso. Crisi che lo prendevano in posti particolari: la propria stanza, un certo punto del parco. Crisi che spesso hanno anche un che di erotico.

"Col tempo le crisi scomparvero da sole non senza lasciare però in me, per sempre, il loro potente ricordo. Quando entrai nell'adolescenza non ebbi più crisi, ma la condizione crepuscolare che le precedeva e il sentimento della profonda inutilità del mondo, che le seguiva, erano divenuti in qualche modo la mia condizione naturale"

"Attorno a me è tornata la vita che vivrò fino al prossimo sogno. Ricordi e dolori presenti gravano pesantemente in me e io voglio resistergli per non cadere nel loro sonno, da dove non tornerei forse mai più..."

Ho trovato questo libro per caso, cercando qualcosa relativo alla Romania. Ero curiosa del titolo ma non pensavo di fare così fatica a leggerlo.
Mi piacciono i libri visionari e non mi dispiacciono i libri di auto riflessione, ma qui ho fatto molta fatica. Il libro non raggiunge le duecento pagine ma è notevolmente pesante. E' davvero un delirio, anzi, una serie di ricordi deliranti, in alcuni punti senza capo nè coda. In alcuni passaggi si capisce la difficoltà di vivere, di comprendere il mondo che c'è intorno. Il desiderio di trovare in qualche modo pace e il ricordo di tante "crisi" che hanno accompagnato l'autore fin da bambino.
Da qualche parte ho letto che Blecher ha una scrittura elegante. Posso anche essere d'accordo, ma è estremamente complessa, sia per alcuni termini che utilizza sia per come si esprime.
Più che a Kafka, a me ha ricordato Georges Perec, la stessa sensazione di vaneggiamento che io non riesco a comprendere. Non è il libro per me, ma sicuramente ne capisco le potenzialità.
Mio voto: 6 / 10

sabato 4 gennaio 2025

In silenzio si uccide - Arnaldur Indriðason


Titolo originale: Dauðarósir (1998)
Titolo inglese: Silent kill

Il cadavere nudo di una ragazza con il viso truccato vistosamente e una lettera J tatuata sulla natica viene ritrovato sulla tomba di Jón Sigurðsson, eroe nazionale islandese. A un primo esame l’omicidio sembra avvenuto per strangolamento. L’autopsia, che pare confermare l’ipotesi, fornisce altre risposte: la vittima era anoressica e faceva uso di droghe, su tutto il corpo ci sono chiari segni di violenza. Come mai l’assassino ha deciso di lasciare il cadavere in un luogo così simbolico? Vuole lanciare un messaggio? Le indagini, affidate a Erlendur Sveinsson e Sigurður Óli, si prospettano lunghe e complicate, ma i due investigatori possono contare sull’aiuto di Eva Lind, la figlia di Erlendur, che frequenta le stesse brutte compagnie della vittima. In breve tempo riescono così a risalire all’identità della ragazza, Birta, che aveva solo ventidue anni. Tutte le piste conducono al sottobosco della droga e della prostituzione, un mondo in cui uomini ricchi e spietati si comportano da padroni, senza rispetto per la vita degli altri. L’assassino, però, potrebbe essere qualcuno di insospettabile… In questa sua seconda indagine, l’ispettore Erlendur, poliziotto in perenne lotta con i fantasmi del passato e con la sua inadeguatezza di padre, dovrà scavare nelle perversioni più torbide dell’animo umano, e si scontrerà con le promesse tradite di una intera generazione di giovani alla deriva, in un paese che ha sacrificato la propria identità e i propri valori. (goodreads)

"Dove persero colore i giorni della tua vita?"

