Un celebre sceneggiatore è disperatamente a caccia di una copia del romanzo chiave della propria infanzia. Quel romanzo gli aveva spalancato orizzonti impensati, rivelato uno strumento strepitoso: la lettura. Darebbe un occhio pur di trovarlo, vorrebbe regalarlo al figlio viziato e annoiato, sperando che il prodigio si ripeta. Quando ne agguanta una copia, si rende conto che molti capitoli noiosi erano stati tagliati dalla sapiente lettura ad alta voce del padre. Decide di riscriverlo. Togliere lungaggini e divagazioni. Rendere scintillante la "parte buona". La magia si realizza. Il risultato è straordinario. Si parte da una cotta clamorosa, un amore eterno tra un garzone di stalla e la sua splendida padrona, che sembra naufragare a causa di una disgrazia marittima. C'è poi il di lei fidanzamento con un principe freddo e calcolatore. Poi c'è un rapimento, un lungo inseguimento, molte sfide: il ritmo cresce, l'atmosfera si arroventa. Il trucco della riscrittura - arricchito da brillanti "fuori campo" dell'autore - l'incanto di personaggi teneri o diabolici, i dialoghi perfetti, fanno crescere il romanzo a livelli stellari. Disfide, cimenti, odio e veleni, certo. Ma anche vera passione, musica, nostalgia. (www.anobii.com)
L'autore parte con un artificio: trova il libro che suo padre gli leggeva da piccolo e si accorge che suo padre, leggendoglielo, saltava dei pezzi perchè non erano interessanti o perchè erano troppo pesanti. Quindi decide di riscrivere la storia, semplicemente eliminando questi pezzi e conservando solo quelli che gli leggeva suo padre. Poi, durante la narrazione, in parentesi aggiunge alcuni suoi commenti dove spiega che in quel punto c'erano tot pagine che parlavano di un argomento "ics" e che lui ha tolto.
Ho letto questo libro perchè mi ispirava un po' la trama fantasy ed è stato scritto nel mio anno di nascita. Probabilmente, per il periodo in cui è stato scritto, il libro era molto "avanti", molto fantasioso, molto avventuroso. Io ammetto di averlo trovato piuttosto noioso, soprattutto mi hanno molto infastidito proprio le parti tra parentesi, perchè è inutile che mi dici "qui c'erano trenta pagine di descrizione di come era vestita Buttercup" e poi in pratica me le stai riassumendo; o salti o riassumi, e in questa seconda ipotesi allora è inutile che mi fai delle parentesi di quindici righe.
Tutti i personaggi che incontriamo sono un po' bizzarri. Per prima Buttercup, questa contadina rozza ma bellissima, che mi è parsa abbastanza stupida; si accorge che ama il suo garzone Westley, poi però decide di sposare il principe tanto è sicura che Westley la salverà in tempo e mentre il prete sta lì a celebrare il matrimonio lei pensa ad altro così si ritrova sposata senza neanche accorgersene. Mah.
Westley che, via da casa, diventa quasi un supereroe, che riesce a battere la forza e l'abilità di Inigo e Fezzik, l'intelligenza del siciliano Vizzini. Poi abbiamo il super cattivo, il principe Humperdinck, aiutato dal suo alleato il conte Rugen con sei dita.
L'idea di fondo era interessante, però lo svolgimento non mi ha assolutamente preso.
Il finale è, in realtà, un non finale. O, meglio, un finale con tre possibilità. Un lieto fine come leggeva il padre, il finale del Morgenstern o il finale di Goldman, a libera scelta. Però è interessante la morale:
"Voglio dire che penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. Ma devo anche dire, per l'ennesima volta, che la vita non è giusta. E' appena un filo più decente della morte, tutto qui"
Da questo libro è stato anche tratto un film che si intitola "la storia fantastica" (che non ho visto).
Mio voto: 6 / 10
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