Titolo originale: To kill a mockingbird (1960)
Maycomb (cittadina immaginaria dell'Alabama), anni '30.
Scout (Jean Luoise) e Jem (Jeremy) Finch abitano col padre Atticus,
avvocato, e la domestica di colore Calpurnia.
Passano i loro giorni fantasticando su Arthur (Boo) Radley, un vicino
di casa che da anni vive rinchiuso in casa, avendone paura ma
essendone anche piuttosto incuriositi.
Durante l'estate, a loro si aggiunge Dill, un bambino orfano di padre
che passa le estati da una zia a Maycomb.
Un giorno ad Atticus viene affidato il caso di Tom Robinson, un
giovane di colore accusato ingiustamente di aver violentato Mayella
Ewell. Atticus, durante il processo pubblico, riesce ampiamente a
dimostrare che il giovane è innocente, ma la giuria lo considera
comunque colpevole. Sono gli anni in cui una persona di colore l'avrà
comunque persa contro una persona bianca. Atticus decide che
ricorreranno in appello, avendo buone speranze, ma mentre si trova
nel carcere Tom cerca di scappare e viene ucciso dalle guardie.
Il padre di Mayella, Bob Ewell, minaccia pesantemente Atticus,
dicendogli che prima o poi gliela farà pagare. E infatti, durante la
notte di Halloween, dopo la rappresentazione teatrale fatta a scuola,
mentre Jem e Scout rientrano verso casa, Bob li segue e li aggredisce.
Scout non vede cosa succede, perchè ha ancora addosso il suo costume
da prosciutto della recita. Si accorge a casa che l'uomo che li ha
salvati è il fantomatico Boo Radley.
Bellissimo.
E' un libro che da tanto tempo volevo leggere. Non ho nemmeno mai
visto il film, e anche a questo provvederò.
Siamo nell'Alabama degli anni '30, anni in cui i neri (che vengono
chiamati “cioccolati”) sono considerati inferiori ai bianchi.
Però ci sono alcune persone, come Atticus, per cui una persona è
una persona indipendentemente dal colore della sua pelle. Atticus sa
che quel processo porterà molte persone a parlar male di lui, ma lui
prosegue per la sua strada. Sa fin dal principio che probabilmente la
giuria condannerà Tom, per paura di ritorsioni, però il suo intento
è di insinuare un po' di dubbio in chi ascolta. E raggiunge
perfettamente il suo scopo.
La vicenda è narrata in prima persona da Scout, la bambina. La
narrazione è scorrevole, emozionante, il libro si legge tutto d'un
fiato. La storia non ha punti morti. I personaggi sono ben delineati.
Atticus Finch è quasi mitico. Il libro affronta un argomento
delicato come il razzismo con gli occhi puliti dei bambini.
Il titolo originario, tradotto, sarebbe stato “uccidere un
usignolo”. Un peccato secondo Atticus, perchè gli usignoli sono
uccellini innocui che non fanno male a nessuno, non rubano il nido
agli altri uccelli, ma anzi regalano una musica gradevole a chi hanno
intorno. All'usignolo è paragonabile sia Tom, il ragazzo nero, una
facile preda della cattiveria degli Ewell, sia Boo Radley, che
verrebbe gettato in pasto al mondo se venisse svelato che è stato
lui a salvare i bambini uccidendo Bob Ewell (mentre lui ha scelto di
rimanere fuori dal mondo).
Mio voto: 10 / 10.
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