Titolo originale: Wondy. Ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro (2014)
Wondy.
Una Wonder Woman in borghese: non indossa le
culotte con le stelle o il top rosso, eppure la protagonista di questo libro a
volte si sente proprio così. Come la supereroina, lotta contro le avversità
della vita armata di autoironia e tenta in ogni modo di andare avanti –
crescere i suoi bambini di due e quattro anni, non allontanarsi dall’amato
marito Ken e vedere le amiche di sempre – mentre affronta il tumore al seno. Ma
i “sassolini”, come li chiama per Attilino e la Iena, le portano anche una
nuova terza misura di reggipetto.
E Wondy è bravissima a vedere il bicchiere
mezzo pieno, così, senza poter dimenticare i continui controlli, la chemio e i
mesi passati sul divano, non perde l’occasione per sdrammatizzare e vedere il
lato positivo. Con la valigia pronta per un nuovo viaggio e il pc sempre
acceso, impara che il tempo è prezioso (e poco), che i veri amici si
riconoscono subito – ti invitano a sessioni di shopping o preparano cene
prelibate con consegna a domicilio – che l’affetto incrollabile dei figli è il
nostro carburante migliore; insomma che vale la pena combattere al massimo per
tenersi stretto ciò che si ama. E allora, senza capelli le feste in maschera e
parrucca vengono meglio, se hai già la nausea puoi concederti infinite corse
sulle montagne russe con tua sorella e, se non hai appetito ma il sushi lo
mangi, ne approfitti per uscire più spesso a cena…
Francesca Del Rosso racconta
una storia, la sua, che commuove e appassiona, ricordandoci come ogni donna
abbia dentro un potere nascosto, grazie al quale sa capovolgere i momenti bui e
riportare intorno a sé una dose inattesa di forza e vitalità. (www.amazon.it)
La sintesi che ne fanno i siti internet
raccontano tutto. Autobiografia dell'autrice, giornalista, moglie, madre
di due figli di 2 e 4 anni, che scopre di avere un tumore al seno, e comincia
la trafila di visite, chemio, speranza. Per due volte.
Il libro ci racconta di una donna forte,
ottimista anche nei momenti peggiori. Con alcuni racconti che sono anche
abbastanza divertenti. Però credo che la "leggerezza" con cui è stato
scritto il libro sia anche un po' il suo difetto. Non dico che i libri che
parlano di tumori debbano essere sempre pesanti e tristissimi, ma questo libro
diventa forse troppo leggero. Verso la fine, ci sono alcune pagine più
introspettive, da cui continua ad emergere la determinazione di Francesca, ma
dove probabilmente l'autrice ha un po' calato la "maschera" del
sorridere sempre e ha lasciato trapelare la paura. Sono le pagine che ho
apprezzato di più ed effettivamente lì mi sono commossa.
Credo che l'autrice abbia avuto una grande
fortuna: quella di trovare dei medici che le sono diventati amici. Purtroppo,
la maggioranza dei medici (di quelli che ho conosciuto io) rimane sempre a
grande distanza. C'è una cosa che invece non ho proprio compreso, e non ho
gradito (sarà perchè io non avrei potuto fare come ha fatto lei): il
comportamento tenuto quando anche il gatto si ammala. Sarà che quando è morto
il mio Tigro, ho voluto essere lì mentre gli facevano l'iniezione per il
semplice fatto che ero la sua padrona e sentivo che non sarei potuta stare in
nessun altro posto. Ma va beh, ognuno ha reazioni diverse in quelle
circostanze.
Non so, il libro è carino, scorrevole, si legge
in fretta e volentieri. Però non mi convince totalmente. La storia della donna
che lotta contro due tumori, due mastectomie, due chemio, è commovente,
coinvolgente ed è sicuramente interessante leggere come riuscire a trarre cose
buone da esperienze negative. Però tutto il contorno.. boh.. mi è parso non
particolarmente interessante. Gli amici, gli impegni dei bambini, il lavoro, i
viaggi, sembrano semplificare troppo tutta la situazione. Non so se riesco a
spiegarmi... Le pagine che parlavano di Wondy e della sua lotta mi sono
piaciute molto; le pagine "di contorno" non mi hanno entusiasmato.
Mio voto: 7 / 10
Nessun commento:
Posta un commento