domenica 22 febbraio 2015

Lisario o il piacere infinito delle donne - Antonella Cilento


Titolo originale: Lisario o il piacere infinito delle donne (2014)

Lisario Morales è una bambina nata col gozzo, che parla e canta senza sosta. I suoi genitori, insofferenti, decidono allora di tagliarle la lingua e renderla muta e lei di nascosto legge Cervantes e scrive lettere alla "Signora Santissima della Corona delle Sette Spine Immacolata Assunta e Semprevergine Maria". Verso i sedici anni, cominciano a pensare di volerla maritare e lei, che non vuole sposarsi, cade in un sonno profondo da cui nulla pare svegliarla. Per scommessa con una signora del posto, prova a curarla Avicente Iguelmano un medico spagnolo inetto. Comincia a studiarla per ore finchè gli viene l'idea di metterle le mani tra le gambe. E scopre che quando Lisario prova piacere, per un attimo si sveglia. Poi Lisario un giorno si sveglia davvero del tutto, e allora il medico la "vince" come moglie. Il matrimonio però non funziona, non c'è amore tra i due e lui approfitta decisamente di lei. Un giorno scopre che lei, toccandosi da sola, si procura un piacere maggiore di quello che prova quando la tocca lui. Il dottore allora si butta a capofitto nello studio del piacere femminile (genitali e uteri compresi). Poi però Lisario rimane incinta. Di chi può essere quel figlio che il dottore sa di sicuro non essere suo? Viene fatto allora un salto nel passato, dove ci viene raccontato di un certo Jacques Israel Colmar, maestro di scena in teatro (illumina il palco, costruisce i fondali, ecc.), e che è scappato da Roma per sfuggire ad una storia omosessuale avuta con Micheal de Sweerts, pittore olandese. Ad un certo punto Colmar ha conosciuto Lisario. Non racconto altro.

Che dire? Questo libro non mi è piaciuto quasi per niente. La trama era interessante ma lo svolgimento non lo è altrettanto. Sicuramente è apprezzabile lo studio per ricreare l'ambientazione della Napoli del 1600, compreso il linguaggio dell'epoca. Ma la narrazione ne risulta appesantita. Il romanzo mi è risultato poco scorrevole. Poi è pieno, pieno, di frasi totalmente in napoletano e qui mi ripeto, io non sono tenuta a sapere il napoletano! Mettere una traduzione era così difficile??? Praticamente un terzo di libro è incomprensibile!! E questa è una cosa indisponente!! Ci sono frasi e frasi di cui non ho capito nulla. NULLA. Nemmeno una parola. Mah.
Dei personaggi non ce n'è uno che mi abbia ispirato una qualche simpatia. Forse un po' Colmar. Anche se ammetto che non ho capito come l'ha messa incinta... Ho letto che hanno cominciato ad incontrarsi al convento, che con la suora distratta si sono baciati e poi lei era incinta... devo aver perso qualcosa...
Lisario stessa, per quanto si provi pena per la situazione assurda in cui l'hanno cacciata i genitori (ma si può tagliare la lingua ad una figlia??? raccapricciante) non riesce però a scatenarmi sentimenti di particolare empatia. Il dottore poi è un personaggio odioso, e ancor più dopo che ha ucciso il gatto, non potevo non augurargli di finire male (molto peggio di quella che è stata la sua sorte).
Avevo tante aspettative e invece sono state miseramente fallite. Sarei quasi tentata di dargli un 5, poichè non vorrei essere particolarmente indisposta dalle parti in napoletano. Ma alla fine mi sono detta che no, a me il libro non è piaciuto, perchè devo essere morbida nel giudizio? Non è un libro che consiglierei.
Mio voto: 4 / 10

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