Seconda avventura dell'ispettore Erlendur e del suo collega Sigurdur Oli, pubblicata dieci anni dopo la fine dell'intera serie, ma va beh. 
La descrizione del libro è molto chiara. Stavolta sono alle prese con il cadavere di una ragazza ritrovato sulla tomba dell'eroe nazionale islandese e sono costretti ad indagare nel mondo della droga a della prostituzione, chiedendo anche l'aiuto di Eva Lind, la figlia tossicodipendente di Erlendur, il quale è alle prese col suo senso di colpa esistenziale nei confronti dei figli che ha abbandonato da piccoli, entrambi caduti nelle dipendenze (Eva Lind della droga, Sindri Snaer dell'alcool). In questo libro ha molto spazio la riflessione di Erlendur riguardo ai figli e alla famiglia.
Grande è anche la riflessione su ciò che viene chiamato "modernità" e di come l'abbandono delle campagne a favore delle città sia iniziato come processo naturale ma sia stato accelerato dai costruttori edili. E' interessante anche la riflessione di Erlendur sul fatto che i giovani non hanno più tradizioni, non sanno nemmeno chi sia Jon Sigurdsson.
Uno dei personaggi della vicenda è un riccone che inframmezza i suoi discorsi con termini in americano. Sicuramente è caratterizzante del personaggio, e non mi dà particolarmente fastidio, però mi chiedo se uno che non capisce la lingua potrebbe avere invece difficoltà.
Forse, più della vicenda criminale in sè, è interessante il sottofondo criminale e politico-sociale che l'autore ci mostra. E mi piace anche molto che un po' alla volta scopriamo il passato dell'ispettore.
Primo libro dell'anno, sapevo di cominciarlo bene perchè Indridason è sempre piacevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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Serie del commissario Erlendur Sveinsson:
1997 - (Synir Duftsins) - I figli della polvere
1998 - (Dauðarósir) - In silenzio si uccide 
2000 - (Mýrin) - Sotto la città
2001 - (Grafarþögn) - La signora in verde
2002 - (Röddin) - La voce
2004 - (Kleifarvatn) - Un corpo nel lago
2005 - (Vetrarborgin) - Un grande gelo 
2007 - (Harðskafi) - Un caso archiviato 
2008 - (Myrká) - Un doppio sospetto 
2009 - (Svörtuloft) - Cielo nero 
2010 - (Furðustrandir) - Le abitudini delle volpi

Serie del giovane Erlendur: 
2011 - (Einvígið) - Sfida cruciale (protagonista Marion Briem, prima comparsa di Erlendur)
2012 - (Reykjavíkurnætur) - Le notti di Reykjavík 
2014 - (Kamp Knox) - Un delitto da dimenticare


domenica 29 dicembre 2024

European reading challenge 2025


Sfida ospitata da Rose city reader.

The idea is to read books set in European countries or books by European authors. The books can be of any genre – fiction, nonfiction, novels, short stories, memoirs, travel guides, cookbooks, biography, poetry, whatever. You can participate at different levels, but each book must represent a different country -- either written by an author from a different country or set in a different country, no two books from the same country. It's supposed to be a tour!

WHAT COUNTS AS "EUROPE"?:
For this challenge, we use the standard list of 50 sovereign states that fall (at least partially) within the geographic territory of the continent of Europe and/or enjoy membership in international European organizations such as the Council of Europe.

These 50 European sovereign states are:

Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Belarus, Belgium, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland, France, Georgia, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Kazakhstan, Latvia, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg, Malta, Moldova, Monaco, Montenegro, Netherlands, Norway, Poland, Portugal, Republic of Macedonia, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland, Turkey, Ukraine, United Kingdom, and Vatican City.

NOTE: Even with Brexit, the United Kingdom is still one country, part of Europe, that includes England, Scotland, Wales, and Northern Ireland. One book from any one of these four counts as your one book for the United Kingdom.

LEVELS OF PARTICIPATION
Participants can read as many books as they want and are encouraged to visit as many European countries as possible. The Jet Setter Prize will go to the person who reads (and reviews) books from the greatest number of different countries (see below). To participate in the challenge, sign up at the levels below. If you want to go on to compete for the Prize, keep reading!

- FIVE STAR (DELUXE ENTOURAGE): Read at least five books by different European authors or books set in different European countries.
- FOUR STAR (HONEYMOONER): Read four qualifying books.
- THREE STAR (BUSINESS TRAVELER): Read three qualifying books.
- TWO STAR (ADVENTURER): Read two qualifying books.
- ONE STAR (PENSIONE WEEKENDER): Read just one qualifying book.

Read all books between January 1, 2025 and December 31, 2025.

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Libri letti:
  1. Iceland - In silenzio si uccide (Arnaldur Indridason)
  2. Romania - Accadimenti nell'irrealtà immediata (Max Blecher)
  3. Slovakia - Accadde il primo settembre (o un altro giorno) (Pavol Rankov)
  4. Poland (set in) - Il nastro rosso (Lucy Adlington)
  5. Italy - Il giorno della civetta (Leonardo Sciascia)
sfida completata il 02 febbraio 2025

8.  Switzerland - Anni d'oro (Arno Camenisch)
16. Portugal (set in) - Lo sguardo di Odo (Yann Martel)
19.