Titolo originale: Le
commissaire dans la truffière (1991)
Il commissario Laviolette, arrivato a Banon per gustarsi
un'omelette ai tartufi, si trova inaspettatamente a dover risolvere
l'ennesimo enigma. Un covo di hippy assassinati, una scrofa di nome
Roseline e uno spiacevole incidente nei pressi di una tomba
protestante sono gli originali
elementi di questa vicenda. In un crescendo di
suspense, fino alla quasi inaspettata soluzione del delitto, il
lettore può tornare a immergersi nella vita di provincia che Pierre
Magnan sa descrivere in modo impeccabile. (www.ibs.it)
Ammetto di aver fatto una
certa fatica. Il libro parte abbastanza lento. E ho trovato poco
scorrevole anche la scrittura, nonostante le belle descrizioni del
paese. Comincia ad avere un po' più movimento nella seconda parte,
quando vengono trovati anche i cadaveri degli hippy e cominciano ad
ingranare un po' le indagini.
La soluzione però sembra
cadere un po' dal nulla. Non ci sono indizi che portino il lettore ad
avvicinarsi (o almeno non li ho colti se ci sono).
La locandiera Rosemonde è
piuttosto simpatica. E una menzione particolare va alla scrofa che
scappa verso il bosco, lei probabilmente ha capito tutto prima di
tutti eh eh. Per il resto non ho trovato nessun personaggio
particolarmente interessante, anche perchè non sono descritti più
di tanto. Il commissario ha dato segno di essere molto intuitivo, ma
non mi ha particolarmente colpito.
Carino.
Mio voto: 6 e mezzo / 10
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